•15•
Quella mattina Haechan si svegliò ancora un po' preoccupato per Mark.
Prese il telefono, e vide il messaggio di Mark che gli chiedeva di uscire, rispose scrivendogli di sì, che si sarebbero potuti incontrare al parco vicino alla scuola.
Si alzò, si fece una doccia veloce, e andò in cucina a mangiare.
Mentre faceva colazione, sua madre gli chiese se voleva andare a fare delle commissioni per lei, e lui accettò.
Dopo aver mangiato, si preparò e uscì con la lista di cose da comprare e i soldi.
Doveva andare al'alimentari per comprare poche cose che sua madre gli aveva chiesto.
Finito di comprare quello che doveva, sulla strada per tornare a casa, vide Jeno davanti ad un negozio di fiori, mentre ammirava un cesto contenente diversi fiori di colore blu, azzurri e bianchi.
"Ehi." Salutò Haechan.
"Ehi." Ricambiò il saluto Jeno.
"Che fai qui? Vuoi comprare dei fiori?" Chiese curioso Haechan.
"Sì, per Jaemin. Tu? Cosa ci fai in giro?"
"Ho fatto delle commissioni per mia madre." Rispose Haechan.
Si salutarono, e Haechan tornò a casa.
Arrivato a casa, vide sua madre che inizia a preparare il pranzo, e dopo aver ritirato quello che aveva comprato, decise di aiutarla.
Mark si alzò sentendo sua madre chiamarlo.
Prese il telefono, e vide il messaggio di Haechan.
Rispose velocemente con un: "ok, ci vediamo dopo.", E poi si alzò.
Si fece una lunga e rilassante doccia calda, e dopo essersi vestito, andò da sua madre in cucina.
"Mark, i tuoi voti stanno calando." Disse sua madre un po' arrabbiata e un po' delusa guardando il ragazzo appena entrato in cucina.
"Sì, lo so." Rispose Mark, tornando velocemente in camera sua, per evitare quell'argomento con sua madre.
"È inutile che scappi! Lo sai benissimo che non puoi evitarmi per sempre! Prima ne parliamo è meglio è!"
Mentre chiudeva la porta di camera sua, sentì sua madre rimproverarlo.
Alzando gli occhi al cielo e sbuffando, si mise seduto sul letto, giocando alla PlayStation.
Non vedeva l'ora che arrivasse il giorno seguente per poter comprare Assassin's Creed Origins.
Era da tanto tempo che aspettava, e finalmente poteva averlo.
E grazie al suo lavoro da spacciatore, poteva permetterselo senza chiedere niente a sua madre.
A farlo tornare alla realtà da i suoi pensieri, fu sua madre, che gli comunicava da dietro la porta di camera sua che il pranzo era pronto.
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