CAPITOLO 62
KRYSTAL'S POV
Il resto della settimana è passato velocemente.
Sono andata con Jess e mia madre a comprare il vestito per la cena di stasera.
Alex aveva un impegno e mi ha dato buca ma ne sono quasi contenta, i consigli di mamma sono stati preziosi. Ho comprato un vestito stupendo.
E' lungo, color bianco con dettagli argento sul mono spalla, aderente in vita e morbido sulla gonna, dietro il mono spalla si assottiglia intrecciandosi sulla schiena con un altro dettaglio argento che parte dall'altro lato del corpetto.
E' molto elegante e sexy allo stesso tempo e sono sicura che Trevor morirà quando lo vedrà!
Sono tesa e mi ritrovo sotto la doccia cercando di rilassare i nervi.
Cerco di pensare alle parole di James e di convincermi che è soltanto una cena e mi basterà essere me stessa.
Tenendo a mente questi semplici concetti, esco dalla doccia e asciugo i capelli.
Ho deciso di sistemare la mia chioma ramata in un morbido chignon basso laterale con una sottile ciocca per lato che scende morbida sul viso per dare un tocco di naturalezza.
Il trucco sarà abbastanza semplice, riprenderà l'argento del vestito senza essere troppo eccentrico e alle labbra un rossetto matte nude tendente al rosa scuro.
Finito il trucco esco dal bagno e torno in camera da letto per vestirmi.
<<Già sei pronto?>>
<<Ho fatto la doccia prima di te e devo solo infilare un semplice smoking>> scrolla le spalle con disinvoltura <<Quanto invidio il fatto che vi basta un pantalone, una camicia e una giacca e siete apposto. Noi invece abbiamo una scelta immensa, non sappiamo mai cosa scegliere>> alzo gli occhi al cielo e apro l'armadio per prendere il vestito.
<<Sei una brontolona. Vado a sistemarmi i capelli>> mi bacia la guancia e va in bagno.
Infilo l'intimo bianco e stando attenta al trucco e ai capelli infilo il vestito o almeno per metà dato che da sola non riesco ad abbottonare i laccetti di dietro.
<<Trev! Puoi venire un secondo? Mi serve una mano>> arriva e resta a guardare la mia schiena scoperta per metà.
<<Beh? Forza, prendi questo laccetto e fissalo nel gancetto di giù io non ci arrivo>> si avvicina e dopo un paio di imprecazioni riesce nell'impresa. <<Grazie>> gli bacio la guancia e infilo le scarpe.
Mi alzo e mi guardo allo specchio fingendo di non vedere la sua faccia scioccata mentre mi guarda.
Dato che sono soddisfatta del risultato, mi volto a guardarlo.
<<Che ne pensi? Ti piace?>> mi squadra non perdendosi neanche un centimetro.
Deglutisce e punta le sue iridi nelle mie.
<<Non credo che potrai indossare quel vestito, specialmente stasera>> trattengo una risata e mi avvicino
<<E sentiamo, perché non potrei indossarlo?>>
<<Perché sei troppo bella e questo abito è davvero molto sexy di conseguenza anche tu sei sexy, anche troppo. Ciò implica che tutti gli uomini lì presenti ti guarderanno specialmente i single e per la mia salute mentale non va affatto bene>>
Trev è molto geloso ma cerca sempre di contenersi e non fare scenate o cose del genere ma come ogni uomo, lo infastidisce che gli altri guardino la sua donna così come a me irrita notevolmente che le altre lo guardino come gatte morte.
<<Potrò avere centinaia di occhi addosso, ma gli unici di cui mi importerà sono i tuoi e poi loro possono solo guardare mentre tu potrai anche togliermelo questo vestito>> dico ammiccando.
Mi cattura tra le sue braccia
<<Sarà una dura serata>> ridacchio e allaccio le braccia al suo collo
<<Dai, sono sicura che ci saranno donne più belle di me>>
<<Ne dubito, sarai tu la più bella>> <<Amo il modo in cui mi fai sentire, la sicurezza che mi infondi. Mi fai sentire bella>>
<<Tu sei bella e devi sentirti sempre così a prescindere che io te lo dica o meno>> sorrido dolcemente e poso la fronte contro la sua.
<<Ti amo>>
<<Anche io, sei la mia vita>>
Nascondo la testa nell'incavo del suo collo e annuso il suo profumo mascolino per qualche secondo prima di scostarmi
<<Faremo tardi, andiamo>> prendo la pochette bianca e il soprabito per poi uscire di casa.
Arriviamo davanti ad una villa enorme, fuori ci sono molte auto, quasi tutte lussuose.
All'entrata c'è un tappeto rosso che ricopre le poche scale che separano dall'entrata davanti alla quale c'è un buttafuori con la lista degli invitati.
Mi sorge allora un dubbio.
<<Trev, mi hai inserita tra gli invitati vero?>>
<<Certo, sta tranquilla>> annuisco e faccio dei respiri profondi per gestire l'ansia.
<<Hey non essere tesa è..>>
<<..solo una cena. Lo so. Entriamo>> mi prende per mano e avanziamo verso il buttafuori che dopo aver controllato la lista ci lascia passare.
