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Capitolo 14

NON SONO PERFETTA COME
FINGO DI ESSERE

A volte i pensieri sono troppo rumorosi, si mescolano ai sogni e non ti fanno dormire. Ti maledici ma non ci riesci a riaddormentarti, è troppo difficile.
Sei incastrata in qualcosa che nemmeno conosci, che non comprendi, ti chiedi se sbagli ma non c'è modo di fermarli. E' orribile, tutti ne soffrono, io ne sono condizionata da una vita.
Le notti in bianco che ho passato le ricordo solo io, perché è giusto così.
Quando alle sei mi sono svegliata la prima cosa che ho visto è stata la mia mano su un tessuto scuro, ho dovuto sbattere più volte gli occhi per accorgermi che quel pezzo di tessuto era la maglia di Chris, eravamo praticamente abbracciati. La mia gamba sulla sua, mi teneva stretta sul petto, la mia testa era sulla sua spalle, e quando mi sono mossa l'ho guardato. Il suo viso era così innocente, vulnerabile, chissà quante persone hanno visto questa espressione, è così pura e bella.
Mi sono alzata con la pochissima luce che c'era e mi sono messa a sistemare i cuscini umidi in giardino, poi ho guardato in cucina e ho deciso di cucinare. 
Dodger è con me, mi guarda curioso con quei suoi occhioni marroni, ho acceso la televisione attaccando però YouTube e ho chiuso tutte le porte, così che Chris non si svegliasse.
Ho guardato nella sua grande dispensa, tutte cose che compra lui stesso, da quello che so deve fare una colazione abbondante di carboidrati, esagererò.
Anche perché cucinare mi distrae e ho trovato un caricatore per il mio telefono. Questa cucina è perfetta e straordinaria, ecco perché non mi tirerò indietro.
Pancake, Waffle, biscotti, brioche, più tardi faccio dei Bacon, succo e del pane tostato.
Non mi sembra poco ma ho un' ora visto che alle sette si alzerà.
Alzo la musica e inizio a cucinare, ho così tanto da dare e ho così tanta paura.
Il mio primo giorno.
Questo mi cambierà la vita, essere un'attrice, vuol dire essere conosciuti, implica delle responsabilità molto grandi. Quindi diventerei famosa.
Non riesco a immaginarmi famosa adesso, ma basta impegnarmi, no?
Forse perché solitamente le persone non mi vedono.
Mi chiedo se persone come Charlize Theron fossero già note prima di diventare famose, ma che dico?! Lei è bellissima, certo che si. Theron non è un buon esempio visto la sua storia familiare.
Nicole Kidman? Meryl Streep?
Ecco i complessi mentali che mi faccio, loro sono donne dalla bellezza particolare. Di quella bellezza così stupefacente che piacciono a tutti.
La mia non è come la loro. Ovviamente.
A parte che la mia non è nemmeno bellezza, io sono...boh. Lasciamo stare.
Dopo aver fatto i pancake faccio il resto, dovrò lavorare molto dorempoi, stanno creando un personaggio su di me. Non posso pensare ad altro?
Altro. Con altro mi riferisco a Chris.
Si, Christopher Robert Evans mi sta facendo qualcosa. Qualcosa che non so nemmeno cos'è.
Ieri sera, quando eravamo uno sopra l'altro, ho sentito qualcosa, i brividi non mancavano, stanotte non ho nemmeno idea di come siamo finiti così vicini. Chris se ne sarà accorto? Non credo, ha detto di avere il sonno profondo.
E poi era così bello, un momento solo mio. Ma lui non sarà mai mio e non importa ciò che provo.
Mi chiedo come ci si senta a svegliarsi tutti i giorni con lui di fianco, abbracciati, pelle contro pelle, a sentire il suo respiro leggero che smuove delicatamente il mio ciuffo, a sentirei il tuo corpo che si muove inconsciamente durante il sonno, baciargli la fronte prima di metterci a dormire oppure poterlo fissare 5 minuti prima di cadere nel mondo dei sogni.
