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Parte 9 Ti amo, Dottor Barton!

'Grazie del cd, il pezzo di Springsteen mi piace da impazzire!' la Tyler lo aveva ringraziato il mattino successivo, davanti all'armadietto dove si stava cambiando. Era stata la molla per ricominciare!

'Già...anche a me. Nell'ultimo periodo è diventata un'ossessione'. Tu sei diventata la mia ossessione, avrebbe voluto confessarle, optò per un altro tipo di conversazione 'Grazie a te per essere tornata, non ci speravo più. Approcciati al lavoro con calma, a volte lo stress della nostra attività è un peso...'.

Rafflesia rise, ironica, udendo in lontananza le sirene di due ambulanze 'Muoversi, Dottor Barton...aspetta...Ti ho portato un regalo. Sapevo che ti avrei ritrovato nelle stesse condizioni in cui ti avevo lasciato' diede una strana sbirciata alla sua montatura, riparata con lo scotch, e prese una bustina dalla borsa, da cui tirò fuori degli occhiali marroni tartarugati, firmati da un noto stilista e parecchio fashion 'devi portarli dall'ottico per le lenti...con la forma del tuo viso ed il colore dei tuoi occhi, farai un figurone...' dolce, glieli mostrò.

Clint non fece in tempo a esprimere la sua gratitudine e a provarli che Sam, sulla porta, dettagliò il numero dei feriti in arrivo.

***

'Quindi hai smesso di prepararti per l'esame?' la Romanoff era esterrefatta 'è la terza volta che te lo domando ed hai sorvolato, di nuovo!'.

Rafflesia sbuffò.

'Smettila, Nat' Bruce la redarguì.

'Non posso dire mai nulla, secondo mio marito!' la rossa si urtò, a morte.

'Ti dovresti concentrare su qualcosa di bello!' suggerì Steve 'Solo che qui, in questo periodo dell'anno, si parla solo della festa della premiazione del Reparto più meritevole'.

'Vinco sicuro, l'anno scorso ho portato a casa dei numeri pazzeschi e sarebbe il terzo premio consecutivo' si vantò Tony.

'Medicina d'urgenza non se l'è aggiudicato mai; così sei preparato, Falco! Comunque, il premio si riferisce allo scorso anno, alla mia gestione ad interim, non avresti nulla da recriminare' chiarì la Tyler.

'Spiace perché ci ammazziamo di fatica, ed è un ambito della Sanità che interessa a pochi!' commentò, sistemando gli occhiali nuovi sul naso a patata.

'Bella montatura!' sottolineò Vedova Nera, con un sorriso complice alla collega.

'Quando ero in Iowa, organizzavano un ballo di beneficenza, con una sorta di lotteria annessa. Gli uomini acquistavano un biglietto e i loro nominativi venivano estratti con quelli delle donne che avevano accettato di partecipare alla raccolta fondi; insomma, venivano accoppiati, vincendo il diritto di accompagnare la bella di turno alla serata. Si rastrellavano moltissimi soldi. Spesso i maschi sono timidi ed imbranati, e si vergognano ad invitare. Per di più, c'era la disponibilità delle ragazze più attraenti dell'Ospedale, e le richieste di biglietti si moltiplicavano!' Clint raccontò.

'Che elucubri?' chiese Stark, capendo volesse aggiungere altro.

'Potremmo proporre a Fury di replicarlo, in occasione della cena per la premiazione; sarebbe per una buona causa... destinare il ricavato al Centro di disintossicazione dove era ospitata Tiffany!' mormorò.

'Che idea carina...' Rafflesia lo rimirò, con riconoscenza.

'Va fatto con un po' di anticipo, cosicché i non estratti possano comunque trovare compagnia per l'evento' aggiunse Barton.

'Steve conosce tutti, sono certo che organizzerebbe in men che non si dica ed alla perfezione' Thor scandì organizzerebbe 'Ovviamente voi due dovreste sacrificarvi! Tyler, Romanoff?' si rivolse alle amiche.

'No, mia moglie no, non se ne parla!' Bruce si era inquietato.

