La mattina seguente, Mark si risvegliò nel letto della sua stanza d'ospedale, anche se si ricordava perfettamente di essersi addormentato accanto a DongHyuck mentre gli stringeva ancora la mano.
Sì alzò e uscì dalla sua stanza, cercando dove fosse il bagno più vicino. Si guardava in torno facendo attenzione a ciò che lo circondava.
Girando l'angolo, ancora alla ricerca dei servizi igienici, vide i suoi genitori e un'altra donna parlare insieme in fondo al corridoio vicino ad una grande finestra. Il papà di Mark, mentre parlava con la donna, teneva uno sguardo molto serio, Mark non si ricordava di aver mai visto suo padre con uno sguardo simile, ciò spaventò il giovane che iniziò a chiedersi cosa ci fosse di così serio di cui parlare.
La mamma di Mark teneva lo sguardo basso, uno sguardo triste e dispiaciuto, con gli occhi lucidi, era quasi sul punto di scoppiare a piangere.
L'altra donna, che a Mark pareva essere la madre di Haechan, aveva il volto completamente rigato dal pianto. Numerose e veloci lacrime continuavano ad uscire da i suoi occhi rossi e gonfi, e con il fazzoletto che continuava a tenere, tra le mani tremanti, cercava di cancellare quelle lacrime piene di dolore e tristezza. Ma non faceva in tempo ad asciugarne una che già ne ricadevano tante altre.
Mark, nel vedere quella scena, si bloccò, si fermò in mezzo al corridoio e non si mosse da lì, finché sua madre non lo notò e lo incoraggiò ad avvicinarsi a loro. Il giovane, titubante nell'avvicinarsi vista la situazione, con passi lenti ma agitati raggiunse i tre adulti.
"Lo facciamo per il suo bene. Per dargli un futuro felice e sano." Disse il padre di Mark.
"Sì... Va bene, allora... È deciso... Vado a salutarlo..." Dette queste parole con voce rotta e tremante dal pianto, la donna si diresse verso il corridoio dove c'erano le stanze di Mark e DongHyuck.
"Mamma, chi era?" Chiese Mark, attirando l'attenzione su di sè, pensando a chi gli ricordasse molto quella donna.
"Era la mamma di DongHyuck. Abbiamo parlato con lei, quando tu e DongHyuck starete meglio, io e tuo padre dobbiamo parlarvi di una cosa molto importante. Una cosa che cambierà la vita tua e di DongHyuck. Così potrete vivere il resto della vostra vita felici e in salute."
"Oh, ok..."
"Comunque Mark, non dovresti alzarti e uscire dalla tua stanza da solo e senza avvisare nessuno. È pericoloso, non sei ancora del tutto in forma, e potresti sentirti male. Quindi non farlo più, ok?"
"Sì, scusa papà. Ma mi sono alzato per cercare un bagno." Si giustificò Mark.
"Ti ci accompagna tua madre, io in tanto vado a parlare con il dottore." Detto ciò, il papà di Mark se ne andò.
"Dai amore, il bagno è per di qua." La mamma di Mark prese per le spalle il figlio, accompagnandolo verso il bagno più vicino.
"Mamma, ma di cosa dovete parlarci tu e papà? E poi perché anche con Haechan?" Chiese Mark, mentre camminavano per il corridoio.
"Non posso dirtelo, papà non vuole. Ha detto che è ancora troppo presto adesso, quando starai un po' meglio ne riparliamo, ok tesoro?"
"Ma io sto già bene, mamma. Dai, dimmi almeno cosa c'entra anche Haechan. Ti prego!" Il giovane supplicò la madre, nel cercare di scoprire qualcosa di più sulla faccenda.
"Non posso dirti molto... Ma posso dirti che io e tuo padre stavamo pensando di far ereditare a te il patrimonio di tuo nonno, quello che è venuto a mancare da poco. Sai, il nonno che viveva in Canada. E visto che erediteresti forse troppi soldi solo per te e anche una villa molto, ma molto spaziosa e quasi immensa, vivere in quella villa e con tutti quei soldi da spendere da solo, è un po' noioso, quindi potresti andar a vivere lì con... DongHyuck. Cosa ne pensi?" Confessò la mamma di Mark, a bassa voce e guardandosi in torno, cercando di non farsi beccare dal marito.
"Oh... Wow! Che figo!" Disse entusiasta Mark, nel sapere ciò che erediterà e per sapere che riuscirà finalmente a far felice ed aiutare DongHyuck.