Capitolo 3.
La mattina dopo vengo svegliata, prima di quando volessi, da un viavai di ragazzine del terzo anno, eccitate all'idea della prima gita a Hogsmeade.
Siccome sono ormai sveglia mi alzo e mi vesto per andare a fare colazione con Ellie prima di accompagnarla nella sala d'ingresso dove ha appuntamento con il suo Josh.
Quando i due piccioncini se ne vanno ritorno al dormitorio per prendere i libri e mentre mi sto dirigendo in biblioteca incontro Scorpius.
'Ehi Rose, come mai a scuola? Non vai a Hogsmeade?'
'no, ho da studiare. Dovresti farlo anche tu ma non credo sia questo il motivo per cui sei qui, sbaglio?'
'effettivamente sono poche le volte in cui sbagli, fa parte della punizione. Niente uscite fino a dicembre'
'benissimo, allora puoi venire a studiare in biblioteca con me' gli dico sapendo già che per lui studiare la domenica è come fare un bagno in mare a gennaio: una cosa da fare solo per scommessa.
'mmm...la tua proposta è allettante ma diciamo che sostituirei 'studiare' con 'divertirsi' e 'in biblioteca' con 'nella stanza figa di ieri sera'. Che ne dici?'
'dico che andiamo a studiare nella 'stanza figa di ieri sera', così siamo felici entrambi' gli prendo un polso e me lo trascino dietro mentre lui si lamenta 'diciamo che non mi definirei proprio felice al momento'.
Arrivati al settimo piano, cammino tre volte davanti alla porta pensando 'un posto per studiare comodamente' e sperando che funzioni.
Al terzo passaggio apro gli occhi e fortunatamente la porta è apparsa. Entriamo e ci ritroviamo in un salotto più piccolo di quello di ieri sera e senza tutti quei giochi ma pieno di scaffali con libri. Per una corvonero è il paradiso mentre Scorpius non ne è entusiasta ma si limita a dire 'preferivo la stanza di ieri sera'
Io mi accomodo su un divano e prendo il libro di erbologia e lui si siede vicino a me, non manca però molto che si sdraia e posa la sua testa platinata sulle mie gambe.
'il signorino è comodo?' gli chiedo pensando più una frase tipo alzati e siediti come una persona normale.
'abbastanza, vorrei solo un po' di musica' e come per magia - ma che dico? È logico che è magia – si diffonde un lieve sottofondo musicale.
'no, niente musica.' E com'è iniziata, cessa. 'ti ricordo che dobbiamo studiare'
'va bene, tu leggi che io ti ascolto. Anche perché il libro lo hai solo tu.'
'è troppo difficile appellare il tuo?'
'no, ma non so se in questa stanza funziona. E poi a cosa servirebbe? Dai comincia' mi guarda e poi continua, cercando di imitare la mia voce 'ti ricordo che dobbiamo studiare'
Io gli tiro una librata in testa e poi comincio a leggere mentre Scorpius chiude gli occhi. Sembra tanto un bambino che ascolta sua madre leggergli la favola prima di andare a dormire, con le uniche differenze che non è una favola che sto leggendo e che io non sono assolutamente sua madre. Però si, lui è un bambino.
Dopo un po' che leggo cominciano a farmi male le braccia per averle tenute sollevate a lungo e appena formulo questo pensiero mi compare davanti una specie di leggio dove appoggio il libro, in più quando finisco di leggere la pagina è auto sfogliante quindi sarei libera di abbassare le braccia se non fosse per il biondo che mi occupa le gambe e che sembra profondamente addormentato.
Poso un braccio sullo schienale del divano mentre l'altro va a finire sulle mie gambe, quasi come un riflesso automatico comincio ad accarezzargli i capelli e immediatamente lui apre gli occhi. Non stava dormendo.
'scusa' dico mentre arrossisco.
'no no, continua. Mi fa piacere, molto.' Mi dice ma il suo sguardo non è come al solito, qualcosa nei suoi occhi grigi mi fa arrossire ancora di più.
