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Parte 6 Andrà tutto bene

Clint aveva dovuto raccontare l'accaduto agli altri; tornando nell'appartamento, guidato come un robot da casa di Rafflesia al casermone, la sigaretta fissa in bocca, insieme all'amaro di un sogno infranto sul nascere ed al gusto dolciastro delle mandorle, aveva incrociato il gruppo, che, sulla porta, salutava il Capitano, dopo la partita vista insieme.

Siccome lui aveva un viso rabbuiato e triste e, soprattutto, la polo indossata al rovescio, i colleghi si zittirono al suo passaggio, intuendo il motivo del biblico malumore.

Steve, con noncuranza, lo accalappiò e, con una leggera spinta, lo fece entrare in casa, uno sguardo complice agli amici, Tony in testa, che gli si affrettarono intorno, per farsi dettagliare l'andamento della sua serata.

Il Falco non si fece pregare, in cerca di consigli e solidarietà.

'Uhm...forse le parole di Rafflesia sono sincere. Non ha detto che non gli piaci. Anzi, sembrerebbe il contrario. In effetti, una relazione col capo non è il massimo. Per di più, proprio noi l'abbiamo spronata a credere di poter avere l'incarico a Los Angeles, studiamo insieme a lei!' la giustificò Rogers.

'Sei di parte e poco obiettivo, a causa della vostra amicizia!' sentenziò Stark.

'I rapporti con colleghi e subordinati si possono gestire. Guardate me e Wanda' Thor volle esporre il proprio punto di vista.

'Point Break, che razza di commento! Non è la stessa cosa!' si oppose Bruce, Clint accanto sul divano, stordito e disorientato.

'In amore vince chi fugge...da domani prova a evitarla, facendole capire che non ti interessa!' suggerì Iron Man, a suo dire vero esperto di questioni sentimentali.

Barton, ancora più confuso dalle loro chiacchiere, si ritirò nel proprio appartamento, non prima di aver pregato il Capitano 'Per piacere, toglimi dai turni per aiutarla a preparare l'esame!'. Si era arreso; rimanere da solo con lei, a quelle condizioni...era intollerabile. Soprattutto dato ciò che le aveva confessato, prima di scappar via da casa sua.

Steve si era adeguato alla richiesta, occupando lui stesso le ore di preparazione lasciate libere; i momenti in cui si era interfacciato con Rafflesia erano aumentati, senza che avesse avuto margine per un confronto esplicito su ciò che sapeva. Erano amici intimi, tuttavia l'argomento era spinoso e personale e la moretta aveva soprasseduto a ogni cena o evento che aveva organizzato, con la scusa dello studio.

Rogers si era portato dietro l'inconsolabile Falco, che non faceva mistero della pesante atmosfera che si respirava in Reparto, dato che le frasi scambiate con il suo vice erano ridotte all'osso.

Ad ingarbugliare la situazione, un nuovo evento destabilizzò l'equilibrio del Pronto Soccorso e delle loro vite.

In occasione della visita ad una bambina di quattro anni, la Tyler, intervenuta, insieme a Sam, aveva esaminato la piccola, che, accompagnata dal padre, piuttosto nervoso, recava, sul palmo della mano destra, una strana ustione a forma di stella.

Rafflesia l'aveva medicata; il caso era semplice e la ferita sarebbe guarita alla perfezione. Tuttavia, quando furono sole, con il padre fuori dalla stanza a compilare moduli amministrativi, la paziente, candidamente, aveva confessato 'Papà mi ha punita; sono stata cattiva e l'ho fatto arrabbiare'.

A fronte delle domande della moretta, davanti a Wilson, le aveva spiegato che era stato proprio suo padre a bruciarle la mano, utilizzando un riduttore per i fornelli, incandescente; da lì, la sagoma ben delineata a cinque punte, di cui il medico si era incuriosita.

Sconvolta, per prendere tempo, aveva comunicato al genitore che avrebbe tenuto la figlia in osservazione, ed aveva cercato le cartelle di eventuali precedenti ricoveri. Siccome non ce n'erano, aveva telefonato, rapidamente, agli altri Ospedali di Boston e se le era fatte mandare.

