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Parte 1 Benvenuto fra noi, Dottor Barton!

Clint era appena arrivato, di fronte al desk dell'accettazione del Pronto Soccorso del Policlinico di Boston, insieme al Dottor Nick Fury, Direttore dell'Ospedale, per il suo primo giorno di lavoro.

Si sentiva molto nervoso. Entrava in servizio, come Responsabile del Reparto di Medicina d'urgenza; aveva superato innumerevoli selezioni e, alla fine, il nero aveva dato a lui l'incarico, facendo avverare il suo sogno professionale.

Aveva trascorso l'intera giornata precedente alla guida della sua auto, riempita delle poche cose che possedeva; in tarda serata, aveva preso possesso del piccolo appartamento, affittato proprio davanti la struttura, sistemandosi, in maniera sommaria, data l'ora.

La mattina aveva fatto fatica a trovare un vestito elegante ed aveva anche sbagliato la scelta, optando per una camicia bianca ed completo grigio chiaro, molto più adatto al clima dello Stato che aveva lasciato, l'Iowa. Alle nove era già sudatissimo!

Per di più, non appena aveva messo piede al Pronto Soccorso, tutte le teste del personale si erano voltate nella sua direzione, zittendosi, simultaneamente; e non era solo per la curiosità nei confronti del nuovo venuto, lo capì al volo.

Fury aveva richiamato l'attenzione dei presenti, invitandoli ad avvicinarsi, poiché desiderava presentarlo, in via informale.

In quel momento, una donna, certamente un medico, casacca e pantaloni blu, si era affacciata, da una Sala Emergenza, recando con sé delle cartelle che stava compilando, mettendoglisi accanto, senza degnarlo di un solo sguardo.

Se ne rammaricò, non potendo fare a meno di notare quanto fosse attraente: mora, capelli corvini mossi, corti all'orecchio, un ovale perfetto dai tratti delicati, gli occhi di un colore mai visto, una sfumatura particolare di lilla chiaro, il corpo flessuoso e femminile.

Percepì una stranissima tensione, giacché i presenti la rimiravano e poi scrutavano lui e Fury, che, per fortuna, iniziò a arringare 'Signore e signori, vi presento il Dottor Clinton Francis Barton, da oggi nuovo responsabile del Pronto Soccorso e del Reparto di Medicina d'urgenza. E' brillante e titolato, avrete modo di apprezzarlo col tempo' gli dette una pacca sulla schiena, continuando 'colgo l'occasione per ringraziare la Dottoressa Rafflesia Tyler, che lascia, di conseguenza, l'interim del compianto Jim Rodhes' si voltò verso la moretta, che fece un cenno con la testa, gelida.

Clint, data l'inquietudine nell'aria, era sempre più accaldato.

Finalmente, dopo averlo googlato, ed aver imparato a memoria il suo notevole curriculum, la Tyler, vedeva di persona il suo nuovo superiore, colui che le aveva rubato il posto per cui lei stessa aveva fatto domanda!

Altezza media, castano, occhi azzurri, lineamenti regolari, il naso a patata, lenti a contatto. Le fece tenerezza... era visibilmente emozionato e spaesato. Agitato da morire!

Si impietosì e gli passò un pacchetto di fazzoletti di carta e la bottiglietta d'acqua minerale, intonsa, che sbucava dalla tasca della casacca, senza un fiato.

'Grazie mille' l'uomo si asciugò la fronte, con un fazzolettino e bevve un sorso d'acqua, porgendole la destra 'Clint' mormorò, nella sua direzione, un sorriso timido. Lei strinse la sua mano umida 'Rafflesia, benvenuto fra noi!'. Maleducata, non era mai stata.

Mentre il nero si addentrò in una filippica sul ruolo di un buon leader, dalla radio trasmittente, posizionata alle spalle del desk dell'accettazione, una voce turbata annunciò il crollo di una palazzina, conseguente un incendio di vaste dimensioni.

L'addetto, Phil Coulson, rispose all'alterato paramedico dall'altro capo del filo, per organizzare i soccorsi e, subito, si rivolse a Rafflesia 'Dottoressa Tyler, cosa dico, quanti ne prendiamo?'.

Lei fu lapidaria 'Non hai sentito il Direttore? Da ora in avanti, devi chiedere al Dottor Barton!'.

'Ah, giusto! Dottore, allora?' lo sollecitò, incalzandolo.