Appena entriamo lasciamo cappotto e soprabito ai camerieri per poi dirigersi verso la sala.
All'interno la villa è ancora più lussuosa dell'esterno.
<<Ma è una villa per eventi o ci vive qualcuno?>>
<<Ci vive l'organizzatore della cena con la sua famiglia>> spalanco la bocca scioccata
<<Ma questa villa è enorme! E' più un castello che una casa. Ti prego dimmi che la nostra non sarà così>> ridacchia scuotendo la testa
E se ci <<Assolutamente no, troppo lusso e troppo sfarzo>> tiro un sospiro di sollievo
<<Ottimo, anche perché non te l'avrei lasciato fare>> ridacchia consapevole che ne sarei stata in grado.
Entriamo nell'immensa sala già gremita di uomini e donne eleganti e raffinati.
In fondo alla sala ci sono numerosi tavoli mentre dalla parte opposta, un piccolo palco con un proiettore e un orchestra che suona musica classica.
<<Sembra di essere ad una festa della regina Elisabetta o almeno le immagino così>> sghignazza silenziosamente
<<Hai ragione, insomma che musica noiosa>>
Il nostro discorso viene interrotto da una coppia entrambi sulla quarantina.
<<Trevor!>> l'uomo saluta con enfasi il mio ragazzo che gli rivolge un caloroso sorriso, suppongo siano amici.
<<David! Come stai?>>
<<Alla grande. Ti trovo in forma>> <<Grazie. Ciao Danielle>> saluta la donna al suo fianco con un sorriso ricambiato anche da lei.
<<Danielle, David, vi presento la mia ragazza, Krystal>> sorrido e porgo la mano al signore.
<<David Stevens, lieto di conoscerla signorina..>>
<<Johns, Krystal Johns ma mi chiami solo Krystal e mi dia del tu>> sorrido e lui ricambia.
Mi presento anche a sua moglie che tra l'altro è una donna molto affascinante.
<<Molto piacere cara. Complimenti per il vestito, è davvero favoloso>>
<<Grazie mille>>
Sapevo di aver fatto un'ottima scelta! <<Sei davvero bellissima Krystal. Era ora che ti trovassi una ragazza! E direi che hai fatto un'ottima scelta>> dice guardandomi e ridacchiando
<<Lo so David>> mi stringe a se e sento lo sguardo stupito di entrambi su di noi.
<<Di cosa ti occupi Krystal?>> mi chiede Danielle
<<Sono un'interprete, lavoro per la Parker Enterprise e.. e per la Cooper Project>>
Mi crea sempre un po' di disagio dire che lavoro per Trevor, ho paura di risultare una di quelle dipendenti che vanno a letto con il capo per ricevere favoritismi.
<<Oh ma dunque.. tu sei la Johns del progetto che presenteremo stasera. Mi era familiare il tuo nome!>> annuisco soltanto.
Dunque è lui l'organizzatore della cena.
<<E che lingue parli?>> mi chiede curiosa Danielle
<<Cinese e russo oltre che la mia lingua madre e in futuro mi piacerebbe imparare anche l'italiano e magari il giapponese ma è solo, come dire, un'idea>>
Ignoro lo sguardo stupito di Trevor, dopo mi farà il terzo grado.
<<Davvero impressionante, così giovane e così ambiziosa. Mi piaci ragazza! Se mai avrò bisogno di un interprete, chiamerò senz'altro te>> sorrido felice e con gratitudine
<<Grazie mille signor Stevens>>
<<La mia Krystal è la migliore in circolazione, pensate che ha ricevuto proposte dallo stesso Wang e da un russo, com'è che si chiama?>> <<Popov>> David sgrana gli occhi <<Popov della United Shipbuilding Corporation?>>
<<Si, il mio capo è entrato in affari con lui e durante un incontro a Washington mi ha proposto di lavorare per lui>>
<<Buon Dio ragazza, quell'uomo è un colosso! Per quale motivo hai rifiutato?>> mi irrigidisco un secondo.
Non voglio spiattellare la mia insicurezza a due perfetti sconosciuti nonostante mi sembrino bravissime persone.
Trev sta per venire in mio soccorso ma lo anticipo per non fare la figura della ragazzina.
<<Diciamo che la proposta è arrivata in un periodo piuttosto particolare>> <<Capisco, beh sei giovane e ambiziosa sono sicuro che ne arriveranno molte altre di proposte di questo tipo>> sorrido e annuisco
<<Con permesso ragazzi, abbiamo molti ospiti da accogliere. Ci vediamo più tardi>> salutiamo la coppia e riprendiamo a vagare per la sala senza meta.
<<Non sapevo volessi prendere un'altra laurea, perché non me l'hai detto?>>
Come immaginavo, ecco il terzo grado...
<<Perché non l'ho deciso è solo un'idea, non so perché l'ho detto ma comunque non è niente di concreto>>
<<Va bene, ma mi piacerebbe conoscere anche queste idee. E' pur sempre un progetto>>
Credo si sia offeso,non era mia intenzione.
