One.
Sai che siamo fatti di amore e odio,
Ma entrambi sono bilanciati su una lama di rasoio
-Ed Sheeran.
Pov's Draco
Mercoledì sera Hogwarts è un mortorio, anche volendo fare un giro del castello, la persona più interessante che potresti incontrare sarà Gazza, seguito dal suo orribile gatto assatanato che impreca contro i primini che ancora non riescono ad orientarsi, principalmente quando quelle dannate scale decidono di cambiare. Ma non li biasimo, dopotutto questo posto è un fottuto labirinto.
E così, sconsolato me ne sono tornato in dormitorio, e piuttosto che finire il tema d'incantesimi che Flitwich ci ha assegnato la scorsa settimana (che naturalmente non ho svolto) per recuperare l'impreparato, mi sono buttato sul divano pronto a passare il resto della serata a poltrire, da solo, con lo scoppiettare delle fiamme del camino a far da sottofondo ai miei pensieri e le odiose risate divertite, che in quel momento invidiavo come non mai.
La situazione era questa: Goyle e Theodor erano in punizione per aver fatto intenzionalmente esplodere la pozione corroborante con un fuoco d'artificio del dottor Filibuster comprato da Zonko il giorno prima in faccia a lenticchia Weasley, motivo per cui ci terrei a precisare, hanno tutta la mia stima, Tiger doveva studiare per recuperare il troll in trasfigurazione -il quarto troll in trasfigurazione per l'esattezza e Zabini -che si permette ancora di definirsi il mio migliore amico- mi aveva abbandonato per starsene con la Weasley, cosa che assolutamente non approvavo, a meno che non si trattasse solo di qualche sveltina occasionale.
Begli amici, sul serio.
Ma io non dimentico. Mai.
Poi però, dopo mezz'ora passata a contemplare il vuoto ed escogitare un possibile piano per non farmi interrogare dal professor Ruf, Pansy, intenta a trascinarsi Terence Higgs del settimo anno in stanza per fare chissà cosa -che sinceramente non volevo sapere ma che poi mi ha raccontato comunque- ammiccò frettolosamente nella mia direzione per ringraziarmi o semplicemente salutarmi.
Adoro Pansy, sia chiaro, ma mi stava sfracassando i coglioni da più di due settimane con la storia di Terence, 'perché mio compagno di squadra e che in quanto tale avevo il dovere di parlargli di lei' (Draco-cupido-Malfoy colpisce ancora)
Oltre a quando parla dei suoi libri di psicologia che tanto l'affascinano.
Ma quella sera mi resi conto che infondo non erano poi così tanto male.
Il giorno prima non aveva fatto altro che ripetermi quanto le fosse piaciuto un libro di psicologia inversa, che spiegava quanto fosse più producente sorprendere la propria vittima, importunarla con qualcosa con cui mai avrebbe potuto ribattere, qualcosa di cui sorprendersi e non andare fieri, che alla vista della sua frangetta scura arruffata sugli occhi contornati da tanto tanto nero mi tornò in mente.
E così, quella sera passò dall'essere una noia mortale al complotto della mia vendetta contro quel maledetto di Potter, che proprio qualche giorno prima mi aveva fatto finire in punizione.
Sturare i cessi di Serpeverde senza magia è stata senza dubbio l'esperienza meno dignitosa di tutta la mia vita, un'esperienza che un Malfoy che si rispetti -cosa che naturalmente io sono- non dovrebbe mai e poi mai ritrovarsi a fare. Non a caso esistono gli elfi domestici.
Rabbrividisco nuovamente al solo pensiero...Merlino che schifo!
Naturalmente mio padre è venuto a saperlo, sono riuscito a percepire la sua furia perfino da qui e mi auguro solo che la McGranitt abbia ciò che meriti dopo questa e tutti i cazziatoni che mi fa sin dal primo anno.
Ora però, non mi restava altro che attendere, avrei dovuto trovare lo sfregiato solo e indifeso, senza la sua banda di squallidi Grifondoro composta dalla mezzosangue e quel traditore di Weasley.
Aula di storia della magia, venerdì, ore 11:47.
Ho la testa poggiata sul palmo della mano con fare annoiato, solitamente le file degli ultimi banchi non dovrebbero essere così silenziose, ma casinste e ribelli, peccato che l'ora non sia del carissimo prof di Difesa Contro le arti oscure ma di Ruf, e si sa che nelle sue ore c'è sempre un'abbiocco generale, non a caso gli è stato attribuito il titolo di insegnante più noioso e monotono che Hogwarts abbia mai avuto, a cui con grande orgoglio, ho contribuito.
