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CAPITOLO 15

KRYSTAL'S POV

Il resto della settimana è trascorso velocemente.
Sono stata spesso con i miei genitori ed Alex, sono anche uscita con Jess, Logan e Cam a mangiare la pizza.
Adesso sono in ufficio e tra poco stacco per il pranzo.
<<Avanti>>
<<Oggi cosa prevede il menù madame?>> sorrido vedendo James
<<Panino con insalata e petto di pollo capo>> 
<<Mmh sembra delizioso>> sto per rispondere quando due, anzi tre figure familiari spuntano alle spalle del mio capo/amico il quale notando il mio sguardo perplesso si volta.
<<Paul, Trevor! Che piacere vedervi>>.
Di certo non per me, almeno per quello che riguarda solo uno dei tre. Guardandoli bene sembrano essere stati fotocopiati, si somigliano davvero molto. I due fratelli soprattutto, hanno gli stessi occhi del padre, ed entrambi hanno le labbra carnose.
Anche fisicamente sono molto simili, stessa altezza e muscolosi allo stesso modo.
La cosa che più li differenzia sono i capelli, Trevor li ha color cioccolato, quasi neri, mentre il fratello, se non sbaglio Jason, li ha più chiari, quasi biondi.
Guardandolo bene anche lui come il fratello è abbastanza carino.
Ovviamente il fratello è più figo ma vabbè.
Allora lo ammetti!
Amica mia, la realtà per quanto dura sia, non si può cambiare.
<<James! Speravo che fossi qui per poterti salutare e per presentarti il mio secondo figlio, Jason>>   
<<Piacere Jason>> 
<<Molto piacere, James>> si stringono la mano.
Nel frattempo gli occhi del fratello maggiore sono puntati su di me e non accennano a staccarsi.
Mi rivolge il suo solito sorrisetto furbo. Quel sorrisetto anche se irritante, lo rende maledettamente attraente. Ricambio anch'io in segno di sfida.
Mi alzo e mi avvicino a loro
<<Salve signor Cooper. Ciao Jason! Cooper.>> 
<<Krystal! Come stai? Ho saputo che sei stata poco bene, mio figlio era preoc..>> 
<<Papà>>
Trevor lo interrompe fulminandolo.
Lo guardo stupita ma stranamente felice di sapere che in qualche modo fosse preoccupato per me.
Questo tipo è strano, prima fa lo stronzo e poi si preoccupa.
Ridacchio
<<Sto bene signor Cooper, grazie per l'interesse>>
<<Krystal complimenti, sei davvero raggiante! Ti sta molto bene questo vestito>> indosso lo stesso tubino azzurro che ho indossato al primo incontro.
Ricordo di aver detto che l'avevo indossato già altre volte ma in realtà l'avevo comprato per l'occasione.
<<Grazie Jason. Dovrei metterlo più spesso questo vestito. Ho notato che..>>   
<<Si, Krystal. E' davvero molto bello e hai già detto che riscuote successo>> mi interrompe Trevor con tono irritato e guardando storto suo fratello.
<<Grazie Cooper. La vuoi una caramella?>> mi guarda stranito ma non sa che sta per cadere nella mia trappola
<<Una caramella?>>mi guarda confuso.
Sorrido in modo innocente 
<<Si così ti addolcisci un po'. Sei più acido del solito>> tutti i presenti tranne lui scoppiano a ridere
<<Oh mio Dio Krystal, sei uno spasso. Penso che questo progetto mi interesserà parecchio>> sorrido a Jason e poi mi rivolgo a suo padre
<<Scusi signor Cooper. Ho un caratteraccio, non riesco a tenere a bada la lingua ma ci sto lavorando>>
<<E menomale che lo sa.. Ahi>> borbotta Trevor beccandosi una gomitata dal padre.
<<Tranquilla Krystal, mi piace il tuo caratterino! Comunque, volevamo parlare con te a proposito del tuo incarico>>
Un improvviso senso di ansia mi assale ma cerco di restare calma.
<<Certo. Oh, accomodatevi>>
Li faccio entrare e si siedono di fronte alla mia scrivania.
<<Ci sarebbero alcuni documenti da tradurre per poterli presentare durante una delle nostre riunioni a cui naturalmente prenderai parte>> 
<<Certo, nessun problema signore. Li tradurrò al più presto>>
Afferro la cartellina che mi porge e la apro giusto per rendermi conto di quanti fogli siano.
Saranno una cinquantina di pagine.
<<Giovedì glieli consegno>>
<<G-giovedì? Di già? Ragazza mia, sono 55 pagine prenditi il tempo che ti serve>> inclino leggermente la testa di lato
<<Ehm.. signore.. tre giorni sono più che sufficienti. Regolarmente glieli avrei consegnati mercoledì, ma sto traducendo alcuni documenti per il signor Parker e non credo di fare in tempo>> mi sento leggermente in imbarazzo, forse ho esagerato?
Tre giorni sono davvero sufficienti, perché sembrano così stupiti?
Mi fa sembrare strana.