Non riesco a smettere di guardarlo negli occhi e dopo pochi attimi la mia mano ritorna ai suoi capelli. Dopo la prima carezza Scorpius chiude gli occhi e io spero vivamente che non riesca a sentire il battito del mio cuore che è accelerato.
Ma che mi succede? Non mi sono mai sentita così guardando un ragazzo, tanto meno Scorpius Malfoy! Ormai è come se anche lui fosse mio cugino, esattamente come Albus! Cioè, che Scorpius fosse un bel ragazzo non è mai stato un segreto. Anche lui sa che lo penso. Ma allora perché adesso non riesco a non guardarlo? A non notare il suo naso leggermente alla francese? Le sue labbra sottili, i suoi occhi...cazzo i suoi occhi! Ha riaperto gli occhi. E mi fissa.
'come mai non leggi più?' non avevo mai notato quant'è bella la sua voce?
'eh?'
'come mai non leggi, ti sei stancata?' dice tirandosi su e sedendosi a gambe incrociate a pochi centimetri da me. La mia mano sinistra sente la mancanza dei suoi capelli.
'no, ehm. Devo andare, scusa Scorpius, mi sono appena ricordata una cosa. Ci vediamo' Mi alzo, spaventata dai nuovi pensieri che sto avendo su di lui, metto il libro nella borsa e vado verso la porta lasciandolo lì, solo e probabilmente confuso.
Mi saluta con un 'a dopo' poco convinto mentre mi guarda uscire. Appena fuori cammino, quasi corro, verso il dormitorio corvonero. Non mi fermo se non per rispondere all'indovinello all'entrata e mi rifugio nella mia stanza, per fortuna deserta.
Solo adesso mi permetto di pensare per dare un significato razionale a quello che ho appena provato.
Che sia come dice Albus? Che sia solo un bisogno fisiologico e un puro caso che ci sia stato Scorpius lì? Però i suoi occhi sono così belli. No basta, non posso permettermi di fare pensieri del genere sul migliore amico di mio cugino. Sul mio migliore amico. Su Scorpius Malfoy. Probabilmente è come ha supposto Al, sarebbe successo anche con un qualunque altro ragazzo. D'altronde, a parte mio cugino, è parecchio che non sto da sola con un ragazzo. O almeno non a distanza così ravvicinata, con la mia mano tra i suoi capelli. Ho detto basta.
Non scendo nemmeno a pranzo, finchè non avrò una buona scusa per essermene andata così non voglio incontrarlo quindi vado in bagno a farmi un lungo bagno. Sto nella vasca più di un'ora e quando esco mi sento un po' meglio e mi rituffo tra le pagine del libro di erbologia. Finisco di studiare che non sono nemmeno le quattro del pomeriggio e sono indecisa tra tirare fuori il libro di divinazione, cosa penso mai accaduta a Hogwarts a memoria d'uomo o di fantasma, o uscire a prendere una boccata d'aria, con il rischio, però, di incontrare Scorpius e di dovergli quindi spiegare la mia fuga improvvisa, per la quale non ho ancora trovato una scusa, non una razionale almeno.
Fortunatamente arriva Ellie a levarmi il peso di dover fare una scelta.
'Ehi Rose, che ci fai qui?'
'studiavo'
'ma che brava bimba, queste caramelle te le sei proprio meritate' mi dice lanciandomi un sacchetto stracolmo di dolci. Ho una fame pazzesca e comincio subito ad aprire la prima Cioccorana.
'mamma mia che ingorda!' e scoppia a ridere.
'ho una fame, non ho pranzato'
'oddio, stai bene? Rose Weasley che non pranza? Che è successo? Non ti ho visto saltare un pasto nemmeno quella volta che avevi la febbre a quaranta!'
Sinceramente non so cosa rispondere, a Ellie ho sempre detto tutto ma come faccio a spiegare una cosa che non capisco nemmeno io?
