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~"Anger, Hate and...love"~ (5)

~Nessuna è più bella di te~

È passato quasi un mese da quando mi è arrivata quella rosa... beh che dire... è stata la prima e l'ultima.

Forse è stato qualcuno da ubriaco.

Rido al solo pensiero.

Volete indovinare che giorno è oggi?
Il giovedì merdoso e dico merdoso per indicare che è fatto da tanta merda, un bambino può inventare "Petaloso" perché io non posso inventare "Merdoso"?.

Che vita merdosa.

Oggi è come al solito un giovedì come tutti i giovedì da un mese a ora, merdoso.

<Dillo che ci pensi ancora> sento mio padre dirmi da dietro.

<Se mi fai morire d'infarto non potrei pensarci più > sbotto guardandolo ridere.

<Quindi?> chiede con lo sguardo da detective.

<Quindi? > non capisco dove voglia arrivare.

<La rosa> spiega.

<Sarà stato un malinteso> dico anche perché loro non sanno del bigliettino, a cui non so associare un nome.

<Un malinteso che però ti aveva dato la speranza> dice convinto di sè e annuisce rigorosamente.

<Una rosa che qualcuno ha lasciato davanti alla mia porta mentre dormivo, senza nessun tipo di riconoscimento?> rido e lui annuisce sempre di più.

<Non mi affeziono a ciò che può andare via, soprattutto a ciò che è una rosa senza alcun significato, che non mi fa provare nulla> dico oramai arrabbiata.

<Sei più forte di come pensavo Hailey> afferma e va verso la porta ma prima di aprirla si gira di nuovo verso di me e mi guarda negli occhi.

<Comunque la rabbia è un sentimento e sentimento significa provare qualcosa> dice chiudendo la porta dietro di sé.

<Vaffanculo> borbotto sottovoce cercando qualcosa da mettere davanti l'armadio, opto per una camicetta bianca e un Jeans, però mi metto gli stivaletti col tacco.

Dio ha deciso di non darmi l'altezza.

<Ley> sento una voce squillante chiamarmi da giù.

Scendo velocemente le scale e mi imbatto in quella bestiolina di mio fratello.

<Mi volevi uccidere> dice tragico con gli occhi già pronti per il finto pianto.

Ha già nove anni non può continuare così.

Quindi mi ripeto in mente "Diretta e dolce".

<Non rompere il cazzo Jack> ecco come avevo detto.

<Ley non dire parolacce a tuo fratello e andiamo> esclama mia madre comparendo dal nulla come al solito d'altronde...
<Quindi?> chiede mia madre in macchina.

<Perché ripetete tutti questa parola?> sbotto oramai al limite e non sono ancora arrivata all' ospedale.

<Perché tu non ti fai capire> spiega lei con tono dolce mentre accellera la velocità e arriva a 60 km/h, che ribelle...
<Cosa devi capire?> le chiedo sfinita.

<Quindi è stato un ragazzo a portarti quella rosa> dice curiosa.

<No è stato uno scoiattolo>.

<Magari è stato quel tipo lì, come si chiama aiutami > si lagna lei è toglie una mano dal manubrio mettendosi a gesticolare con essa.

< Chi?> chiedo ora anch'io curiosa della cazzata che sparerà.

<Quello con cui parlavi all'ospedale > afferma e io ci penso su.

<Oddio sto incominciando ad aprire il finestrino così le tue cazzate almeno escono> dico ridendo.

<Riv ecco si chiama Riv, giusto Ley? > domanda e noto che la macchina si è fermata.

Riv.

Riv.

Mi ha aiutata, sono scappata e non l'ho neanche ringraziato.

Oh cazzo.

<Mamma ci vediamo tra due ore> dico velocemente ed esco come un razzo.

Eccolo il coglione.

Camicia smanicata, Jeans nero e quei cazzo di stivaletti.

<Testa di cazzo> dico avvicinandomi a lui.

<Viziatella> dice menefreghista.

Ci ho provato con le buone ma non fanno per me.

Lo prendo per il polso e lo sbatto nella parete.

<Diavolo, perché sei una donna> ringhia verso il mio viso.

<Perché diavolo mi hai lasciato quella rosa> dico abbastanza incazzata.

<Rosa? Sei pazza? I soldi ti stanno dando alla testa?> ride come un pazzo.

<A te di sicuro la droga ti sta dando alla testa> esclamo per provocarlo.

