CAPITOLO 28
TREVOR'S POV
La guardo chiudere gli occhi e prendere un respiro profondo.
Apprezzo che voglia fidarsi di me e sono sicuro che dopo aver saputo la verità riuscirò sul serio ad aiutarla.
<<Due anni fa avevo un fidanzato. Si chiamava Matthew, è stato il mio primo e unico amore. Era più grande di me di due anni, da bambini giocavamo insieme poi alle superiori la nostra amicizia è diventata amore. Ci amavamo davvero tanto, lui era tutto per me ed io tutto per lui. Studiava medicina, gli mancava un anno alla laurea e sarebbe diventato un grande chirurgo se non fosse stato per me. Avevamo deciso di fare un viaggio a Parigi durante le vacanze estive. Risparmiammo tanto per fare quel viaggio, era un nostro piccolo desiderio. Q-Quel bar dove ho avuto l'attacco di panico, è il posto dove avevamo organizzato quello che doveva essere il nostro primo viaggio insieme>> chiude gli occhi, poggio una mano sulla sua e dopo poco riprende
<<Saremmo partiti il 27 luglio. Lui voleva partire con calma prendendo l'aereo delle 13:00, io invece quello delle 9:00 così saremmo arrivati prima e avremmo avuto più tempo per visitare la città. Alla fine mi accontentò e prenotammo il volo delle 9:00. Fu quel maledetto volo a distruggermi la vita>> copiose lacrime le rigano le guance e mi rendo conto di quanto stia ancora soffrendo.
<<Krystal non è necess..>>
<<Se voglio il tuo aiuto, devo farlo>> deglutisce rumorosamente e continua <<Il volo delle 9:00 precipitò per un guasto al motore. Precipitammo in una foresta, persi i sensi e quando riaprii gli occhi intorno a me c'era di tutto>> fa un'altra pausa
<<Gente che urlava dal dolore, chi piangeva disperato e chi invece semplicemente non era più tra noi>> alza il lembo della felpa sul fianco destro e mi mostra una cicatrice
<<Io me la sono cavata con un pezzo di metallo nel fianco che per fortuna o anzi per sfortuna, non ha perforato nessun organo vitale>>
<<Invece è una grande fortuna che nessun organo sia stato coinvolto o anche la vita di tutti quelli che ti vogliono bene sarebbe stata distrutta>> si prende un attimo per pensare alle mie parole ma le ignora.
<<Quando capii cos'era successo iniziai a cercare Matt, lo chiamavo, urlavo il suo nome ma non ricevevo risposta. Poi l'ho visto>> stringe forte gli occhi come a voler distruggere l'immagine che sta riaffiorando nella sua mente
<<Mi avvicinai a lui, era in una pozza di sangue. Un grande pezzo di metallo gli si era conficcato nello stomaco. Era ancora vivo, quando sentì la mia voce i suoi occhi cristallini si aprirono lentamente. Gli dissi che saremmo tornati a casa, che tutto sarebbe andato per il meglio ma non ci credevo neanche io. Prima di.. prima di andarsene mi disse "A Parigi ti avrei chiesto di sposarmi, mi avresti detto di si?" quando gli risposi che avrei accettato mi regalò un ultimo sorriso e poi disse "Sii felice amore mio. Ti amo tanto". Quelle furono le ultime cose che mi disse, l'ultima volta che ho visto i suoi occhi e il suo sorriso, l'ultima volta che ho amato. I soccorsi ci misero un giorno per trovarci, noi feriti non siamo morti dissanguati grazie ad un medico che era a bordo che ci ha soccorsi come meglio poteva per farci sopravvivere. La mia ferita si infettò e il percorso di guarigione fu davvero lungo e penoso ma non era nulla in confronto a quello che provavo. Adesso a distanza di due anni da quel giorno, ti dico che avrei preferito morire piuttosto che convivere con questo dolore e con questo senso di colpa che non mi fa respirare. Matt era l'amico di tutti, un bravo fratello per Peter e un figlio non solo per i suoi genitori ma anche per i miei. Per causa mia tutti loro hanno sofferto per la sua scomparsa ed io questo non me lo perdonerò mai. Tutti dicono che non è colpa mia, persino la sua famiglia non ce l'ha con me, pensa che dopo l'accaduto sono entrata in depressione e loro nonostante avessero perso un figlio, mi sono rimasti accanto. Non mi perdonerò mai di averlo sottratto a tutti loro e a me stessa>>
Distruzione, colpa, dolore, paura, tristezza, sono queste le emozioni che vedo sul volto di Krystal, emozioni che maschera tutti i giorni con quel sorriso lucente che rivolge a tutti.