'Farò partecipare pure Wanda; se non la vinco col biglietto, offrirò una cifra ragguardevole alla persona con cui è stata abbinata, per ricomprarla! Oppure ci vedremo al ballo, si tratta di poche ore!' propose il biondo e Banner grugnì, non troppo contento.

'Ci sto!' Nat acconsentì, allegra, dando una gomitata alla sua amica 'Tu sei il pezzo forte, diamine! Esprimiti!'.

'Mi tocca! Fatemi sapere se e come posso aiutare!' la moretta acconsentì.

'Importante è la pubblicità! Persuaso il Direttore e stampati i biglietti, facciamo girare la voce il più possibile, non è difficile...' Rogers, vulcanico, e colto da una folgorazione, li lasciò 'vado subito in Direzione Generale, e riscendendo, passo da Pepper!'.

A quella sottolineatura, Tony perse i colori e si accasciò sul vassoio con un'espressione disperata.

Steve aveva convinto Fury in cinque minuti, tra parlantina e faccia d'angelo che, di certo, non gli mancavano.

Si era impegnato a predisporre ogni minimo dettaglio del gioco. La manifestazione avrebbe avuto un valore aggiunto apprezzato dal Consiglio di Amministrazione, che il Direttore adulava, a seguito della vicenda di Barton.

Addirittura il nero aveva commentato 'Trovata grandiosa, Dottor Rogers, parteciperò anch'io!'. Con uno sguardo stranamente compiaciuto, aveva promesso di spargere la notizia, che, comunque si era diffusa lo stesso, a macchia d'olio; il Capitano aveva stampato i biglietti ben quattro volte!

Le richieste di partecipare erano state talmente tante che aveva dovuto chiedere l'aiuto di un'amministrativa molto capace, Carol Danvers, per gestire con lui il programma informatico e la destinazione fiscale e pratica dei soldi raccolti. 'Sei stato bravo...il merito è soprattutto delle signore che si sono rese disponibili, una più bella dell'altra' aveva commentato la giovane e bionda impiegata.

'Mai belle come te...peccato tu non abbia aderito, oramai ho venduto persino la quarta serie dei tagliandi. Posso invitarti alla cerimonia?' il Capitano si era lanciato.

'Credevo avessi preso un ticket per la beneficenza; se ti estraggono, andrai con un'altra!' perplessa, rispose. Steve le piaceva ed avrebbe desiderato acconsentire.

'Sì, l'ho comperato...solo per contribuire!' sibillino, le fece capire che non aveva di che preoccuparsi.

Perché, in quanto ad aiutare gli amici e fare da moderno cupido, non lo batteva nessuno. Si era messo a tavolino, col pc portatile, creando uno schema Excel, che incrociava i nominativi degli uomini che avevano acquistato i biglietti e delle donne in palio...beh, Steve Rogers avrebbe indirizzato il destino...giusto un pochino, per evitare malumori e aumentare la potenzialità di connessione sentimentale, a beneficio delle persone a cui voleva bene.

Visto che Barton aveva consigliato di procedere all'estrazione, con un congruo anticipo sulla data dell'evento, lui si era attivato, per tempo.

Si era messo in piedi, sul desk del Pronto Soccorso, il giorno stabilito, come un banditore d'altri tempi, con un megafono in mano e con una busta marrone di iuta, grande come un sacco per le patate da cui avrebbe estratto i nomi degli uomini.

L'area antistante era gremita dei partecipanti e curiosi in attesa e Cap aveva piazzato Tony vicino ad una lavagna magnetica bianca - dove già erano indicate le prede femminili - sulla quale avrebbe dovuto scrivere l'estratto corrispondente.

'Finiranno presto, mi auguro. Ho dato il permesso ma se dovesse arrivare un'urgenza sarebbe un bel casino' Clint si lamentò.

'Ci sono talmente tante cartelle da compilare da non pormi il problema, detesto le scartoffie' la moretta, sconsolata, scriveva, accanto al desk, approfittando dell'assenza di pazienti.

'Eccomi a voi...cominciamo!' Rogers iniziò l'estrazione.

I primi sorteggiati furono colleghi o dipendenti che non conoscevano granché. Le abbinate apparvero casuali.

'Che noia colossale...quanto dura?' Pietro si lamentò col Falco.