<<Hai ragione, non ci ho pensato. La prossima volta te lo dirò>> mi sorride e bacia il dorso della mia mano.
<<Vado a prendere da bere, mi accompagni o aspetti qui?>>
<<Aspetto qui, odio i buffet>>
<<Al nostro matrimonio niente buffet, ricevuto>>
La facilità con cui mi parla di matrimonio mi sorprende ogni volta.
<<Magari solo per i dolci>> ridacchia <<La solita golosona. Vengo subito>> . Mi guardo intorno e mi sento così spaesata e per nulla a mio agio in questo ambiente, tra queste persone, tra tutto questo sfarzo.
Sono circondata da uomini che si pavoneggiano parlando dei propri successi e di donne che sfoggiano i loro abiti sicuramente molto costosi.
Ho l'impressione di essere osservata, sposto lo sguardo per la sala e scorgo qualcuno che effettivamente mi sta guardando.
Un ragazzo a occhio e croce della nostra età dagli occhi color cielo e i capelli castani pettinati a dovere, mi sorride. Ricambio debolmente giusto per cortesia.
Il suo sguardo scivola sul mio corpo e la sua attenzione non mi piace per niente.
Mi fingo indifferente portando l'attenzione sul piccolo orchestra che sta suonando una delle sue noiosissime canzoni.
<<Cosa ci fa una splendida donna come lei qui tutta sola>> sto per dirgli che non sono sola ma mi interrompe porgendomi la mano
<<Adam Russell>> odio quando le persone mi interrompono quando parlo. Allungo la mano e gliela stringo
<<Krystal Johns>> bacia il dorso della mia mano con galanteria
<<Incantato. E' semplicemente magnifica con questo abito Krystal, se lo lasci dire è la donna più bella della sala>> faccio una piccola risata nervosa per tentare di mascherare il mio imbarazzo
<<Non esageri>> fa scorrere ancora una volta il suo sguardo su di me
<<Per niente>>
Ma dov'è finito Trevor?
<<E' anche lei un architetto?>>
Gli chiedo, visto che non va via e sono particolarmente in imbarazzo.
<<Oh si, sono il proprietario della Russell Company uno studio piuttosto famoso, sono certo che ne avrà sentito parlare>>
In verità no, chi l'ha mai sentito questa Russell Company!?
Mi schiarisco la voce pronta a mentire
<<In effetti mi è familiare>> sorride e mi scosta un ciuffo dagli occhi, un brivido di fastidio a quel tocco per niente puro e innocente, mi attraversa la spina dorsale.
Mi sforzo di non scostarmi bruscamente solo per educazione
<<Beviamo qualcosa insieme signorina?>>
<<Ehm io veramente..>> e proprio in quel momento arriva il mio salvatore con due calici di quello che suppongo sia champagne.
<<Scusa se ci ho messo molto, tieni>> mi porge un calice e solo averlo al mio fianco è sufficiente per farmi calmare. <<Cooper! Ti sono mancato?>> <<Russell. No, per niente>> si lanciano occhiate di sfida, mi sembra ovvio che tra i due non corra buon sangue.
<<Vi conoscete?>> indica con lo sguardo me e Trevor.
<<Si, io..>>
<<Gira a largo Russell>>
Ma perché questo vizio di interrompere le persone!
<<Calma Cooper stavo solo facendo due chiacchiere con questo splendore>> mi squadra ancora una volta e istintivamente stringo il braccio di Trevor che sembra sull'orlo di esplodere.
<<Fai cadere ancora una volta il tuo sguardo viscido sulla mia ragazza, e questa sera farai un bel giretto in ospedale>> dice a denti stretti con sguardo minaccioso.
Stringo ancora di più la presa e quando mi guarda lo sento rilassarsi.
<<Wow, la tua ragazza. E' un vero peccato Krystal, sarebbe stata una serata magnifica>> mi irrigidisco e Trevor scatta in avanti
<<Che hai detto?>> mi piazzo davanti a lui con le mani sul suo petto.
<<Trevor guardami. Ignoralo ok? Non vale la pena creare scompiglio per uno stupido e insignificante commento>>
Continua a fissare Russell che non si è mosso di lì e anzi lo provoca con un sorrisetto beffardo.
<<Trevor Cooper!>> dico alzando di poco la voce e finalmente porta l'attenzione su di me
<<Ho detto che non ne vale la pena>> lo guardo fisso scandendo ogni parola. Addolcisce lo sguardo e annuisce.
Gli prendo la mano
<<Andiamo via>> rivolgo uno sguardo torvo a Russell che se la ride sotto i baffi ma per fortuna non dice niente.
Ci allontaniamo da quell'uomo e lo conduco fuori dove c'è un grande giardino anch'esso molto chic.
Ci sediamo su un divanetto ma lui sembra con la testa altrove.
<<Perché parlavi con lui?>>
<<E' stato lui a parlarmi, si è presentato e mi ha invitata a bere qualcosa ma quando stavo per rifiutare sei arrivato tu>> stringe la mascella
<<E non ti è passato per la mente di aggiungere che sei la mia ragazza?>> aggrotto le sopracciglia
<<Fammi capire, adesso la colpa sarebbe mia? Non c'è stato il modo di dirglielo, l'avrei fatto quando rifiutavo l'invito qual è il problema?>>
<<Il problema è che quel pezzo di merda è l'uomo con cui la mia ex ragazza mi ha tradito, ecco Krystal qual è il problema>>
Ora si spiega tutto, ma perché prendersela con me!?