Blaise accanto a me ha la testa sul banco nascosta dalla stazza imponente di Tiger, e di tanto sorride...chissà quali fantasie poco caste sulla Weasley starà sognando. Io però, davanti ho quel mingherlino di Theodor e non posso permettermi questo lusso.
Dopo l'ennesima parola biascicata sento le palpebre pesanti, vorrei riuscire a chiudere occhio senza che Ruf mi urli un un orecchio, ma mi limito a mordicchiare la piuma con cui dovrei prendere appunti, finché guardandomi intorno vedo Potter sbucare dalla porta semi aperta dirigendosi verso i bagni. E decido che non posso lasciarmi scappare un occasione del genere. In due giorni non l'ho visto una volta solo...ci mancherebbe altro che si porta Weasley anche a pisciare!
Richiamo il professore per chiedergli gentilmente di uscire, ma a quanto pare è pure sordo...è la sola spiegazione plausibile per la quale non mi cagherebbe di striscio, e non perché come sostengono in molti -tra cui la McGranitt, Flitwich, la Stprout ed il resto del corpo docente- sono elemento di disturbo.
Sbuffo mandandolo mentalmente a quel paese, poggio i palmi sul banco in modo da allontanarmi e sgattaiolare via dall'aula il più velocemente possibile e al diavolo Ruf e la sua patetica lezione...dopotutto è solo un fantasma!
Pov's Harry
Mi tiro su la zip dei pantaloni ed esco dal bagno velocemente con l'intenzione di andare a chiamare Luna nell'ala est del castello, non ho proprio voglia di ritornare in classe, in oltre non parliamo da molto e sono sicuro che nemmeno a lei dispiacerebbe saltare buona parte di trasfigurazione. Ma con mia grande sorpresa quando mi chiudo la porta alle spalle mi imbatto in Malfoy.
È poggiato al lavandino, le braccia conserte, il fare annoiato, la camicia sgualcita, i capelli scompigliati ed un'aria parecchio scocciata. Vorrei poter dire che sia una coincidenza, ma ormai ho imparato a conoscere così bene Malfoy quando c'è l'ha con me, da poter affermare che non si lascerebbe mai scappare una situazione così: siamo soli, senza nessuno a dividerci, ed in un bagno deserto...me la farà pagare, ne sono sicuro. Così tanto che ci scommetterei perfino il mio sacro mantello dell'Invisibilità.
Poi mi ricordo che così come me, senza i suoi bambocci cani da guardia -Tiger e Goyle per gli amici, cosa che io assolutamente non sono- non è nulla. Lo fisso negli occhi per qualche istante, la sua espressione è indecifrabile, mista tra l'incuriosito e il divertito, scrollo le spalle e lo supero.
Solo quando con la coda dell'occhio intravedo il suo ghigno allargarsi a dismisura inizio a preoccuparmi seriamente.
«Potter, Potter, Potter» ridacchia lui, non mi volto ma percepisco comunque i suoi passi avvicinarsi a me «dove pensi di andare così di fretta, eh?»
Immediatamente mi supera e chiude la porta del bagno con una spallata bloccandomi il passaggio. Me lo ritrovo difronte, sogghignante. La situazione non mi piace, per niente. Stringo i denti, perché insomma sono Harry Potter, sopravvissuto a Lord Voldemort in persona, cosa sarà mai un Serpeverde biondo ossigenato da solo? Non può fare quello che vuole con me.
«Malfoy non mi fai paura se è questo il tuo obbiettivo, e per favore levati dalle palle»
«Oh Potter...così rovini tutto il divertimento però» sibila con fare beffardo, prima di spingermi contro il muro e bloccarmi tra le sue braccia scolpite dagli anni di Quidditch «non puoi dare ordini a me»
«Malfoy, che intenzioni hai? Sei patetico»
«Patetico io?» se la ride, cerco di spingerlo via ma non si smuove nemmeno di un centimetro, forse ma dico forse, devo seriamente smetterla di saltare gli allenamenti notturni di Angelina, capitano della squadra «Non è così che funziona» dice serio ad un millimetro dalle mie labbra. Sono confuso, non riesco a decifrare i suoi gesti, e questo mi infonde parecchia ansia. L'unica cosa che posso affermare con certezza è che il suo fiato caldo sul collo lascia tutt'altro che pensare.
Ma non lo farà Harry, voglio dire... è Malfoy, si è fatto mezza Hogwarts, mezze ragazze di Hogwarts, si intende. Faccio per invitarlo gentilmente a farsi fottere ma vengo bloccato dalle sue labbra che catturano le mie in un bacio poco casto.
