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22.


Perché non riesco a smettere di pensare a Giulio?
Persino mentre sono concentrata a studiare... lui mi torna in mente.
Eppure siamo solo amici.
E gli amici non ti rimangono incastrati 24h ore su 24 nella mente senza più uscirne.
Che cosa mi sta succedendo?
Forse il mio é un sentimento che va oltre l'amicizia.
É da più di mezz'ora che cerco di studiare, ma ogni parola, ogni virgola, mi riportano a lui, ed io... non riesco a concentrarmi per niente.
«Avresti un momento? Voglio portarti in un posto» Andrea mi prende per mano.
«Anche volendo... non posso».
«Andiamo, è solo per qualche ora».
«Apprezzo le tue buone intenzioni, ma... dovrei finire di studiare» gli indico un quaderno pieno di appunti.
«A quelli penserai dopo», mi tira per il maglione e mi costringe a seguirlo. «Studi tutti i giorni e non puoi smettere il giorno del tuo compleanno?
«Potrei anche farlo se solo non avessi tutti questi compiti».
«Recupererai più tardi, andiamo».
«Se insisti così tanto vorrà dire hai preparato qualcosa di speciale».
«Questo... dovrai giudicarlo tu».
«Almeno dimmi dove mi stai portando».
«Dovrai scoprirlo tu stessa».
All'ingresso davanti a me trovo un'auto, ed un uomo mai visto prima.
«Buonasera», si toglie il cappello e apre la portiera.
«E lui chi sarebbe?», chiedo a bassa voce.
«Lui è il nostro autista personale», Andrea mi fa un sorriso.
«Da quando in qua ne abbiamo uno?».
«Tranquilla, lo assunto solo per questa sera».
«Okay, adesso voglio saperlo. Che cosa hai in mente?».
Ignora la mia domanda e sale in macchina, «Che fai? Vuoi rimanere lì? Non sei curiosa?».
«Arrivo», metto le mani all'interno delle tasche del giubbotto: ho dimenticato i guanti e qui c'è un freddo che ti congela.
Mi appoggio al finestrino e cerco di capire dove mi sta portando.
«Il posto non è molto lontano, arriveremo tra cinque minuti».
«Con chi stia parlando?», vedo che scrive un messaggio a qualcuno.
«Con i miei amici» lo nasconde.
«E di cosa parlate?».
«Di cose da... maschi».
Non mi sembra per niente convinto di se stesso.
«Deve essere davvero molto interessante»
«Lo è».
L'autista ferma l'auto, «É questo il posto?».
«Si perfetto», Andrea guarda il palazzo che c'è davanti a noi.
«Io qui non vedo niente».
«Copriti gli occhi con questo», ha tra le mani un fazzoletto rosso.
«Che dovrei farci?».
«Dimmi... Ti fidi di me?».
«Si».
«E allora... copriti gli occhi».
«Okay... fatto e adesso? Mi guidi tu? Perché io non riesco a vedere praticamente nulla».
«Ti guido io»
«Ottimo», metto le mani sulle sue spalle
«Ma che fai?», ride. «Io sono da questa parte», mi avverte
«A-allora chi...», alzo la benda. «Ah... oh mio Dio... mi scusi. Non volevo».
Che figura!!! Lui è l'autista.
Alza le spalle, sale in macchina e se ne va.
«Credi si sarà offeso?».
«E per cosa? Per aver appoggiato le tue mani sulle sue spalle? Nah non credo».
«Ma non mi ha nemmeno risposto».
«Tranquilla, fa solo parte del mio piano».
«Mi stai forse dicendo che lui era d'accordo con te?».
«Mi ha dato una mano a realizzare questo piccolo scherzo?».
«E tu lo chiami scherzo?», rido. «Credevo di aver fatto una figuraccia», gli do una manata.
«Ammettilo, però anche tu lo hai trovato divertente».
«Si, però potevi fare di meglio», lo sfido.
Ignora la mia battuta e mi rimette il fazzoletto sugli occhi.
«Ci sei?».
«Ci sono».
«Fai un passo in avanti, e gira a destra».
«Okay e poi?».
«Attenta, ci sono delle scale».
«Okay», le salgo lentamente lasciandomi guidare da lui
«Ahi», sbatto il ginocchio contro qualcosa. «Cos’era?».
«Non ne ho idea, sarà un...», farfuglia qualcosa.
«Come fai a non saperlo?», alzo il fazzoletto ma non vedo nulla, solo totale oscurità.
«Ma dove siamo?».
«Aspetta un momento», lo sento allontanarsi da me.
«Andrea? Dove sei?»
«Sorpresa
Mi tolgo il fazzoletto, «Non ci posso credere» metto una mano davanti la bocca per nascondere l'emozione. Andrea ha invitato alcuni dei miei vecchi amici
«Buon compleanno Catherine».
«Oh mio Dio, Kristine», l’abbraccio così forte da far mancare l'aria ad entrambe. «Ci sei anche tu?».
«Non potevo mancare in questo giorno».