<Meglio che mi dia alla testa la droga che una Viziatella come te> sputa con cattiveria.

<Non voglio essere nella tua testa coglione > dico dandogli un calcio nelle palle.

<Ma che cazzo> urla.

Mentre lui si piega dal dolore penso alle due opzioni:
O non è stato lui o era davvero fatto o ubriaco quando lo ha fatto.
Comunque il calcio nelle palle se lo meritava lo stesso.

<Non fare l'esagerato, andiamo> dico ma vedendolo buttato a terra quasi mi fa pena.

<Tieni aiutati con la mia mano> farfuglio allungando la mia mano verso di lui.

Lui l'afferra ma mi butta sopra di lui.

<Lasciami idiota> dico cominciando a dimenarmi sopra di lui.

<Davvero pensi che avessi bisogno della tua mano?> chiede ridendo.

<Ti odio> dico cercando di togliermi.

Ma mi tiene così stretta.

<Anch'io> dice e e lo guardo negli occhi, sono ancora sopra di lui.

<Hailey e Riv che state facendo!> eccola qua una Cenerentola che urla come una sclerata.

Riv si alza all' improvviso facendomi cadere sul pavimento.

<Idiota> mormoro e mi alzo.

<Non stavamo facendo nulla dottoressa> dice Riv con tono scocciato.

<lei mi stava per stuprare> continua improvvisamente guardandola.

<Cosa? Tu sei pazzo> urlo.

<Dottoressa non la vede era sopra di me> dice lui con tono affranto.

<Queste cose le fa mio fratello a nove anni> sbotto guardando la dottoressa e lei mi guarda con sospetto, è proprio scema.

<Per questa volta andiamo > dice e entriamo nella stanza spingendoci a vicenda.

<Sei un coglione>.

<E tu una viziatella>.

<Ciao piccola> sento Jordan da dietro.

<Non oggi Jordan> dico allontanandomi, non veniva dal primo incontro perchè è venuto proprio oggi?.

<Questa volta te la sbrighi da sola> sussurra Riv andando a sedersi.

<Grazie non ho bisogno di un bambino lungo 1 metro e 80> dico cercando la mia sedia.

< e 82 per la precisione> ribatte Riv dal suo posto, odioso.

<Hailey oggi sei accanto al signorino Riv> esclama sorridente Cenerentola.

<Non posso crederci > dico ridendo.

<E cerca di non violentarlo> esclama  facendo ridere tutti, dato che tutti erano fuori.

<Sempre più simpatica dottoressa> dico alzandole il pollice all'insù e sedendomi.

<Allora ragazzi oggi parleremo dell'amore, Hailey per te cos'è l'amore?> mi chiede.

Argomento giusto.

<Non lo so> dico alzandomi per sedermi subito dopo.

<So che puoi fare di meglio> parla  guardandomi e facendomi rialzare.

<Credo che l'amore sia un qualcosa che non si può descrivere in parole.
È quando hai qualcuno al tuo fianco che ti ama incondizionatamente, potrebbe essere una persona, un animale, la tua famiglia.
Però sappiamo tutti che quando pensiamo all'amore pensiamo ad un lui o ad una lei.
L'amore è quando guardi ogni dettaglio di quella persona, fino a saperli a memoria e anche se finirà male, cosa probabile, da quei dettagli non si può più fuggire perché diventano parte di te.
E anche se si è divisi, si è sempre insieme perché oramai quella persona la si ha dentro, dentro la mente, dentro il cuore, dentro la pelle, dentro le nostre giornate, dentro i nostri sogni, dentro ogni singola cosa che facciamo.
Perché l'amore è quando una persona ti entra dentro e diventa parte di te.
Anche se sarete divisi, lui sarà con me e io sarò con lui, per sempre.
L'amore è un qualcuno che non ho e che non so spiegare> dico sedendomi oramai col fiatone mentre tutti incluso Riv mi guardano con stupore nel viso.

<Hailey, bravissima> urla la Dottoressa guardandomi con le lacrime agli occhi, infondo tutti abbiamo dei sentimenti in questo mondo, che siano positivi o negativi.

<Jordan> dice e io aspetto la sua risposta che non tarda ad arrivare.

<l'amore è solamente sesso> dice sedendosi.

<Davvero profondo> borbotta la Dottoressa facendoci ridere.

<Elodie> e la vedo con una magliettina a fiori alzarsi, quella ragazza è un vero e proprio raggio di sole.

