drink
Capelli chiari, biondi, sicuramente tinti. La pelle chiara che pareva quasi brillare sotto le luci che proiettavano curiose figure colorate sulle pareti e sulla folla che brulicava a ritmo di musica.
Jaebum non poteva dire con certezza se la figura gli apparisse così angelica perché lo era davvero o semplicemente per l'alcool che iniziava a fare effetto, facendolo quasi inciampare sui suoi stessi piedi nel disperato tentativo di avvicinarsi a tanta perfezione.
Allungò una mano, sfiorando con i polpastrelli la camicia candida di quell'entità misteriosa. Ma lui non si girò.
Il corvino allora toccò la spalla del ragazzo, dove il tessuto si tendeva leggermente lasciando intravedere, persino al buio, una lieve sfumatura rosea.
Quando egli si voltò, Jaebum trattenne il fiato. Il biondo aveva un'espressione leggermente confusa, che lo rendeva curiosamente tenero e non meno perfetto. Il ragazzo appoggiò l'indice sulla sua fronte, senza quasi rendersene conto.
«Non crucciarti.» gli disse in un soffio. «Un'espressione tale non dovrebbe soggiornare su un viso angelico come il tuo.»
Quello lo guardò, arrossendo leggermente.
A quella vista, Jaebum non poté trattenere un sorriso. Il suo sguardo accarezzò il viso dell'angelo che si trovava di fronte, come a volerlo studiare o ricordare pur sapendo che con un solo bicchiere in più non avrebbe avuto la minima memoria di quell'incontro. Il polpastrello dell'indice, dapprima sulla fronte del ragazzo, scivolò lungo i lineamenti di quel volto divino fino all'attaccatura dell'orecchio, decorato da qualche gioiello. Lì, il ragazzo si concesse di appoggiare sulla guancia del ragazzo l'intera mano, in una sfuggente carezza.
«E una persona di tale bellezza non dovrebbe avvicinarsi a qualcuno come me.» fu la risposta del biondo, detta a mezza voce quasi fosse un segreto.
«Dovrei essere onorato di poterti osservare, invece.— replicò Jaebum,— Non capita tutti i giorni di incontrare un angelo.»
Il rossore imporporava le sue guance, la mano sinistra che, quasi a voler nascondere il viso agli occhi penetranti del maggiore, sistemava i capelli sulla fronte. Forse per effetto dell'alcol, forse perché non gli era mai accaduta una cosa simile, quella visione sembrò al ragazzo la più celestiale a cui avesse avuto la concessione di assistere, e non mancò di dirlo.
A quelle parole, sul viso dell'angelo si dipinse un dolce sorriso, che Jaebum volle catturare con un bacio. Avvicinò il volto a quello dell'altro, ma si fermò a un soffio dalle sue labbra. Non poteva rubare tale bellezza. Si limitò a sfiorare la guancia del ragazzo, in un leggerissimo bacio quasi impercettibile.
«Come ti chiami?» balbettò il biondo.
«Jaebum. Tu, angelo?»
«Youngjae.»
Si promise che non avrebbe più provato a portare alle labbra il bordo di un bicchiere per tutta la sera. Non voleva rischiare di dimenticare il nome del ragazzo, e inoltre temeva di cancellare il lieve contatto fra le sue labbra e la morbida pelle dell'angelo. Di Youngjae.
«Vuoi ballare?» chiese con un sorriso, allontandosi solo per porgergli una mano.
Il cuore gli parve fermarsi quando quello la prese, per portarsela delicatamente alle labbra, poi sulla guancia, e ne aprì le dita per appoggiare il suo dolce viso al palmo. L'angelo rimase così per un po', ad occhi chiusi, lasciando che Jaebum rabbrividisse per il contatto dei suoi polpastrelli con quella morbida pelle e si beasse di quell'immagine, per poi appoggiare la propria mano sopra quella del corvino.
«Mi dispiace, Jaebum.— e qui posò su di lui uno sguardo di scuse,— Ma non so ballare.»
«Neanche io.» sorrise il ragazzo, avvicinandosi a Youngjae per poi accarezzargli dolcemente il viso, allontanando finalmente la mano.
Lo portò in un angolo della pista, cingendogli la vita con un braccio, attirandolo a sé con cura. Era una tale bellezza... Non poteva permettersi di rovinarlo.
L'angelo gli sorrise, per poi appoggiare le braccia tese sulle spalle del maggiore.
E Jaebum non ricordava cosa fosse successo da quel momento in poi.
• spazio autrice •
Per scrivere questa storia ho preso ispirazione dalle storie di adoresehun, andatele a leggere, sono stupende.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro