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Due

Sentirono bussare alla porta, poi la porta aprirsi. Ora la casa non era né vuota né dormiente.
- Ragaaaa - Mary si butto sul letto con un salto, senza curarsi del fatto che sotto il lenzuolo fossero entrambe nude. Come suo solito.
- Mi ha scritto! MI HA SCRITTO LUCA!-
- Luca? Quello di quinto a cui la dai da una settimana? - sbuffò Kristina
- Si. Vuole vedermi oggi. Quindi: CASA LIBERA, DO YOU UNDERSTAND? Sopratutto da persone distraenti come voi -
- Persone distraenti? - chiese Kristina. Giulia si nascondeva sotto il lenzuolo.
- Le lesbiche sono molto distraenti -rispose continuando a guardare il telefono - Ah, buon compleanno amica mia - si chinò ad abbracciare Kristina
- Mary! Non ho i vestiti! -
- Ehhh vabbé, io sono etera - sbuffò rialzandosi - Comunque Giulia, mia sorella ti fa i complimenti - disse voltandosi verso l'altra ragazza, che, già rossa come un semaforo, diventò viola.
- Per cosa? - chiese Kristina
- Perché dice che urlavi come un'assatanata mentre scopavate, prima - rispose a Kristina come se fosse la cosa più naturale del mondo
- Merda, ecco chi ha chiuso la porta - Kristina si batté una mano sulla fronte, Giulia si nascose amcora di più sotto le coperte.
- Eddai Giù! Guarda che ne dovresti andare fiera, fossi stato un maschio saresti andato a gongolare con i tuoi amici. Perché le femmine si devono vergognare e i maschi no? - Mary scosse la testa - Tutti puttanieri -
- Anche Luca? - chiese per stuzzicarla Kristina
- Credo di sì, ma a me piace lo stesso - e fece la linguaccia all'amica.
- Ragazze! Il pranzo! - urlò la mamma di Mary, poi bussò ed engrò senza aspettare una risposta: - Giulia, ti fermi con noi? -
Giulia sbarrò gli occhi, e anche Kristina: - Io io ehm... -
- Loro mangiano fuori - se ne uscì Mary, poi le guardò con gli occhi stretti: - Vero?! -
- Ah si, noi andiamo a casa di Giulia - rispose Kristina: - Ora andiamo -
- Vestitevi però, che fa freddo - rispose la madre di Mary uscendo. Le due arrossirono e Mary uscì con un risolino dalla stanza.

- Mamma! Siamo noi - Giulia e Kristina erano appena arrivate a casa di Giulia
- Giulia! La tua amica resta a pranzo?- chiese sua nonna
- È la sua ragazza! LA SUA RAGAZZA, capito? - arrivò anche suo nonno. Giulia sorrise e lo abbracciò, Kristina tirò gli occhi di fuori quando l'uomo abbracciò anche lei.
- Sì, resta. - Giulia era raggiante
- Tua nonna ha fatto le lasagne - sorrise il nonno - posate le giacche e andate a sedervi - le ragazze gli diedero i giubbotti e si sedettero al tavolo nel salotto.
- Questo giubotto fa schifo, è da lavare! - comparì la madre di Giulia riferendosi alla giacca della figlia:- Se esci di nuovo prendine un altro - la madre iniziò a svuotare le tasche: pacchetto di fazzoletti, chiavi di casa, cuffiette... e un biglietto da visita.
- Chi è l'insegnante Tardelli? - chiese la madre arrivando in salotto con il biglietto della professoressa in mano
-Nessuno, una che abbiamo incontrato oggi -
- Qui dice che fa corsi di teatro. Potresti andarci. Dovresti in realtà: oltre a Kristina e Mary non hai nessun amico della tua età. -
- Ha chiesto a me e Giulia di partecipare al suo corso solo perché siamo due ragazze che stiamo insieme-
- E che c'è di male? Magari vuole sapere un po' di più su di... voi - la madre fece un gesto lavativo
- Mamma! -
- Non ritengo giusto che le persone omosessuali o che non definiscono la propria sessualità come etero siano presi come animali da circo solo perché considerati diversi, signora - Kristina guardava la madre di Giulia in un modo che alla ragazza fece paura
- Animali, che esagerazione! - la madre di Giulia fece un acuto: - Dovresti imparare a parlare, a sapere il significato delle parole prima di farle uscire dalla bocca. Ho solo detto che si può essere curiosi del vostro stile di vita -
- Come si è curiosi della vita dei pinguini - sputò Kristina - Scusa Giulia, io mangio fuori - Si alzò e prese il giubotto prima che Giulia potesse fare qualcosa, quando si sentì la porta sbattere Giulia era ancora senza giacca. L'afferrò anche se era sporca e corse di sotto per riprendersi Kristina.
- Kristina! Fermati! - gridò per strada vedendola correre via. La ragazza continuò a correre.

L'idea di essere considerata un animale da mostra e da studio proprio ora che sembrava aver trovato l'amore era insopportabile.
Lei era già stata guardata, scrutata da mille occhi sui siti porno dove erano caricati i video suoi e di Daniel. Chissà in quanti sarebbero stati ora, a godersi lo spettacolo della sua confusione dal vivo.
Già, lei amava Giulia. Di questo era sicura. Ma cos'era? Era gay? Era bisessuale? Pansessuale? Eteroflessibile? C'erano così tante etichette e lei non sapeva quale appiccicarsi addosso.
Quindi per il momento aveva scelto di non definirsi, il solo pensiero di dovrsi mettere a pensarci le faceva venire il panico.
Ma quindi come l'avrebbero guardata ? Che avrebbero pensato di lei? Era come se non sapesse ancora a che specie appartenesse. Non era né carne né pesce.
E l'idea che qualcun'altro potesse decidere al posto suo le faceva venire i nervi a fior di pelle. L'idea che qualcuno la osservasse dibattersi fra tutte quelle definizioni era abberrante.

- Tu andrai a quel corso - disse la madre di Giulia appena questa rientrò in casa - niente discussioni -
- Ma mamma! -
- Shh, ora zitta e mangiamo -

- Professoressa Tardelli? Sono Giulia, una delle due ragazze che ha incontrato stamattina a Milano 2 - la ragazza parlava sotto lo sguardo severo della madre: - Volevo chiederle se era possibile per me frequentare il suo corso di teatro -
- Certo, sono molto felice di questa tua scelta. Ci sarà anche la tua ragazza? -
- No, lei... -
- Bè, non si può avere tutto. Chi si accontenta gode dopotutto. Ti aspetto domani pomeriggio alle quattro alla biblioteca in via San Paolino 18, a domani -
- A domani. -
Chi si accontenta gode? Ma sul serio?

***

Buonciao
Secondo capitolo andato. So che è passata un'eternità ma proprio non ce la facevo a scrivere, e ho paura che ci vorrà un'altra infinità di tempo per il terzo capitolo. Sorry.

Natal's

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