<<Va bene, ho capito ma non prendertela con me io non sono lei! Non sono interessata a nessun altro, dovresti saperlo che il mio cuore, la mia mente, il mio corpo e la mia anima appartengono solo e soltanto a te quindi Trevor, evita di farmi queste scenate prendendotela con me perché io non ti farei mai una cosa simile. Hai capito? Mai>> punto le mie iridi chiare nelle sue scure e profonde mantenendo uno sguardo fermo e sicuro.
Sospira e addolcisce lo sguardo
<<Hai ragione, scusa. Io.. non voglio che si avvicini a te non perché non abbia fiducia in te, ma non mi fido di lui. Il modo in cui ti guardava..>> scuote la testa
<<E' come guardava lei, con lo stesso sguardo viscido e malizioso. Hai gli occhi di tutti puntati addosso, cosa credi che non me ne sia accorto? Ma un conto sono gli altri uomini che guardano una bella donna, un conto è il modo in cui ti guardava lui, con malizia>> annuisco e capisco che non dev'essere stato facile per lui superare quel tradimento e tantomeno ritrovarsi davanti l'amante della tua ex ragazza.
Gli prendo il viso tra le mani
<<Non mi importa di nessuno Trevor, lasciali guardare, fregatene. Ignora quel Russell, tu sei migliore di lui e nessuno sguardo varrà mai quanto il tuo. D'accordo?>> annuisce e posa la fronte sulla mia
<<Cosa farei senza di te>> sorrido
<<In effetti saresti perso>> ridacchio e gli do un dolce bacio
<<Ora rientra in quella sala a testa alta e mostra a tutti chi è Trevor Cooper>> mi sorride divertito e mi prende la mano tornando in sala.
Ci siamo appena accomodati al tavolo per cenare.
<<Finalmente, sto morendo di fame>> <<Quando usciamo da qui, ti porto a mangiare una pizza>> sussurra e per poco non rido
<<Non dirmi che è uno di quei posti dove i piatti sono solo un assaggio>> annuisce divertito
<<Per fortuna ho lo stomaco piccolo, lo considero uno spuntino soddisfacente>> ride silenziosamente e mi bacia la tempia.
Gli altri commensali iniziano ad accomodarsi, il tavolo è da 10.
Oltre a noi, ci sono altre 3 coppie e due uomini non accompagnati.
<<Lo vedi quello seduto alla destra della bionda?>> dice sottovoce ed io annuisco
<<Tra tutti, è il peggiore. Qui la maggior parte pensa solo ai propri interessi. Sono pochi quelli come me e David>> accenno un sorriso
<<Me lo sentivo che David facesse parte del team dei buoni>> sorride divertito e annuisce.
Per ora nessuno sembra essersi accorto della nostra presenza, sono troppo impegnati a parlottare tra di loro o a guardarsi intorno con aria altezzosa. Solo quando arriva la prima portata, ossia ostriche e caviale,si accorgono di noi.
<<Cooper! Che piacere, è da un po' che non ci vediamo>> parla un uomo sulla cinquantina affiancato da una donna castana al quanto bruttina.
<<Connor, Chantal. Si in effetti è da un po' che non ci vediamo. Se non sbaglio dall'ultima collaborazione>>
<<Si esatto. Chi è la deliziosa ragazza al tuo fianco?>> mi schiarisco la voce e sorrido garbatamente
<<Krystal Johns signore, molto piacere>>
<<Il piacere è tutto nostro. Chase Smith della Building Smith Company>> risponde un uomo non accompagnato imbarazzandomi.
Stringo la mano di Trev sotto il tavolo per tranquillizzarlo e sembra funzionare.
<<Molto piacere>>
Si presentano anche gli altri ma francamente non ricordo i loro nomi né quelli delle loro mogli o accompagnatrici.
Si sono presentati tutti tranne l'uomo indicatomi da Trevor, sembra indifferenze alla nostra presenza. Cominciano a parlare di lavoro e alla seconda portata sono già stufa di ascoltarli ma mi tocca.
<<Credo che i materiali ecosostenibili siano eccellenti. Sono sicuri e resistenti,forse più dei tradizionali e oltretutto nuocciono meno all'ambiente. A mio parere sono un ottimo investimento>> dice Trevor e alcuni di loro concordano, altri si astengono dal rispondere mentre l'uomo cattivo, come l'ho soprannominato io, si tampona la bocca con un tovagliolo prima di parlare
<<Certo, nuocciono meno all'ambiente e sono sicuri ma costano molto di più dei materiali comunemente usati. Potrebbero essere utilizzati nei progetti di grande portata visto che lì i soldi non mancano e la sicurezza è la prima cosa>>
Nessuno dice nulla tranne una signora, anche lei architetto a quanto ho capito.
