~"Uncle"~ (18)
"Non pensavo sarebbe stato così difficile amarti"
-Maricini
Pov Riv
<Non ce la posso fare> esclama Hailey tenendosi lo stomaco per le risate mentre io e Joshua non stiamo capendo nulla del loro discorso.
<Tu vuoi dirmi che Nicky ha davvero preso quasi a parole Miley ai VMA?> dice Juliette e Hailey annuisce ripetutamente prendendo un'altra patatina dal piatto.
Vedo una sua ciocca ribelle sfuggirle da dietro l'orecchio e mi affretto a prenderla tra le mie dita, arrotolarla e rimetterla al posto.
Noto solo ora che tutti mi stanno guardando.
<Che guardate?> chiedo scorbutico rimettendo la mia mano al suo posto e vedo tutti girarsi e rifarsi gli affari loro e Hailey sorridermi e girarsi cercando di riprendere il filo del discorso.
<Desiderate altro?> si intromette il cameriere guardando solamente Hailey.
<Si vorrei delle patatine e della nutella, se ne avete grazie> dice alzando lo sguardo verso di lui che non ha fatto altro che mangiarsela con gli occhi.
<Certo signorina> dice facendole l'occhiolino e girandosi verso di noi.
<Voi desiderate qualcosa?> chiede scocciato.
<Il tuo culo lontano da qua> ringhio facendolo sobbalzare.
<Cosa?> esclama sbigottito e gira i tacchi.
Perfetto.
<È così gentile> mi provoca Hailey fissandomi.
<Ed è anche carino, non credi> blatera Juliette non trattenendosi dal ridere.
<Fa schifo> borbotto io avvicinando Hailey a me in modo possessivo.
<Tu sei mia, viziatella> le dico all'orecchio facendole venire i brividi nel collo.
<Il problema Riv è che io sono tua ma tu sei di tutte> sussurra a un millimetro dalle mie labbra.
<Sta zitta ogni tanto> sussurro sulle sue labbra lasciandole un bacio a stampo e rimettendomi al mio posto mentre Joshua e Juliette fanno finta di nulla.
****
<Buone> esclama Hailey allungando ogni vocale della parola come una bambina.
<Che schifo> dico schifato guardandola.
<Patatine e nutella cosa vuoi di più nella vita? Un lucano?> esclama guardando adorante il suo piatto che ovviamente ha portato un'altro cameriere.
Adoro questo posto.
<Spero che non ti venga un'intossicazione> ribatto continuando a fissare le sue labbra che si chiudono intorno alla patatina e succhiano la nutella intorno a essa.
Dio santo.
<Hailey> sussurro e lei si gira verso di me innocentemente.
<Che c'è? > domanda continuando a mangiare.
<No nulla> dico scuotendo la testa, ho la febbre?
<Come va con tuo fratello?> domando a Joshua che mi guarda incavolato.
<Va da schifo, qualcuno qui dà quella roba> dice e io lo guardo sconvolto.
<Impossibile> ribatto ma lui continua a guardarmi serio.
<Vedrò cosa fare> dico chiudendo la discussione.
<Hailey andiamo?> chiedo non appena la vedo finire e lei annuisce salutando tutti.
****
Pov Dylan
Stupido, stupido, stupido.
La mia descrizione in poche parole, come ho potuto anche solo pensare di poter parlare a Rox in quel modo senza conseguenze.
<Partirai perchè voglio vederti fuori dalla vita di Rox per questi due mesi> dice Khalil passando davanti a me con fare presuntuoso, vorrei solo alzarmi e sbottare tutto ciò che penso di lui.
<Okay> dico solamente e lui alza un sopracciglio vedendo che non ho messo in discussione le sue parole.
Ma a che servirebbe?
Oramai devo partire e basta.
Sento chiudere la porta dietro di me.
****
Dopo aver preparato la valigia non mi resta che andarmene, guardo per un'ultima volta la mia stanza ed esco andando a sbattere contro un corpicino esile.
<Scusa> dice finché non mi guarda spalancando i suoi occhioni verdi e cerca di passare avanti, ma io la prendo per il polso e la spingo verso di me.
<Scusa> dico sentendo il mio cuore che batte ad una velocità pazzesca dentro di me.
<Non voglio le tue scuse, non mi servono> dice cercando di togliere il suo polso dalla mia mano.