O come sia sentirsi abbandonarti totalmente, perdere l'assoluto controllo per alcune ore, con la certezza di essere al sicuro. Vorrei poterlo consolare dopo un incubo, tutti fanno gli incubi, oppure vorrei svegliarlo alle 3 di notte perché ho fatto un sogno strepitoso, con la sua voce impastata dal sonno. Vorrei poter dormire con lui ed avere la certezza di trovarlo al mio fianco quando mi girerò per cercarlo.
Stanotte è stato solo... non lo so cos'è stato.
E adesso, mentre aspetto che i Waffle abbiamo preso la loro giusta forma posso pensare alla  sua maglietta, impregnata di lui.
La custodisco gelosamente indossandola. Calda, soffice, sa di coccole e mi fa pensare a Dodger, chissà quante volte l'ha abbracciato con questa indosso. Il suo odore, quello di Chris, per me è profumo, il mio preferito, mi sembra di averlo accanto, di essere protetta tra le sue braccia. Di sentirlo ridere con la mano sul cuore, non mi sono mai resa conto di quanto io non abbia mai avuto una risata.
Ci ho messo anni a provarne diverse e solo quando l'ho conosciuto ho scoperto di averne una tutta mia.
Non esiste niente meglio di questo, se non dormire con lui.
Non so nemmeno cosa sto dicendo! Preparo i cornetti con l'impasto, la musica di Elton John mi fa ballare e Dodger sembra notarlo perché si muove, è cosi folle.
Mi metto a saltare con lui seguendolo in soggiorno e ad un tratto mi salta addosso, cado e la sua lingua trova il mio viso, mi giro di scatto e vedo un mobile pieno di foto.
Mi alzo ridendo e vado a vederle nonostante Dodger continui a voler giocare, ci sono tante foto, sia appoggiate che appese.
In tre c'è un ragazzo, lo guardo bene, gli assomiglia leggermente, deve essere suo fratello Scott ma i suoi occhi sono più scuri.
In altre due ci sono due donne, una sembra più grande, ha i capelli corti biondi cenere, gli occhi chiari, scommetto che è sua sorella maggiore, Carly. L'altra ragazza assomiglia all'altra, stessa luce negli occhi ma capelli più scuri, anche i lineamenti, deve essere l'altra sorella, Shana.
C'è una che pare raffigurare suo padre ma non con Lisa, con una più giovane. Ci sono altri tre bambini in una foto con Scott e Chris, non sono i nipoti.
Alcune ritraggono Dodger o lui con un altro cane, un' altra con una donna molto più grande, occhi azzurri, viso dolce,  capelli biondi, questa è sua madre Lisa.
Poi vedo una foto di Chris da piccolo con un uomo, suo padre Bob, capelli castani e dei baffi. 
Ci sono molte foto di lui nel Set Marvel o sul tappeto rosso, altre con i suoi amici, Scarlett, altri non li conosco, passo verso destra e vedo delle cornici attaccate nuove, mi avvicino e solo adesso realizzo chi c'è dentro. Sono io, sono le foto che abbiamo fatto fuori dall'Ikea, le ha appese, tutto questo mi confonde!
Sorrido inconsapevolmente, vuol dire che conto per lui? Non voglio farmi illusioni, è una vita che ne soffro. Torno in cucina con Dodger, tolgo le brioche dorate dal secondo forno e preparo l'impasto per i biscotti con le gocce di cioccolato. 
E mentre lo faccio perdo il controllo, delle lacrime solcano le mie guance, trattengo i singhiozzi posando sulla carta da forno i 15 biscotti.
Li metto nell'altro forno e mi guardo nel riflesso della finestra; eccola questa ragazza, con il trucco sbavato, i capelli scompigliati, le guance umide, le cosce nude, alzo la maglia, sul bordo delle mutande, ed eccoli li.
Le mie cicatrici, le mie conseguenze, accarezzarle mi fa venire i brividi. Quando sei adolescente le persone dicono che vedi tutto amplificato quando in realtà non lo è, danno la colpa all'età e non a quello che hai vissuto. Se non hai amici ne cerchi altri, altri che non ti possano giudicare, che non parlino, è più facile così , il cibo non era il mio unico amico, prima ne avevo un'altra che solo tre volte ha lasciato il segno : la lametta.
Non potevo più sulle braccia perché arrivava l'estate, le cosce sfregavano, ma sul fianco, dove la mutanda nasconde la carne, era il posto perfetto. Ero ingenua, volevo vedere una via d'uscita e me ne sono costruita una.
