Capitolo 27
Sofia
Troppi ragazzi in tuta... Troppe ragazze vestite o meglio svestite di bianco... C'è qualcosa che non torna..
Colour Party
Prima ancora che io realizzi l'informazione, uno spruzzo di vernice giallo fluo mi colpisce in pieno.
"Andrew sappi che sei un uomo morto".
Questa volta me la paga!
Andrew porta una mano alla bocca per poter trattenere una grossa risata, ma prima che possa ribattere, un tizio gli va addosso e lo sporca completamente di rosa.
"Oddio sei bellissimo" e dico davvero, il rosa gli dona, certo è un po' in contrasto con il rosso della sua faccia, dato che si vede da cento miglia che è incazzato nero, ma come si dice...Ah si giusto... Chi la fa l'aspetti.
"La giustizia esiste!" esclamo ancora una volta con le lacrime agli occhi.
Sebastian
"Alessia cazzo dimmi che è uno scherzo!."
Ma stiamo scherzando? Una festa dove ti riempiono di vernice dalla testa ai piedi? Ma nennemo se mi pagano oro.
"Vedrai sarà fighissimo!!"
Ho già detto che è infantile?
E non ho neanche il tempo di ribattere che vengo trascinato nel locale dalla folla alle mie spalle.
Avrei almeno potuto rimanere la giacca nell'auto, è nuova cazzo e l'ho pagata una cifra.
"Vedrai ti divertirai con i miei amici!"
Alessia è davvero convinta che mi interessa fare la loro conoscenza. Come se potessi andare d'accordo con loro.
Ma andavi d'accordo con la sua migliore amica.
Cazzo ho bisogno di bere.
Sofia
Dopo il sesto o settimo cicchetto e non so quanti prosecchi, ho smesso di preoccuparmi dei vestiti, della vernice, e ho iniziato a fare quello che prima mi riusciva meglio - staccare il cervello- . E dio, era una vita che non mi sentivo così libera e leggera.
"Io credo che per stasera tu abbia bevuto abbastanza. È il caso che ti riporti a casa" dice Andrew in tono deciso. Odio quando mi impone quello che devo fare.
"Se vuoi andare tu, vai pure troverò il modo di tornarmene a casa. Non so tu, ma io mi sto divertendo" detto ciò mando giù un altro shottino di rum, oramai non sento neanche più la gola bruciare.
"Ehy bellezza, ti va di ballare?"
lì per lì non gli do corda, poi lo guardo. Alto, da quello che rivela la maglietta, muscoloso, capelli neri, occhi grigi, mascella scolpita, percing sulla lingua.... Mmm, davvero un ragazzo carino.
"Mi spiace non ballo con gli sconosciuti."
Posso mica dirgli di si subito?
"Mi sembra giusto, piacere Luca."
"Sofia" e sfodero il migliore dei miei sorrisi.
Sto per alzarmi quando Andrew mi prende per il polso.
"Veramente noi stavamo andando via" e nel dirlo mette una mano intorno al mio fianco, quasi volesse marcare il territorio.
Adesso mi ha davvero scocciato.
"Tu stavi andando a casa, io ho ancora intenzione di divertirmi. Mi accompagni tu a casa?" chiedo maliziosa a Luca che nel frattempo ha osservato la scena in silenzio.
"C-certo nessun problema".
"Vedi puoi andare da mammina."
Ok ho esagerato ma inizio ad essere stanca di tutti, dovrei scusarmi, ma non ho il tempo di girarmi che lui è già andato via.
Le note di Stitches di Mendes riecheggiano nella sala, ogni pensiero è oscurato dall'alcool, riesco ad immaginare cose davvero poco caste del ragazzo che ho di fronte. È veramente sexy.
E prima ancora di rendermene conto metto una mano sul suo petto, mi avvicino e lo bacio. Lento come se fosse il mio primo bacio, piano come se la mia mente abbia bisogno di qualche minuto in più per registrare l'evento. Poi, lentamente, tutto si intensifica, approfondiamo il bacio, le nostre lingue danzano in simbiosi in una danza assassina, letale, che ha un ritmo tutto suo. Sarà che finalmente sento il mio corpo, che sento scorrere l'adrenalina, ma non mi sento sentita mai così viva. Dopo minuti in cui tutto il resto del mondo aveva smesso di avere un senso, ci stacchiamo, siamo entrambi senza fiato.