<Invece si che ti servono perchè per una volta nella mia vita sono stato insensibile, senza cuore, freddo, per una volta nella mia vita sono stato semplicemente "Te"> dico e lei continuare a cercare di togliere la mia mano dal suo piccolo polso.
<Io posso essere me stessa con chi voglio, ma tu non puoi essere me con me> dice avvicinandosi al mio viso facendomi deglutire pesantemente.
<Quindi smettila fottutamente di fare l'uomo perchè sappiamo entrambi chi potrebbe avere i pantaloni tra noi due> dice sadica liberandosi della mia mano.
<Vattene via> dice togliendosi dal mio corpo ma non riesco a trattenermi quindi la rispingo verso di me e l'abbraccio.
La sento rigida sotto il mio tocco e non ricambia l'abbraccio.
<Voglio solo ripeterti che ti amo Rox, ti amo> dico baciandole la tempia e lasciandola lì da sola per i prossimi due mesi.
****
Pov Rox
~Flashback~
<Uno, due e tre quella senza la mamma sei te> sento urlare in lontananza da una bambina con i capelli scuri, come il suo cuore.
<Non hai genitori, non hai genitori> continua venendomi dietro ma io non ho la forza di reagire, mi sento così debole e scoperta quando parlano di loro.
Quindi mi seggo nella mia panchina e scoppio in lacrime.
Noto che la bimba non c'è più, ma c'è un uomo, con la carnagione ambrata e un giubbotto lungo nero.
È l'uomo nero.
<Ei> mi richiama nel momento in cui mi alzo facendomi risedere di scatto.
<Come ti chiami?> mi chiede mettendosi nel posto accanto.
<Rox> dico velocemente il mio nome, in più il mio nome è anche breve dato la fantasia che hanno le suore.
<Rox> ripete guardandomi e io tremo sotto il suo sguardo.
<Dov'è la bambina che era qua prima?> domando preoccupata per lei.
<Ti ha detto delle cose brutte> dice facendomi ricomparire un velo di lucido negli occhi.
Lui ha sentito.
<E sei preoccupata per lei?> chiede continuando la frase di prima mentre io annuisco timidamente.
<Guardami Rox> mi richiama e io sollevo il mio sguardo verso di lui.
<Le persone che ti fanno del male, si eliminano> dice facendomi spalancare gli occhi dalla paura.
<Quanti anni hai?> chiede ritornando nella posizione di partenza.
<Undici> sussurro sentendo le mie guancie surriscaldarsi.
<E i tuoi genitori dove sono?> chiede ma le suore non vorrebbero che io parlassi con lui.
<Io devo andare> dico alzandomi e correndo verso il grande cancello.
<Rox> mi richiama con un tono di voce alto e io non capisco se il fischio nelle mie orecchie è dovuto al vento o alla paura di sentirlo urlare.
Mi giro verso di lui e lui mi raggiunge con due grandi falcate.
<Le persone che ti fanno del male, si eliminano> ripete guardandomi di nuovo e andando via.
<Rox che guardi, entra dentro> mi richiama una delle suore e io entro dentro velocemente, spaventata, ancora più di prima.
~Il giorno dopo~
Oggi la bambina non mi prende in giro, mi guarda e scappa.
Ha paura di me ed è una bella senzazione.
~Un mese dopo~
Oggi è il mio compleanno compio dodici anni.
<Rox> mi chiama la suora convinta che io stia dormendo.
<Sono sveglia> dico alzandomi e aspettandomi la torta che ogni anno vedo appena sveglia ma guardandomi in torno vedo solo le mie valigie.
Chiuse e piene.
<Perchè non c'è la mia torta?> chiedo tremando leggermente.
<Ti hanno adottata Rox, da oggi avrai un papà> dice e io mi sento svenire quando vedo, l'uomo nero.
~Fine flashback~
****
Pov Hailey
<Dove mi stai portando?> domando a Riv dato che sono le quattro del mattino.
<A far diventare realtà un mio desiderio> mi risponde salendo sul tetto di casa mia.
<Dai sali> esclama.
<Magari se mi dai una mano> dico facendolo ridere.
<Tieni> dice e con uno slancio mi tira su.
<Hai portato la coperta> chiede e io annuisco tirandogliela in faccia.
<Cattiva>.
Lo vedo sdraiarsi sul tetto e guardarmi.
<Allora non vieni?> chiede guardandomi e io mi avvicino sdraiandomi al suo fianco.