<<E per le costruzioni comuni cosa propone? Ad esempio case, negozi, edifici pubblici>>
<<Sicuramente materiali più economici, sono semplici edifici, non parliamo certo di hotel, spa o quant'altro. Un materiale vale l'altro>> sento Trevor irrigidirsi e sinceramente neanche a me è piaciuto il discorso di quest'uomo.
<<Sappiamo tutti che non è mai un bene utilizzare materiali economici, si rischia che tra una ventina d'anni l'edificio possa diventare inagibile, se non addirittura prima>> dice uno di loro e l'uomo accenna un sorrisetto
<<Che importa>> ribatte e involontariamente la mia espressione facciale, anche questa volta mi tradisce esprimendo implicitamente il mio dissenso.
<<Lei cosa ne pensa signorina..>> mi chiede l'uomo cattivo
<<Johns, Krystal Johns>>
<<Bene, cosa ne pensa signorina Johns>> mi sento un po' in difficoltà, guardo per un attimo Trevor che accenna un sorriso nervoso.
Ho gli occhi di tutti puntati su di me, mi schiarisco la voce e opto per la sincerità
<<Mi scusi signore, ma non sono d'accordo con il suo pensiero>> sono tutti stupiti, lui compreso.
Troppo diretta?
<<E quale sarebbe il suo pensiero?>> <<Io non sono un architetto ma un'interprete per cui non mi intendo di edilizia e progetti, ma sono una persona e sono dell'opinione che tutti gli edifici meritino materiali sicuri, a prescindere che siano destinati a progetti di maggiore o minore portata. Per quale motivo un hotel, una spa o un casinò di proprietà di persone facoltose, meritano materiali sicuri mentre ai negozi, alle case e agli edifici pubblici di persone comuni, sono destinati materiali scadenti? La vita dei ricchi ha forse più valore di quella delle persone comuni?>>
Al tavolo cala un silenzio tombale, tutti mi guardano stupiti dalla mia sincerità e dal mio essere stata davvero molto chiara e diretta.
Gli occhi dell'uomo sono puntati nei miei e mi sento molto intimorita dal suo sguardo.
La mano di Trevor si posa sul mio ginocchio e la stringo nella mia come per dirgli che sono tranquilla.
<<E' davvero molto intelligente signorina e aggiungerei che la sua sincerità è davvero notevole, ma mi permetta di dirle che lei è una semplice interprete per cui si limiti ad occuparsi di lingue>>
Quest'uomo inizia a darmi sui nervi, nessuno deve permettersi di sminuire la mia figura.
Sfoggio il mio solito sorrisone da stronza
<<Kry>> mi sussurra Trev e lo rassicuro con lo sguardo
<<Mi dispiace molto signore che la mia opinione l'abbia toccato nel profondo, ma come mi ha chiesto lei, ho espresso il mio pensiero. Con tutto il rispetto inoltre, non si permetta più di sminuire la mia figura professionale né tanto meno il mio lavoro. Tutto ciò che sono l'ho guadagnato con impegno, perseveranza e lavorando sodo per cui non le permetto di dirmi che sono una semplice interprete, perché questa semplice interprete, signore, ha la stessa importanza che avete voi tutti seduti a questo tavolo. Le do anche un consiglio, prima di relazionarsi con gli altri, acquisisca una consistente dose di buona educazione e rispetto verso il prossimo, nella vita serve soprattutto quello non solo un foglio di carta, quello possono averlo tutti>>
Beccati questo, stronzo!
Si, beccati questo!
Sono tutti senza parole, anche l'uomo cattivo non sa cosa dire, non sa come difendersi.
Guardo il mio ragazzo che mordicchia il labbro inferiore probabilmente per non ridere.
Improvvisamente uno degli uomini di cui non ricordo il nome che è accompagnato da un'amica, scoppia a ridere.
Una risata di gusto, sentita.
Io e il mio ragazzo ci guardiamo allarmati e confusi, come il restante dei commensali d'altronde.
<<Credo di essermi innamorato signorina. Lei è la donna più cazzuta, intelligente ed educata che abbia mai conosciuto! Dove l'hai scovata Trevor?>>
Oddio, vorrei scomparire!
<<E' la mia ragazza, lavora con me al progetto di Wang. E' straordinaria ed è una donna fantastica. Sono fiero di averla al mio fianco, sia in ambito lavorativo che nella vita privata>> tutti annuiscono e mi sorridono, tranne l'uomo cattivo che mormora
<<Per accaparrarsi il capo a tal punto dev'essere davvero brava anche in altre cose>>
L'ha mormorato ma evidentemente non abbastanza da non permetterci di sentire.
<<Come prego?>> Trevor scatta subito sulla difensiva.
L'aria è tesa, è calato ancora una volta il silenzio e so che da un momento all'altro la situazione potrebbe degenerare, meglio finirla qui.