Il loro esame aveva confermato gli abusi subiti dalla bambina ed aveva dovuto, necessariamente, avvertire Clint.

Era la prima volta in cui si confrontavano, da tre settimane, e la voce le tremava, per più di un motivo 'Guarda' gli aveva mostrato i documenti reperiti 'ecchimosi, fratture a spirale ad entrambe le braccia, punti ovunque...se non lo fermiamo, la ucciderà'.

Era talmente accorata che lui prese a cuore la vicenda 'Avverto i servizi sociali, poi ci parliamo insieme. La piccola deve essere allontanata dalla famiglia, questo è certo'. Aveva, immediatamente, telefonato alla persona deputata, che era scesa, per sincerarsi della situazione, dandogli ragione.

Nel momento in cui, in corridoio, i due medici avevano spiegato al padre che sua figlia sarebbe stata affidata, quanto meno in via temporanea, ad una struttura pubblica, quello aveva sbraitato, aggressivo, in particolar modo contro la Tyler, con epiteti maschilisti e volgari.

'E' pure poco; si aprirà un'inchiesta penale, nei suoi confronti... lei è un mostro, non è degno di essere genitore. Mi auguro la chiudano in galera e buttino la chiave' Rafflesia, con la bambina che piangeva a dirotto in sottofondo, in braccio a Sam, non si era scomposta e si era espressa, contro l'essere immondo che aveva davanti, senza la minima paura, scatenandone le ire.

L'uomo, fuori di sé, si era gettato su di lei, prendendola per il collo con le mani e l'aveva sollevata in alto, fra lo sguardo stupefatto dei presenti.

Clint, dimostrando un incredibile sangue freddo, non aveva perso tempo e si era avventato sul padre della bambina, che stringeva la gola della collega - diventata cianotica - con un sinistro, che lo aveva colpito in pieno viso; aveva dovuto tirargli un altro cazzotto, con tutta la forza che aveva, dacché non mollava la presa e la stava soffocando.

Finalmente l'avversario aveva ceduto, lasciando andare la moretta, che si era accasciata a terra, quasi priva di sensi, intanto che le guardie di sicurezza sopraggiunte, su chiamata di Coulson, intervenivano, per separare i due contendenti che se le davano di santa ragione, e Pietro e Sam erano accorsi per prestare i primi soccorsi alla Tyler.

Quest'ultima aveva pensato di passare a miglior vita e non avere via di scampo; la mossa dell'uomo le aveva tolto il respiro, era stato come rimanere senza fiato sott'acqua. Le si era offuscata la vista, una miriade di puntini neri davanti agli occhi; fino a quando aveva notato la figura di Barton che, boxando con il padre della paziente, l'aveva liberata dalle sue grinfie.

Ancora a corto di respiro e parole, con Maximoff che esaminava il collo gonfio e Sam che le chiedeva come si sentisse, fissava il Falco, che, incurante di nulla e nessuno, le si era inginocchiato accanto e l'aveva stretta a sé 'Stai tranquilla, non è successo niente, andrà tutto bene...andrà tutto bene, ci sono io...' le aveva ripetuto, cullandola. Percepiva i battiti accelerati nel suo petto, l'odore acre della paura e la sua profonda vulnerabilità.

La moretta, gli occhi colmi di lacrime, gli si era avvinghiata, in silenzio, ed erano rimasti abbracciati, per un tempo indefinito, fin quando Steve e Thor erano comparsi, avvertiti da Phil, e li avevano trovati così.

'Dottor Barton, ci segua, dobbiamo stilare un verbale dell'accaduto' l'agente di Polizia della Stazione più vicina, contattato, secondo quanto previsto dalla procedura, aveva sollecitato il Primario, che aveva lasciato Rafflesia alle cure del Capitano e del biondo 'Medicatele l'abrasione alla gola' comandò, non prima di aver carezzato la guancia della collega, quasi calma, e raccolto gli occhiali dal pavimento, con la montatura oramai spaccata.

