Capitolo 13 - Parte di una triste verità
Tyranus era uscito dal castello velocemente, aveva bisogno di allontanarsi da tutto e da tutti. La conversazione di Pinguino l'aveva messo sotto pressione. Doveva dire la verità sul suo conto? Doveva dire a tutti chi era e che cos'era per una delle sue compagne? Doveva dire a Lilith cosa aveva fatto sedici anni fa Lory? Come poteva fare una cosa del genere? Nessuno avrebbe avuto più fiducia in lui, aveva mentito a tutti, tutti tranne Reyna.
Il Necromante si sentì subito osservato una volta uscito dal castello, sapeva di chi si trattava, quello sguardo, che si cela sempre sotto una maschera lo trafiggeva sempre, forse era l'ennesimo piano di Pinguino? Non lo sapeva, ma sapeva che il suo primo demone lo stava per affrontare. Una parte di verità sarebbe venuta a galla per aver fiducia, forse, della risorsa più letale del gruppo creato da Pinguino... Lory.
Dopo pochi minuti il Necromante arrivò alla Locanda, entrò e si avvicinò al bancone.
"Come posso servirti amico?" chiese il Locandiere.
"Hai mica visto un nano di Nome Borgan? Era con me qualche giorno fa." chiese Tyranus.
Il locandiere ci pensò su: "Borgan? Ah si il venditore di roba farlocca. Non l'ho più visto da quel giorno. Se lo vedo, lo informerò che lo stai cercando. Oltre a questo come posso servirti?"
Tyranus guardò l'entrata e rispose: "Due pinte di birra. Vado a prendere il mio posto."
Il Locandiere lo guardò Tyranus mentre metteva sul bancone 15 Corone e rispose: "Ok per il posto. Due pinte?"
"Si una per me e una per la mia amica che mi sta inseguendo." Concluse Tyranus che si mise a sedere in un tavolo in un angolo buio, si accorse solo dopo pochi attimi che era il solito tavolo di quando aveva conosciuto Lory, Drako e la povera guida che riposava in pace nelle lande dove c'erano le rovine: "Pinguino non ha mai detto a cosa servivano quelle scritte." stava pensando Tyranus in attesa della sua compagna assassina.
Lory si avvicinò con rapidità, ma essendo un assassina faceva in modo che potesse passare inosservata, anche se con la fasciatura all'addome e il dolore non era facile muoversi tra la gente. Si guardava intorno, per vedere se qualcuno la stava seguendo, ma a situazione era serena. Arrivata alla locanda, si spostò di soppiatto ad una finestra, vide il maghetto che si spostava ad un tavolo in un angolo: "Uhm... il solito dell'altra volta, all'angolo e in penombra..."
Lory prese in considerazione di entrare dalla finestra ma in pieno giorno sarebbe stato troppo vistoso, quindi entrò dall'entrata come ogni libero cittadino.
Vide uno spettacolo assurdo dentro la locanda, gente che rideva e si divertiva, ubriachi che non riuscivano a stare in piedi e altri completamente addormentati sul tavolo con il boccale ancora in mano. La puzza le ricordò il fiato di Drako di poco fa, la sua speranza è che Tyranus non si ubriacasse, non voleva vedere il maghetto fare il cascamorto con lei, sarebbe stato divertente picchiarlo per un motivo valido ma voleva sperare che ciò non accadesse, due che ci provavano con lei in una sola giornata bastavano e avanzavano.
"Lory..." L'assassina fu strappata dai suoi pensieri quando il Necromante la chiamò agitando la mano.
Lory si avvicinò al tavolo, non voleva fargli sapere che lo stava seguendo, quindi fece finta di niente: "Oh.. maghetto.. anche tu qui?" "Devo imparare a mentire meglio... cazzo sono un'assassina!"
Tyranus indicò la sedia con la mano, Lory capì che si doveva sedere.
"Non fare la finta tonta Lory. So benissimo che mi stavi seguendo." Disse Tyranus con un piccolo sorriso.
"Peccato ci ho provato..." pensò Lory che lo squadrava sotto la maschera.
"Oh, il maghetto fiuta il pericolo, impari in fretta vedo...." disse in tono di scherno, poi notò i due boccali di birra sul tavolo.
"Hai intenzione di bere tanto?" Chiese Lory, che iniziò a preoccuparsi veramente che Tyranus voleva ubriacarsi.
Il Necromante fece una piccola risata: "No, un boccale a me basta. Il secondo è per te..."
"Tck... secondo lui bevo questa merda?" Lory era confusa da quell'azione del maghetto.
"Non bevo la birra Maghetto. Mai bevuta e mai la berrò. E poi io non bevo e non mangio in compagnia." Disse ella indicando la maschera che portava.
