~"Happy birthday and wish"~ (8)
È stato così difficile fare tremila parole solo con il punto di vista di Riv 😩
"L'amore non è bello se non è litigarello"
Pov Riv
Non chiedetemi perché sono vestito da pizza, perché lo capirete più avanti.
Oggi è il compleanno della Viziatella e non riesco a pensare al fatto che sono già passati due mesi da quando ci conosciamo e che io mi sono affezionato a lei in modo quasi morboso.
Come se lei fosse la mia ancora, eppure rimango della convinzione che la vita sia inutile.
Ora dato che è il suo compleanno, sono vestito come il suo cibo preferito per andarle a fare una sorpresa direttamente a casa sua.
Ogni persona normale avrebbe comprato un cuscino con sopra stampate delle pizze e glielo avrebbe dato la sera del compleanno, ma io non sono una persona normale e lei neanche quindi per le persone folli come noi tutto è lecito, anche svegliarsi alle quattro di mattina per andare a casa sua prima che lei si svegli.
Ricordo ancora il giorno in cui mi disse questa sua fantasia.
~Flashback~
<Oddio basta io mollo> esclamo aprendo le braccia e spostando il piatto.
<Oh andiamo, molli così Riv, siamo solo arrivati alla quinta pizza> dice ridendo e mettendo giù un'altra fetta, non è umana.
<A te vengono queste idee strane, una gara di pizza, hai vinto> affermo e credo di star per vomitare.
Perché sono finito a far cose così ridicole per lei?
Il fatto di vederla sorridere serenamente, mi rende felice e questa cosa non piace a me stesso.
<Ragazzi come procede?> domanda suo padre entrando in casa, si gira verso di me e scoppia a ridere.
<Ti ha stracciato vero?> dice prendendo un pezzo di pizza dal mio piatto.
<Nessuno riesce a batterla> ammette posando dei documenti sul tavolo.
<È aliena> rido toccandomi lo stomaco.
<E tu pensa Riv che quando aveva circa sei anni disse che il suo desiderio più grande sarebbe stato abbracciare una pizza> dice ridendo e facendomi ridere.
<Lo è ancora> confessa lei con la bocca piena.
<Hai sedici anni potresti ubriacarti, stare sveglia fino al mattino e il tuo desiderio più grande è abbracciare una pizza?> chiedo guardandola e lei annuisce, come è diventata mia amica?
<Sei folle> rido.
<Lo so Riv> dice finendo la sesta pizza.
~Fine flashback~
Sto camminando verso l'ufficio della dottoressa Lerman e devo dire che questo vestito pesa un casino e sto cominciando a sudare.
Busso nel suo ufficio ma non risponde nessuno, quindi mi permetto di aprire.
La trovo addormentata con la testa su tante carte, mi avvicino a lei e noto che sono tutte carte inviate da investigatori segreti, l'ho sempre detto che è pazza.
Comincio a picchiettare l'indice nella sua spalla e dopo un po' si sveglia cominciando a togliere tutti i fogli velocemente.
<Riv che vuoi> chiede guardando l'orologio e spalancando gli occhi.
<È il compleanno di Hailey> dico e lei mi osserva, mi osserva dalla testa ai piedi per tre volte di fila.
<Dio Riv menomale che non provi sentimenti per lei> ride.
<Posso uscire?> chiedo secco ignorandola dato che ha circa due settimane che mi tormenta sul fatto che secondo lei io provi dei sentimenti verso Hailey.
<Certo Riv puoi andare> dice continuando a ridere.
Odiosa.
Esco e salgo sulla mia adorata Harley, nera opaca, amore mio.
Un figo come me, sulla moto vestito da pizza.
La mia reputazione oramai sarà come il risultato di quelle magliette che vendono nelle pubblicità dicendo che snelliscono, il nulla.
Arrivato a casa sua vado verso la finestra dei suoi e inizio a bussare alla finestra.
<Riv finalmente ti aspettavo> dice il signor Xavier, facendomi segno che sta per aprire la porta.
Appena la apre mi fa entrare e dopo mi guarda, anche lui, dalla testa ai piedi.
<Per favore non faccia domande> sbotto irritato.