'Poteva ucciderti, c'è mancato poco!' Thor, in Sala Emergenza, effettuato un accurato controllo, le aveva spalmato una pomata e messo del ghiaccio per il gonfiore 'ti verrà un livido mostruoso, ed andrà via fra parecchi giorni! La pelle cicatrizzerà perfettamente, almeno' aveva detto, lavandosi le mani.

'Meno male che c'era Clint!' Rogers era bianco come un lenzuolo.

Lei annuì.

'E' vero che hai attaccato verbalmente il tipo?' chiese Tony. Erano scesi, al completo, per starle vicino.

'Sì, ho sbagliato, non mi sono tenuta, dato come aveva ridotto la figlia!' ammise, gli occhi ancora lucidi.

'Più che altro, l'amministrazione vuole la pelle di Barton. Ha difeso te, però ha spaccato la faccia al padre della ragazzina; sembra che il suo avvocato abbia già sporto denuncia contro Clint, per controbilanciare quella che riceverà, per i maltrattamenti. Vuol dire un lungo contenzioso e, per l'Ospedale, danni ingenti da pagare. Il minimo è che il Falco perda l'incarico, se non peggio...più probabile che lo licenzino, in tronco. Fury ha convocato il Consiglio di Amministrazione, per domani mattina alle nove, per la miseria, più veloce della luce' Banner li informò.

'Clint dov'è finito?' domandò Rafflesia.

'Ha parlato con gli agenti, ed è andato a casa, è stato costretto. Pietro ci ha informato che è stato sospeso, in via cautelativa, fin quando non si farà chiarezza sulla vicenda. Non gli hanno permesso nemmeno di venire a salutarti e l'avvocato del sindacato gli ha sconsigliato qualsiasi contatto con te' riferì Natasha.

'La cosa più assurda è che ti ha fatto la paternale e si è piccato, quando hai disobbedito alla sua regola sull'avallo per il metadone ed oggi si è comportato nell'identico modo; avrebbe potuto chiedere l'intervento della sicurezza o tentare di convincere il padre della bambina, a parole, senza usare i pugni. Al contrario, ti ha difeso, in quel modo, istintivamente. Ognuno nella vita, ha le proprie priorità...tutto qui...' Tony filosofeggiò.

La Tyler mise il viso fra le mani, sconfortata. Aveva buttato giù un paio di antidolorifici, e, alla fine, era riuscita a tornare in sé.

Fuori dalla saletta, l'aspettava lo staff, oltre alla Hill e Coulson, che lei tranquillizzò 'Sto bene, è tutto a posto! Rimettetevi al lavoro, con serenità'. Aveva spronato a tornare ai propri posti, amici compresi.

'Se l'è vista brutta, Dottoressa, ci siamo spaventati moltissimo' Maria, angustiata, commentò.

'Rafflesia, che accadrà al Falco?' Maximoff le domandò, accompagnandola verso l'uscita, accorato; si era affezionato al Primario e ne condivideva la condotta 'Se ci fossi stato io, al suo posto, sarebbe finita peggio!'.

'Non lo so, Pietro, proprio non lo so' lo salutò, avvilita, la testa colma di pensieri e dubbi che giravano vorticosamente.

Era stato un impulso, lo aveva fatto senza riflettere.

Si era ritrovata alla porta di Barton; eppure aveva i piedi incollati sul tappetino e non riusciva a suonare il campanello. Era bloccata, nelle orecchie la canzone del Boss Tougher than the rest, che il collega aveva rimesso, dall'inizio, almeno tre volte, da quando lei era lì, a volume molto alto...lo stesso brano che avevano ballato al concerto di Maximoff. Non se ne stupì: lei stessa, più volte, lo aveva cercato su Youtube, per riascoltarlo!

Alla fine, premette il pulsante; la musica si interruppe e l'uscio si aprì.

Clint, sigaretta in mano, pantaloncini corti e maglietta sportiva, gli occhiali da vista sul naso, sistemati con lo scotch da pacchi, la fissava, incredulo 'Ciao...sei l'ultima persona che pensavo di vedere! Non dovresti essere qui'.