Clint sbiancò; era lì da cinque minuti, non conosceva il suo staff, e nemmeno il Reparto, tranne il breve giro turistico, effettuato per conto proprio, il giorno del colloquio finale. C'erano feriti molto gravi, ne andava di vite umane, e non ne fece affatto una questione di orgoglio, non era nel suo stile 'Sono certo che la Dottoressa Tyler sarà così gentile da aiutarmi!' la fissò, speranzoso e lei, professionale al massimo, abdicò, sotto l'occhio compiaciuto di Fury.

Analizzò il cartellone davanti a sé, si fece dare il microfono da Phil, parlando direttamente col paramedico 'Cinque feriti gravi e dodici meno gravi, gli altri portateli al Sinai...'.

'Dottoressa' l'uomo la conosceva e l'avvertì 'ci sono tre vigili del fuoco, in condizioni disperate...sono dell' Autopompa 73'.

Lei sospirò 'Ok, grazie, spicciatevi' l'Autopompa 73, maledizione...la stessa del suo ex ragazzo! Si rigirò 'Signori, liberate Sala Emergenza due, preparate Ringer lattato, garze sterili e soluzione salina. Fate scendere Rogers e Hemsworth...telefonate a Stark, il lunedì perde tempo sul campo da golf. Wilson con me, Maximoff col Dottor Barton, fuori ad aspettare le ambulanze...Pietro, dagli un camice...' si era rivolta a due ragazzi, uno di colore, Sam Wilson, l'altro biondo, quasi albino, con gli occhi blu, pieno di bracciali di cuoio ai polsi e con l'orecchino, che subito aveva storto la bocca.

'Devo proprio, Dottoressa? Io lavoro con lei' Maximoff, senza alcuna vergogna ed irruento, si oppose alla sua decisione, davanti a Clint.

La moretta, tranquilla, lo redarguì 'Essere il miglior specializzando del Reparto non ti esime dal rispettare gli ordini di un tuo superiore! Muoviti...per favore, fammi fare bella figura' scappò, velocemente, a prepararsi.

'Sempre così sincera?' gli domandò Barton, vestendosi.

'Scherza? E' fantastica, un livello superiore a tutti, qui dentro, professionalmente e umanamente, una femmina favolosa' il giovane commentò, imbambolato; aveva un chiaro debole per il suo mentore, con cui si rincontrò pochi minuti dopo, nel parcheggio.

'Sei a posto?' Rafflesia interpellò Clint, cortese.

'Sì, grazie. Si comincia! Prendiamo noi il primo!' si appropinquò verso il veicolo, informandosi dai paramedici delle condizioni del ferito.

La Tyler fece lo stesso, con la seconda ambulanza, coadiuvata da Wilson, accorgendosi che il proprio paziente era un pompiere che conosceva piuttosto bene. 'Veloce!' esortò, spingendo la barella in Sala Emergenza; con la porta aperta sull'altro spazio occupato dal suo superiore, tentava di rianimarlo, con molta difficoltà.

'Che gli facciamo?' si informò Sam.

'Tutto, è un vigile del fuoco ed ha tre figli piccoli, sono andata al battesimo dell'ultimo' sibilò, fra i denti, poggiandogli sul petto le piastre del defibrillatore e caricando al massimo.

'E' un tuo amico?' la voce gentile di Barton risuonò nel silenzio, fra medici e infermieri.

'Sì, ero fidanzata con un Tenente dell'Autopompa 73' chiarì 'e mi auguro stia bene' confessando la propria preoccupazione. Si era lasciata, da molti mesi, con Josh, in ottimi rapporti; la loro storia si era esaurita, senza motivazioni particolari, se non che non fosse il grande amore della sua vita.

'Sono certo sarà così' carinamente, l'altro si espresse, vedendo entrare due medici in sala, come saette.

'Bellezza! Che ti serve? Come state messi?' un ragazzo, castano, gli occhi azzurri, alto e muscoloso, un bel sorriso, si avvicinò.

'Loro sono il Dottor Steve Rogers, chirurgo internista e il Dottor Thor Hemsworth, il miglior chirurgo plastico del paese; ragazzi, vi presento il Dottor Clint Barton, il nuovo Responsabile del Pronto Soccorso' spiegò.

L'uomo biondo, padre australiano e madre norvegese, naturalizzato americano, gigantesco, piazzato come un armadio, molto attraente, prese di petto l'ultimo arrivato 'Finalmente abbiamo il piacere di conoscere chi ti ha rubato il posto!'.

A Clint si aprì un mondo, l'universo del perché di tanta ostilità, e delle occhiate strane ricevute dal personale.