<<Paul, 55 pagine per Krystal equivalgono a 10 pagine. A volte ne traduce quasi 100 in due massimo tre giorni. Dopo tutti questi mesi ancora mi chiedo come faccia>> sorride il mio capo
<<Wow, 100 pagine! Ma cosa sei un robot?>> sento le guance andarmi a fuoco davanti al commento di Jason <<Detto in questo modo.. m-mi fa sembrare s-strana>> 
<<No no no, non sei strana sei solo brava nel tuo lavoro>> si gratta la nuca imbarazzato
<<Krystal, lascialo perdere è un idiota>> risponde Trevor rivolgendomi un sorriso dolce e sincero che stranamente mi rassicura.
<<Bene, volevo inoltre avvisarti che tu e Trevor avrete la prima riunione la prossima settimana. Ti aggiornerà lui sui dettagli>> sorrido a Trevor e annuisco al signor Cooper.
D'improvviso una domanda del figlio maggiore mi spiazza.
<<Hai già mangiato Krystal?>>
Resto perplessa per la sua domanda così.. strana
<<C-cosa?>> 
<<No, non ha ancora pranzato>> risponde per me James
<<Ottimo, allora vieni con me e Jason. Pranziamo insieme>> sento il cuore battere forte, le mani iniziano a sudare e l'ansia inizia a prendere il sopravvento.
Resto imbambolata a guardarlo per circa trenta secondi poi James mi riporta alla realtà
<<Krystal, ti senti bene? Sei un po' pallida>> 
<<Mh? Oh s-si scusate. Ehm grazie per l'invito ma n-non ho molta f-fame, però..>>
<<Krystal! La promessa>> sbuffo alle parole del mio amico.
Non ho intenzione di pranzare con loro, mi imbarazza non li conosco.
E poi ho già il mio pranzo.
<<S-si ma..>>
<<Niente ma>>
<<Jam, per favore. Io non.. tu.. loro..>> Cosa diamine stai cercando di dire?
Non ne ho idea!
<<Krystal, la promessa! Ci hai dato la tua parola>> niente è irremovibile.
Sospiro e mi arrendo appoggiando la testa allo schienale.
Noto Jason e suo padre guardarci straniti, mentre Trevor non lo è affatto e la cosa mi insospettisce.
Che sappia tutto?
No, impossibile
<<Va bene. Accetto. Ma scelgo io il posto, e non pagherete voi! Niente cose da uomini con l'ego smisurato>> i quattro ridono e Trevor alza le mani in segno di resa.
<<Va bene signorina, come desidera>> sorrido e prendo la borsa e il cappotto. James mi si avvicina e mi sussurra
<<Brava Krystal. Non odiarmi è per il tuo bene>> lo guardo
<<Lo so anche se sei odioso. Mi vergogno a mangiare con loro, non li conosco>>   
<<Andrà bene, sono tipi tranquilli. Forza ora vai>> mi lascia un bacio sulla guancia ed insieme usciamo dall'ufficio.
Dopo aver salutato James e il signor Cooper, entro in macchina con i due fratelli.
<<Allora, dove si trova questo posto?>> mi chiede Trevor dal lato del guidatore
<<A dieci minuti da qui. Si chiama WESTWAY. Non è niente di che, è un posto molto semplice ma si mangia davvero bene. Ci vengo sempre con Jess>> sorrido mentalmente pensando a quante volte siamo state lì 
<<Chi è Jess?>>
<<Oh, Jess. E' la sua migliore amica, una ragazza molto gentile. Dovresti conoscerla>> rido alla risposta di Trevor ricordando la telefonata della scorsa settimana
<<Si si davvero gentile>> commento ridendo e Trevor si aggiunge
<<E' per caso la ragazza che ti ha dato dello stronzo patentato?>> annuisco <<Si, proprio lei>> rispondo trattenendo un'altra risata
<<Allora voglio assolutamente conoscerla! Ho un'idea. Perché stasera non usciamo? Noi tre e la tua amica. Una cosa tranquilla>> 
<<Che c'è fratellino? Hai bisogno di amici?>> ghigna Trevor
<<Beh qualche amico non mi farebbe male, da quando sono tornato sto sempre con te e Tony, i miei vecchi amici non sono più in città>> mette il broncio
<<Tornato? Dov'eri? Oddio scusa, non voglio farmi gli affari tuoi. Sono troppo curiosa e non riesco a collegare testa e bocca, parlo troppo>> sbatto la mano sulla fronte facendoli ridere
<<Tranquilla Krystal, ero a Los Angeles. Sono stato lì per un po', dopo la morte di nostra madre avevo bisogno di cambiare aria>> noto la tristezza sui volti di entrambi i fratelli.
Ottimo Krystal, davvero brava! <<S-scusate non volevo rendervi tristi>>
<<Non preoccuparti, è passato>> risponde Trevor sbirciando dallo specchietto
<<So cosa si prova a perdere una persona importante. Beato te che..>> mi interrompo subito capendo ciò che stavo per dire.
<<Che?>> alla domanda di Trevor i ricordi mi travolgono e sento che sto per piangere
<<N-niente. Accosta siamo arrivati>> appena ferma l'auto mi fiondo fuori ed entro nel locale prendendo posto ad un tavolo.
Prendo alcuni respiri ricacciando indietro le lacrime e i ricordi.
Non voglio che mi vedano così.. debole. 

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