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1.

Gocce che scendono lentamente dal vetro della finestra appannata…
L’odore, il profumo che si riesce a sentire da fuori…
L’asfalto e le strade bagnate…
Le nuvole che versano tanta di quella pioggia fino a bagnare ogni cosa…
Sono distesa sul mio letto a leggere uno di quei tanti libri che avrò letto e riletto un centinaio di volte.
In teoria dovrei studiare: negli ultimi giorni ho accumulato così tanti compiti che non so nemmeno da dove iniziare.
«Posso entrare?», dice Andrea da dietro la porta della mia camera.
«Si si certo», poso il libro sopra il comodino.
«Ti disturbo?», rimane sulla soglia.
«Tranquillo, puoi entrare», lo invito con un gesto della mano.
«Ma non dovevi studiare?».
«Hai detto bene… dovevo».
«Sempre la solita pigrona», fa l'occhiolino.
«Perché?», lo sfido. «Tu li hai fatti?».
Non risponde. Piuttosto svia lo sguardo.
«Vedi? Questa è la dimostrazione che allora non siamo così tanto diversi», riprendo il libro e sfoglio le pagine.
«Ma io non ti ho detto di no», mi fa notare.
«Vuoi per caso negarlo?»
«E va bene», sbuffa.
«Vuoi un libro?».
«Scherzi?», fa una smorfia. «Sai benissimo che io e la lettura non andiamo molto d'accordo».
«Lo so, lo so, tranquillo», gli lancio un cuscino in faccia.
«Stavo solo scherzando».
Suona il campanello e mi affaccio alla finestra; è lui.
«Andrea?», mi volto. «Me la fai una promessa?».
«Potrei forse negartela?», sorride.
«Promettimi che qualsiasi cosa accada noi l'affronteremo sempre insieme».
«É forse successo qualcosa?», si preoccupa.
«No, no», lo rassicuro. «Ma...», mi guardo intorno. «Ho una strana sensazione, come se da un momento all'altro possa accadere qualcosa di brutto».
«Vieni qua», mi abbraccia forte.
Non so perché ma… ho davvero bisogno di affetto in questo momento.
«Sta tranquilla e comunque...», mi guarda dritto negli occhi.
«Qualunque cosa accada sarò sempre con te. É una promessa».
«Ti voglio bene», affondo la testa nell'incavo del suo collo.
«Anche io», passa una mano tra i miei capelli.
«La cena è pronta», ci informa nostra madre dalla cucina.
«Arriviamo».
Apro la porta della stanza e facciamo per scendere.
Andiamo in cucina e salutiamo nostro "padre".
«Avanti sedetevi», ci accoglie con un sorriso. Era da tanto che non lo vedevamo così.
Mi siedo al mio solito posto. Prendo un bicchiere verso un po' di acqua.
«É forse, successo qualcosa?», domando loro. «Oggi sembrate così di buon umore».
«Già, l’ho notato anche io», aggiunge Andrea.
«Dobbiamo dirvi una cosa molto importante», nostra madre è davvero felice.
«Avanti, parla», Andrea le infonde coraggio. «Non metterci ansia».
«E se vi dicessi che mi hanno offerto un nuovo lavoro?»
«Ma è una notizia fantastica», vado da lei per abbracciarla.
«C'è solo un problema», tiene a precisare nostro "padre".
Questa parola non ha mai promesso nulla di buono.
«E quale sarebbe?».
«Dobbiamo trasferirci ad Amsterdam».
«É uno scherzo vero?», Io e Andrea rimaniamo sconvolti.
«Ma è a più di 1000 km da qui», cerco lo sguardo di mio fratello.
«Noi qui abbiamo tutto quello di cui abbiamo bisogno: la scuola, gli amici...», è piuttosto abbattuto.
«Sono certa che riuscirete a fare nuove amicizie».
«Io non ne voglio altri. A me bastano quelli che ho. Non potrei vivere senza di loro».
«Dimmi mamma... tu hai già accettato, non è così?», le domanda Andrea.
«Mi dispiace tanto», si limita a dire.
«E quando dovremmo partire?», voglio sapere.
«La prossima settimana».
Non ci posso credere, figuriamoci a pensarlo e a farlo davvero.
Nostro "padre" rimane in silenzio a mangiare, come se di tutto questo non gli importasse un bel nulla.
«Mamma?», allontano il piatto da me.
«Che c'è Catherine? Non sei contenta?», prende un pezzo di pane.
«Non voglio partire», disapprovo del tutto la sua scelta.
«Credevo saresti stata felice per me», è alquanto delusa.
«E lo sono, davvero, ma...».
Rimaniamo tutti in silenzio.
«Perfetto», rispondo amareggiata appoggiando una mano sulla fronte. «Ma non potevi prima chiedere una nostra opinione?»
«E cosa sarebbe cambiato?»
«Tutto mamma, sarebbe cambiato tutto».
Mi alzo da tavola e salgo di corsa le scale.
«Fermati un attimo», Andrea mi afferra per un braccio. «Dove stai andando?».
«Voglio solo stare un po' da sola».
«Ricordi cosa ci siamo detti prima?», non molla la presa.
«Non era ciò che mi sarei immaginata», mi scanso da lui e vado nella mia stanza sbattendo la porta alle mie spalle.
E' vero, di certezze non ne ho e mai ne ho avute, men che meno ora che nostra madre ci ha dato questa brutta notizia, però di una cosa sono estremamente convinta:
Se sto con Andrea tutto sarà più semplice.
E non m' importa cosa accadrà, se ho lui al mio fianco, ho tutto.
Lui che mi ha sempre protetta.
Lui che mi ha sempre fatto sentire un po' meno sola.
Lui che per vedermi felice farebbe qualsiasi cosa, rinuncerebbe persino alla sua felicità.
«So che sei arrabbiata con me», mia madre apre la porta. «Ma voglio solo parlarti un momento».
Non le dico nulla, preferisco rimanere in silenzio a guardare la parete che ho di fronte a me, quella piena di ricordi.
«Senti Catherine, ascoltami. Cerca di metterti nei miei panni per una buona volta».
«Io ed Andrea ti abbiamo appoggiata sempre in ogni momento, adesso tocca a te, non credi?», mi siedo a gambe incrociate nel letto. «Abbiamo persino accettato che tu ti sposassi con quello lì».
«Io sono felice dell'opportunità che mi stanno dando e non voglio rifiutare».
«Non voglio separarmi dai miei amici», continuo a ripeterle.
«Mi dispiace Catherine».
«E’ solo questo che riesci a dire? Mi dispiace?!  Se solo ne avessi parlato prima con noi, insieme saremmo arrivati ad una conclusione».
«Ne stiamo parlando, ma a me non sembra che stiamo arrivando ad conclusione, anzi...».
«Scusami mamma, ma adesso voglio riposare un po'. Ne riparleremo domani».
«Okay, riposati», mi dà un bacio in fronte.
«Buonanotte».
«Buonanotte tesoro».

Affondo la testa nel cuscino. Non ci posso credere!
Perché deve succedere questo? Perché sta succedendo?
Ritrovarsi a girare per le strade di un paese che nemmeno conosci...
Facce nuove, gente che non sa nemmeno della tua esistenza…
Scuola nuova, amici nuovi e soprattutto… una vita nuova.
Già, una vita completamente nuova...
Cosa succederà una volta arrivata lì?
E se non fossi in grado di affrontare ciò che mi spetta?

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