Sapere che ha affrontato tutto questo, mi destabilizza.
Capisco molte cose adesso, tutto mi è più chiaro.
Riesco a capire perché non mangia, perché l'altra volta ha avuto un attacco di panico, perché quel giorno a pranzo si è comportata in quel modo.
Capisco tutto, ma non il perché si dia colpe che non ha.
Le prendo entrambe le mani ed ha un sussulto a quel contatto.
<<Krystal non hai nessuna colpa, non potevi sapere che quell'aereo sarebbe precipitato, non hai fatto niente>>
<<Ho scelto io di prendere quel volo, lui voleva prendere l'altro>>
<<Per quanto ne sappiamo sarebbe potuto accadere anche se aveste preso l'altro volo. Non è colpa tu se c'è stato un guasto quindi smettila di darti colpe che non hai. Lui ti amava e se adesso fosse qui ti direbbe che sei una stupida a sentirti in colpa per qualcosa che non potevi prevedere, che nessuno poteva prevedere. Nessuno ti da la colpa per quell'incidente, sarebbe potuto accadere a chiunque. Il destino ha giocato sporco, questo è vero, ma tu sei più forte di lui, tu sei più forte delle coincidenze, devi solo capirlo. Hai passato gli ultimi due anni a punirti per qualcosa che non avresti potuto impedire o prevedere, non credi sia arrivato il momento di smetterla?>>
Mi guarda con quei suoi occhi grandi, pieni di smarrimento e destabilizzazione. Inaspettatamente mi butta le braccia al collo e poggia la testa sulla mia spalla. La prendo sulle ginocchia e la stringo forte, seppellisco il volto tra i suoi capelli e ne inspiro il dolce profumo.
<<Sono qui piccoletta, non me ne vado è una promessa>>.
Restiamo abbracciati per un tempo indefinito, tanto da addormentarci l'uno avvinghiato all'altra.
KRYSTAL'S POV
Un rumore fastidioso invade i miei timpani. Sono certa che si tratti della sveglia, o del telefono.
<<Krystal apri subito questa porta! La tua macchina è qui, quindi sei in casa! Apri!>>
Sbagliato, è la porta!
Chiunque sia può aspettare, sono troppo comoda e al calduccio per potermi alzare. La magia dura ancora per poco poiché sento qualcosa muoversi sotto di me.
Apro gli occhi e vedo Trevor seduto sul mio divano con me in braccio.
Nello stesso momento in cui realizzo che ci siamo addormentati, anche lui apre gli occhi, sorpreso quanto me
<<Ci siamo addormentati>>
Dio la sua voce al mattino è ancora più roca, più profonda.
Sto per rispondere quando..
<<Ma che cazzo succede qui!?>> alzo di scatto la testa.
In piedi davanti alla mia porta c'è mio fratello. Il suo sguardo saetta tra me e Trevor soffermandosi su di lui.
Mi alzo velocemente.