<<Potrebbe cortesemente dirmi il suo nome?>> dico garbatamente
<<Clifford Moore>> dice fiero strappandomi un sorriso
<<Finalmente si è presentato, un passo avanti per diventare una persona educata signor Moore. Mi ascolti molto attentamente perché non ho intenzione di sprecare altro tempo con lei. Sono una donna rispettabile e mi dispiace profondamente sminuire il pensiero che il suo cervello maschilista e limitato ha elaborato su di me, ma non mi sono accaparrata il capo. Mi sono innamorata di Trevor non del signor Cooper, c'è una bella differenza e né lei né qualcun altro, ha il diritto di mettere bocca nella nostra relazione, sono stata chiara? Non si azzardi più a mancarmi di rispetto>> non fiata, resta in silenzio e per un attimo abbassa lo sguardo.
Mi rivolgo agli altri commensali
<<Se non vi dispiace, ho bisogno di aria pulita, qui è tossica>> mi alzo prendendo la pochette
<<Ti accompagno>> fa per alzarsi ma lo fermo
<<Tranquillo amore, torno subito>> gli sorrido e gli bacio la tempia uscendo in giardino.
Dopo dieci minuti, sono calma e mi costringo a tornare dentro.
Mi siedo e sorrido a Trevor che sta parlando con un collega.
La situazione sembra essersi calmata e anch'io inizio a parlare del più e del meno con gli altri commensali.
Alcuni di loro mi chiedono anche del mio lavoro e per una volta scelgo di non essere modesta sfoggiando le carte Wang e Popov lasciandoli sbalorditi.
Per il resto della cena Moore non ha aperto bocca e gliene siamo tutti grati, ha reso il resto della serata decisamente più piacevole.
Anche le signore sono molto simpatiche, un po' altezzose ma abbastanza tranquille per passarci una serata.
Sto raccontando di quando siamo stati in Cina quando una voce maschile dal tono sorpreso mi chiama.
Mi giro e non credo ai miei occhi <<Steve!?>> annuisce sorridendo come a darmi conferma.
Mi alzo, lo abbraccio e prontamente ricambia.
<<Come stai? Sei sempre più bella! E Alex?>>
<<Grazie, ti trovo in forma! Alex sta alla grande, si è fidanzato con Julie>> <<Julie!? Questo è strano>> ridacchio e gli do ragione.
<<Senti ho saputo di Matt, mi dispiace tantissimo e sono dispiaciuto anche per non essere venuto al funerale ma ero in Russia nel bel mezzo di un progetto e non sono potuto tornare. Non avevo un tuo recapito, l'ho saputo dal telegiornale e..>> gli poso una mano sulla spalla
<<Hey, tranquillo. Grazie, so che lavori all'estero ed è impegnativo. E' stata dura ma ho trovato la mia ancora di salvezza>> sorrido e mi volto verso Trevor che fissa la scena in modo piuttosto serio.
<<Steve ti presento Trevor, il mio ragazzo>> si presentano e lo sguardo del mio ragazzo è piuttosto confuso per cui decido di delucidarlo dicendo una mezza verità.
<<Steve era con me al liceo. Si è laureato in architettura e ha trovato lavoro in Russia>> annuisce
<<Wow, in Russia. Un gran bel cambiamento. Parli il russo suppongo>>
Sembra essersi rilassato, menomale non avrei retto un'altra scenata.
<<Ora si, all'inizio ho avuto bisogno di un interprete ma piano piano ho imparato anch'io la lingua. Se non ricordo male tu sei laureata in russo giusto?>>
<<Si, russo e cinese>>
<<Giusto. Immagino che sia tu l'architetto>>
<<Oh, si l'architetto sono io ma Krystal non è solo la mia accompagnatrice. Lavora per me nel progetto Wang, non so se ne hai sentito parlare>> sgrana gli occhi sorpreso
<<Scherzi!? Non si parla di altro! Lasciatelo dire, sei un genio! Insomma un hotel ellissoide non si vede tutti i giorni>>
Ottimo, un altro fissato con questo progetto.
<<Ti ringrazio. All'inizio non ero sicuro che potesse funzionare ma adesso che è in realizzazione ne sono molto orgoglioso>>
<<Lo immagino, anch'io lo sarei. Adesso devo salutarvi, è stato un piacere conoscerti Trevor>> gli stringe la mano
<<Anche per me>>
Poi Steve si volta verso di me e dopo avermi fatto una carezza mi abbraccia
<<E' stato bello rivederti, ti auguro il meglio>> lo guardo sorridendo
<<Te lo auguro anch'io Steve>> sorride e poi va via.
Mi risiedo e sento gli occhi di Trevor su di me.
<<Che c'è?>>
<<Cos'era quella.. quella cosa?>> inclino leggermente la testa
<<Quale cosa esattamente?>>
<<La carezza cara! Si vede lontano un miglio che è geloso>>
Chantal, la moglie di Connor ridacchia e ammicca verso di noi.
Credevo che nessuno stesse assistendo alla scena, ma a quanto pare hanno gli ultrasuoni.
<<Oh, quella cosa. No beh, ecco.. noi.. lascia stare dai>> sento le guance andare in fiamme.
<<No dimmi, sono curioso. Voi?>> mi incita a continuare.
Rivolgo uno sguardo veloce al tavolo e per grazia ricevuta, nessuno presta attenzione a noi.