'Invece di fare i cretini, dateci una mano! Steve, il mio paziente ha l'addome gonfio, temo una lesione interna; quello di Barton, ha ustioni sul sessanta per cento del corpo...è troppo chiederti un consulto, Point Break?' si rivolse al biondo, che borbottando, andò verso il collega.

Rogers provvide ad un esame obiettivo del ferito 'Hai ragione, ovviamente! Dobbiamo aprirlo, laparotomia esplorativa' si mise i guanti e la invitò.

Lei, col bisturi, incise perfettamente all'altezza dell'intestino, sotto lo sguardo colpito di Clint, che la rimirava, con gli occhi sgranati.

'Rafflesia ha una doppia specializzazione; oltre che in medicina d'urgenza, pure in chirurgia...è una vera rock star' commentò Thor, stupendolo 'ha una manualità incredibile, te ne accorgerai' gli aveva parlato, serenamente, dopo la battuta iniziale, esaminando le bruciature 'potrei fare degli innesti di pelle, preparo la sala operatoria, quando lo hai stabilizzato, mandalo giù...comunque, ben arrivato' si accomiatò, per andarsi a lavare.

Rafflesia e Steve avevano terminato la loro procedura e il chirurgo poté portare il paziente con sé, al piano inferiore, per procedere all'operazione.

'Ottimo lavoro' si complimentò Clint.

Lei fece un cenno di ringraziamento con la testa, intanto che, con due infermieri, entrava un altro ferito grave, di cui si occuparono insieme.

'Ha un problema al ventricolo sinistro' suggerì il Primario.

'Come lo sai? Non gli abbiamo fatto neanche l'ecografia!' la donna lo rimirò, stupefatta.

'Dai sintomi, dai segni vitali e dall'esperienza...' ridacchiò 'mi chiamano Occhio di Falco, per l'intuitività delle diagnosi' non lo disse per vantarsene, fu chiaro fosse così.

La collega ridacchiò, simpatica 'Falco, come vuoi procedere?'.

'Inversione del flusso sanguigno, non è troppo invasiva' comunicò, capendo dal viso della moretta che fosse una pratica nuova 'lo faremo insieme, te lo insegnerò e la prossima volta sarai in grado di procedere da sola...vieni vicino a me! Sam, Pietro, guardate con attenzione, questo è un Policlinico Universitario, siete qui per imparare' sistemò una cannula, alla base del torace del paziente, e spiegò a Rafflesia la manovra da effettuare, posizionando le mani sulle sue; la eseguirono, alla perfezione, con un leggero applauso dei presenti, incuriositi.

'Bravissima; c'è qualcuno per te' Clint, molto soddisfatto, indicò il vetro della porta che dava sul corridoio; un uomo con gli occhi verdi, di bell'aspetto - ovviamente un pompiere, dedusse dall'uniforme - fissava la Tyler, in attesa, e la salutò, non appena ne incrociò lo sguardo. Era, di certo, l'ex fidanzato.

Lei si accomiatò, uscendo e buttando via il copri camice sporco, per spostarsi e ragguagliare Josh, sullo stato di salute dei vigili del fuoco feriti, intanto che Barton informava le famiglie, in sala d'aspetto, come da ruolo.

'Il tappetto è il tuo nuovo capo?' chiese Josh, alto quasi due metri e fisicatissimo.

'Già, in persona...'.

'Che tipo è?'.

'In gamba' ammise, sinceramente, con un sospiro.

'Solo tu puoi fare un commento simile, sull'uomo che ti ha fregato il posto che ti spettava di diritto! Ti sei sacrificata per questo lavoro, a seguito della morte di Jim...conosci tutti, sei apprezzatissima...darlo a lui è stata una follia' commentò il pompiere.

'Non si possono cambiare le cose, oramai Fury ha deciso; posso cambiare aria io, e lo farò...scusami, vado a pranzo, sennò non mangerò nemmeno oggi' gli dette un bacino sulla guancia, avvertendo l'altra addetta al desk, Maria Hill, una ragazza alta, magra, coi capelli castani e gli occhi azzurri 'se avete bisogno, chiamatemi al cellulare'.

Si mosse, verso l'uscita principale; non aveva voglia del cibo della mensa e degli sguardi condiscendenti dei colleghi, dispiaciuti per la vicenda dell'incarico sfumato. Per di più, i suoi amici erano ancora in sala operatoria, come aveva appurato, verificando al computer. Doc Magoo's, la mitica tavola calda limitrofa, le parve l'ideale per una pranzo solitario.