E lui ride indicandomi le scale.
Oramai sarà la quarantesima volta che entro nella sua stanza quindi so già dov'è.
Apro la porta lentamente e la vedo, ha i capelli sparsi nel cuscino e nel suo viso, la maglietta alzata fino all'ombelico ed è in mutande.
Aspetta! che cosa?
È in mutande, pizzo nero.
Va bene, tanto io non me ne faccio problemi.
Mi metto in ginocchio nel letto e le tolgo i capelli dal viso, comincia a muovere il naso e apre gli occhi.
<Riv> dice alzandosi a metà busto e cominciando a cercare tra le lenzuola.
All'improvviso nelle sue mani ci sono dei pantaloncini e li indossa e vedo il sangue concentrarsi nelle sue guanciotte.
Rido e mi alzo, e ora è lei a ridere.
<Allora?> chiedo aprendo le braccia.
<Non vuoi avverare il tuo desiderio più grande?> continuo e lei si catapulta tra le mie braccia come un koala.
<È la prima volta in vita mia che ti trovo attraente > dice ridendo e dandomi un bacio nella guancia.
Riprendo il suo viso con la mano e lo metto vicino al mio, mi avvicino.
<Buon compleanno piccola> sussurro dandole un bacio nel naso.
<Grazie Riv> dice aggrappandosi sopra di me.
<Mi porti giù a cavalluccio?> chiede baciandomi il collo da dietro.
Autocontrollo vieni a me.
<Posso dirti di no?> domando.
<No> dice e scendo giù per le scale.
Appena arriviamo al piano di sotto sono già tutti svegli.
<Ti credevo un ragazzo duro> dice suo fratello ridendo e sua madre sta cercando di controllarsi.
< Smettetela> mi lagno col broncio.
<Vado nella mia stanza, mi vesto e facciamo colazione fuori> elenca salendo.
<Quindi?> dice sua madre indicandomi.
<Desiderava abbracciare una pizza> faccio spallucce.
<Infondo sei un bravo ragazzo Riv> afferma sua mamma e cerco di fermare quella sensazione di calore che mi si sta espandendo nel petto.
Metto le mani dietro e abbasso la cerniera.
Avevo già messo i vestiti sotto.
<Andiamo?> chiede scendendo con un Jeans strappato e una maglietta aderente.
<Andiamo> dico, ma prima che usciamo dalla porta.
<Amore oggi fai diciassette anni fatti abbracciare> urla la signora Brown abbracciandola.
<E io che volevo venir fuori prima che arrivasse questo momento> borbotta Hailey ridendo.
Dopo che tutti l'abbracciano usciamo finalmente fuori.
<Non ci credo> dice guardando la moto.
<Già> dico grattandomi la testa imbarazzato.
Le avevo detto che non l'avrei mai fatta salire in quella moto, è speciale per me.
~Flashback~
Sto per salire sulla mia moto dopo sei ore di scuola ma sento un urlo.
<Oh mio Dio Riv> urla Hailey indicando la moto e iniziando a saltellare.
<Cosa?> le chiedo cercando di non far trasparire il panico che ho quando guardano la mia moto.
<È un Harley Davidson, nera opaca> dice avvicinandosi alla moto e toccandola.
La mia bambina.
<No no no, Hailey non puoi toccarla tanto meno non puoi salirci> parlo velocemente prendendola per i fianchi e allontanandola.
<Perchè?> chiede guardandomi.
<Perchè non ho mai fatto salire nessuno nella mia moto e non sei così diversa dagli altri per poterci salire> le dico e vedo i suoi occhioni riempirsi di lacrime.
<Okay Riv, ci vediamo> farfuglja girandosi e andando via.
~Fine flashback~
Non abbiamo parlato per dieci giorni dopo quella discussione e i sensi di colpa mi stavano logorando dentro.
Mi avvicino alla moto e salgo a bordo, la guardo e le passo il casco.
<Okay Riv questo è il giorno più eccitante della mia vita> dice prendendo il casco al volo e salendo.
Dio fa che non rompi nulla e che quando scenda non sfiori la marmitta.