Ero sicura, fottutamente sicura che se mi fossi tagliata tutto quel senso di inadeguatezza, di dolore, di rabbia per ciò che mi era successo sarebbe uscito da quelle ferite. Ma restava, avevo paura di andare troppo profondamente, non me ne liberai ovviamente. Il cibo? Altra porta che mi sono costruita, se avessi mandato tutto in profondità? Se avessi sotterrato tutte quelle emozioni? Sapevo che era sbagliato ma una volta lessi che, per essere felici bisogna trovare l'amore. Ricordo di come fantasticavo toccando i miei tagli in quel letto sempre troppo piccolo per contenere tutti i miei pensieri. Pensavo che forse, un giorno, anch' io avrei trovato qualcuno che col suo amore mi avrebbe reso davvero felice. Nonostante ciò che mi ero fatta.
Siete mai entrati in una stanza di specchi? La tua immagine viene proiettata mille volte e se qualcuno ti cerca ci mette molto a trovare l'originale. Mi sentivo come se nessuno riuscisse a trovare la vera me. 
Nessuno mi capiva, tantomeno cercava di aiutarmi, perché appena tentavano di avvicinarsi vedevano quella bambina di nove anni a cui nessuno aveva creduto.
Non sapevano che quei vetri in quella camera venivano distrutti, le scaglie mi raggiungevano annullando la mia persona, i miei desideri, me stessa.
Si, ero imprigionata tra mille me, che poi alla gente non piacevano nemmeno.
 Ma nutrivo la speranza che qualcuno, un giorno, avrebbe posto fine al mio dolore trovandomi.
Qualcuno che mi avrebbe accettata per com'ero, che mi avrebbe creduta.
Che mi volesse accanto nonostante i miei silenzi, i miei momenti bui, la mia confusione.
Qualcuno che non scappasse dalle mie paure ma che mi aiutasse ad affrontarle.
Solo dopo anni, dopo ciò che mi ero fatta, dopo essermi procurata troppe ferite, dopo aver finito le lacrime dai pianti ed essermi mangiucchiata tutte le unghie per la paura di mangiare altro. Solo dopo essermi persa nel buio, da sola, col cuore che minacciava di rompermi la gabbia toracica, ho saputo cambiare modo di punirmi. Non ho riflesso il mio dolore sul mio corpo, l'ho nascosto dentro di me senza mai esporlo. Sono rimasta in quella stanza ma nuove persone camminano tra i vetri cercandomi, Chris è uno tra questi. Mi spaventa molto ciò.
Mi sistemo, respiro e nascondo di nuovo quella sofferenza sotto il tessuto delle mutandine. 
Il timer suona, le brioche sono pronte, faccio il bacon, tra dieci minuti Chris si alzerà. Prima però con l'acqua tolgo l'alone del trucco, sono solo struccata adesso. Regalo del bacon a Dodger che mi guarda, non deve fare i suoi bisogni? Anzi, non ci voglio pensare. 
C'è un buon profumo in casa, parte una nuova canzone, alzo le mani al cielo, adoro questo brano, mi da una carica pazzesca. "Thunderstruk" degli AC/DC. Dodger sembra apprezzare, mentre la pancetta rosola mi metto a danzare, muovo i fianchi prendendo la pepiera di legno e usandola come fosse un microfono. Al ritornello salto e il cagnolone con me ci prova, scoppio a ridere, è pazzo ma è un bel modo d'iniziare la giornata. La voce del cantante è davvero assurda e unica, non posso provare nemmeno ad imitarla. 
Torno ai fornelli per togliere la pancetta dal fuoco, prendo due uova per fare le uova strapazzate, mi è venuto solo in mente adesso di farlo, ho fatto tanta roba e ho posato tutto in dei piatti rettangolari, da ricchi, sul ripiano alto dove ci siede con gli sgabelli. Faccio tutto insieme ma sono carica e voglio vedere Chris sorridere. I miei brutti pensieri sanno come nascondersi. E' quasi pronto, le uova  vanno bene con il sale,  metto del pane nel tostapane e tiro a Dodger dell'altra pancetta, la prende al volo, gli bacio le orecchie<<Che bravo questo ragazzone>>