Sono in stato di trance, non capisco più nulla, questo gesto mi ha lasciato spiazzato, difatti quando sento qualcosa di umido spingere con estrema irruenza contro i miei denti, dischiudo la bocca, quasi con fare meccanico, permettendo alla sua lingua travolgente di esaminare ogni centimetro della mia bocca, che si muove con estrema maestria e poca grazia.
Le sue mani, serrate sul muro ai lati della mia testa scendono sul mio busto per poi trascinarmi ancora più vicino a lui, i nostri fianchi che si sfiorano malamente.
In questo momento vorrei solamente sollevare il ginocchio e tirarli un calcio nelle palle, ma non riesco a muovermi, sono ancora sotto schok.
Dalla bocca passa alla mascella, lasciando una scia di baci umidi anche sulla guancia ed il collo, aggiungendo di tanto in tanto la lingua con impetuosità, per poi stringermi un fianco e posare le labbra sul mio orecchio, sussurrando:«Ricorda Potter, ora sono io che comando» quel contatto ed il suo respiro caldo e affannoso bastano a mettermi i brividi, specialmente quando stringe tra i denti il mio lobo con possessività e si allontana da me, lasciando la presa della mia camicia, un tempo perfettamente stirata, al contrario della sua.
Spalanca la porta, e se ne va, lasciandomi senza nemmeno una misera spiegazione. Solo quando la sua risata strafottente mi giunge alle orecchie realizzo che cosa è appena successa.
Draco Malfoy mi ha appena baciato santissimo Godric!
Pov's Ron
Hermione ha le dita serrate attorno al mio braccio, non si direbbe dal suo faccino angelico e la sua corporatura esile, ma mi sta strattonando, sul serio.
Emetto un grugnito, quando la sua unghia mi graffia la pelle scoperta dalle maniche della cincia arrotolate e lei sembra fermarsi per un attimo, sia lodato Godric!
«Scusa Ron, ma abbiamo lezione di pozioni ora ed Harry è sparito, dobbiamo assolutamente trovarlo!» dice gesticolando con fare agitato, una ciocca di capelli ricci le ricade sul viso, rido, è così dannatamente bella.
Vorrei potergliela sfiorare e rimettere a posto, peccato che nel mentre mi perdo a fissarla riprende a marciare trascinandomi con lei.
Svoltiamo l'angolo, e troviamo Harry rannicchiato sulle scale, tra studenti che salgono e scendono...sembra pensieroso, scosso e confuso. Era da un po' che non lo vedevo così, neppure da quando lui e mia sorella si sono lasciati, non che la cosa mi dispiaccia particolarmente in tutta onestà.
«Harry, sei sparito per un intera ora te ne rendi conto?» lo rimprovera Hermione, non accorgendosi del suo stato «ringrazia che i Tassorosso hanno fatto così tanto casino e la Sprout non se ne sia accorta!»
Lui non reagisce, con uno strattone mollo la presa della riccia e mi siedo accanto a lui poggiandogli una mano sulla spalla «Amico tutto okay?» lui annuisce senza dire nulla «Sai che puoi dirmi tutto lo sai vero? Ti va di parlarne?» dico vago, tentando di lasciargli il suo spazio, ormai ho imparato a conoscere il mio migliore amico e so che è fatto così.
Harry accenna un "no" con le labbra, e mi alzo trascinandolo con me. Tento di sorridere e sdrammatizzare cambiando discorso, non mi piace vederlo così. E quando se la sentirà me ne parlerà, ne sono certo.
Pov's Draco
La lezione è iniziata da dieci minuti, con mio grande dispiacere Potter non c'è. Muoio dalla voglia di vedere la sua faccia, la sua reazione è stata ancora meglio di quanto immaginassi, finalmente ha capito chi comanda senza tentar di fare il patetico eroe della situazione.
La porta si spalanca interrompendo i mei pensieri ed il sottofondo di Piton intento a spiegare qualcosa che però sinceramente stavo palesemente ignorando, reputandola inutile, così come la maggior parte delle parole che fuoriescono dalle sue labbra rugose- elogi sul suo alunno prerito, cioè me, a parte.
Il mio fascino deve aver colpito anche lui, oppure cerca di essere meno scorbutico per conoscere il segreto dei miei capelli lucidi e soffici, non lo biasimo infondo, anche io se avessi i suoi di capelli unti, lo farei. Anzi, molto più probabilmente, mi farei uno shampoo.
Ma capelli a parte, non potete capire il mio entusiasmo quando il trio Grifonschifo, (rinominato dal mio fantastico ego) con il fiatone piomba in classe guadagnandosi un occhiataccia impagabile del professore «Osate interrompere la mia lezione così? 5 punti in meno a Grifondoro!» sbotta puntandogli contro il mestolo da cui gocciola una strana sostanza color merda con cui fino a tre secondi fa mescolava la sua 'pozione' se così possiamo chiamarla.