Metto in moto e lei comincia ad alzare le braccia e ad urlare come una pazza.
<Ti stai divertendo> chiedo guardandola dallo specchietto.
<Ti voglio bene Riv> dice lei attaccandosi a me.
Le sue parole mi ronzano in testa.
Mi vuole bene, tiene a me e io sono felice e non riesco a negarlo.
Fermo il motore e guardo il panorama.
<Riv ma siamo al confine col messico> esclama scendendo dal motore guardandosi intorno.
<Abbiamo fatto un'ora e mezza di moto e neanche te ne sei accorta> dico ridendo.
<E comunque siamo Al Parco Nazionale Del Big Bend> spiego aprendo le braccia e girando intorno a me stesso.
<E oggi signorina Brown io sono la sua guida turistica > dico prendendola a braccietto.
<Entriamo e facciamoci una corsetta mattutina intorno al Fiume di Rio grande> rido pagando per entrambi.
<Riv stavo per pagare io> dice lagnandosi come una bambina.
Nel frattempo non si è neanche accorta che siamo nel bel mezzo della natura.
<Oggi è il tuo compleanno e voglio far tutto io> esclamo facendola girare.
Spalanca la bocca e il riflesso della natura coi suoi occhi è meraviglioso.
<Sei bellissima> mi lascio scappare e lei arrossisce girandosi dall'altro lato.
<Grazie> borbotta camminando.
<Allora ora andiamo da quei signori là > dico indicando Frank.
<E scaliamo una montagna> continuo e lei inizia a saltellare come una bimba.
<Non ho mai scalato una montagna> urla eccitata andando da Frank.
<Piacere Hailey> dice porgendogli la mano.
<Frank> ribatte dandole la mano.
<Riv da quanto tempo> dice venendomi ad abbracciare e vedo Hailey ridacchiare vedendomi impacciato.
<Già Frank possiamo metterci le imbracature? > chiedo e lui annuisce andandole a prendere.
Grazie a Dio non ha fatto nessuna battuta su Hailey.
<Comunque bella ragazza> urla da li dentro.
Parlo troppo.
<Grazie > urlo e vedo Hailey darmi uno schiaffo giocoso.
<Se non gli dò ragione non ce ne andiamo più > le spiego e lei annuisce.
****
<È stato bellissimo> afferma slegandosi la coda.
<Specialmente quando stavi per cadere> ribadisco io ridendo.
<Dai non fare lo stronzo> dice salendo sul motore.
<Ora andiamo a mangiare?> domanda toccandosi lo stomaco.
<Passiamo velocemente in un fast food perché sennò mi salta tutto, quale scegli?> chiedo dandole il casco.
<Salta tutto? Cosa salta?> ride lei cominciando a fare gli occhi dolci.
<Non te lo dico, quale fast food vuoi?> chiedo e salgo sul motore.
<Mac Donald> dice arrendendosi e mettendo le manine intorno al mio busto quando parto.
Devo dire che è una bella sensazione.
L'aria in faccia, il mondo che ti sfreccia davanti e due manine che ti stringono.
****
Arrivati al Mac.
<Desidera?> chiede la signorina facendomi vedere la sua scollatura.
Devo dire che è molto interessante.
<Un Happy Meal, sa per sua figlia> si intromette Hailey annuendo verso la signorina e lei corre facendo venire un'altra ragazza che prende le nostre ordinazioni.
Cosa? Mia figlia? Stronza.
<Perché l'hai fatto?> dico guardandola e lei fa spallucce cercando di aprire la sorpresa.
<Per divertirmi> afferma cominciando ad accarezzare i capelli alla bambolina che ha trovato all'interno dell' Happy meal mentre io prendo il mio menù doppio.
<Sei un mistero> borbotto salendo sul motore.
Dopo mezz'ora arriviamo al Port Aransas.
<Cosa ci facciamo qua a dicembre?> chiede buttando l'Happy Meal.
<Andiamo a fare il bagno coi delfini> dico indicandole il mare e aspirando l'odore della salsedine che tanto mi è mancato.
<Tu sei pazzo> afferma venendomi incontro.
<Mai più di te> le rispondo togliendole dei capelli che aveva davanti gli occhi a causa del vento.