«Sono così felice di rivederti», le dico.
«Non sai quando mi sei mancata, quando ho atteso questo momento», si libera dalla presa. «Guardati, sei ancora più bella di come ricordarsi».
«Ti ringrazio, ma anche tu sei cambiata moltissimo».
«Come va tra te e Giulio?», chiede con tanta curiosità.
«Bene, anche se avrei sperato di vederlo qui questa sera»
«Aveva un impegno».
«E tu come fai a saperlo?».
«Me lo ha detto Andrea».
«Perché? Lo ha invitato veramente?», sono sorpresa dal suo gesto. É così bello quello che ha fatto. «Un momento... dov'è andato Andrea? Era qui fino a un attimo fa».
«Aspetta solo di vedere quello che ha preparato per te».
«Che cosa ha fatto?».
«Io vado a prendere qualcosa da bere. Vuoi qualcosa?», mi distrae.
«Si, un bicchiere di Coca Cola. Grazie».
«E un bicchiere di Coca Cola sia allora».
«Tutti che ignorano le mie domande. Mi chiedo cosa stia organizzando»
«Cosa te ne pare?», Andrea poggia le mani sui miei fianchi.
«Non so come tu ci sia riuscito ma... sei stato fantastico».
«Ti meriti tutto il bene di questo mondo».
Kristine viene verso di noi con i due bicchieri in mano.
«Ecco questo e per te», me ne dà uno.
«Grazie».
«Ehi, perché non mi racconti qualcosa?», è impaziente di sapere come ho trascorso questi due mesi senza di lei.
Usciamo dal locale e ci sediamo per terra.
«Senza di te la classe sembra vuota», dice con un po’ di nostalgia. «Il giorno dopo la tua partenza, tutti noi non abbiamo fatto altro che guardare il tuo banco vuoto: quel banco che hai occupato per due anni. È stato difficile accettare la tua assenza».
«Tu hai mai provato quella sensazione?», con un dito tocco il bordo superiore del bicchiere.
«Che sensazione?».
«Non so come spiegartelo, ma quando sono partita ho provato una sensazione di vuoto. Una sensazione orribile. Come se tutto ciò per cui ho lottato fosse svanito in un attimo».
«Insomma, per farla in breve, la tua partenza è stata difficile per entrambe».
«Già».
«Per quando riguarda il regalo io... avevo intenzione di prepararti qualcosa di meraviglioso, ma purtroppo non c'è l'ho fatta».
«Non dire altro», la interrompo. «Non ne ho bisogno, a me basta averti qui con me».
«Per questo devi ringraziare Andrea. Adesso non sarei qui se non fosse stato per lui».
«É stato un angelo».
«Entriamo? Fa abbastanza freddo qui fuori».
«D’accordo, così ne approfitto anche per parlare con gli altri».
«Vieni, qui tutti hanno qualcosa da raccontarti».
«Non vedo l'ora di sentire i loro racconti».
«E che aspetti? Entriamo», mi tira con sé.
La serata passa così tra chiacchere e anche qualche tra qualche risata.
«Wow è bellissima», è arrivato il momento della torta.
C'è una foto al centro: l'abbiamo scattata tantissimo tempo fa. Io mi dondolavo sull'altalena ed Andrea mi spingeva sempre più in alto.
Spengo le candele, taglio le fette e mentre sto per mangiarne una fetta Kristine si avvicina e me la spiaccica in faccia.
«Mi dispiace», dice. «Prima o poi doveva capitare anche a te».
Tutti, io compresa, incominciamo a ridere.
Vado in bagno a sciacquarmi il viso.
«Catherine? Sei pronta per un'altra sorpresa?», Andrea si avvicina con un sacchetto in mano.
«C’è n'è ancora un'altra?».
«Si».
«Perché stai facendo tutto questo?».
«Perché sta arrivando una persona».
«Una persona?», corrugo la fronte. «E chi sarebbe?».
«Indossa quest'abito. Vedrai... sarai ancora più bella».
Mi ha persino comprato un vestito nuovo, ma quando lo posso adorare.
Mi guardo allo specchio.
É un vestito blu che ha delle righe bianche sotto. Al centro c'è un fiore.
«Sei stupenda» ammette Kristine.
«Andrea mi ha parlato dell'arrivo di una persona ma non ha voluto dirmi di chi tratta».
«Girati».
«Tu non hai idea di chi... aspetta... come?».
«Girati» ripete.
«Oh mio Dio!! alla fine sei venuto», gli vado incontro e lo abbraccio. «Credevo avessi un impegno»
Indossa un completo in giacca e cravatta.
«E invece no... quando tuo fratello mi ha invitato, non ho potuto fare a meno di accettare».
«Ma quindi tu Kristine lo sapevi?».
«Certo, non ti ho detto niente per non rovinarti la sorpresa».
E ora sono più che certa che non esistono regali materiali in grado di rendere il tuo giorno speciale un po' più speciale, ma sono le persone speciali che fanno del tuo giorno un sogno.

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