E poi mi chiedono come faccia Piton ad essere il mio insegnante preferito...
«Ci scusi tanto professore » inizia la Granger.
«Non accadrà più, promesso» finisce Potter.
«Lo spero...ora filate a sedevi!»
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La lezione procede tranquilla, lo sfregiato sta facendo di tutto per evitare il mio sguardo e la cosa mi diverte da matti, lo vedo tentare di fissarmi con la coda dell'occhio per poi arrossire all'istante. È visibilmente a disagio, e mi piace l'effetto che ho su di lui, mi fa sentire potente...tant'è che quasi quasi potrei rifarlo.
Che malsana idea Draco, no! Mi dico mentalmente, perdendomi a fissare una Serpeverde del mio stesso anno che si è appena piegata per raccogliere le sue bacche rosse cadute per terra, regalandomi una visuale del suo sedere niente male.
Salzar! Le gonne della divisa sono decisamente troppo corte! Basta così poco per far schizzare i miei ormoni impazziti.
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È passata una settimana dal bacio con Potter, non mi ha più dato problemi, e quindi ho preferito evitarlo perché chiaramente non ne vale la pena. Gli ho dato semplicemente quel che si meritava e ho preferito non perdere altro tempo.
Theodor -non so come e nemmeno voglio nemmeno saperlo- è riuscito a farsi passare i compiti per domani, che naturalmente da ottimo amico ha deciso di condividere con i suoi compagni di stanza, e così, ora siamo in cortile a spassarcela.
Theo sfila dalla tasca del suo chiodo di pelle un pacco di sigarette e se l'accende.
«Stronzo» Inarco un sopracciglio esprimendo tutto il mio disappunto «non si offre?»
Lui fa una smorfia e tira fuori il fumo dalla bocca, perdendosi a fissare una moretta poco più avanti, e così approfitto del suo momento di debolezza per rubargliela e portarmela alle labbra.
«Coglione» se la ride, non riuscendo a rimanere serio, fin quando poi storce la bocca disgustato.
Mi volto di scatto nella sua direzione (ovvero dietro di me), perché naturalmente non può avercela con la mia persona, specialmente perché oggi mi sento particolarmente bello, più del solito intendo, e immaginate la mia grande sorpresa quando mi ritrovo davanti la faccia di Potter, gli occhi smeraldo penetranti sotto gli occhiali e le braccia incrociate sui pettorali, messi in risalto dal maglione con l'H ricamata sopra, aderente.
«Malfoy, credo proprio che abbiamo delle cose di cui parlare noi due»
«Alla buon ora Potter» stiro le labbra in un ghigno ridacchiando«che vuoi?»
Lui mi fissa sconcertato per qualche istante e poi inarca un sopracciglio in un cipiglio «Sono sicuro che sia meglio parlarne in privato, idiota» dice, ha tutta l'aria di uno che sta spiegando un concetto particolarmente complicato ad un bamboccio ritardato, cosa che io assolutamente non sono.
I ragazzi mi lanciano uno sguardo che esprimendo tutta la loro contrarietà, in particolar modo Theodor. Ma purtroppo il dovere chiama.
«Mi hai appena chiamato idiota? Sfregiato» ringhio infastidito poggiando i gomiti sulla scalinata su cui sono seduto«ma comunque ha ragione ragazzi, mi dispiace, ci vediamo dopo.»
Fanno per andare via ma Potter li ferma, con uno strattone mi afferra il braccio e mi trascina nel castello, spingendomi nel primo sgabuzzino che trova, e dopo essersi accertato che nessuno ci abbia visti si richiude la porta alle spalle.
È tutto buio qui dentro, la puzza di muffa e detersivo mi invade le narici, e sono sicuro che la cosa su cui sono appena inciampato rischiando di fratturarmi la caviglia sia una vecchia scopa, oppure un particolarmente stecchito alieno mutante. Ho seriamente paura «Ma che cazzo ti è saltato in mente Potter? Fammi uscire immediatamente!» dico inutilmente, sbattendo il naso contro qualcosa di altrettanto e decisamente duro «Porco di quel bastardo di Salzar! Se mi rompo qualche osso e non riesco a giocare più a Quidditch non sai cosa ti combino!»
Ma poi rido, per l'allusione sessuale fatta qualche settimana prima alla vista in intimo di una Corvonero più piccola sotto le mie lenzuola.
In risposta sento un lumos bisbigliato ed una luce fioca sprigionarsi dalla sua bacchetta, perlomeno qualcosa di buono l'ha fatta.«Quanto siamo impazienti Malfoy...questa volta sarai tu a star a sentire me»
«Allettante» ridacchio ironico «che c'è tesoro, non ti è bastato l'altro giorno?»