<Perchè siamo qua> domando e lui fa spallucce facendomi sbuffare.
<Uno dei miei desideri era guardare l'Alba con una persona importante> dice girandosi verso di me.
<Mi vuoi fare piangere?> chiedo buttandomi sopra di lui e lui ridacchia.
<Ho sempre amato l'alba, segna la fine della notte e l'inizio del giorno.
Un po' come la mia vita dove ogni fine è un nuovo inizio> dice guardando il cielo che piano piano diventa sempre più azzurro scacciando il blu della notte.
<Ti ringrazio Riv> dico facendolo voltare velocemente verso di me con un'espressione interrogativa che lo rende ancora più bello.
<Ti ringrazio per essere stato arrogante il primo giorno all'ospedale.
Per avermi fatto ridere con lo scherzo alla dottoressa la seconda volta che ci siamo visti, non ridevo da tempo.
Ti ringrazio per avermi protetta.> affermo e passo la lingua sulle mie labbra facendogli segno di star zitto.
<Ti ringrazio per avermi fatto passare il compleanno migliore del mondo.
Ti ringrazio per avermi fatta piangere.
Ti ringrazio per avermi baciata sotto la pioggia.
Ti ringrazio per aver ballato un lento con me.
Ti ringrazio per un bacio tra le lacrime.
Ti ringrazio perchè oggi inizio un nuovo giorno, insieme a te> finisco e non mi dà il tempo di guardarlo negli occhi che mi bacia, sento il suo sapore mischiarsi col mio e bacia ogni mia paura, ogni mia preoccupazione, ogni mia debolezza, bacia ogni suo sbaglio e ogni mia lacrima.
Mi dà vita attraverso un bacio.
<Io credo che tu mi piaccia più di quanto credo Hailey Brown> dice tra le mie labbra.
<Tu mi piaci un casino, Riv> rispondo ma un raggio di sole ci fa strizzare gli occhi ad entrambi.
Oggi vedo solo vita ed è ciò che voglio.
<Vieni a fare colazione a casa mia?> chiedo e lui annuisce.
****
<Buongiorno Famiglia> urlo e mio padre fissa male Riv che con nonchalance si siede nella sedia a fianco alla sua.
<Riv> sento urlare Jack da sopra le scale e scende ad abbracciarlo.
<Devi assolutamente giocare a Pokemon go con me > dice eccitato e Riv annuisce cominciando a dire non strani.
<Allora perchè quelle espressioni?> domando sedendomi al mio posto e vedo mio padre scioccato.
<Ti ricordi dello Zio Mark?> chiede a bassa voce e io annuisco vigorosamente.
<Ovvio è tuo fratello> ridacchio.
<Ecco sai che dopo il nonno si è risposato> dice e io annuisco.
<Ha avuto una figlia con questa donna, dovrebbe avere circa la mia età dato che il matrimonio dei tuoi nonni è durato un anno e neanche, io non l'ho mai voluta vedere ma Mark si> afferma e io lo guardo severa.
Che colpa ha quella bambina oramai donna?
<Ecco oggi mi ha detto che è morta cinque anni fa insieme alla sua famiglia in un'incidente stradale> dice e lo sento deglutire rumorosamente.
<Mi sento così in colpa per non averla conosciuta, per non aver conosciuto i miei nipoti> dice con le mani tra i capelli.
Siamo tutti sconvolti.
<Lo zio verrà a vivere qui da noi per un periodo> dice e mia madre annuisce prendendogli la mano, sono la coppia perfetta.
<A che ora viene?> domando.
<Tra circa un'oretta e mezza> risponde mia madre.
<Riv mi accompagni a prendere la vernice per dipingere la mia stanza?> chiedo e lui annuisce alzandosi e salutando tutti incluso mio padre che gli riserva una brutta occhiata che io ammonisco guardandolo severa.
****
<Questo è nero, questo è blu notte> cerca di convincermi il commesso.
<Senta non sono mica daltonica, sono entrambi blu> rispondo a tono e credo che lui voglia picchiarmi.
<Allora vada in un'altro negozio> esclama e vedo uscire il proprietario non appena sente questa frase.
<C'è qualche problema?> domanda e io annuisco facendo ridacchiare Riv dietro di me.
<Questi sono due blu> affermo e il proprietario mi guarda scettico.
<Io voglio un maledetto nero> dico scandendo per bene la parola "nero".
