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Divergent ¦¬> Parte 2--Caleb

Entrai  nel quartier generale degli Euriditi ero un po' in ansia ma mi sentivo me stesso lì. I capelli mi stavano già ricrescendo nonostante gli avessi tagliati due giorni prima con mio padre.
stavo pensando alla mia vita lì a quante nuove scoperte avrei fatto e a tutte le cose nuove che apprenderò.
Incontro James, al primo acchito non mi sta molto simpatico, la prima cosa che mi dice è "mettiti questi" sono un paio di occhiali d'argento con una camicia a quadri blu e azzurra e dei pantaloni blu scuro (già il colore degli uniti e l'azzurro).
Le lezioni sono molto sciolte ci portano a vedere la grande struttura.
ci spiegano che lì si trovano tutti i sieri:  quello della memoria, quello della morte, quello della verità, quello della pace...  sono contenuti in un pole numerate forse qual è l'unica parte di tutto il complesso che non è controllata da una mente artificiale; le giornate passano in fretta. Entriamo nella mensa per ordine di altezza lunghezza dei capelli intelligenza e altre selezioni.
È una messa alquanto strana.. Non c'è nessuno che distribuisce cibo come da noi abneganti anzi ci sono dei robot all'avanguardia e dei vassoi che riscaldano il cibo da soli.
Col tempo riconosco che sto diventando il braccio destro di Jeanine Matthews  è una donna molto bella  solitamente indossa una camicetta blu scuro molto aderente e una gonna corta che gli arriva alle ginocchia dello stesso colore della camicia, porta sempre una chignon da cui non cadono mai ciuffi di capelli in ogni caso si può notare che sono color nocciola come i suoi occhi, ovviamente incorniciati da un paio di occhiali ma non argentati come i miei, ma neri.
Lei  è il capofazione, di solito sta nel laboratorio  dei sieri  ma da qualche tempo si è avvicinata di più agli iniziati ripetendoci che dobbiamo stargli fedeli è che un giorno combatteremo una grande guerra contro un'altra specie "i divergenti"  io a quel nome sussulto è una delle guardie di Jeanine sembra essersene accorta.
La sera dopo quando torno nel dormitorio sento bussare, una telecamera all'avanguardia ci mostra che uno dei messaggeri di Jeanine. Chiedeva di me così io mi alzo molto lentamente da letto mettendomi pantaloni e il maglioncino blu.
Negli ultimi giorni abbiamo fatto amicizia con Cara una ragazza del gruppo interno ma credo che la nostra amicizia non potrò più andare avanti a causa di quello che vi sto per raccontare...
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Il messaggero mi portò vicino allo studio della nostra capofazione, Lì Jeanine non aveva lo stesso sorriso cordiale della mattina  anzi aveva uno sguardo arcigno, gli Euriditi amano andare dritti al punto.
Mi fece sedere su una sedia ed esclamò "cosa sai dei divergenti"  con tono innocente dissi  "niente" ma Sfortunatamente non ci credette Jeanine aveva origini candide e quindi  sapeva capire quando qualcuno mentiva.
Cominciai a sentirmi veramente in ansia.
Jeanine ripete a voce ancora più alta di prima "cosa sai sui divergenti"  "niente" risposi io ma l'avrebbe anche capito un abnegante che era una bugia...
In quel momento le mie mani, che fino a poco prima erano libere di muoversi, erano incollate alla  sedia, una sedia che avevo aiutato io a progettare. Man mano tutto il corpo rimase bloccato e non poté più muovermi. Cominciò minacciarmi dicendo che se non gli avrei detto se conoscevo un divergente e dove si trovava lei mi avrebbe fatto diventare un escluso mi avrebbe cacciato dagli Euriditi e avrebbe fatto in modo che morissi di fame... Ma io sapevo benissimo che gli abneganti andavano dare da mangiare periodicamente agli esclusi e che magari sarei rientrato nella mia famiglia ma quel pensiero durò poco il mio cervello cominciò a selezionare varie possibilità, vie di fuga e la metrica della stanza.
In quel momento senti una siringa penetrarmi nel collo,  lei mi disse che quello ero siero della morte solo diluito in questo modo nel giro di un paio d'ore sarei morto, oppure sopravvissuto se gli avessi detto chi era la divergente che proteggevo a quel punto gli ho detto tutto di Beatrice del suo risultato al test attitudinale... Vi sembrerà una cosa egoista ma non potevo perdere il mio posto da Euridoto,
non potevo, volevo rimanere il braccio destro di Jeanine e poi rischiavo di morire. dopo avergli  detto tutto sentì un'altra siringa penetrarmi nel collo pensavo fosse un altro siero per guarirmi da quello della morte ma invece senti una scossa elettrica mammano le funzioni vitali diminuirono senti il mio battito cardiaco rallentare il respiro che si faceva affannoso, mi vedevo sullo specchio di Jeanine... Stavo morendo, le pupille continuavano dilatarsi e poi il mondo scomparve.

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Questa è la mia visione della storia se Tris avesse detto tutto a suo fratello, credo che poi la storia sarebbe andata a finire più o meno sempre allo stesso modo, che cosa ne pensate?
Ciauuuu!! 👋🏼❤️

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