<L'amore è quando tutto va bene, tutto è Rose e fiori e tutto si condivide> dice sedendosi, è una figlia dei fiori per davvero?.

<Riv> e sento la sedia al mio fianco strisciare al contatto col pavimento.

<L'amore è quando diventi dipendente da un qualcosa e non puoi farne più a meno.
L'amore è essere deboli e avere una debolezza e io non ne ho bisogno.> esclama sedendosi.

<Non è vero> mi alzo ribattendo.

E lui mi guarda storto.

<Tutti abbiamo bisogno di avere qualcuno, anche tu> spiego guardandolo...

E lui si alza, siamo di nuovo occhi dentro occhi.

<Le persone vanno via Viziatella e io non ho bisogno di persone che vanno via> dice.

<Se ti ama non va via> ribatto avvicinandomi ancora di più.

<Anche se mi ama, muore, quindi va via> sbotta e sento il suo respiro sul mio viso.

<Tutti ne abbiamo bisogno, anche tu> ripeto.

<Io ho la mia adorata droga non ho bisogno di una persona> dice sputando ogni parola con rabbia.

Rabbia, rabbia, rabbia.

<La droga ti ucciderà.
L'amore non uccide.> urlo oramai sfinita di urlare.

<Io non voglio l'amore, io voglio la morte e la droga me ne dà una dose ogni giorno sempre di più.
Non ho bisogno di un insignificante donna che stia al mio fianco per poi sapere che lei morirà e io morirò.
Che senso avrebbe?> dice oramai anche lui sfinito di urlare.

<Sono sicura che troverai qualcuno che ti farà cambiare idea> dico sedendomi.

<Spero che quel qualcuno sia nessuno> dice sedendosi anche lui.

<Nessuno era una persona> finisco io.

<Okay ragazzi basta, si possono avere idee differenti dell'amore> dice Cenerentola.

E solo ora mi rendo conto che stavamo dando spettacolo.

<Per oggi abbiamo finito> conclude.

Finalmente.

Vado verso l'uscita ma mi sento prendere per il polso.

Sembra un déjà vu.

<Cosa era quello?> oh Riv.

<Cosa?> Chiedo.

<Quel discorso al corso, mi sentivo come Hardin e Tessa e noi non lo siamo> dice.

<Oh leggi anche, che bravo ragazzo, scommetto che hai letto solo le scene di sesso> rido.

<Affermativo> conferma le mie idee.

Sto camminando ma sento urlare da dietro.

<Ti odio> rido scuotendo la testa.

<Anch'io>.

Quello si che era l'inizio di tante litigate.

****

Entro dentro la macchina e vedo mia madre e mio padre.

<Devo mettermi al posto di dietro?> chiedo sperando che uno dei due si metta di dietro.

<Vuoi metterti in braccio ?> chiede mio padre ridendo.

Okay vado ai posti dietro.

Nel momento in cui adagio il mio di dietro nel sedile al centro per vedere la visuale vedo entrambi girarsi.

<Quindi?> esclamano girandosi entrambi allo stesso momento.

<Dio smettetelaaaa, siete altamente inquietanti> dico ridendo.

<Oh andiamo, è un bel ragazzone> afferma mia madre.

<Mamma dimmi che stai scherzando per favore> borbotto  trattenendomi dal ridere.

<Papà dì qualcosa a tua moglie> dico senza trattenermi dal ridere.

<Hanno ragione> ecco ero già terrorizzata ora lo sono di più.

<Che diavolo ci facevi nel cofano Jack> urlo mentre lo guardo scavalcare verso il sedile accanto al mio.

<Volevo farti spaventare> dice sedendosi.

<Perché gli permettete di farmi morire prima?> urlo ai miei genitori.

<È piccolo> spiega mia madre.

<Papà oggi ti hanno tagliato la lingua?> chiedo implorandolo di difendermi.

<Amore sono piccoli entrambi> risponde mio padre.

<Basta sono in un manicomio> mi arrendo distendendomi nel sedile.

<Andiamo a casa, famiglia> esclama  mio padre accendendo la musica.

Andiamo a casa.
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Spazio Marilù:
ADORO QUESTO CAPITOLO.
Il fatto che abbia inserito i nomi dei personaggi di after me lo fa amare ancora di più ahhahaha.
Spero vi piaccia e ricordatevi di cliccare quella stellina adorabile che vi accompagna per tutto il capitolo ahahaha.
All the love .M.

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