<Signorina questo è un nero e questo è un blu notte> insiste il commesso e io mi giro verso di lui guardandolo male.
<Ha ragione la signorina> dice il proprietario e io sento gli applausi intorno a me.
<Questo è nero> dice prendendo un pennello e dandone una pennellata nel foglio.
<Ma questo è bianco> esclamo.
<Appunto signorina, perchè quello è nero volevo solamente avere la prova del fatto che lei non è daltonica> dice e il commesso mi fissa con un ghigno da coglione in faccia.
<Andate a fanculo questo negozio fa schifo> dico uscendo e trascinando Riv con me.
<Ti rendi conto?> domando ma lui non smette di ridere.
<Hailey quello era nero> dice tra le risate.
<Allora sei cieco> dico camminando velocemente verso il negozio dall'altra parte della strada.
<Salve mi potrebbe dare una latta di colore nero?> chiedo cercando di essere gentile.
<Certo aspetti un'attimo> dice la commessa ammiccando verso Riv.
Allora sono questi negozi di vernice che fanno schifo.
<Questo nero è abbastanza scuro> chiede guardando Riv e io sto cercando di capire questa sua frase che nella sua mente malata ha qualche doppio senso.
Guardo il nero e anche se non è abbastanza nero in questo momento, è abbastanza nero.
<Si tenga i soldi e si tenga il resto> dico prendendo la latta e il mio Riv.
<Come sei stata veloce> esclama Riv con un ghigno in viso.
<Sono stanca di guardare colori> mento posando la latta sul motore.
<Ma hai scordato i pennelli, vado a prenderli io> dice all'improvviso facendomi raddrizzare.
<A casa mia ci saranno> dico.
<Ma avevi detto che ne volevi di nuovi> continua a parlare.
<Se non ti stai muto, ti dico io dove vanno a finire quei pennelli> esclamo e lui scoppia ridere avvicinandosi a me sempre con quel sorrisetto snervante.
<Sei gelosa piccola?> domanda al mio orecchio.
<Allora è vero che ti droghi> rispondo cercando di ridere.
<Ammettilo> continua facendo dei cerchi immaginari col pollice sul mio fianco.
<Riv> cerco di dire qualcosa ma lui incomincia a lasciare piccoli baci sul mio collo soffermando a succhiare su una parte precisa e io ho anche dimenticato il mio nome.
<Sei mia> dice e solo ora noto che una chiazza rossa sul mio collo.
<Riv io ti uccido> dico imbarazzata.
<Andiamo a prendere i pennelli?> domanda.
<Andiamo a prendere i pennelli> rispondo cercando a non pensare alla mia chiazza sul collo che dovrò coprire con capelli, sciarpa, dolce vita.
****
Dopo aver quasi ucciso la commessa abbiamo recuperato anche i pennelli e ora stiamo tranquillamente dipingendo la mia stanza e io sento caldo, molto caldo.
<Maledetta sciarpa> mormoro tra me e me.
<Siamo nella tua stanza, toglila> esclama Riv, ma che genio del cazzo.
<In casa mia anche le pareti hanno gli occhi Riv> dico continuando a pennellare il muro.
<Allora significa che non faremo sesso qua> esclama pensieroso.
<Ma quanto sei idiota> dico cercando di non fargli vedere il rossore nelle mie guance.
Cosa siamo?
<Chi è l'idiota?> domanda avvicinandosi con il pennello.
<Sta fermo> urlo salendo sul letto.
<Voglio solamente dare un po' di colore alla tua pelle bianca> dice con voce da malato mentale.
<Non ti azzardare> dico ma lui mi tira direttamente il pennello addosso.
Mi guardo e poi guardo lui.
<Questa è guerra> esclamo e lo incomincio a seguirlo col mio e il suo pennello.
Siamo in una stanza minuscola ma l'ho perso.
<Oh mio dio> urlo come una pazza nel momento in cui mi butta tutta la vernice nera addosso.
<Vieni qua fatti dare un'abbraccio> dico e gli salto di sopra.
<Hailey è arrivato lo Zio Mark> urla mio padre e io faccio cenno a Riv di scendere con me.
Siamo un disastro.
Non appena lo vedo vedo mio zio sorridermi e dopo il suo sorriso spegnersi.
<Riv> sussurra e io mi giro verso di lui senza capire.
<Zio> dice Riv senza fiato.
Cosa siamo?
Cugini.
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Non uccidetemi, vi amo
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