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❇36❇

Mark entrò nella stanza d'ospedale di DongHyuck, aveva sentito tutta la conversazione fuori dalla stanza, appena sentì che la donna stava uscendo, si allontanò per evitare di farsi vedere. Non voleva che sapessero che stesse ascoltando. Non interruppe la loro discussione poiché pensava che Hyuck poteva sentirsi meglio a parlare con la donna che lo ha messo al mondo. Ma purtroppo, non sembrava essere accaduto.
Mark si sedette sul letto e abbracciò il minore. Lo strinse forte tra le sue braccia.
"Hyuck, adesso ci sono io con te. Non sei solo, e non lo sarai mai più." Il canadese continuò a tenere stretto il minore tra le braccia, e Haechan piangeva silenziosamente sulla spalla del maggiore.
"Mark..." Richiamò l'attenzione del maggiore, il minore.
"Sì, dimmi. Sono qui per te."
"Ho paura..." Haechan continuò a piangere stringendosi tra le braccia di Mark.
Mark allontanò di poco il minore dall'abbraccio, per poterlo guardare bene in viso.
"Anch'io, Hyuck. Ma sia io che te, non siamo soli. Non più ormai. Io sono qui per te, e tu sei qui per me. E sarà così per sempre." I due giovani si guardarono dritto negli occhi.
DongHyuck annuì brevemente, con ancora qualche lacrima che gli rigava il viso.
"Non è facile, e non lo sarà. Ma noi due insieme, supereremo ogni cosa." Le parole di Mark rassicuravano il minore, che comunque ancora non si sentiva molto bene.
"Per te sarà più difficile, ed è vero. Ma io ti aiuterò sempre, e cercherò sempre di aiutarti. Per qualsiasi cosa, ti prego, parlami e non aver mai paura di chiedere aiuto a me. Perché io vorrò sempre aiutarti e vederti felice. E proprio per questo, ho intenzione di regalarti la vita che ti meriti, piena di amore e felicità. E non vedo l'ora che questo accada, perché il tuo sorriso, tra tutti quelli che io abbia mai visto e ne ho visti davvero tanti eh, è quello che più mi è rimasto impresso, perché è semplicemente stupendo." Mark accarezzava dolcemente le guance del minore e con i pollici asciugava le poche lacrime che rimanevano sul viso di Haechan. DongHyuck, nel sentire le parole del canadese, sorrise. Era un sorriso timido e appena accennato, ma quel sorriso era il primo di tanti altri. E questo i due ragazzi lo sapevano, e ciò aiutava ai due di trovare la forza necessaria per andare avanti.
Lentamente Mark avvicinò il viso a quello del minore, in un momento di silenzio chiusero gli occhi e si avvicinarono di più l'uno all'altro, fino a far toccare dolcemente le loro labbra.
A rovinare quel magico momento d'amore tra i due, fu la mamma di Mark, che aprì la porta senza pensare prima a bussare o avvisare.
I due ragazzi si staccarono appena sentirono la porta aprirsi, ed imbarazzati iniziarono a guardarsi intorno cercando di non incrociare i loro sguardi. Mark si alzò dal letto, e si avvicinò alla finestra, per aprirla e far entrare più luce e far cambiare un po' l'aria.
"Oh, scusate... Non pensavo che..." Disse imbarazzata la mamma di Mark, guardando in giro per la stanza.
DongHyuck sorrise timidamente a quello che era appena successo mentre giocherellava con le mani, Mark lo notò da accanto alla finestra, e sorrise a sua volta nel vedere l'espressione imbarazzata e timida del minore.
"Preferite che vi lasci soli, o... Non so..." Disse la mamma di Mark.
"No, non importa, abbiamo già..."
"Parlato. Ci siamo già detti tutto." Hyuck concluse la frase di Mark, perché il maggiore non sapeva come finirla senza accennare al bacio.
"Va bene, comunque tra poco arriva il dottore perché adesso che Haechan è sveglio, potrà visitarlo. Tu Mark vuoi restare con Hyuck o preferisci venire con me giù al bar?" Chiese la donna.
"Vai al bar, così poi mi porti una brioche alla marmellata di albicocche!" Suggerì il minore a Mark.
"Va bene, allora appena arriva il medico, vado."
"Io intanto vi aspetto qua fuori." Disse la donna, uscendo dalla stanza.
"Dove eravamo rimasti?" Chiese Mark avvicinandosi al minore. Ma poco prima che le loro labbra potessero ri toccarsi, entrò nella stanza il dottore con il papà di Mark.
Di nuovo i due giovani si staccarono immersi nell'imbarazzo e iniziarono a far finta di niente.
"Oh, abbiamo interrotto qualcosa?" Chiese il dottore.
"No, io vado da mamma." Disse Mark, avvicinandosi alla porta velocemente. Ma prima di uscire lanciò un ultimo sguardo al minore, per salutarlo.
Quando il dottore si avvicinò a Hyuck, notò le sue guance sfumate di rosso, e sorrise.
"Ah, i giovani d'oggi." Disse, controllando i vari dati del giovane. Nel mentre il papà di Mark sospirò e sorrise, e il giovane si girò dall'altra parte, per evitare i loro sguardi, con ancora le guance colorate di rosso.

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