"E' deprimente bere da solo." Disse il Necromante cercando di convincere Lory, ma più ci provava e più sapeva di sbattere in un muro di pietra.
"Deprimiti! Io non mi toglierò la maschera davanti a te!" concluse duramente Lory, iniziando a pensare che è stato un errore seguire Tyranus.
"Va bene. Vorrà dire che me le berrò tutte e due io... spero di reggerle." Disse Tyranus indicando il secondo boccale.
A quelle parole Lory fece una piccola risata: "Mi auguro per te di si, altrimenti c'è il rischio che tu finisca come quell'idiota di Drako."
Tyranus la guardò e non capiva cosa voleva dire: "Che cosa ha combinato?"
Lory alzò le spalle e rispose: "Era totalmente ubriaco e ha iniziato a insinuare che ero la sua donna. Ora sta facendo un riposino in infermeria con Lilith. Inoltre uno dei soldati, che rideva a quelle cose assurde, ha fatto il bagno con un po' di questa schifezza." concluse Lory indicando la Birra.
Tyranus per poco non si strozzò con la birra a quelle parole e iniziò a ridere di gusto.
"La prima volta che lo vedo ridere in questo modo..." pensò Lory, divertita dalla risata, oltre al quasi soffocamento del maghetto.
"Quindi maghetto... evita di ubriacarti e soprattutto evita di fare il cascamorto con me..." lo avvertì in tono minaccioso.
Il Necromante alzò le mani sorridendo: "Lungi da me di fare il cascamorto con un assassina."
Anche la ragazza stava facendo un piccolo sorriso e pensò che questo era quello che facevano le persone normali, due chiacchiere con un amico, in questo caso un compagno di avventura, con un boccale di birra davanti o un tè, senza pensieri, senza combattere demoni reali e interiori. Un giorno, tra un po' di anni chissà, magari saranno tutti lì a parlare di questi fatti e si faranno delle grosse risate.
Lory notò che il maghetto aveva cambiato espressione, ed eccoci alla fine del divertimento: "Che hai maghetto? Già ti annoi?"
Tyranus scosse la testa, era ora di rivelare una parte di una triste verità: "Lory, ti devo parlare seriamente di alcune cose...."
"Uhm non mi piace per niente."
"Che genere di COSE?" chiese l'assassina che iniziò a preoccuparsi per il tono di voce che aveva Tyranus.
"Una storia." Concluse il Necromante.
Lory era confusa, non sapeva di cosa stava parlando ma voleva sapere di più, e fece cenno di continuare
"Un ragazzino, scappò dal suo clan... il clan dei Necromanti. Il capo clan era diventato un folle come il fratello. Tanto folli da uccidere la madre del ragazzino..."
Lory sbarrò gli occhi, anche se oltre la maschera il suo atteggiamento risultava impassibile come sempre. Poche parole e capì chi era il ragazzino, era Tyranus. Il capo clan e suo fratello avevano ucciso la madre. Una cosa orrenda.
"... scappò per giorni senza cibo né acqua, cercando di far perdere le sue tracce. Ci riuscì ma arrivato alla foresta a Nord fuori da Gulfingard, il ragazzino perse conoscenza, stremato e indebolito."
Lory lo ascoltava e uno strana sensazione iniziò ad invadere corpo e mente, compassione forse?.
"Come si è salvato il ragazzino?" Chiese Lory con grande curiosità per sapere come si era salvato, ma senza accennare al fatto che ella aveva gia capito chi il ragazzino fosse.
Tyranus bevve un sorso di birra e riprese il racconto: "Una famiglia di Elfi oscuri. Durante una battuta di caccia credo, il maschio lo trovò e portò il ragazzino a casa di loro dove ritrovò le forze. La donna era incinta e di lì a poco avrebbe partorito."
Lory fece un piccolo sorriso ma la storia continuò: "Il Ragazzino per sdebitarsi, iniziò ad aiutarli nelle faccende domestiche e a cacciare per loro in modo che l'elfo oscuro potesse stare con la sua compagnia in dolce attesa. Ma il ragazzino non si limitò solo a questo. Iniziò a studiare per diventare un curatore, sarebbe stato il primo Necromante curatore nella storia di queste terre... oltre ad essere un elettromante."
Lory annuì, ma iniziò a chiedersi del perché di questo racconto, cosa c'era che non andava?
"Il ragazzino cambiò nome in...Tyranus." Disse il Necromante che guardò dritto negli occhi l'assassina
"Che cosa?" Lory era scioccata a quell'ultima frase, dopo qualche attimo di stallo riprese compostezza: "Quindi Tyranus non è il tuo vero nome..."
Tyranus sorrise: "No, ma non posso certo dirti il mio vero nome, altrimenti sarebbe stato inutile nascondermi per così tanto tempo."