<Andiamo?> sussurra e io annuisco.
<Ma il costume?> chiede iniziando a farsi mille domande.
<E se ci mangiano?> continua facendo avanti e indietro dalla pedana.
<Sono Delfini addestrati per nuotare con l'uomo, ora ci danno la muta> dico pagando.
<E se moriamo per ipotermia?> continua tragica.
<Tanto dobbiamo morire lo stesso> ribatto.
<Ma non voglio morire coi delfini ma con la pizza> si lagna mentre le passo la muta.
<Io sono la tua pizza umana e li c'è il camerino> e lei va arrendendosi.
È così fastidiosa.
Mi chiedo ancora come sono arrivato a questo punto.
Dopo che mi cambio esco fuori e la trovo che parla con un ragazzo.
Ora mi diverto io cara Hailey.
Quella muta stretta le sta benissimo e il ragazzo la sta guardando dalla testa ai piedi, ovvio.
<Tesoro andiamo a farci il bagno> dico avvicinando a lei e mettendole un mano nella pancia e dopo guardo lui che mi guarda con un cipiglio sul viso.
<Deve sapere che la ginecologa ci ha consigliato il bagno coi delfini dato che è il primo figlio> dico accarezzando la sua pancia e non sapendo che cazzate ho appena sparato.
Lui la guarda spalancando gli occhi e se ne va dicendo un flebile ciao ad entrambi.
<Sei un coglione> dice dandomi dei pugnetti e io scoppio a ridere.
<Poteva essere l'uomo della mia vita> eccola che ricomincia con il suo lato tragico e drammatico.
<Oh ma sta zitta> dico prendendola in braccio e saltando in acqua.
Appena saliamo alla riva vedo lei sistemarsi i capelli e spalancare gli occhi.
<Oh mio Dio, ho toccato qualcosa> sbotta cominciando ad urlare come una papera.
Ma le papere urlano?
<È un delfino> dico tranquillamente e lei sembra sul punto di svenire.
<Frank mi porti due mascherine> urlo e dopo neanche dieci secondi Frank me le lancia.
<Allora ora andiamo dentro e vediamo cosa ti ha toccata, okay?> le dico come se fosse una bimba che sta per togliersi i braccioli e lei annuisce mettendosi la mascherina.
<Al mio tre> dico.
<Uno>
<Due> e lei mi guarda.
<Tre> e mi stringe la mano.
Andiamo nel fondo e vedo i suoi occhi spalancarsi, dei delfini si stanno avvicinando a noi e lei incomincia a stringermi la mano con le unghia.
Nel momento in cui si avvicinano li accarezzo facendole vedere che non fanno nulla e dopo due minuti lei mi lascia la mano e sento una sensazione di freddo.
La guardo mentre gioca coi delfini e la sua chioma dondola tra l'acqua.
Sembra una sirena, così bella tanto pericolosa se ascolti il suo canto..
La guardo e lei mi fa segno di salire sopra.
<È bellissimo > dice aggrappandosi a me.
<Lo so> concordo sentendo i delfini ai nostri piedi.
<Io non so come ringraziarti Riv> blatera e amo quando dice il mio nome.
<Fai tu> dico ridendo e dopo neanche un secondo mi ritrovo le sue labbra contro le mie.
<Hailey> dico guardandola e lei si morde le labbra.
<Non dovevo?> chiede forse con timore.
<Certo che dovevi> dico ribaciandola.
E sento un mix di emozioni scoppiare dentro il mio petto, il mio stomaco e un mix di preoccupazioni scoppiare nella mia testa.
Ho così paura di ciò che sto sentendo in questo momento.
Non ho mai rispettato una donna così oltre mia madre.
Le nostre labbra sembrano fatte per l'un per l'altre.
Ci dividiamo e di guardiamo negli occhi.
<Credo che dovremmo andare> dico guardando il cielo che è oramai grigio.
<Si andiamo> afferma andando davanti me e chiudendosi nel camerino.
<Ragazzo sei cotto> ride Frank.
<Non è vero> borbotto mettendomi i jeans.
