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•Trentanovesimo giorno

Hermione se ne stava raggomitolata fra i rami. Saltando a ogni fruscio. Non sapeva dove altro andare, ma aveva decisamente sbagliato posto.

Voleva evitare Malfoy, ed era corsa al suo nascondiglio, senza pensare che fosse l'unico ad averla sempre vista laggiù.

Un ramo si spezzò e lei trasalì, voltandosi veloce, pronta a trovarselo davanti. Non lo vide, e si rilassò un po'.

Il giorno prima l'aveva affrontato.

Ma non era andata come si sarebbe aspettata.

L'aveva visto in biblioteca, insieme a Zabini, e dopo averci pensato un po' aveva deciso di non andare a parlargli, di trattenersi dal fare scenate. Finché non l'aveva visto.

Quel suo dannato sorriso.

Bastardo. L'avrebbe preso a pugni volentieri, ma sarebbe stata bandita dalla biblioteca, e di certo Malfoy non valeva tanto rischio. Così si alzò con calma, dirigendosi verso i due.

Il biondo incrociò i suoi occhi, seguendola mente si avvicinava, forse in un tentativo di metterla in soggezione. E anche se cercò di mantenere la testa alta, ci era perfettamente riuscito.

"Granger..." la salutò prima che potesse dire qualcosa "stai cercando qualcosa?" strinse le labbra, reprimendo un sorrisetto. Al suo fianco Zabini sospirò seccato, guadagnandosi un'occhiataccia.

"Ma che coincidenza! Stavo per chiederti la stessa cosa.." sbuffò lei "Si può sapere che vuoi Malfoy?"

"Che tono arrogante, per una Grifondoro" le rispose Zabini.

"Nessuno ha chiesto il tuo parere..." ribatté lei, quasi strozzandosi con le sue parole, quando si rese conto di averle già sentite. E da chi. Arrossì violentemente, e come leggendo i suoi pensieri, il sorriso di Draco si allargò "Non so di cosa parli Granger".

Hermione sentì le tempie pulsare, mentre cercava di trattenere gli insulti "Bhe.." in un istante si sentì una stupida. Che gli avrebbe detto? Si schiarì la gola e tentò "t-tu sai benissimo di cosa sto parlando! Perché mi segui?" rispose, forse troppo forte, perché Madama Pince alzò lo sguardo dalla sua postazione, lanciando un'occhiata di ammonimento.

"Io ti starei seguendo? Granger mi hai pedinato fino al bosco..." si sporse in avanti sul tavolo, davvero convinto delle sue parole, e per un attimo ne rimase sorpresa.

"Vedo che mi osservi durante le lezioni" ribatté Hermione.

"Vedo che mi osservi nei corridoi" ribatté Draco.

"Non... Io, soltanto perché lo stai facendo tu..." balbettò, tentando di giustificarsi, quasi vergognandosi di essere stata scoperta, anche se la discrezione non era mai stata una sua priorità.

Malfoy non aggiunse altro, e rimase un momento in attesa, mentre Zabini si alzò dal suo posto e gli disse "Ce ne andiamo o vuoi perdere altro tempo con questa svitata?"

Cercò di trattenersi, ma le scappò una risata, anche fin troppo stridula, e un'occhiata nella sua direzione le bastò a squadrarlo e lasciarlo perdere, perché non voleva sprecare fiato né schiantesimi con lui. Ma il suo sguardo affilato era invece pronto a colpirla.

Zabini puntandola le disse "Non ne sarai sorpresa Granger?" strinse la bocca in un sorriso di finta pietà.

"Blaise.." ammonì Malfoy.

"È risaputo che Bellatrix Lastrange ti ha ridotto il cervello in poltiglia come ai Paciock" aggiunse subito Zabini, ignorando Malfoy. Lui però non la prese bene, perché si alzò dalla sedia e lo guardò furente. Si aggrappò alla giacca di Blaise "Che cazzo fai?!"gli sibilò contro a mezza bocca. Zabini stupito la guardò di sottecchi e allontanò bruscamente Draco, andandosene arrabbiato.

Malfoy aveva preso la sua tracolla, scuro in volto, e se n'era andato senza neppure guardarla inseguendo Zabini, e lasciandola nella confusione più totale.

Si sentì ribollire di rabbia, prima che le mani iniziassero a tremarle. Era troppo turbata, aveva bisogno d'aria fresca. Non capiva ciò che stava succedendo. Voleva solo allontanarsi da quei due, considerando anche che se l'era cercata.

Stupida. Stupida. Stupida. Si maledì mentalmente.

Perfino arrivata al Lago cercava ancora di capire da dove le fosse venuta quella stupida idea.

Ancora tremante aveva aspettato, in modo da non incrociarli una volta uscita, e era scappata, inseguendo la seconda stupida idea della giornata: andare proprio nel luogo dove solo Malfoy si faceva vivo. Per fortuna quel giorno la sua figura non comparve dagli alberi, e nemmeno lungo la collina.

Restò nascosta diverse ore. Aveva pianto, si era sfogata, e tutto ciò che le era rimasto era il vuoto. Che la spaventava ancora di più del dolore.

Si sentiva soffocare in ogni luogo. E quel giorno era stato lo stesso perfino nel suo nascondiglio.

Rimase tranquilla fra gli alberi, accoccolata al suo mantello, pensando che forse sarebbe stato meglio dirlo almeno a Harry. Con Ron era ancora difficile. E strano. Perciò pensò di optare di confidarsi prima con Harry.

Restò fino a che l'orologio non suonò l'ora di cena, e poi, nella semioscurità seguì il percorso che nella neve la portava al castello. Quando si voltò a osservare la luna piena riflettere sul lago e suoi prati bianchi rimase un istante ipnotizzata dallo spettacolo. E notò un movimento. Una figura scura si era mossa vicino al lago.

Guardò meglio, ma non vide più nulla.

La stanchezza le faceva brutti scherzi ultimamente. Così si voltò, andando dritta verso il castello, senza più guardarsi indietro.

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