Lui abbia, quasi come una risposta<<Oh, giusto, scusa. E sei anche così bello, sei la cosa più bella del mondo>>

<<Ti sbagli, sei tu la cosa più bella del mondo>>mormora una voce.

Mi alzo di scatto e indietreggio dietro il bancone, ed eccolo lì. 
Chris Evans con le braccia piegate sulla guarnizione della porta, i capelli scompigliati, il sorriso più bello dell'universo, gli occhi illuminati dal sole appena sorto, quei boxer azzurri con le infradito nere non lo rendono sexy, ma per me lo è comunque. 

<<Buongiorno, Sweetheart>>

<<Buongiorno, Capitano>>

Si muove verso di me ed io spengo la televisione, guarda ciò che ho preparato e il suo sorriso si ingrandisce. 

<<Quando mi sono svegliato non ti ho trovata, non è stato il buongiorno che speravo ma questo, è di gran lunga più bello>>

<<Perché ho cucinato? Volevo farti una sorpresa visto che non riuscivo a dormire>>

<<No, questo è fantastico ma sei qui, con la mia maglietta, che ridi e balli con Dodger. Non c'è niente di più bello>>

Mi piace il fatto che sia spontaneo, quando sente qualcosa lo dice davvero. <<Non sono d'accordo>>

Te, cazzo. Sei tu la cosa più bella del mondo.
No, che dico?! Divento rossa e lui ride sedendosi su uno sgabello, davanti a me. Prendo il pane tostato e il succo d'arancia dal frigo, mi segue con lo sguardo mentre io mi sento morire dal caldo. Prende due forchette e inizia con le uova, fa un sorriso soddisfatto.

<<Sono davvero buone, assaggia>>

Con la sua forchetta prende una manciata di uova strapazzate e viene verso di me con la mano, mi allungo sul bancone aprendo la bocca. Mi guarda con quell'espressione che mi fa fare pensieri poco adatti, come saltargli addosso scavando il mobile. Ha ragione, sono stata davvero brava.
Continua a farmi complementi impostandomi di sedermi di fianco a lui, mi chiede dove ho imparato, ridiamo per Dodger che continua a volere la pancetta. Va avanti così per venti minuti fino a quando mi chiede :

<<Come stai? Insomma, non hai dormito molto>>

<<Ero agitata, credo. Per oggi>>mento a metà.

Fa una smorfia con in bocca un Waffle, è buffo<<E poi?>>

<<Cosa?>>chiedo finendo l'ultimo pancake con succo d'acero.

<<Cosa ti sta tormentando?>>

Abbasso lo sguardo, quale delle tante cose?<<Niente>>

<<Ray>>dice il mio nome con fermezza sistemando i piatti vuoti uno sopra l'altro e prendendo una brioche.

<<Sai, mia madre non è mai stata molto brava ad accettare che volessi andare via. Quando penso a lei penso solo ai momenti brutti, ovviamente non è sempre stata così, il problema è che ha sempre voluto bene alla figlia che aveva costruito nella sua testa. Io non ero quella persona. Facevo di tutto per essere come desiderava, mi laceravo in pezzi per essere come si aspettava e quando ha capito che non sarei mai stata l'Eleonora che voleva sembrava delusa e affranta. Per anni mi ha ripetuto che l'America non sarebbe mai andata bene per me, che nessuno mi avrebbe mai voluto come attrice. Mio padre diceva lo stesso, è sempre stato bravo a giudicare tutto di me, il mio corpo e le mie aspirazioni, non è un uomo affettuoso, non mi ha mai trattata come una principessa e non mi ha mai detto di volermi bene ma con lui era facile parlare di sport o politica. Voleva che avessi la mia idea sul mondo, che fossi aggiornata. Però ero sbagliata, incapace, stupida, grassa, bugiarda, un parassita ai loro occhi.  Ero così stanca, stanca di vivere. Mi sentivo un'errore cosmico, qualcuno che era nato rotto e impossibile da aggiustare. Ed ora, io sono nel cast del film più atteso dell'anno e sono terrorizzata. Completamente terrorizzata...>>

Le mani di Chris mi raggiungono sentendo che la mia voce tremare, i suoi occhi azzurri sono su di me e quello che ci leggo non è compassione, non prova pena, non mi sta giudicando, sta solo cercando di dirmi che è qui per me. Che non mi lascerà. 

<<Andrà tutto bene, Ray>>

<<Me lo sono ripetuta mille volte>>

<<Beh, adesso sono io a dirtelo>>

ANGOLO AUTRICE.

Sono un po' delusa dal fatto che siate poco attivi nei commenti, vorrei solo sapere se vi piace o se dovrei migliorare. Tutto qui.
Beh, il Natale è passato! Manca ancora Capodanno, progetti? 
Come state passando le vacanze? Spero bene!
Cosa pensate del capitolo?! 
1. Ray esagera descrivendo Chris che dorme?
2. Ha esagerato nel cucinare?
3. Dodger mi fa morire, è stupendo! Vi piace?
4. Le foto appese che significato avranno?
5. Pensavate che Ray avesse tanti segreti? E' stato commuovente o no? Cosa ne pensate del suo dolore?
Un bacione!

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