'Un po' ci vorrà. Non hai partecipato?' chiese il superiore, spostandosi con lui vicino alle porte d'uscita, dove c'era meno caos.

'No. Ho dato un contributo; a ogni buon conto, questo genere di iniziative non fa per me. Pensa se mi toccava una sconosciuta antipatica! Rabbrividisco al pensiero; tu, capo?' Maximoff ridacchiò. Era una domanda retorica!

Barton era teso, tesissimo...la fronte imperlata di goccioline di sudore, come il primo giorno di lavoro, e gli occhiali nuovi che scendevano sul naso, in continuazione. 'Ehm, sì...' aveva preso il primissimo biglietto, fantasticando di essere estratto con la Tyler; lei aveva dato la disponibilità a giocare e quindi non avrebbe potuto invitarla.

Finora il suo nome non era stato chiamato; guardò la tabella, notando mancassero poche donne da sistemare.

'La colonna portante degli addetti del desk che ci ospita...Maria Hill...e...beh, meglio non le poteva capitare...il nostro super Direttore Sanitario Nick Fury!'. Con un sorriso ebete, Steve fece l'occhiolino al nero, stranamente sceso al loro piano per assistere e...gioioso!

La Hill, arrossita, si era rintanata dietro uno schedario, per sfuggire agli sguardi dei presenti.

Si piacevano, senza alcun dubbio; questo pensò la Tyler, non ci aveva mai fatto caso prima! Capì che, invece, Rogers lo sapeva!

'Dunque...la segretaria più fascinosa dell'Ospedale...bionda ed elegante, la signorina Pepper Potts...vediamo con chi finisce...ah, ecco...nato con la camicia...quella di ferro...posto che gli metterei quella di forza, il Dottor Tony Stark...' il Capitano guardò Iron Man, che produsse un ghigno con la bocca!

No, non era possibile; era ciò che avrebbe desiderato Stark e per cui aveva ingrugnito, la prima volta che aveva parlato della riffa. Barton, ricordandolo, si irrigidì e porse attenzione alle parole di Steve, che continuava 'Il ragno più malefico che esista, Vedova Nera, la Dottoressa Romanoff...uhm...Nat, occhio al colore dello smoking...è l'uomo del tuo destino, evidentemente! Tuo marito, il Dottor Bruce Banner!'.

Clint osservò l'oncologo sollevato. Gesù, non era un caso; che stava combinando il Capitano?

'Ecco...la penultima preda...la specializzanda che ha fatto parlare di sé, Wanda Maximoff. Estraggo e leggo...il Dottor Thor Hemsworth. Insieme sono splendidi, non c'è che dire, giusto un po' audaci!' Rogers si girò verso Point Break, che, per nulla stupito, fece il gesto del pollice alzato al mondo intero.

Ecco, lì a Rafflesia si piegarono le gambe, dalla tensione. Le sembrò di essere al circo, rimaneva solo il suo nome, sulla lavagna, il primo dall'alto.

Rogers la fissò, come nel cartone animato in cui il gatto mangiava il canarino, iniziando a ciarlare 'Il pezzo forte, la più bella ed elegante del reame, la principessa del nostro Ospedale, nonché mia migliore amica...la femmina incredibile per cui ho venduto il maggior numero di tagliandi' sottolineò 'e vediamo un po'...per non creare dubbi sulla correttezza del sorteggio, farò pescare il biglietto al nostro Direttore...venga, Dottor Fury, ci faccia l'onore'.

Il nero, gonfio come un pavone, attraversò il corridoio di spazio fra i dipendenti che lo fecero passare; Coulson, subito, ossequioso, aprì il sacco di iuta, per permettergli di prendere un tagliando.

L'altro lo fece e lo dette a Steve, che lo girò verso la platea 'Medicina d'urgenza al gran completo! Il Falco, il nostro Dottor Barton!' gridando, senza vergogna, con una faccia da schiaffi che Rafflesia avrebbe voluto ucciderlo.

'Buon ballo a tutti, ci vediamo sabato sera! Ora, per favore, tornate al lavoro' il Direttore li salutò, ponendo fine al gioco.