<<Eravamo al liceo Trevor>>
<<Ooh capisco, siete stati insieme>> arrossisco ancora di più
<<Si, beh è stato prima di Matt>>
<<Ne eri innamorata?>>
<<No, lo pensavo ma non lo ero>>
Poi mi guarda studiando la mia espressione e odio quando lo fa perché mi capisce sempre.
<<Non dirmi che ci hai fatto sesso!?>> <<Abbassa la voce! Non ci ho fatto.. sesso. Matt è stato il primo, dai dobbiamo per forza parlarne?>>
Sono in forte imbarazzo ma sembra non mollare.
<<Non ci hai fatto sesso ma qualcosa si! >> dice convinto ed in effetti ha centrato il bersaglio
<<Smettila di arrossire!>> arriccia il naso contrariato ma divertito
<<Ok, si hai ragione. Ci ho fatto.. qualcosa, poi quando è finita siamo rimasti in buoni rapporti. Discorso chiuso>>
<<E' stato importante per te?>>
Oh mio Dio ma perché tutte queste domande!
<<Trevor, io non ti chiedo quand'è stata la prima volta che hai infilato la lingua in bocca ad una ragazza né tanto meno quando hai fatto altro per cui smettila di chiedermelo>> dico ruotando gli occhi.
Sbuffa ma poi finalmente annuisce alzando le mani in segno di resa
<<Ok, non farò più domande anche se avrei tanto voluto vederla una piccola Krystal alle prime armi>> dice ridacchiando
<<Sono certa che neanche tu eri uno stallone>> avvicina la bocca al mio orecchio
<<No, ma ora si>> maledico l'effetto che ha su di me e cerco di resistere all'effetto Trevor
<<Anche io sono diventata piuttosto brava>> gli dico con tono seducente.
Una scintilla d'eccitazione gli accende lo sguardo
<<Magari più tardi potresti mostrarmi quanto sei brava>>
<<Potrei ridicolizzarti Cooper>> si morde il labbro ma prima che possa rispondermi..
<<Hey piccioncini! Basta proposte indecenti, parlavamo della Cina>>
Per poco non mi strozzo con la saliva e le mie guance prendono un colorito quasi violaceo.
<<Clarissa! Perdonatela, mia moglie è sempre molto diretta>> la giustifica il marito e io provo ad evitarmi un infarto.
La serata scorre tranquilla fin quando David non sale sul palco e inizia a presentare i vari progetti i cui ideatori salgono sul palco uno per volta per esporre il proprio lavoro.
<<E ora signore e signori, la stella della serata. E' probabilmente l'architetto con meno esperienza tra tutti i presenti ma è anche il più geniale, senza offesa.
Vi presento Trevor Cooper con il progetto "WANG HOTEL"!>>
Nome originale!
Si, beh in effetti Cheng poteva fare di meglio.
Un coro di applausi si innalza nella sala. Tutti lo acclamano e una volta salito sul palco, si zittiscono per dargli modo di parlare.
<<Salve a tutti, come al solito il nostro David ha esagerato, non sono la stella della serata e neanche il più geniale.
Il mio progetto consiste in un hotel dalla forma ellissoidale con 30 piani e quasi 10.000 camere più spa, piscina interna riscaldata, area ristoro e uno spazio esterno. L'intero edificio è stato costruito con materiali ecosostenibili. Questo dimostra che questi materiali non solo favoriscono il benessere dell'ambiente ma sono anche di ottima qualità tanto da poter edificare un hotel di 30 piani.
Per cui signore e signori, avete la mia parola che questi materiali innovativi, sono il futuro dell'edilizia>> applausi, sorrisi e frasi di assenso invadono la sala.
Sorrido a Trevor e ricambia.
Sono fiera di lui, del suo discorso e del traguardo raggiunto.
<<E' diventato uomo ormai, un uomo di successo direi. L'ho visto maturare e sono orgogliosa di ciò che è diventato ed estremamente contenta di vederlo felice con te al suo fianco>>
Mi volto verso Danielle che non avevo visto arrivare.
<<La ringrazio, anch'io sono orgogliosa di lui e non potrei desiderare di meglio>> ricambia il sorriso e gli applausi si placano.
<<L'intero edificio, è molto luminoso e ogni camera è diversa dalle altre.
Ognuna ha un proprio colore. Convenzionalmente non dovrebbe essere così, sappiamo tutti come funziona, ma come avete potuto notare, non sono amante delle convenzioni>> strappa una risata a tutti e poi continua
<<Per questo progetto sono stato ispirato.
Ognuno ha un modo diverso per trovare l'ispirazione ed io sono stato ispirato da una musa, proprio come gli artisti>>
Ma cosa..
<<Oh no..>>
<<Credo proprio di si ragazza mia>> dice Danielle divertita.
<<Volete sapere perché ogni stanza è diversa dalle altre e perché ho deciso di utilizzare diversi colori per ognuna di esse?