Appena messo piede all'aperto, notò con la coda dell'occhio, una figura che riconobbe, immediatamente; appoggiato al muro antistante, il Dottor Barton, liberatosi della giacca grigia e arrotolate le maniche della camicia, fumava una sigaretta, nervoso. Immediato, arrossì, colto sul fatto.

La Tyler fece finta di nulla; purtroppo, si sentì, subito, chiamare. 'Rafflesia, mangi con me? Ti vorrei parlare' le domandò, cortese.

Non si poté esimere; comunque, era il suo capo. 'Certo' gli camminò di fianco, in un imbarazzante silenzio, intanto che lui buttò il mozzicone e le aprì, galante, la porta della tavola calda.

'Dottoressa, il suo tavolo è libero' le segnalò il gestore, un uomo paffuto e d'una certa età, a cui presentò il collega. 'Vieni, mi metto sempre qui, è laterale e riposo la mente' spiegò, sedendosi in fondo al locale, piuttosto affollato. Aveva afferrato il motivo dell'invito a pranzo, purtroppo.

'Che mi consigli?' Clint leggeva il menù, distratto; non poteva smettere di soffermarsi sugli occhi della dirimpettaia, intriganti...e sul resto. Affascinante, era dire poco...magnetica ed irresistibile.

'Il solito. Prende sempre l'insalata di tonno' il proprietario si era diretto da loro, con un block-notes in mano, per le ordinazioni.

'Per me, lo stesso. Grazie' non appena l'uomo si dileguò verso la cucina, il Falco si fece coraggio. Era lì per chiarirsi, visto ciò che aveva udito dalla voce di Thor. 'Ammetto di essere in imbarazzo ad affrontare l'argomento. Ti sei candidata per il posto che hanno dato a me?' la interpellò, serissimo. Meglio non gli era venuto.

'Sì, ho presentato la domanda' lo fissò, tranquilla.

'Perché non ti hanno preso? Hai un grande talento, conosci l'ambiente alla perfezione, sostituivi il collega precedente in maniera eccellente, a quanto ho visto' non sapeva darsene una spiegazione.

'Avrai avuto un curriculum migliore del mio, sarai piaciuto di più, magari volevano un uomo. Fury non ha voluto dirmelo; il motivo per cui vuoi saperlo?'.

'Non vorrei che pensassi che ti ho rubato l'incarico; i tuoi amici lo credono, ed il resto del mondo altrettanto! Non è un buon biglietto da visita, il primo giorno in cui si prende servizio' era avvilito, che cavolo di esordio!

Rafflesia ridacchiò 'Non lo hai fregato, il Direttore Sanitario ha scelto te...tutto qui! E agli altri passerà, è questione di tempo, diventerà una notizia vecchia'.

'No, non credo' ribatté, scettico, mentre iniziava a mangiare l'insalata.

'Comunque, non preoccuparti, sto cercando un altro lavoro; appena possibile, toglierò il disturbo ed avrai campo libero' mormorò, con un filo di voce, gli occhi bassi. Non era tipo da confidenze con estranei; preferì la linea della sincerità.

Barton poggiò la forchetta sul piatto e la schiena alla spalliera della seggiola, sconfortato 'Sarebbe un vero peccato, per tutti...in particolar modo per me, sei il miglior vice che potessi desiderare'.

'Clint, l'unica cosa nuova che ho imparato, negli ultimi due anni, è stata la manovra che mi hai insegnato stamattina...sono ammirata, lo ammetto...' lo scrutò, intensamente 'diventare Primario era il mio desiderio più grande, ho abbandonato la Chirurgia, per la Medicina d'urgenza. Forse ti sembrerà molto triste e sbagliato, ma è il centro della mia esistenza, la mia motivazione ad alzarmi dal letto, ogni mattina; temo di dovermi dedicare ad altro. Non sarà dall'oggi al domani; però, non puoi chiedermi di essere contenta di come sia andata'.

L'uomo sospirò 'Non lo farò; lavoriamo insieme, diventiamo una squadra...saremo imbattibili, ed andremo d'accordo. Io ti capisco più di qualsiasi altro, la professione è tutto, per me, credimi' tentò di convincerla, fomentato dall'intenso confronto, la mano sulla sua, in una stretta leggera.

Rafflesia si meravigliò del gesto così intimo, di una simile proposta e della propria risposta, che le uscì naturale e di getto 'Contaci, Falco'. Era proprio come gli aveva accennato; il Pronto Soccorso era la sua vita ed adorava il suo lavoro. Fin in quando sarebbe rimasta a Boston, avrebbe dato il massimo.


Ringrazio della magnifica copertina di questo capitolo watt_erika21 💘💘💘💘💘

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