'Evviva, grande squadra' Tony ridacchiò, segnando il cognome di Barton sulla lavagna; il suono della sua voce si perse, nel chiacchiericcio delle persone che si disperdevano.

La moretta, vissuto un attimo di panico, si era dedicata a terminare il noioso lavoro delle cartelle, in una sorta di apparente imperturbabilità. In realtà, sentiva il cuore battere come un tamburo.

Clint, che la scrutava, si decise ad andarle a parlare, insieme contento e paralizzato nel ragionamento 'Avrà architettato tutto Rogers, secondo te?'.

Lei rise 'Ci puoi mettere le penne sul fuoco, Falco! Non potremmo mai provarlo e non lo scopriremmo neppure. Fury ci ha estratto davanti a mezzo Ospedale, a scanso di equivoci!'.

'Dici che era d'accordo?'.

'Uhm uhm...' fece sì con la testa, muovendola verso lo schedario, dove la Hill, ancora imbarazzata, fingeva di sistemare dei documenti.

'Cavolo...certi particolari mi sfuggono! Incoerente con i rimproveri a Point Break e Wanda, quanto meno sulla differenza d'età!' si meravigliò 'Sei dispiaciuta di partecipare assieme a me?'.

'Oddio, no' ridacchiò 'sei l'unico che mi fosse venuto in mente; senza la riffa, non me lo avresti chiesto, vero, Iowa?'.

L'uomo non rispose, confermando la sua ipotesi.

'Sei muto? L'uccellino non cinguetta?' Vedova Nera, che aveva ascoltato la conversazione, si impicciò 'Noleggia uno smoking come si deve, Dottor Primario, e portati dietro mio marito, sennò finisce come l'anno scorso. Il negoziante gli ha smollato l'unico vestito verde pisello che avesse mai avuto in magazzino. E' stato così insistente e gli ha fatto uno sconto tale che Bruce l'ha comperato, anziché affittarlo; ora è nel nostro armadio, una mostruosità!' gli strappò un'altra risata e terminò 'Tu, elegantona, che ti metti?'.

***

Clint si era allineato alle parole di Nat. Aveva noleggiato uno smoking nero con camicia bianca e cravattino, e consigliato Banner, con cui si era accompagnato per gli acquisti.

Aveva strafatto, prendendo in affitto una lussuosa limousine scura con autista, con cui si era presentato sotto casa della mora, in mano un'orchidea violetta, le cui sfumature dei petali erano identiche al colore degli occhi della collega.

Era arrivato con cinque minuti di anticipo, scendendo dall'auto. Si vergognava un po', e si sentiva rigidissimo. Sentì la sua voce, provenire dal balcone del piano superiore, certamente dalla stanza da letto, dove stava finendo di prepararsi 'Iowa, entra ed aspettami in soggiorno, scendo subito'.

Lui ubbidì; la porta di casa era aperta e si accomodò, in salone, reggendo la pianta.

Sul grande divano angolare, in bella vista, notò i libri dell'esame; non aveva smesso di studiare, ne era certo, conoscendola, al di là di quanto gli avesse voluto far credere.

Si voltò, udendo rumore di tacchi per le scale.

La Tyler si stagliava, gradino dopo gradino, con un meraviglioso sorriso. Gli parve come se una luce inesauribile avesse illuminato la notte...la sua notte e la sua vita, quello era sicuro.

Rafflesia - avvolta in un abito bianco scollatissimo e senza maniche, in crepè di seta, con la scollatura ampia che terminava all'altezza dell'ombelico, la gonna morbida e fluente, che recava sulla vita e nella parte alta dei fianchi dei sottili ricami a cui erano cucite una miriade di applicazioni color oro a forma di farfalla – gli andò incontro, chiaramente emozionata. 'Buonasera, Falco! E' un regalo per me?' indicò l'orchidea, giacché lui era ammutolito e con gli occhi sgranati.

'Sì, sì!' balbettò, porgendogliela.

'Grazie, è splendida!' si spostò, poggiandola sul piano della cucina.

'Tu sei abbagliante' Barton, folgorato, rimirò i capelli acconciati ed il trucco leggero, nelle narici l'odore di rosa e gelsomino del suo profumo sensuale.