Perché la mia musa, ha reso ogni giorno diverso dagli altri, speciale a modo suo e dalle mille sfumature. Ha dato un colore diverso ad ognuno di essi rendendo il quadro generale più luminoso e colorato. La mia musa è stata non solo la mia ispiratrice, ma anche una compagna di avventura durante tutto il progetto che senza di lei non sarebbe ciò che è, anzi, non sarebbe potuto esistere>>
<<Credo che mi verrà un infarto>> <<Dici?>>
Danielle è divertita da tutto ciò mentre io sono imbarazzata, commossa e innamorata di quest'uomo.
Tutto insieme, un mix di emozioni.
<<Vi presento dunque la mia musa, la mia compagna d'avventura e la mia interprete. Un grande applauso a Krystal Johns>>
Tutti applaudono e cercano con lo sguardo questa famosa musa.
Non riesco a muovermi, non mi aspettavo di salire su un palco e stare davanti a tutte queste persone.
Sento le guance andarmi a fuoco. <<Forza!>> Danielle mi spinge verso l'entrata del palco e capisco che non ho altra scelta.
Affianco Trevor che mi accoglie con un sorriso
<<Sei bellissima amore mio>> mi sussurra baciandomi la tempia.
Non solo ho i proiettori puntati addosso, ma anche centinaia di sguardi.
<<I-io.. non so cosa dire Trev, se non che sei un pazzo e che anch'io lo sono, perché sono innamorata di te>> mi guarda negli occhi
<<Vorrei baciarti in questo momento>> rivolgo un veloce sguardo alla sala
<<Credo che tutti abbiano capito.. per cui fallo>>
Neanche il tempo di finire la frase che mi afferra per la vita e con una dolcezza estrema mi bacia tra gli applausi di tutte queste persone.
Ci baciamo per quelle che per noi sembrano ore ma che in realtà è solo una manciata di secondi.
Poggio la fronte sulla sua.
<<Ora dovresti dire qualcosa>>
<<Sei proprio sicuro?>> annuisce.
Bene, ora cosa dico?
<<Sii te stessa, mostra loro quanto sei magnifica>> annuisco e mi avvicino al microfono facendo cessare il baccano. <<Buonasera a tutti. Quando Trevor mi ha chiesto di accompagnarlo a questa cena, non mi aspettavo certo tutto questo!>> dico strappando un sorriso a tutti.
<<Io.. sono abbastanza timida ma credo di poter fare un piccolo sforzo questa sera. Comincio col dirvi che quello che c'è tra noi va ben oltre una relazione capo-dipendente. Non siamo mai stati questo e mai lo saremo. Ci siamo conosciuti in una situazione un po'.. ambigua. Avete presente quando incontrate qualcuno e non avete nulla da perdere perché tanto è uno sconosciuto che non rivedrete più? Ecco, è cominciato tutto con un "Cosa c'è bellezza? Sei rimasta incantata da questa perfezione?">> dico imitando la sua voce e tutti scoppiano a ridere. <<Eravamo due semplici sconosciuti che non si sarebbero più rivisti, ma il destino ci ha messo lo zampino e sono diventata la sua interprete. Se all'epoca qualcuno ci avesse detto che saremmo diventati una coppia e addirittura saremmo andati a convivere, credetemi, gli avremmo riso in faccia. Era insopportabile! Insomma è al quanto egocentrico questo Cooper!>> lo guardo e si finge offeso mentre gli altri ridono.
<<Ma scherzi a parte. Trevor è arrivato in un periodo molto particolare della mia vita. Ho perso il mio fidanzato in un incidente aereo, l'ho visto morire tra le mie braccia e dopo due anni, non avevo ancora superato questa perdita. Se questa sera sono qui a parlarne con tanta naturalezza a dei perfetti sconosciuti, è solo e unicamente grazie a Trevor. E' entrato nella mia vita e nel mio cuore in punta di piedi, senza fare rumore. Mi ha tirata fuori dal tunnel buio in cui ero entrata e di cui non riuscivo a vedere l'uscita. Mi sono innamorata di lui senza neanche accorgermene, sapevo che qualcosa in me era cambiato e anche la mia famiglia e i miei amici si erano accorti del cambiamento. Loro avevano già capito che mi fossi innamorata, io ci ho messo un po', non avevo il coraggio di ammetterlo per paura di soffrire, ma ho capito che la vita è come una nave, da un momento all'altro potrebbe arrivare una tempesta spazzandola via e a quel punto non ci sarebbe più tempo per rimediare ai propri rimpianti. Sono e sarò sempre grata a Trevor per tutto ciò che ha fatto e continua a fare per me, è diventato la mia costante tra mille incognite e spero che sarà così per il resto della mia vita. Grazie per avermi ascoltata, so di aver parlato tanto. Buona serata a tutti>>
Applausi, sorrisi e qualche fischio fanno capolinea non appena smetto di parlare. Riprendo fiato e poi sorrido a tutti prima di voltarmi verso Trevor, afferrare la sua mano e portarlo via da tutto quel baccano in un posto appartato.
Appena ci fermiamo, non ha il tempo di dire nulla.
Gli salto letteralmente addosso per baciarlo, fregandomene di sgualcire il vestito o che qualcuno possa vederci.
Ci baciamo con tutto l'amore che proviamo l'uno per l'altra, le nostre anime e i nostri cuori si appartengono e sono sicura che sarà così per sempre.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro