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Capitolo 7

Sofia

Mmh... Mi sento male,ho mal di stomaco e un mal di testa allucinante. Apro gli oggi, c'è un gran silenzio e la luce è smorzata. Mi guardo intorno, non è la mia camera ma riconosco l'ambiente, è familiare. Sono da Alessia. Come ci sono arrivata? Non ricordo nulla di ieri sera. Lo stomaco mi brontola, devo assolutamente mangiare qualcosa. Chissà che fine hanno fatto le ragazze. Scendo dal letto e lentamente giungo al piano inferiore.

"Ma buongiorno vecchia!" grida Maria.
"Oddio ti prego, fa silenzio"
"Prima fai danni e poi ti lamenti?"
"Danni?" le chiedo preoccupata.
"Non dirmi che non ricordi niente di ieri sera!"
"No scusa perché cosa è successo?". Ok,ora inizio a preoccuparmi sul serio. So che quando sono ubriaca esagero e non vorrei aver fatto qualcosa di cui potrei pentirmi.
"Ale, Sofia non ricorda niente di ieri. Ahahaahaah".
"Mavia pavla!Ova!"
"Smettila di prendermi in giro e te lo dico".
"Va bene, ma prima fammi mettere qualcosa sotto i denti, almeno affronto la cosa a stomaco pieno." Detto questo mi fiondo sul pacco di biscotti e ne mangio una decina.
"Allora?!"
"Vuoi che parta dalla cosa meno grave o che ti faccia l'elenco?!" mi chiede tra una risata e l'altra.
"Parla e basta".
"Allora...da dove inizio...Vediamo... Hai rovesciato la birra addosso ad un ragazzo solo perché voleva sapere il tuo nome, ti sei tolta le scarpe e hai iniziato a ballare davanti a tutti. Ah, e hai vomitato sui piedi di Armando". "Avresti potuto fare di peggio dai. Ahahaha" continua.
" Dimmi che non è vero Maria,dimmi che è uno scherzo".
"Vuoi che chiami Armando?"
"Nono ti prego per carità. Non mi farò vedere mai più in quel locale. Devo smettere di bere".
Già. Non sono certo un'alcolista, ma a volte alzo un po' troppo il gomito.
"Ormai è andata, Armando non si è arrabbiato."
"Che figura...che figura! Ma le altre?"
"Sono andate a casa, anche io ora vado. Stavo aspettando che ti svegliassi. Volevo dirti io di ieri. Aahhahha".
"Stronza!Ma scusa che ore sono?"
"Mezzogiorno"
"Oddio mamma mi ammazza!"
"Tranquilla le ho parlato io,come al solito tu non rispondevi al cellulare e ha chiamato me. È in tribunale ritorna stasera."
"Maria grazie mi hai salvato da una ramanzina infinita."
"Ma va la... Io vado, i tuoi panni sono sulla poltrona. Vuoi un passaggio?"
"Eh si,grazie." Sinceramente non mi va di farmela a piedi, un po' di attività fisica non mi farebbe male ma oggi non è proprio giornata.
"Mi cambio e andiamo".
Non vedo l'ora di ritornare a casa,fare una doccia calda e sprofondare nel letto. Ti prego fa che nessuno si ricordi di ieri sera. Mentre prendo le ultime cose vedo un fazzoletto di stoffa. Non è mio. Riporta due iniziali cucite in corsivo, S. R. . S. R.?! Ma....
"Oh,no nel bagno", "Oh, no, Sebastian", "Oh,no, mi vergogno da morire".
Potrebbe andare peggio di così? Non penso.

"Sofia che hai?Ancora non ti sei ripresa?Alla fine ieri sera non è successo nulla di male."
"Maria c'è qualcosa che tu non sai..."
"Come scusa?" mi chiede sorpresa.
"Io...ecco in bagno...".
"Sei andata a letto con qualcuno?" e ferma di colpo l'auto.
"Ma sei pazza no!"
"Oddio menomale..e allora cosa?"
"L'ho rivisto..il ragazzo dell'altra sera per due volte. Ma ieri sera..."
"Cosa?" grida Maria forse un po' troppo forte.
"Ieri mattina era fuori casa mia".
"E quando pensavi di dirmelo scusa?" ora sembra delusa.
"L'avevo dimenticato."
"Voglio sapere ...Nei minimi particolari".
Allora le dico tutto,di averlo visto in tuta,dei suoi occhi, le racconto dello svenimento e di quanto sia stato dolce. Poi caccio dalla borsetta il fazzoletto.
"Vedi ora se fossimo in un romanzo di Tolstoj,la ragazza restituirebbe il fazzoletto al ragazzo".
"Sebastian,si chiama Sebastian".
"Scusami tanto, a Sebastian allora."
"Finiscila."
"Sofia ti piace! Lo vedo da come ne parli."
"Non dire sciocchezze. E poi dopo ieri sera ho perso con lui anche quella minima chance che avevo."
"Mai dire mai."
"Se vabbè,probabilmente non lo rivedrò neanche più. Vado."
"Ciao Sebastian!" e dopo aver fatto una smorfia rimette in moto e va via.

Non mi piace. Non può piacermi. E poi c'è Andrew. In realtà neanche lui c'è. Forse farei bene a prendere una pausa da tutto e da tutti.
Per fortuna mamma torna tardi; posso riposare in pace. Butto tutto a terra e mi metto al letto.

"Sofiaaaa... sofiaaa sveglia! La cena è pronta!"
"Scendo!".
Solo mia mamma non fa che urlare e urlare? Delle volte è davvero insopportabile.

"Posa il cellulare e mangia! Sofia mi hai sentito?"
"Sì.." non ha capito che oggi non è giornata.
"La prossima volta sei pregata di mettere la lavatrice. Hai rimasto uno schifo e se dormi fuori avverti prima."
"Ok ok". Sempre le solite cose. Mia madre in una vita precendete era un ripetitore. Oggi non mi va proprio di discutere con lei.

"Vai almeno a ritirare i panni così io sistemo la cucina."
"Okok."
"Finiscila di prendermi in giro. Vai e muoviti".

Ho quasi finito,finisco di piegare la biancheria rimasta e ritorno a letto. Aspetta un attimo...il fazzoletto.
"Mammaaa! Ma quante volte ti dico che i panni devi separarli,poi metti sempre la temperatura elevata. Fai solo danni!"
Mia madre vuole fare sempre trentamila cose contemporaneamente. La lavatrice però proprio non le riesce, scambia sempre tutto. E ora il fazzoletto da bianco è grigio.
Era l'unica cosa che avevo di lui. Anche se volessi come faccio a restituirglielo?
Che giornata di merda!

Il telefono inizia a vibrare, è Maria.
"Vecchia vogliamo andare a mangiare un cornetto?"
"Nutella,cioccolato bianco e panna?"
"Yeeees!"
"Dammi due minuti". Fanculo la dieta tanto vale affogare i pensieri nei grassi.

Dopo un cornetto,una lattina di cocacola e una porzione di patatine con tanto di ketchup e maionese, sono finalmente a letto. Come al solito Maria ha l'abilità di mettermi di buon umore. È stata una bella uscita, abbiamo riso e fatto le sceme. Eppure per tutta la serata ho avuto la sensazione di essere osservata. Devo smetterla con le puntate di Stalker.
Sto diventando matta.

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