'Anche tu ti difendi; stasera la tua nuova amica Vedova Nera dovrà ricredersi! Andiamo?!' propose, con un'occhiata languida, prendendo la pochette dorata, che completava la sua misè, e dirigendosi verso il vialetto.

Si bloccò, alla vista dell'auto, commentando 'Il Primario ha fatto le cose in grande'; si mosse verso il lato sinistro della vettura, dove Clint, galante, si precipitò, per aprirle lo sportello e mettersi al suo fianco, entrando dall'altra parte.

Rafflesia percepiva il suo sguardo su di sé, ancorché entrambi tentassero di fissare fuori dal vetro dei finestrini oscurati; sentì la sua mano che sfiorava la propria 'Ho visto i libri...perché non mi ha detto niente?' le domandò.

Lei respirò a fondo, prima di rispondere 'Non ho interrotto la preparazione per il concorso...ti confesso che non so se voglio sostenere l'esame'.

'Quando sarà il momento, lo saprai. Ne sono certo!' la tranquillizzò, intanto che arrivavano al locale dove si sarebbe svolta la premiazione. Era nella zona dell'Ospedale, a pochi minuti dall'appartamento del Falco, strategicamente scelto da Fury, per permettere la partecipazione ai medici che avrebbero concluso il turno di lavoro a ridosso dell'orario di inizio del party.

Al braccio di Clint, entrò nella grande sala predisposta; il loro passaggio scatenò la curiosità degli invitati già presenti, alla luce delle note vicende che li avevano coinvolti nell'ultimo periodo e dell'interesse sul loro legame.

Ci fu qualche secondo di silenzio, in cui Barton l'accostò a sé, con più vigore e le sussurrò all'orecchio 'Ci guardano perché tu sei bellissima, ed io l'uomo più invidiato della serata, non ti curare dei pettegoli'.

Detto da lui, timido e impacciato, le suonò tenero 'Tenterò! Ci sono gli altri!'.

Al bar, Thor, Tony e Steve, ognuno piacevolmente accompagnato, bisbocciavano, insieme ai coniugi Banner.

'Niente male, Iowa!' commentò la rossa.

'Stavo pensando di organizzare un sondaggio per la coppia regina della serata! Saprei io chi far vincere' il Capitano, avvicinandosi all'amica del cuore, per schioccarle un bacino, si beccò una gomitata nello sterno 'Ahi...manesca, devo andare al Pronto Soccorso!'.

'La smetti con le battute idiote?' lo rimproverò, simpatica.

'Per voi!' Tony gli passò un bicchiere di aperitivo ciascuno.

'Saremo separati a tavola! Ho tentato di convincere Fury, senza successo. I commensali sono divisi per reparti!' si lamentò Thor.

'E' così ogni anno!' sottolineò Bruce 'Finita la premiazione, andiamo da qualche parte per il bicchierino della staffa?'.

'Credo di no...' Rafflesia rise, vedendo gli amici maschi piuttosto presi da Carol, Pepper e Wanda 'Banner, secondo me, ognuno volerà via per conto proprio, stavolta!'.

'Vorrà dire che coccolerò mia moglie' ribatté, baciando Natasha.

'Guarda che piccioncini...e stanno al vostro tavolo, visto che Maria è di Medicina d'urgenza' Stark mosse la testa verso il nero e la Hill, che entravano assieme, in atteggiamento intimo.

'Tutto merito mio!' il Capitano rincarò la dose, vantandosi ancora 'Ho in serbo una sorpresa che gradirete, Falco e futura consorte! Se sono strasicuro' si allontanò, con una battuta stupida, con la Danvers, verso il proprio tavolo e così fecero gli altri.

'Buonasera, Capo' Rafflesia salutò il Direttore.

'Tyler, ancora fra noi? Si rincorrono le voci su una tua partenza imminente' si informò.

Non era il luogo né il momento per parlarne, lei si rammaricò del commento.

Fu Clint a correrle in aiuto 'Il personale dovrebbe pensare più al proprio lavoro che a ciarlare della vita altrui' commentò, serio.

'Giusto, Iowa' il nero lo prese in giro.

