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Quell'uomo buttò Haechan per terra con forza, facendo sbattere al minore la testa contro il pavimento in legno rovinato. Haechan, stordito dalla ferita sanguinante alla testa, cercò di alzarsi ma mentre ci provò l'uomo gli tirò un violento calcio sulla schiena, facendolo cadere di nuovo.
Mentre Haechan era ancora a terra, l'uomo andò a barricare la porta d'ingresso buttandoci davanti un mobile molto spesso e pesante per evitare che qualcuno entri. Poi tornò da Haechan, che cercò di scappare strisciando per terra, ma non ci riuscì, per colpa della paura e della ferita alla testa e alla schiena. Haechan era a pancia in giù e l'uomo si sedette su di lui impedendo al giovane di scappare. Iniziò a toccarlo e a cercare se Haechan avesse qualcosa di valore con sé da rubare. Non trovò niente di valore o utile per lui, quindi decise di punirlo.
"Mi stai facendo perdere tempo, ragazzino. Per questo non ti lascerò andare molto facilmente." Ghignò l'uomo, quelle parole spaventarono molto il giovane.
Si slacciò la cintura dei pantaloni e legò i polsi di Haechan ad una trave caduta lì vicino per evitare che scappasse, poi si slacciò i pantaloni e i boxer e li abbassò quanto gli bastò per tirare fuori il suo membro. Quando slacciò e abbassò leggermente i pantaloni di Haechan, il giovane capì quello che stava per succedere e iniziò ad urlare con tutte le sue forze.
"Stai zitto!... Stai tranquillo! Ti divertirai, eccome se ti divertirai." Ghignò ancora l'uomo, quelle parole risuonavano nella mente del giovane spaventandolo sempre di più.
L'uomo, per farlo stare zitto davvero, gli legò un pezzo di stoffa, trovato lì vicino, in bocca.
Haechan, con le lacrime che scorrevano veloci sul suo volto e tra continui singhiozzi, chiuse gli occhi quando sentì l'uomo allargarli le gambe. Prima che l'uomo potesse penetrare il ragazzo, un forte rumore catturò l'attenzione di Haechan e dell'uomo.
"Ma che...?" L'uomo si alzò e si riallaccio i pantaloni andando a vedere cosa fosse stato quel rumore.
Appena l'uomo si alzò, Haechan iniziò a cercare di liberarsi i polsi più in fretta che poteva. Si liberò la bocca dal pezzo di stoffa rovinato e con i denti slacciò la cintura che lo teneva legato alla trave. Si tirò su i pantaloni e si alzò. Cercò disperato una via di fuga, ma si fermò quando sentì un urlo straziante.
"M-Mark...?"
Mark sfinito e senza forze per colpa della lunga corsa, decise di fermarsi a riprendere fiato non molto lontano dalla villa. Ma cambiò idea quando sentì una voce a lui famigliare chiedere aiuto.
"Questa voce... Haechan!" Mark iniziò a correre in direzione della voce. Anche se poco prima era senza fiato, adesso sembra aver riacquistato tutte le forze.
Arrivato davanti al cancello, entrò senza esitare e si diresse velocemente verso la porta d'ingresso della villa. Cerchò di aprirla più e più volte, ma non ci riuscì, era bloccata. Si fermò a pensare a come fare per un attimo, ma poi sentì Haechan singhiozzare all'interno della villa. Si girò e andò sul lato dell'abitazione dove aveva visto un'enorme vetrata stranamente intatta. E senza pensarci due volte, si buttò su di essa con la spalla destra distruggendo quasi completamente la finestra. Si ferì un po' al braccio e al viso e alla testa, ma non ci fece caso. In quel momento pensava solo a salvare Haechan.
Mark appena entrò nella villa, iniziò a guardarsi attorno cercando di capire dove potesse essere il minore, finché non vide arrivare un' uomo verso di lui. Non fece in tempo a dire una parola, che l'uomo estrasse dalla tasca un coltello, conficcandolo nella spalla del giovane Canadese. Successe tutto molto in fretta, e quando Mark vide il sangue e si rese conto di ciò che era appena successo, non riuscì a far altro che urlare dal dolore che improvvisamente lo investì completamente.
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