«Malfoy mi spieghi che cazzo ti è saltato in mente? Se è un'altro dei tuoi giochetti io non voglio farne parte»
«Cosa mi sarebbe saltato in mente? Non capisco» faccio il finto vago.
«Sai benissimo di cosa sto parlando» il suo tono inizia a farsi sempre più alto, è arrabbiato, e a dimostrarlo vi è anche la vena che si rigonfia sul collo. Devo seriamente sforzarmi per non scoppiargli a ridere in faccia.
«Proprio no» le mie labbra si stirano in un ghigno, voglio istigarlo un po'...è palesemente in imbarazzo, così tanto da non riuscire nemmeno ad ammettere di avermi baciato...non immaginate quanto sia gratificante.
«Avanti Potty, perché non me lo dici?»
«Non chiamarmi mai più così, io e te non siamo né amici né altro» sbuffa alzando gli occhi al cielo «per lo più è orribile, e sono etero, Merlino!»
«Anche io lo sono deficiente, cosa credi?»
«Senti Malfoy, non me ne frega un cazzo cosa sei! Cosa c'è hai finito le ragazze che ti sopportano e vuoi divertirti con me?» chiede esasperato portandosi una mano sui capelli corvini scompigliandoli.
«Tranquillo, di ragazze ne ho quante ne voglio Potter, ma sai ho voglia di cambiare gioco»
«Mh...peccato che io non ho voglia di giocare » sibila, ed il tono autoritario che usa sarebbe quasi convincente se non fosse per il suoi occhi smeraldo che si spalancano quando mi sporgo in avanti di un passo.
«Non hai capito niente di quello che ti ho appena detto vero?» chiede infastidito mentre indietreggia, peccato che poi si ritrova con la schiena spiaccicata contro la parete umida e fredda, facendosi cadere un quadro vecchio e polveroso alle spalle, che per un attimo lo distrae, ed io mi fiondo sulle sue lebbra, così giusto per infastidirlo e fargli capire che della sua opinione non me ne faccio assolutamente nulla.
Nemmeno due minuti dopo, l'irritante miagolio di Mr.Norris ci giunge alle orecchie forte e stridulo.
Bella merda.
Pov's Harry
Con Ginny non ha funzionato, ci aggiungerei anche un 'purtroppo' se solo non fosse la sorella del mio migliore amico. Non che ci siamo mollati per questo sia chiaro, ma ritrovarci perennemente gli occhi assatanati di Ron costantemente puntati addosso ogni qual volta che superassimo il mezzo metro di distanza concesso, -per fino con le mani- era decisamente troppo.
Non ci sono rimasto male, era meglio così, anche perché siamo rimasti amici ed in ottimi rapporti, ma sono sicuro che strusciarmi contro Cho Cang in Sala Comune, nel suo campo visuale non sia comunque il massimo.
Fred e George che nel frattempo hanno perfino smesso di tormentare un primo per farsi cedere le loro caramelle mou, mi fissano minacciosi, le sopracciglia rosse, appariscenti inarcate e le braccia serrate. E li capisco, sul serio, ma ho davvero bisogno della lingua della Corvonero che cerca la mia senza contegno, peccato che però che questo non fa altro che farmi tornare in mente quello che volevo assolutamente dimenticare: dannato Malfoy e i suoi giochetti.
Per colpa della quale tra l'altro ho anche dovuto ripulire l'intero piano terra perché le sue stupide scuse da purosangue ignorante "ci servivano delle scope per pulire la bava del mio gatto" (che nemmeno ha tra l'altro) erano assurde perfino per quell'analfabeta di Gazza.
E solo quando Cho, sorridente mi chiede di passare in camera sentendosi decisamente osservata capisco che no, non posso continuare così.
Se Malfoy è così sicuro di avermi in pugno si sbaglia, e alla grande, e se lui può fare quello che vuole con me, anche io posso fare quello che voglio con lui, sono un Grifondoro cazzo! Devo farmi valere, e non ho nessuna intenzione di lasciargli vincere questo stupido gioco, qualunque esso sia, a lui, il mio peggior nemico da sempre. Sarò io a vincere, e a testa alta, tanto è vero che mi chiamo Harry James Potter. Ed anche perché Fred e George con quei loro occhi nocciola ridotti in minuscole fessure fanno davvero paura!
➳ ➳ ➳
Quando intendevo impegnarmi per sconfiggere l'idiota platinato non intendevo assolutamente questo. Sto correndo come un disperato per tutta Hogwarts da più di mezz'ora, ho provato di tutto, Sotteranei, Sala Comune di Serpeverde, corridoi, cortile, ala est, ma di lui nessuna traccia.