<A tua madre sarebbe piaciuta e anche a tua sorella> confessa guardandomi.
<Meglio di no perché non è lei quella giusta> sbotto andando via.
Sono arrabbiato perché io non devo affezionarmi a nulla che potrebbe morire invece l'ho fatto e me l'ha fatto ricordare Frank parlando di mia madre e di mia sorella.
Oramai farò finire questa giornata bene.
<sali> dico dandole il casco e credo che dalla occhiata che mi ha lanciato sono stato troppo freddo.
Dopo un'oretta di viaggio ci ritroviamo nell'ultima destinazione.
Questa ora mi è servita per imparare a calmarmi e a far finta di niente almeno per questa sera.
<Hailey questo è uno dei parchi divertimento più belli del Texas, Il Kemah> dico e vedo i suoi occhi illuminarsi alla vista della ruota illuminata.
<Ora ci andiamo> le dico e cammino verso l'entrata.
<Come fai a sapere tutti questi posti?> chiede mettendosi pari passo con me.
<Era la domenica di famiglia> le spiego e vedo i ricordi riaffiorare nella mia mente.
~Flashback~
<Voglio fare la ruota> dice Katy lagnandosi come al solito.
<No non ci rompere> ribatto io guardando mio padre.
<È piccola> spiega lui cercando di non guardarmi.
<Mamma per favore> esclamo guardando mia madre.
<Dai Riv si parla di dieci minuti tesoro> dice mia madre accarezzandomi.
<Va bene così la smetti lagnona> dico girandomi verso Katy e lei mi fa la linguaccia.
~Fine flashback~
Nessuno avrebbe creduto che fosse stata la nostra ultima domenica insieme.
Eppure quando il diavolo entra in una famiglia non c'è più pace.
<E ora non lo fate più? > chiede innocentemente aprendo lo sportellino e sedendosi nella ruota.
Non faccio il giro nella ruota da quel maledetto giorno.
<La mia famiglia è morta Hailey> dico guardandola e chiudendo lo sportellino.
E vedo i suoi occhi riempirsi di lacrime come tutti.
Forse non è tanto diversa.
<Scusa Riv> sussurra e mormora qualcosa tra sé e sé.
<Tranquilla> dico secco.
Dopo il secondo giro della ruota in silenzio sento la sua voce.
<Per questo ti drogavi? > domanda.
<Io mi drogo Hailey> dico e lei spalanca gli occhi.
<Ma si parla di canne> balbetta muovendo le mani.
<No Hailey si parla di droga forte, droga che ti uccide> le dico e lei scende velocemente dalla ruota.
Non mi ero neanche accorto che si fosse fermata.
Corre verso l'uscita e prende il casco.
<Qual è il problema?> le dico urlando.
<Il problema è che mi ero promessa di stare lontana da persone come te, pensavo si trattasse di Canne semplici.
Pensavo che fossi un ragazzo semplice.
Invece vengo a sapere dopo che quasi ogni giorno stiamo insieme che la tua famiglia è morta e che tu stai per morire> dice urlando e piangendo.
<Vorrei ricordarti che anche tu stai per morire> dico urlando.
<Si però io sto per morire perché qualcuno lassù ha già scelto il mio destino, tu stai per morire perché lo vuoi tu> dice continuando ad urlare.
<Preferisco scegliermi il mio destino> dico mettendomi il casco.
<Riv io farei di tutto per poter vivere anche dieci anni in più tu invece stai facendo di tutto per non vivere, perché? Che senso ha allora questo?> dice indicando il paesaggio intorno a noi.
<Che senso ha farmi tutto ciò nel mio compleanno, farmi affezionare a te sapendo che ti stai uccidendo> chiede.
<Non ti ho detto io di affezionarti a me, sei come tutte e tutti, niente di meno e niente di più > dico e vedo lei che si asciuga le lacrime che continuano a scendere dal suo bellissimo viso .
<Puoi anche andare, mi faccio venire a prendere dai miei> dice allontanandosi.
Questa sera doveva finire bene.
<Ti odio> dico urlando.
Ma questa volta lei non mi risponde.
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Spazio Marilù:
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All the love .M.
A venerdì ❤
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