La moretta, grata, toccò il ginocchio del suo capo sotto il tavolo, riflettendo sull'atteggiamento protettivo che aveva con lei, in ogni occasione. Mangiando, considerò la seggiola vuota accanto a Sam 'Pensavo venisse pure Pietro!'.

Wilson fece finta di non aver sentito, continuando a tagliare la carne.

'Non era di turno, credevo anch'io partecipasse!' confermò il Falco, osservando aprirsi il sipario, sul palco della premiazione.

'Signori e signore' Steve ci si era piazzato col microfono alla mano ed aveva spiegato 'col permesso del nostro caro Direttore Nick, vi presento la band che allieterà la nostra cena...Pietro Maximoff e gli Ultron!'.

Il trio, con la corista già presente al concerto a cui avevano assistito, vestito in maniera elegante e poco rockettara, si materializzò, accanto a Rogers, che lasciò il microfono per tornare al proprio posto.

'Ecco dove era finito! Dovranno adeguare il repertorio, vista l'età media dei presenti e il tono della manifestazione' commentò la Tyler.

Infatti il gruppo si esibì in brani melodici, che intrattennero piacevolmente il pubblico per l'intera serata.

'Sempre bravi... confesso di preferire il loro lato più aggressivo' Clint fece una considerazione.

'Concordo' la moretta stava finendo il dessert, e l'ultimo cucchiaino le andò quasi di traverso, vedendo ciascuna delle quattro coppie di suoi amici alzarsi dai rispettivi tavoli, per mettersi sotto il palco, dove c'era uno spazio piuttosto ampio; erano ognuna distante dall'altra, quasi schierate.

Steve fece un cenno a Pietro che, terminato il brano che stava suonando, attaccò il successivo; lei lo riconobbe alla prima nota, sussultando... e non sarebbe potuto essere altrimenti...il Boss...Tougher than the rest!

Clint, osservati i colleghi iniziare a danzare, si mise in piedi, quasi scattando, e le porse la destra 'Permette questo ballo, Dottoressa Tyler?' lo chiese come un uomo d'altri tempi, solenne.

'Certo, con piacere, Dottor Barton!' replicò, ironica 'il Capitano ne sa una più del diavolo, mi fa paura!'.

'Non credo tu abbia nulla da temere. È stato un pensiero carino. Per entrambi' la teneva per la vita, toccando le farfalle dorate del vestito, con la punta delle dita. Uno sfarfallio più profondo pervadeva la sua anima...l'aveva fra le braccia, sulle note della canzone che gli aveva riempito l'esistenza nell'ultimo periodo...perché era lei che gli aveva riempito le giornate e la testa.

Romanoff e Banner ballavano, limitrofi, cercandoli con lo sguardo, per comprendere cosa accadesse.

'Sono ficcanaso ed insolenti, tutti e cinque!' su quella struggente melodia un languore avvolse Rafflesia; abbassò il tono della voce che diventò un bisbiglio 'lo hanno escogitato, perché hanno capito che ti voglio un bene pazzesco' ribadì, con gli occhi ametista nei suoi, intanto che il pezzo terminava e tornavano a sedere, mano nella mano.

Non si era accomodato il Direttore, che, fatto spostare il gruppo musicale, si era impossessato del microfono, per annunciare il Reparto vincitore del premio.

Tony gongolava, certo del proprio successo.

Con voce grave, Fury arringò 'È complicato, a volte, spiegare le motivazioni delle proprie scelte. Per me, quest'anno, è particolarmente facile. Senza l'abnegazione e il sacrificio di chi ne fa parte, la maggioranza di noi non avrebbe pazienti da curare e da operare. Per la prima volta, da quando esiste il premio, è con grande onore che vi annuncio che il vincitore è Medicina d'urgenza...prego, Dottor Barton, venga...'.

Al tavolo di Rafflesia e Clint si scatenò l'inferno, tra urla e strilli. I colleghi saltavano e gridavano. Gli amici corsero a congratularsi.

'Non ci credo...' la Tyler, alzatasi, fissò il Falco, con le lacrime agli occhi; era l'anno del suo interim! Non aveva avuto il posto, quel riconoscimento valeva altrettanto. Era orgogliosa e contenta.

