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•4•

In quel corridoio regnava il silenzio più che totale tra i due ragazzi.
Si guardavano con sguardi attenti.
"Io ti ho già visto in passato. Io so chi sei." Disse Mark.
Haechan sbiancò visibilmente, e iniziò ad agitarsi, anche se cercava di non farlo notare.
"Tu sei il figlio dell' ex migliore amica di mia madre."
Haechan era confuso.
Non si ricordava minimamente di lui.
"Per colpa di tua madre i miei genitori si sono lasciati. Mio padre ha tradito mia madre con la tua!" Disse Mark arrabbiato.
Per colpa di sua madre, la sua famiglia si era separata.
Suo padre si era ri trasferito in Canada, sua madre era entrata in depressione, e lui non aveva per niente un bel rapporto con i suoi genitori.
"Non so di cosa parli..." Disse Haechan.
"NON MI IMPORTA! PER COLPA DI TUA MADRE IO NON HO PIÙ UNA FAMIGLIA!" Gli urlò contro Mark.
Haechan si era spaventato dalla sua reazione. Non si aspettava che gli urlasse contro così.
"Non è colpa mia se tuo padre ha tradito tua madre con la mia! È colpa di tuo padre." Disse Haechan.
"Non è colpa mia o di mia madre, se tua madre è una troia!" Disse Mark fuori di sé.
A quell'affermazione, Haechan non ci pensò neanche, prima di tirare un pugno sullo zigomo sinistro di Mark.
Mark non esitò a rispondere, prendendolo per il colletto della divisa, e attaccandolo al muro accanto a loro.
Iniziò a tirarli pugni su pugni, sia in viso che sullo stomaco.
Ma Haechan non mollava, cercava di spingerlo, e allontanarlo.
Dopo pochi minuti Mark si fermò, e lasciò cadere Haechan.
Il quale non aspetto un secondo prima  di saltarli addosso, facendolo cadere.
Haechan era seduto sullo stomaco di Mark, e continuava a tirarli pugni sul petto e in viso.
Mark cercava di difendersi, e ripararsi dai suoi colpi.
Dopo neanche tre minuti, vennero separati da quattro ragazzi più grandi di loro, che entrambi conoscevano, anche se non lo sapevano.
Taeyong e WinWin tenevano Mark, mentre Yuta e Johnny tenevano Haechan.
"Si può sapere che vi prende?" Disse Taeyong ai due ragazzi.
"Niente." Rispose Haechan.
Mark non rispose, non aveva voglia di parlare con nessuno.
"Come 'niente'? A me sembrava che vi stavate picchiando." Disse Yuta.
"Perché vi stavate picchiando?" Chiese Johnny.
"Non sono affari vostri." Disse secco Mark.
WinWin bisbigliò qualcosa all'orecchio di Taeyong.
"Ok ragazzi, per adesso non vi dirò nulla né farò nulla. Ma la prossima volta che vi vedo picchiarvi, vi farò rimpiangere di esistere. Intesi?" Disse serio Taeyong.
"Sì..." Rispose Haechan.
Mark annuì.
Yuta e Johnny accompagnarono Haechan in bagno a lavarsi il viso.
Mentre Taeyong e WinWin accompagnarono Mark in un altro bagno.
Non chiesero il motivo della lite tra i due ragazzi.
Sapevano che le loro vite famigliari erano un po' uno schifo, e che loro erano stressati da quello che stava succedendo.
Mentre erano in bagno suonò l'ora, che segnava il cambio di insegnante.
Mark dopo che si rinfrescò, scortato dai suoi amici, tornò in classe.
Passò l'ultima ora incazzato a scarabocchiare cose sul suo quaderno.
Haechan, tornato in classe, era ancora più depresso di prima.
Oltre a l'incidente di sua madre, adesso era pure stato picchiato da un ragazzo, per un errore fatto chissà quanto tempo fa dai loro genitori.
Non vedeva l'ora di tornare a casa, rinchiudersi in camera, e passare la notte a fissare il soffitto aspettando che tutto questo finisca.
Quando la campanella suonò  e avvisò i ragazzi che adesso potevano tornare a casa. Mark si alzò e, con passo veloce, si affrettò ad uscire da quel inferno che era per lui la scuola.
Non voleva incontrare nessuno, ma solo andare a casa. A fare quello che faceva giornalmente.
Haechan, sentita la campanella, era felice che finalmente, poteva tornare a casa.
Prese le sue cose, e uscì dall'istituto.
Vide i suoi amici che lo salutarono da lontano, lui ricambiò il saluto, e continuò per la sua strada.
Arrivato a casa, non mangiò nulla.
Non aveva per niente fame.
Andò a farsi una doccia calda, e poi si mise a disegnare ascoltando la musica.
E si chiedeva cosa avrebbe fatto ora, visto che sua madre era in coma.
Senza neanche rendersene conto, iniziò a piangere. Quando se ne accorse, si asciugò le lacrime, e si disse che doveva essere forte per sua madre.
Sapeva che sua madre non volevo che lui piangesse per lei.
Dopo che terminò il disegno -che ritraeva un paesaggio autunnale- lo mise nel cassetto e, dopo aver mangiato qualcosa di veloce, andò a dormire.
Sapeva già che il giorno dopo non sarebbe andato a scuola.
Mark arrivato a casa, si accorse che non c'era nessuno. Quindi decise di cambiarsi e uscire.
Non aveva voglia di stare a casa.
Si cambiò e, prese le cuffie e il telefono, uscì.
Ascoltando TheFatRat- Fly Away- Instrumental, si avviò verso le strade di campagna.
Lì di solito non c'era nessuno.
Era perfetto per fare una passeggiata e non pensare a nulla.
Era una cosa che faceva spesso.
Si fermò sotto un albero, si sedette per terra e guardando il cielo, iniziò a pensare alla sua infanzia, e ai suoi genitori.
Poi iniziò a pensare ad altro, come i giochi che sarebbero usciti quel mese, quali avrebbe potuto comprare con i suoi risparmi.
Finché il suo telefono squillò.
Era sua madre.
Si accorse che era tardi.
Non rispose, mise giù e sia alzò.
Lo faceva spesso, sua madre non gli diceva niente, lo chiamava solo per avvisarlo di tornare.
Si incamminò.
Arrivato a casa, non salutò, e andò in camera sua.
Dopo essersi cambiato, si mise nel letto, a giocare con la PlayStation.
Quando il sonno si fece sentire, la spense e si mise a dormire.
Sembrava quasi che si fosse dimenticato di quello che era successo quel giorno.
Invece no, lui ricordava.
Ma faceva finta di niente.
Il giorno dopo aveva intenzione di marinare la scuola.

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