La sua faccia, divertita fino ad un momento fa, è diventata improvvisamente seria. Si siede accanto a me sul letto e con aria preoccupata mi chiede.
'Rose? Che è successo? Come mai sei arrossita? La tua faccia si confonde con i capelli'
'ma niente Ellie, tranquilla.' Le sorrido e continuo ' a te com'è andato il pomeriggio? Ti sei divertita con Josh?'
'Carina, ti conosco abbastanza da sapere quando cerchi di nascondermi qualcosa. E anche quando cerchi di cambiare discorso. Ora mi dici che è successo'
'non è successo niente' dico virgolettando 'successo' con le dita. 'stamattina, dopo che te ne sei andata, sono venuta qui a prendere il libro di erbologia e mentre andavo in biblioteca ho incontrato Scorpius e sono stata con lui'
'scusa, definisci 'stata'.'
'scema. Siamo andati a studiare insieme. Io mi sono seduta su un divano e lui si è sdraiato con la testa sulle mie gambe mentre io leggevo'
'ahia'
'che c'è?'
'niente continua'
'comunque, dopo un po', senza pensarci, ho cominciato ad accarezzargli i capelli'
'doppio ahia' la fulmino. O mi spiega cosa significa il suo 'ahia' o sta zitta. Lei deve aver capito perché subito dice 'non ti interrompo più, continua'
'beh, quando ho iniziato ad accarezzarlo lui ha aperto gli occhi e io non lo so Ellie. Non so quanto siamo rimasti li a guardarci' mi alzo, non riesco più a stare seduta e soprattutto non riesco più a guardarla in faccia 'potrebbero essere passati pochi istanti come ore. Fatto sta che io non riuscivo a distogliere lo sguardo, la mia mano però è tornata ai suoi capelli e lui ha chiuso gli occhi. Ma il mio cervello era già andato. Non riuscivo a distogliere lo sguardo da lui e avevo il cuore che pulsava, forte.'
Mi siedo di fronte a lei, sul suo letto, ad aspettare un qualche suo commento che non arriva. Dopo qualche momento si limita a dire 'e poi?'
'e poi cosa?'
'cos'è successo!'
'visto che non stavo più leggendo da un po' ha riaperto gli occhi e io sono arrossita un sacco perché lo stavo ancora fissando. Si è messo a sedere vicino a me e io mi sono inventata una scusa per andarmene e sono venuta qui'
La guardo in faccia e conosco quello sguardo. Non mi piace quello sguardo.
'Ellie, non è come pensi. Sono arrivata alla conclusione che ha ragione Al. È successo solo perché, a diciott'anni compiuti, è normale avere certi bisogni e io, non avendoli soddisfatti e essendomi trovata oggi così vicina a Scorpius, sono impazzita. È tutta una questione di ormoni. E smettila di guardarmi così!'
'Scusa Rose, ma quando mai tuo cugino ha detto una cosa sensata?'
'c'è sempre un'eccezione no?' dico piuttosto speranzosa. La verità è che parlandone con Ellie la teoria di Albus, che poi è diventata la mia teoria, la trovo sempre più precaria.
Elisabeth si alza e si siede vicino a me, abbracciandomi.
'tesoro, sono così felice per te'
'felice per me? Per cosa?' non mi sembra mi sia successo qualcosa per cui essere felici.
'dai Rose, ormai è ovvio! Ti sei presa una bella cotta per il tuo amichetto!'
'no Ellie, non è possibile. Lo conosco da una vita'
'e cosa significa? Prima era solo il tuo amico, oggi ti sei accorta che è anche un ragazzo. E anche molto bello, ma non dire a Josh che l'ho detto'
'Cazzo! Ci deve essere un'altra spiegazione. Non è possibile che mi piaccia Malfoy.' si, meglio chiamarlo per cognome, mi fa pensare meno a lui.
'come vuoi Rosie, ma prima o poi dovrai ammetterlo. Almeno a te stessa.'