Lui contraccambiò l'intenzione, appena un attimo prima che Thor, Steve, Bruce e Tony lo portassero di peso sul palco, sollevandolo sopra le loro teste.

Messo piede a terra, si schiarì la voce, turbato. Non si era preparato un discorso ed aveva la mente vuota.

'Iowa, dai' lo spronò Stark e lui si buttò, facendo parlare solo il suo cuore 'Ringrazio tutti i collaboratori del Reparto, il cui impegno ha portato e porta risultati eccellenti e costanti. Ho trovato un settore perfetto ed il merito va al mio vice, la Dottoressa Tyler...' in quell'attimo, scese dal palco, con un balzo, e si diresse verso di lei, col premio in mano 'questo è per lei, è suo!' glielo passò, spegnendo il microfono 'è per te, Rafflesia...io non ti voglio un bene pazzesco...io... mi sono innamorato di te...ti amo' sussurrò, baciandola sulla bocca, intanto che la moretta gli si stringeva, la targa di metallo dorato in mezzo ai loro due corpi, la congiunzione del lavoro di entrambi.

***

Era stato esattamente come previsto dalla Tyler; appena Fury li aveva liberati, erano scappati via, a coppie.

Lei per prima, col Falco che le teneva la vita, il premio stretto in mano, insieme alla pochette.

'Dì all'autista di andare. Casa tua è vicina e possiamo passeggiare' lo invitò, mettendo la testa sulla sua spalla ed incamminandosi verso il casermone.

Aveva ceduto le armi a ciò che sentiva e che aveva tenuto a bada, che era esploso nel nanosecondo del contatto delle loro labbra, che non smettevano più di rincorrersi, nel tepore della serata primaverile che li avvolgeva.

Clint era come in un sogno. Aprì la porta di casa, leggermente nervoso e lei gli fu subito accanto, per tranquillizzarlo. Si sentiva nello stesso modo, irrequieta, vista la lunga attesa del momento che stava per arrivare.

Si tolse i sandali dorati, muovendosi languida verso la stanza da letto, il viso voltato in direzione del Falco 'Non vieni?' una battutina, con la voce dolce, e lo sguardo di stelle.

'Sì, Dottoressa' buttò la giacca dello smoking sulla poltrona accanto alla finestra e la raggiunse, agguantandola con le braccia, da dietro, e baciandola sul collo.

'Quanto sei bella, stasera...il tuo abito sembra uscito da una favola, la nostra' la bocca umida percorreva le sue spalle, dalla scapola al lobo dell'orecchio.

Rabbrividendo, lei commentò 'Quando l'ho comperato, ho pensato a te. Mi sono ricordata della frase di un autore che mi era rimasta impressa. Suonava più o meno così...Il segreto è non correre dietro alle farfalle. È curare il giardino perché esse vengano da te. E tu sei così, Clint, tu curi ogni cosa ed hai saputo aspettarmi. Per questo ora siamo insieme'.

Si girò, per baciarlo e mettersi davanti a lui, facendo un passo indietro e tirando giù la chiusura lampo laterale del vestito, che cadde a terra.

In piedi, col solo perizoma di pizzo chiaro indosso, i capezzolini turgidi, lo spogliò, pian piano. Sciolse il papillon nero, aprì i bottoni della camicia, che fece la fine del vestito, e la cinta di cuoio, stendendosi sul letto, in sua attesa.

Lui si affrettò, liberandosi di pantaloni, boxer, calzini e scarpe, per esserle subito accanto. 'Tu sei la mia farfalla' di fianco, le carezzava il ventre, con le dita, baciandola di continuo. L'unica altra volta che erano stati assieme, aveva intuito la squisitezza della sua intimità, senza poterla assaporare del tutto; temette la stessa reazione al suo tocco e titubò.

Fu Rafflesia a far calare le mutandine ai piedi ed a lambirlo, strusciandosi contro la sua durezza, le ametiste che lo scrutavano.

Il Falco scese con la mano sinistra fra le sue cosce, giocando con la fragolina in rilievo.