<<A-Alex, che ci fai qui? E come sei entrato?>>
<<Sul serio Krystal? Eravamo d'accordo che avremmo fatto colazione al Sun insieme ma dopo mezz'ora che non rispondevi al cellulare, sono venuto qui. Non aprivi così mi sono preoccupato, ho preso le chiavi di riserva e sono entrato. Mi sembra evidente che non c'era bisogno di preoccuparsi, eri semplicemente occupata. Ah a proposito..>> si rivolge a Trevor
<<Tu fuori di qui! Ti voglio fuori dalle palle entro tre secondi>> lo guardo cercando di trattenere il nervosismo che i suoi modi mi provocano
<<Alex calmati e non trattarlo così!>> <<Non trattarlo così!? Che ci fa qui?>> <<Dopo la cena mi ha riaccompagnata a casa, si è fermato per parlare un po' e ci siamo addormentati. Comunque sia,non devo dare spiegazioni a te! Smettila di essere così geloso>>
<<Tu..tu..ne riparliamo dopo ora sbrigati, sei in ritardo>>
<<Io.. vado, ci sentiamo più tardi piccoletta>> mi lascia un bacio tra i capelli e dopo aver salutato Alex con un cenno del capo, va via.
<<Ti rendi conto che l'hai trattato di merda Alex!? No, non guardarmi con la faccia da cane bastonato>>
<<Sorellina però..>>lo interrompo subito
<< Alex l'hai cacciato di casa!>>
<<Si ok ho esagerato, però tu guarda la faccenda dal mio punto di vista, sono venuto qui perché ero preoccupato e ti trovo seduta su di lui>> fa una smorfia ed io inizio a contare fino a dieci in tutte le lingue che conosco altrimenti lo prenderei a schiaffi.
<<Alex, non è successo niente tra noi, non abbiamo fatto sesso se è questo che ti preoccupa!Mi ha accompagnata e poi è salito, gli ho raccontato di Matt..>> sgrana gli occhi sconvolto
<<C-cosa? T-tu glielo hai detto?>> annuisco
<<Perché?>>
<<Perché se voglio che ci sia qualcosa tra noi, deve sapere tutto di me>> annuisce e mi rivolge un tenero sorriso
<<Sei proprio cotta>>
<<Si, sono proprio cotta Alex e anche se me la sto facendo sotto, è troppo bello per potermi tirare indietro>>mi abbraccia
<<Sono felice per te stellina e sono fiero dei passi avanti che stai facendo. Dovrò proprio scusarmi allora>> ridacchio contro la sua spalla
<<Si, devi proprio>>
<<Adesso sbrigati, tra mezz'ora devi essere in ufficio>>annuisco e mi fiondo in bagno per una doccia veloce.
Dopo venti minuti siamo nella sua macchina e sto raccontando ad Alex della cena di ieri e di quanto Trevor sia stato carino con me.
Gli racconto della proposta del signor Wang e in un primo momento mi ha urlato contro per aver rifiutato un'offerta del genere ma poi ha capito le mie ragioni e con titubanza ha accettato la mia scelta.
<<Grazie del passaggio, ora scappo sono in ritardo>>
<<Ciao sorellina>> gli do un bacio sulla guancia e mi fiondo fuori dall'auto.
<<Buongiorno Melanie!Che bella questa camicetta!>>
<<Buongiorno Krystal. Grazie, è nuova. Come sei pimpante stamattina!>> ridacchio insieme a lei
<<Si, in effetti sono davvero di buon umore>>
Non posso nascondere che svegliarmi con Trevor mi ha davvero messa di buon umore nonostante la discussione con mio fratello.
Inoltre il fatto che ieri sera mi sono aperta con lui, ha alleggerito un po' quel peso che mi porto dietro.
Lui è stato dolcissimo, le sue parole lo sono state e dal suo sguardo so che era sincero, ho capito che non mi stava mentendo.
Si, sono decisamente felice e credo davvero che lui possa aiutarmi.
<<Adesso scappo, sono già in ritardo>>
<<Certo, corri>> le sorrido un'ultima volta ed entro in ascensore.
Una volta in ufficio mi metto subito all'opera. O almeno ci provo.
Ho la testa tra le nuvole, non faccio altro che pensare a Trevor, alla sua voce roca e a dir poco sensuale di questa mattina, al suo viso assonnato che lo fa sembrare così tenero.
Il fatto che abbiamo dormito insieme senza aver fatto nulla significa molto per me, mi ha fatto capire che realmente per lui non sono una delle sue tante conquiste.