Sconsolato, con i capelli più incasinati che mai ed il fiatone mi dirigo sulle scalinate della torre di Astronomia, l'unico posto decente su cui lasciarsi cadere nel mio campo visivo, immaginando che Malfoy sia in dormitorio in posizioni indecenti con una ragazza. Ed immaginatevi la mia faccia quando sento la sua voce glaciale pronunciare il mio nome dall'alto.
«Potter» ridacchia, non appena il mio culo sfiora il marmo ghiacciato. Alzo la testa e lo ritrovo con lo sguardo lontano, altrove, fisso a godersi il panorama, il sole che sparisce dietro le nuvole che fanno contrasto. La luce rosa del cielo gli illumina il viso, mettendo in risalto i suoi lineamenti, rilassati e non tesi come la maggior parte delle volte in cui mi parla. I gomiti sulla ringhiera dell'affaccio ed una bottiglia di Whisky Incediario tra le mani.
«Malfoy, tu si che sai come ci si rilassa» rido a mia volta salendo le scale per raggiungerlo
«Cosa credevi Potter?» Sibila alzando le sopracciglia con il suo solito fare saccente e arrogante.
«È quello che mi aspetterei da un perfetto Serpeverde, ma non da un perfetto purosangue. Che c'è Malfoy, paparino non ti ha insegnato che non è carino dare le spalle a chi ti parla?» dico in tono di sfida, cosa che naturalmente lo porta a voltarsi portando i suoi occhi grigi nebulosi che cambiano a seconda della luce, fissi nei miei.
«Ti ringrazio Potter, so di essere perfetto, purtroppo non posso dire lo stesso di te» sghignazza portandosi la bottiglia alle labbra e buttandone giù un sorso.
«Bere a quest'ora...chissà cosa ne penserebbe la McGranitt»
«Non lo farai, non ne hai le palle» annuisce sicuro, quasi come a prevedere le mie mosse, cosa che mi porta a sfidarlo ancora più, avanzando di qualche passo verso di lui.
«Non lo farò, a patto che tu mi ceda l'ultimo sorso»
«Una bottiglia sola tanto non basta a riordinare i miei pensieri» scrolla le spalle infastidito porgendomi la bottiglia. Per un attimo le nostre dita si sfiorano, e sono sicuro che il brivido che mi ha appena percorso la schiena sia dovuto alle sue dita congelate, non assolutamente ad altro.
«Tanto lo so che lo hai fatto perché non vedevi l'ora dì riassaggiare le mie labbra, e non sforzarti a cercare una scusa Potter» continua lui.
Rido buttando giù l'ultimo sorso per poi gettare lontano la bottiglia che si spacca in centinaia di pezzettini verdi sul pavimento, portando Malfoy a sussultare, e così approfitto del suo momento di debolezza per afferrarlo dal cappotto nero che indossa ed attirarlo a me catturando le mie labbra con le sue.
Inutile dire che il mio gesto impulsivo lo coglie chiaramente alla sprovvista, ma poi si lascia andare poggiando le mani sulle mie spalle.
«Non è così che funziona Potter» mugugna con voce roca sulle mie labbra «sono io che faccio le regole»
Ed in un'altra occasione li avrei sicuramente detto che della sua opinione non me ne faccio un cazzo e che non può fare quello che vuole, ma ora, per zittirlo li mordo semplicemente un labbro con forza portandolo a gemere, cosa che mi spinge a continuare.
Il vento gelido d'inverno ci scompiglia i capelli, mollo la presa del suo cappotto, tirandogli la camicia fuori dai pantaloni ed insinuando le mie dita gelide attorno ai suoi fianchi avvicinandolo a me. Il suo corpo che emana un calore assurdo, specie quando i miei polpastrelli sfiorano la sua pelle bollente. A quel contatto sussulta, e reagisce di conseguenza spostandosi sul mio collo lasciando una scia umida e straziante di baci, fino a soffermarsi su un punto impreciso in cui inizia a mordere e leccare.
Le sue mani si infilano nei miei capelli corvini, tirandoli leggermente e mette fine alla sua lenta tortura ritornando sulle mie labbra.
La sua lingua si muove abile nella mia con un irruenza assurda, cercando un disperato contatto con la mia.
Ho dato parecchi baci, specialmente a Ginny, ma nessuna è mai stata così eccitante e passionale come Malfoy, e mi duole ammetterlo, specialmente alla mia parte razionale, ma ora capisco il suo incredibile successo con le ragazze.