'tu rimani della tua idea che io rimango della mia'
'come sempre'
'come sempre'
Passiamo il resto del pomeriggio in camera, fortunatamente il discorso non è più incentrato su di me ma sul suo romantico pomeriggio. Scendiamo a cena ma a me è quasi, e dico quasi, passata la fame. Ho paura di incontrarlo, ho paura anche di incontrare Albus. E se si fossero parlati?
Appena entro in sala grande lancio uno sguardo furtivo al tavolo dei serpeverde e non vedendoli tiro un sospiro di sollievo.
Mi siedo con Ellie ma sono così nervosa che continuo a guardarmi intorno ad ogni boccone. Quella stronza della mia migliore amica non fa altro che cercare di nascondere le risate, ma con risultati davvero penosi.
Quando li vedo entrare il mio cuore perde un battito. Mi rigiro subito a guardare il mio piatto e stringo il braccio di Ellie sotto il tavolo.
La parte razionale del mio cervello, che fino a quel pomeriggio credevo predominante, mi sta insultando pesantemente. E ha tutte le ragioni di questo mondo. Mi sto comportando da idiota.
'Vuoi che andiamo?'
'si, grazie'
Ci alziamo e, inciampando, per poco non cado. Per fortuna, o per sfiga, c'è Scorpius che mi prende al volo.
Sono appoggiata al suo petto muscoloso e riesco a sentire il battito del suo cuore. Lui è impossibile che senta il mio, credo si sia fermato.
'ehi, so che sei impaziente di essere tra le mie braccia ma non davanti a tuo cugino per favore!' dice scherzando. Caro Scorpius, non sai quanto hai ragione.
Mi sforzo di ridere alla sua battuta ma mi esce una cosa oscena. Fortunatamente c'è Ellie dalla mia parte.
'scusate ragazzi ma non posso lasciarvela stasera. Affari tra ragazze' e detto questo mi prende un braccio e mi trascina via. Non li saluto neanche.
Torniamo in camera e io mi butto a faccia in giù sul cuscino.
'che stai facendo?'
'sto cercando di soffocarmi con il cuscino. Quando sarò morta di alla mia famiglia che gli ho voluto bene. E a Sarah che è una puttana'
'se fai battute allora non stai così male' sento dalla sua voce che sta sorridendo.
'non ridere. Sono in un bel casino! A proposito, grazie per poco fa'
'figurati, mi sembravi in difficoltà'
'lo ero. Comunque mi sa che hai ragione. Credo di essere innamorata'
'scusa, non ho capito. Puoi riemergere e parlare chiaramente?'
Mi tiro su e la guardo. Lei ha un sorriso a trentadue denti stampato in faccia, e la cosa mi fa venire un voglia pazzesca di affatturarla.
'ho detto che avevi ragione'
'e...?' le lancio un'occhiataccia ma lei continua a sorridere.
'e credo di essere innamorata si lui. Contenta? Adesso dobbiamo trovare una soluzione.'
'una soluzione a cosa?' mi domanda perplessa.
'cavolo, siamo streghe! Ci sarà pure un qualche incantesimo, una pozione, un qualsiasi cosa! Qualcosa che mi faccia passare questa malattia'
'beh se ti serve una pozione puoi sempre chiedere al tuo pozionista preferito, no?'
'smettila di prendermi in giro. Era il mio migliore amico fino a stamattina e ora non riesco neanche a guardarlo in faccia!'
'scusa Rose, ma è la prima volta che ti piace qualcuno così seriamente. Dovrò pur approfittarne!'
'no, non puoi'
Ci fermiamo di colpo perché entrano le nostre compagne di dormitorio. Ci cambiamo anche noi e, in silenzio, ci mettiamo a letto.
'Buonanotte Rose, spero che tu sia pronta per la lezione di erbologia di domani' mi dice facendomi l'occhiolino dal suo letto.
Io mi giro dall'altra parte senza neanche degnarla di una risposta. La lezione di erbologia di domani è insieme ai serpeverde.
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