"Wow.." non riesco a dire altro.
"Già... e se ti dicessi che potrei farti stare ancora meglio? Ti fidi di me?"
Ecco sapete quando da bambini vi dicono ... "Non date confidenza agli sconosciuti" ?! ... Dategli retta! Io ero troppo stupida, ubriaca, stanca e arrabbiata per ascoltare il mio cervello.
"Mi fido"
Sebastian
"Ma quella non è Sofia?!."
Per fortuna Antonio mi ha raggiunto, questa festa è una vera noia; per non parlare delle amiche di Alessia, tante mine oche. Non ho mai visto così tanto cervello raccolto in un unico tavolo. E si, sono sarcastico.
Talmente sono preso dai miei pensieri che ci metto un po' a metabolizzare ciò che mi ha detto Antonio.
"Sofia?" deglutisco rumorosamente, sono giorni che vorrei vederla, che vorrei parlarle, ma non riesco mai a trovarne il coraggio.
Ha ragione Antonio sono un'idiota.
"Si è proprio lei, cazzo è..."
Non gli do il tempo di finire la frase che lo fulmino.
"Ok amico scusa."
È meravigliosa, sorride ed è completamente coperta di vernice, sembra un angelo.
Sta ballando con un ragazzo.
Anzi non stanno ballando, si stanno strusciando, letteralmente.
"E quello chi cazzo è? Io gli spezzo le gambe!" urlo forse un po' troppo forte, perché tutti si girano a fissarmi.
"Io credo che dovresti calmarti, e fossi in te non mi girerei".
Calmarmi? Non posso girarmi?
"Ma che..." mi si mozza improvvisamente il fiato in gola. Si stanno baciando, ma non come quando saluti un amico e ti viene da dargli un bacio a stampo, non un bacio che si scambiano due fidanzatini alle prime armi e neanche un bacio che si da a qualcuno giusto per fare qualcosa. È un bacio irruento, passionale, uno di quei baci che ti tolgono e ti danno al tempo stesso, vita. Non riesco a distogliere lo sguardo, è impossibile descrivere il turbinio di emozioni che mi attraversano: amarezza, delusione, rabbia, tristezza. Rabbia perché vorrei ammazzare quel ragazzo, staccherei a morsi ogni centimetro della sua pelle e giocherei a tennis con i suoi gioielli di famiglia; delusione, perché pensavo fosse diversa, pensavo che anche lei tenesse a me. Amarezza, perché potevo ora essere io al posto di quel ragazzo, avrei potuto assaggiare io il sapore delle sue labbra, avrei potuto sentire io il suo profumo, e tristezza, perché non ho la benché minima possibilità di riprendermela.
Credevo davvero che lei fosse la mia felicità.
"Mi dispiace.." Antonio poggia una mano sulla mia spalla. So quanto odia il contatto fisico con le persone e apprezzo molto il suo gesto.
"Non sai quanto dispiace a me."
Devo solo dimenticarla...
E prima che possa concentrarmi a guardare altro, incontro il suo sguardo. Questo contatto dura pochi secondi, quel che basta per farmi capire che lei non è più Sofia.
Ciao a tutti, vorrei scusarmi per le lunghe assenze, per gli eventuali errori e per i capitoli che magari non sono neanche di vostro gradimento. Non mi ritengo una scrittrice, scrivo per distrarmi, per staccare la spina. Il mondo di wattpad è meraviglioso, mi ha permesso di conoscere persone fantastiche,umili e dotate di un talento straordinario.
Quindi vorrei solo dirvi grazie... grazie per i commenti, per le visualizzazioni, grazie per i vostri messaggi e il vostro infinito affetto.
Vi auguro un anno ricco di amore e felicità.
Un bacio,
Mery
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