Sinceramente meravigliato e imbarazzato per il brano, che lei di certo aveva udito suonare dal pianerottolo, le chiese, spegnendo la cicca al volo nel posacenere 'Vuoi entrare?'.

'Sì, grazie, solo per pochi minuti...' si accomodò, all'interno dell'appartamento, senza sedersi. Sul divano, vide diversi vestiti, camicie e cravatte poggiati vicini, ed aggrottò la fronte.

Il Falco, candidamente, spiegò 'Preparavo l'abbigliamento più adatto per l'incontro di domani...cioè cercavo! Non brillo per buon gusto, come sottolinea Vedova Nera'. Era amareggiato, si capiva dal tono della voce.

La Tyler non si scompose e, facendo un passo indietro, esaminò gli abiti, con uno sguardo d'insieme. Poi prese un vestito blu, pantaloni e giacca a due bottoni, una camicia bianca ed una cravatta a quadretti blu e azzurri, abbinandoli 'Così sarai perfetto...il celeste richiama i tuoi occhi. Metti scarpe nere, stringate, ed andrai alla grande' suggerì, strappandogli un sorriso.

Era venuta per altro, e si distrasse ancor di più, notando gli appunti, che Clint aveva scritto su un taccuino, poggiato sul tavolo da pranzo in salone, che riportavano il programma di lavoro di Medicina d'urgenza che stava affrontando con Rogers...c'era il suo zampino, comprese, sospirando.

Lui, scuotendo la testa, le rimirò il collo, sotto la sciarpa, strategicamente indossata per coprire i lividi.

'Non l'ho fermato in tempo...' si rammaricò.

'Sì, invece; in caso contrario, non credo starei qui a raccontarlo' si oppose 'comunque...sono venuta per darti questo' gli porse un biglietto da visita, che l'uomo lesse subito. 'Un nome altisonante. James Buchanan Barnes, avvocato penalista...chi è?'.

'È un amico d'infanzia di Steve. Bucky, il più bravo sulla piazza, credimi. Chiamalo, per favore, aspetta una tua telefonata, l'ho già avvisato; ti rappresenterà domani, al posto del legale del sindacato. È di un altro livello. Di James, è proprio il caso di dire che l'abito non fa il monaco, lo capirai quando lo incontrerai' la moretta commentò, con una smorfia.

Il Falco, grato, col cuore che scoppiava nel petto, non se lo tenne 'Perché fai questo per me?'. Credeva non si sarebbero più ritrovati...forse...una speranza l'aveva!

Lei, che stava uscendo, si avvicinò e, prendendolo nuovamente alla sprovvista, lo strinse a sé, con le braccia intorno alla vita, sussurrando, dolce 'Perché ti voglio un bene pazzesco!'.

Si allontanò in fretta e non appena fuori, sul ballatoio del pianerottolo, bussò, con veemenza, alla porta di Rogers, che si affacciò, tre secondi dopo; non fece in tempo a salutarla, che lei lo interloquì, frenetica 'Steve, devi aiutarmi! Ho un piano!'.

***

Clint, in piena confusione a causa degli eventi della giornata, non ultimo l'abbraccio di Rafflesia, che l'aveva trafitto nell'anima, aveva seguito il suo consiglio, contattando l'Avvocato Barnes; James, cordiale, gli aveva dato appuntamento per la mattina seguente da Doc Magoo's, un'oretta prima della riunione del Consiglio di Amministrazione, consigliandogli di provare a riposare il più possibile.

Cosa che non era accaduta. Nevrotico, Barton aveva passato la notte in bianco, fissando il soffitto. Considerava che avrebbe dovuto lasciare Boston per sempre, che non avrebbe più rivisto la moretta e buttato la carriera nel cesso. Rammaricandosi; aveva anche trovato un gruppo di amici, al Policlinico, con cui aveva legato, in maniera viscerale ed immediata, il Capitano in testa...stranamente, Rogers non lo aveva cercato...se ne stupì, rammaricato, rigirandosi nel letto, per l'ennesima volta.

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