Lory era perplessa, Tyranus era un nome falso ma poteva capire di così tanta segretezza, i Necromanti lo stavano cercando, probabilmente per ucciderlo.
"Mentre i Necromanti smisero di cercare il ragazzino, credendolo morto... l'Elfa oscura partorì una splendida bambina e i genitori decisero che il Ragazzino doveva essere il padrino della bambina oltre che un fratello maggiore. La bambina venne chiamata Lilith...."
Lory era ancor più scioccata ma allo stesso tempo confusa: "Quindi...Tu sei il padrino di Lilith?"
Tyranus bevve un altro sorso di birra e annuì: "Si e lei non lo sa."
Lory non riusciva a capire, come mai non lo sa? In effetti ricordando il primo incontro con loro Tyranus si presentò come un normalissimo estraneo, come mai?
Tyranus si fece più serio, quasi triste e Lory capì che la parte più complicata della storia stava arrivando.
"Due anni dopo, un maledettissimo giorno... mentre stavo curando delle persone ricevo una lettera da parte della famiglia di Elfi Oscuri con scritto che erano in pericolo, qualcuno voleva ucciderli."
Lory elaborò queste infomazioni e questa situazione, qualcosa le suonava stranamente familiare.
Il Necromante bevve un sordo di birra, più lungo rispetto a quelli precedenti, prima di continuare la sua storia: "Il ragazzino ormai quattordicenne, ritornò a casa di fretta e furia. Arrivò alla casa ma poco dopo venne aggredito da una...." Tyranus si bloccò e guardò dritto negli occhi Lory, che per la prima volta sentì di essere trapassata da quello sguardo misto a tristezza e rabbia. "... bambina elfo oscuro. Ma non era una bambina normale.. era un'assassina."
"Oh cristo...Non dirmi che....." Lory ora capiva perché la situazione non era nuova e capì benissimo chi poteva essere quella bambina, era lei. Elaborò in silenzio che aveva quasi ucciso il Necromante e aveva ucciso i veri genitori di Lilith.
"Ferì con due pugnali al petto il ragazzino, ma il colpo non fu fatale, ma perse conoscenza. Una volta risvegliato, trovò la coppia di Elfi oscuri trucidata. L'assassina non solo li uccise ma mutilò i cadaveri. Grazie agli Dei lasciò in vita la bambina."
Lory era sconvolta, nonostante continuasse a mantenere quello stato di freddezza davanti al compagno di viaggio, non solo per il dolore che provava Tyranus ma anche per il dolore che provocava a lei e tutto il dolore che il capo clan le aveva provocato per aver lasciato dei testimoni.
"Il ragazzino portò la bambina in un campo di cacciatori elfi oscuri per essere addestrata e per sedici anni cercò questa bambina per vendicarsi. Ma un giorno incontrò una Dracomante..."
"La lucertolina." pensò Lory, che sentì lo stomaco rivoltarsi, non sapeva se era per i colpi subiti poche ore prima o per questa storia.
"... di nome Reyna che gli diede il nome della bambina che aveva attaccato... ma disse anche che lei era solo strumento del vero carnefice... Il capo clan degli assassini. E a quelle parole della Dracomante, il Ragazzino promise che avrebbe dato la caccia al Capoclan..." Tyranus bevve tutta la birra fino all'ultima goccia e appoggiò il boccale di birra sul tavolo: "... e lo avrebbe ucciso per vendicare la sua famiglia di Elfi oscuri."
Conclusa la storia Lory era spiazzata, non sapeva cosa dire o cosa fare, così, dopo un momento di silenzio, sospirò, quasi impercettibilmente: "Se non vado errato...avevo dieci anni all'epoca...Io ho eseguito un ordine... Ma mi sono fatta prendere dalle emozioni..." disse Lory che abbassò per la prima volta lo sguardo dal maghetto. Sarà stato solo un caso ma improvvisamente sentì il dolore delle frustate che aveva subito per aver lasciato i testimoni e per aver infierito sui cadaveri dopo morti.
"Perchè non mi hai finito Lory? Perchè non hai ucciso la bambina? Cosa avevano fatto i suoi genitori per meritarsi un simile scempio?" Tutte le domande che aveva Tyranus erano venute tutte fuori, anche se una di queste forse lo sapeva.
Prima di rispondere, ci fu un altro momento di silenzio: "Te e Lilith non eravate i miei obiettivi. Tu eri solo un ostacolo, un imprevisto, un fastidioso imprevisto, sei sopravvissuto per questo e immagino anche grazie alle tue doti di curatore. Il mio capo clan non mi ha detto per cosa dovevano essere giustiziati. Ma sicuramente era un torto che quel bastardo aveva subito. Un assassino quando ha un compito non fa domande del perché, ma agisce. Ed è quello che ho fatto ma..." Lory si bloccò.