Osservo i caratteri sul foglio che ho davanti ed è come se avessi un vuoto di memoria.
Per la prima volta da quando sono laureata, mi ritrovo ad alzarmi e prendere il dizionario di cinese dal piccolo mobiletto.
Lo guardo e i ricordi di quando ero solo una studentessa riaffiorano facendomi istintivamente sorridere.
Ricordo quando questo dizionario era sacro per me e ad oggi capisco che non avrei potuto farne a meno.
Ritorno alla scrivania e consulto il mio vecchio amico.
Dopo poco bussano alla porta ed entra James.
<<Oh mamma, Krystal Johns che consulta un dizionario! Questa si che è nuova, allora sei umana>> non riesco a non ridere alla sua battuta
<<Simpatico. E comunque sono sempre stata umana!>> faccio la linguaccia e lui non trattiene una risata
<<A cosa è dovuto questo evento unico?>>
<<Sono un po' distratta e il mio vecchio amico mi sta dando una mano>> accarezzo il dizionario come se fosse un piccolo tesoro.
Aggrotta le sopracciglia e mette su un'espressione preoccupata.
<<Come mai sei distratta? E' successo qualcosa?>> scuoto la testa e sorrido per rassicurarlo
<<No no, sono solo di buon umore. Anzi ottimo umore!>>un sorriso smagliante mi si stampa sul volto quando penso al motivo del mio buon umore
<<Uuuh credo di aver capito. Per caso c'entra un certo tipo alto con due spalle larghe, due occhi neri come il carbone e di nome Trevor?>>
Ma cos'è un veggente?
Lo guardo perplessa per la sua intuizione
<<Ma.. come.. come hai fatto?>> mi sorride e si siede sulla poltrona,allarga le braccia in segno di ovvietà
<<Semplice, la tua espressione>>aggrotto la fronte non capendo
<<Hai gli occhi a cuoricino amica mia,sei proprio andata>> d'un tratto sento le guance surriscaldarsi e portolo sguardo su un punto indefinito per limitare l'imbarazzo di questo momento.
Cavolo ma è così evidente?
Cioè so che il mio interesse per Trevor è sempre maggiore, ma il fatto che gli altri se ne accorgano con tanta facilità mi mette un po' in soggezione.
<<Kry guarda che non è un male, è molto bello quello che ti sta capitando e sono sicuro che anche lui prova lo stesso. Non devi imbarazzarti perché qualcuno si accorge della tua felicità. Lo sai che se tu sei felice lo siamo anche noi che ti vogliamo bene. E poi.. ti capisco>>riporto lo sguardo su di lui
<<In che senso?>> sorride con una faccia da ebete
<<Credo che mi sto innamorando di Amy>> sorrido anch'io intenerita dalle sue parole
<<Sono felice per te Jam, meriti qualcuno che ti ami e meriti di amare anche tu quel qualcuno>>
<<Grazie Kry>>
C'è un attimo di silenzio in cui nessuno dei due dice niente e sinceramente non capisco il perché.
Fortunatamente spezza questo strano silenzio
<<Comunque, ero passato per dirti che lunedì non c'è bisogno che vieni in ufficio, passiamo a prenderti a casa alle 7:00. Partiremo così presto in modo da poterci riposare un po' in hotel prima dell'incontro>> annuisco e inizio a pensare già al fatto che dovrò preparare la valigia.
E' una cosa che odio e vorrei tanto avere una bacchetta magica che fa tutto al posto mio
<<Perfetto.Scusa ma perché hai detto "passiamo"? Chi altro ci sarà con noi?>>
<<Arthur, il mio autista. Non ho intenzione di guidare per cinque ore>> fa l'occhiolino ed io mi sento tremendamente stupida per non aver pensato alla presenza di un autista. Certo, non me l'aspettavo ma l'avrei dovuto immaginare.
Dopo cinque minuti passati a chiacchierare ancora un po', Jam mi saluta ed io ritorno a lavoro.
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