Sento le sue mani muoversi sul mio corpo -nonostante il pesante mantello- ed infilarsi nella tasca dei miei pantaloni strizzandomi i glutei con eccessiva brutalità. Per un istante si stacca da me, per prendere fiato, cosa di cui gli sono grato, perché per quanto ciò fosse un buon passatempo per riscaldarsi stavo seriamente iniziando a soffocare. La fronte sulla mia, il respiro irregolare sul mio collo ed il suo solito ghigno di chi la sa lunga stampato in faccia, come ad essere sicuro di aver la vittoria in pugno. Cosa che mi porta a scattare in avanti ed allungare le mani sulla sua cintura con un intento ben preciso.
Inaspettatamente lo sento irrigidirsi, e qualcosa di duro premere contro il mio cavallo dei pantaloni, sposto lo sguardo dai suoi occhi di ghiaccio gelidi e mi accorgo che il rigonfiamento nei jeans è proprio il suo.
Immediatamente molla il mio sedere che stava palpando soddisfatto e con uno strattone mi prende le mani allontanandomi da se.
«Basta così Potter, capisco la tua voglia, ma non mi sembra il caso di farmi una sega qui dove chiunque potrebbe notarci.»
Gli angoli della bocca stirati nel suo ghigno caratteristico scattano all'ingiù in una smorfia, cosa che porta me a sogghignare di gusto.
«Potter uno, Malfoy zero.» lo sbeffeggio, imitando i suoi atteggiamenti altezzosi.
«Questo è tutto da vedere, sfregiato.»
➳ ➳ ➳
Non dormivo così tranquillo da settimane, avere la meglio su Malfoy mi rendeva stranamente felice.
Fortunatamente, anche Ron lo ha notato, lui non mi fa mai troppe domande e gliene sono grato, ma gliene sono ancora di più ora, perché ha smesso di guardarmi con l'aria dispiaciuta ed imbarazzata di chi non sa cosa fare per strapparti un sorriso.
Continua a parlarmi di Hermione, il che è ridicolo dato che non vuole ammettere di essere cotto di lei e considerando che ho appena dovuto spingerlo a terra perché stava per rompersi il naso sbattendo ad una colonna.
«Merlino santissimo Ron! Ma dove hai la testa?» Hermione sbuca dal ritratto della signora Grassa, ed il fatto preoccupante è che abbia fatto più ritardo di noi «Scusate, stavo ripassando gli ingredienti della felix felicis, l'ultima volta non sono riuscita a prepararla a dovere.»
Vorrei risponderle "sul pianeta Hermione Granger" ma evito per non metterlo in imbarazzo più di quando sdraiato per terra a pancia in su, e con una sua mano ad accarezzargli i capelli rossi, non lo sia.
La tensione sessuale tra questi due è assurda.
Prima che qualcun'altro sbuchi dal quadro e rischi di inciampare sui miei due migliori amici mi affretto ad aiutarli ad alzarsi per raggiungere la Sala Grande.
Fred, George e Lee Jordan seduti infondo al tavolo dei Grifondoro si stanno tirando addosso del porridge, e sembrano anche più tosto agguerriti, ma -al contrario di Ginny- riesco a sorridere perfino quando una cucchiaiata mi finisce sulla lente sinistra coprendomi la visuale dei Serpeverde che se la ridono.
«Scusaci Harry» si affretta a dire Lee in tono dispiaciuto nonostante il sorriso sornione che non riesce a tramontare dalle sue labbra, mentre Fred e George intenti a pregare Ginny di non lanciargli l'ennesima fattura orcovolante annuiscono debolmente.
«Lo sai di essere particolarmente bella stamattina, cara sorella? Non è così Harry?»
Colgo la richiesta d'aiuto dei gemelli mettendomi a sedere, e ficcandomi in bocca una fetta di torta alla melassa «assolutamente George, ma lei è bella sempre no?»
«Harry!» sbuffa Hermione prendendo posto di fronte a me baciando una guancia della sua migliore amica «quante volte ti dico di non parlare con la bocca piena?»
Mi sforzo di non ridere e distolgo lo sguardo dai suoi vispi occhi nocciola, cogliendo anche l'occasione per rivolgere un bel dito medio al tavolo dei Serpeverde in cui Goyle non la smette di sghignazzare ammiccando alla mia lente sudicia, che nel frattempo ho pulito con un tovagliolo, e mi ritrovo a fissare Malfoy intento a parlare fittamente con la Parkinson.
La cosa non dovrebbe infastidirmi perché stanno solo parlando e poi io e lui non siamo nulla, ma lui sta ridendo un po' troppo per i miei gusti e quando le scosta una ciocca di capelli neri dietro l'orecchio sussurrandole qualcosa non posso far a meno di ignorare il fastidioso formicolio che si espande nel mio stomaco intorcigliandomi le budella.