Tyranus stava notando il dolore che stava provando, anche se aveva la maschera poteva percepirlo, era come un urlo. "... le mie emozioni mi hanno tradita...." per un momento si fermò ma poco dopo, riiniziò a parlare: "Non ho mai conosciuto mio padre, e a dirla tutta non ne ho mai avuto effettivamente uno, non ho avuto un affetto da parte di mia madre, visto che sono nata dal suo cadavere. Impiccata per un omicidio, a detta loro... Sono stata presa da un mercante che passava di lì per caso e venduta per poche corone al Clan degli assassini... "
"Cosa? E' orribile!" pensò Tyranus. Lory non ha mai avuto un po' di affetto. E ora poteva capire del perché di quello scempio.
"Stavo aspettando la notte per attaccare la coppia, quando vidi che avevano una bambina. La trattavano con amore e gentilezza. Tutte cose che non avevo mai provato, o visto fare verso di me." Lory iniziò ad alzare la voce. La rabbia, l'odio e tutte le emozioni di quel momento per qualche secondo riaffiorarono nella sua mente come una doccia fredda.
"Ho solo provato dolore, odio e rabbia in ogni cellula del mio corpo. Dopo ore che vedevo quella scena, tutte quelle emozioni si sono impossessate di me e sono scattata. Ho fatto il mio lavoro... ma l'ho fatto male. Ho sbagliato e credimi maghetto, ho pagato a caro prezzo..." concluse Lory passandosi per un momento la mano sulla spalla.
Tyranus guardava per terra. Anche lui rimase in silenzio per quella storia. Reyna aveva ragione quando li disse che Lory era solo uno strumento nelle mani di uno psicopatico. Era una vittima che rimaneva in vita solo per uccidere delle persone che erano scomode al suo capo clan.
"Cosa farai ora Tyranus?" Chiese l'assassina, tirando fuori il Necromante dai suoi pensieri.
"Mi ucciderai per quello che ho fatto? Dirai a Lilith quello che ho fatto e lascerai che sia lei ad uccidermi?" Chiese Lory senza paura nella sua voce. "Se devo morire.. morirò. Sarò finalmente libera da tutto."
Tyranus scosse la testa: "No. Non farò nessuna di queste cose e non credo che Lilith ti ucciderà, sei entrata nelle sue grazie." rispose il Necromante.
"Sappi che un giorno, prima o poi, la verità verrà a galla e la dovremo affrontare." continuò Tyranus.
"E sia." Disse Lory che accarezzò la sua maschera, per un momento pensò di toglierla. Ma forse non era ancora il momento.
"Però voglio il nome del tuo Capo clan." Disse Tyranus a Lory che fece un sorriso.
"Anche se non faccio più parte del clan degli assassini, sai benissimo che non lo farò." Lory non voleva avere sulla coscienza la morte del Maghetto, visto che il capo clan era molto potente e forte.
Tyranus rise: "Sappi che ho altri informatori che mi daranno il nome."
"Allora saranno responsabili della tua morte maghetto. Il mio capo clan è potente e forte, non hai la più pallida idea di chi ti stai mettendo contro. Ha un esercito di assassini d'elite al suo comando. Se ti metti contro di lui, ti ucciderà e tu non avrai neanche il tempo di rendertene conto." Disse Lory a denti stretti, passandosi poi la mano sul tatuaggio impresso sul suo petto. Tyranus notò il gesto e si stava chiedendo se era preoccupazione per la sua incolumità oppure stava proteggendo il capo clan.
"Inoltre se lui deve morire... dovrà morire per mano mia. E nessuno potrà impedirmelo. Ho un conto in sospeso con quel dannato figlio di puttana." Concluse Lory che fece una cosa che nemmeno lei se lo poteva immaginare. Alzò un po' la maschera, prese il boccale di birra e ne bevve un sorso, solo per sputarlo per terra qualche istante dopo.
"E' orrenda!" Disse ad alta voce.
Tyranus si mise a ridere: "E' solo una questione di gusti."
"Gusti schifosi." pensò Lory, rimettendosi a posto la maschera.
"Quindi do per scontato che non mi dirai il tuo nome...?" Chiese Lory.
Tyranus prese il boccale di Lory e prese un sorso. "Non oggi Lory, mi spiace."
Lory alzò le spalle e rispose: "Non importa, qualsiasi nome sia per me sei e rimarrai sempre il Maghetto."
I due parlarono di altri argomenti ma per la prima volta stavano comunicando e per il Necromante era un passo in avanti. Dopo aver finito il boccale i due uscirono dalla locanda per ritornare al castello.
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