Lei aprì le gambe il più possibile, per farsi lambire più a fondo, le mani sul suo petto a carezzarlo. Esperto, le pizzicò il centro del suo piacere e lo straziò, con movimenti circolari del pollice, intanto che la penetrava con le dita, stuzzicando il dolce bocciolo, strappandole un forte sussulto.

La Tyler ricambiò la lusinga, con la manina affusolata, inizialmente più delicata e poi con vigore.

Barton le prese la mano stessa, per portarsela alle labbra e baciarla nell'incavo del polso, per posizionarsi in ginocchio davanti alle sue gambe. Sospirò per quanto era bella e lui eccitato...soffiò, leggero, sulla sua orchidea, per poggiarci la bocca, la lingua a percorrere il perimetro delle sue labbra, colme di umori profumati, godendo del suo sapore paradisiaco.

'Falco' lo chiamò a sé, per baciarlo ancora, incrociando le gambe dietro i suoi fianchi, rigirarsi con lui e metterglisi sopra, impalandosi, con un gesto lento e sexy.

'Uhm...sei magnifica' commentò Clint, vedendola muoversi, i seni turgidi  e sudi verso di sé, tesi per lui, la schiena inarcata...una novella cavallerizza...si alzava ed abbassava, alla ricerca del contatto fra i loro fianchi che, ad ogni urto, accompagnava con un gemito.

Si fermò, improvvisamente, curvandosi verso il suo viso, per leccargli le labbra e sbaciucchiarlo, le ametiste nei suoi occhi azzurri...bisbigliò 'Ti amo, Dottor Barton, da impazzire' ritornando nella posizione iniziale, e muovendosi frenetica sul compagno che le sorrideva incantato, le pupille dilatate per la beatitudine che stava ricevendo, il bacino unito al suo come una colata di lava di un talentuoso scultore.

Investita da un'ondata di contrazioni irrefrenabili, percepì un ulteriore irrigidimento in lui, nello stesso istante, ed udì i sospiri ardenti di entrambi cadenzati nel silenzio della camera, che si inseguivano, per intensità.

Senza respiro, si accoccolò fra le sue braccia, sbirciando il premio poggiato sul comodino 'Lo teniamo un po' per uno?'.

'No. Fury lo ha dato a me' scherzò il Falco.

'E tu a me, dinnanzi all'intero Ospedale! Te lo rimangi?' ridacchiando, lo baciò.

'Lo mettiamo al desk dell'accettazione, sulla mensola. Che dici?' propose.

'Forse, fammici pensare. Oppure a casa mia...voglio passare con te ogni minuto possibile, finché non andrò via, lo rimireremo lì...' ammise.

Lui si zittì e Rafflesia continuò 'Non rabbuiarti. Mi sono lasciata andare perché ciò che provo per te è molto profondo e non ho voluto rinunciarci. Sai bene che la mia carriera qui è terminata, rimarrei il tuo vice per sempre e non sarebbe giusto, verso me stessa ed il mio futuro professionale...'.

'Sì, amore, lo so...Non parliamone ora, ci penseremo più avanti...adesso che ti ho trovata, non voglio rinunciare a te nemmeno un secondo, su quello concordo. Era una proposta di vivere insieme?' chiese, speranzoso.

'Se non ti dispiace lasciare il casermone per una villetta...' lo prese in giro, confermando le proprie intenzioni.

'Casa tua è favolosa!' non gli pareva vero 'teniamole entrambe, il mio bilocale potrebbe essere un appoggio, quando faremo i doppi turni o le notti, l'affitto è esiguo...in fondo, ho lo stipendio da Primario, posso permettermelo' si vantò, apposta.

La Tyler gli si piazzò nuda, addosso, strofinandosi come una micetta 'Quanto chiacchieri, Primario...non mi sento molto bene, Dottor Barton...mi può visitare?'.

'Subito...' le passò la mano sulla natica destra, spingendole i fianchi il suo rinnovato ed immenso desiderio che proprio la partner gli aveva istigato
'Ho la cura giusta per lei, Dottoressa Tyler...è un po' lunga...dura tutta la notte...spero non le spiaccia'.

Lei si mise supina, per farsi amare 'Fammi guarire!' lo esortò, con un sorriso svenevole, vedendolo scendere a baciarle il collo.

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