Impulsivamente, senza fermarmi un attimo a riflettere sulle mie azioni sbatto i pugni sul tavolo facendo tremare il bicchiere stracolmo di succo di zucca, e scocciato me ne vado.
«Harry dove vai?» mi urla Ron con un leggero velo di preoccupazione nella voce «Posso prendere la tua fetta di torta? Ahia Hermione! È finita e sarebbe un peccato sprecarla così »
Pov's Cedric
Erbologia è una delle mie materie preferite, mi piace il clima di tranquillità e freschezza che la serra emana, peccato che il mio migliore amico non la pensi così. E giuro che ci sto mettendo tutto me stesso per evitare di ridere, ma il mio interno guancia che mi sto solidamente stritolando con i denti, sta iniziando a cedere.
«Ced smettila!» sbraita tirando un calcio al vaso pieno di concime prima di uscire diretto al castello «davvero, non è divertente! Quella pianta assassina ha cercato di squartarmi una mano, Tosca Tassorosso in questo momento sarebbe indignata, e lo sono anche io»
Vorrei dirgli che quelle povere piante sono innocue e che se solo avesse ascoltato a dovere la Sprout ora non avrebbe nemmeno un misero graffio, ma non riesco nemmeno ad aprire bocca che un uragano di negatività mi viene a sbattere contro.
Santissima Tosca, possibile che oggi siano tutti di malumore?
Alzo gli occhi scusandomi, anche se a venirmi addosso è stato lui , solo perché sono convinto che la gentilezza sia l'unico modo per placare gli animi, ma quando incrocio il verde smeraldo delle iridi di Harry aggrotto le sopracciglia stranito, perché lui non si comporta mai così.
«Hei Harry, tutto okay?»
«Mh?...oh ciao Ced» frettolosamente si risistema gli occhiali sul naso «tutto okay...si»
«Sicuro di stare bene, Harry? E che ci fai qui?»
«Sono venuto alla lezione di erbologia, perché me lo chiedi?»
«Perché ho appena incrociato Cho entrare nella serra numero cinque, non credo sia il turno di voi Grifondoro» annuisco tranquillo.
Lui si irrigidisce ancora di più sbattendosi una mano in fronte «Merlino che idiota! Grazie di avermelo fatto notare Cedric, oggi ho troppi pensieri per la testa.»
«Ti va di parlarne Harry?»
«No, grazie» annuncia in tono secco camminando di fianco a me.
«Va bene, e senti, credi che potrebbe aiutarti un bel bagno caldo nella vasca dei Prefetti?» chiedo retoricamente intuendo già la sua risposta, tant'è che i suoi occhi verdi scattano spalancandosi «L'avevo prenotata per oggi pomeriggio, ma sono costretto a passare...quel viscido troll di montagna di Piton ci ha caricato di compiti»
«Sei un vero amico! Grazie!» mi strizza un occhio sorridendo svoltando dalla parte opposta del corridoio, senza nemmeno darmi il tempo di finire.
«Harry!» gli urlo tentando di raggiungerlo «la parola d'ordine!»
Pov's Draco
Dopo un Giovedì straziante, un bel bagno caldo è d'obbligo, specialmente per levarmi i residui di pozione esplosa dal calderone di Tiger dai capelli. Nonostante le ripetizioni con la più bella di Tassorosso continua comunque a rimanere una frana, il che alla fine è comprensibile...anche io preferirei fissare lei e non il libro di pozioni avanzate.
Fortunatamente il bagno dei preferiti era libero, Diggory ha annullato proprio ieri...direi una vera e propria botta di culo come si suol dire.
Ed a proposito di culo...fisso il mio riflesso nello specchio incorniciato di marmo mentre mi sfilo i boxer e devo dire che gli allenamenti extra stanno davvero dando i loro frutti. Tanto ben di Merlino aspetta solo di essere palpato.
Chiudo il secondo rubinetto dorato e mi immergo nella piscina rettangolare incastonata nel pavimento, piena di schiuma densa e candida, pronto ad godermi un po' di sano relax.
I miei occhi saettano involontariamente sul dipinto della sirena bionda, desiderando di avercela anche io una bella biondina con cui divertirmi, ma purtroppo, non si può avere tutto dalla vita, anche se certamente non è stato papà ad insegnarmelo.
Getto la testa all'indietro reggendomi al bordo della vasca con i gomiti. La luce filtra dalle tende bianche che illuminando la stanza, il sole che si riflette sul marmo bianco crea un atmosfera così piacevole che potrei rimanere così per sempre. Ora il difficile, sarà solo cercare di non addormentarmi.
Continua...
Spero questa parte vi stia incuriosendo, fatemelo sapere con un commento ed una stellina!✨
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