•Quattordicesimo giorno
Si sentiva sola. In quei giorni era rimasta a studiare in biblioteca, per evitare il dormitorio, e non aveva parlato molto con Harry. Ron l'aveva cercata, ma non se la sentiva di incontrarlo.
Le mura del castello si erano fatte soffocanti, era sempre più piacevole rifugiarsi lontano. E quel giorno, dopo lezione era uscita, calpestando il leggero strato di neve che era sceso nella notte, sentendolo scricchiolare e comprimersi sotto gli stivali.
La sciarpa rosso-oro la proteggeva, e per fortuna anche i rami avevano reso difficile che la neve ricoprisse il terreno sottostante, riparandola un po'.
Quel giorno aveva con sé la sua vecchia borsetta nascosta nel mantello. Aveva frugato al suo interno, in cerca di una coperta, finché non l'ebbe trovata. Vi si era avvolta e si era messa ad ammirare il paesaggio imbiancato per un po', godendosi il silenzio.
L'aveva visto per l'ennesima volta: Malfoy era immobile, e osservava. Osservava il Lago, ricoperto di ghiaccio nero. Quella distesa scura e lucida si scontrava con il bianco morbido della terra e del cielo. Hermione lo vedeva di spalle, dritto e fiero come sempre, bianco, nero e freddo pure lui.
Si strinse di più nel mantello, abbracciò la coperta, ma fu inutile, così, sopraffatta dal gelo si sollevò, diretta a scuola.
Il ragazzo passeggiava accanto alla riva, osservando Hermione, mentre se ne andava rapida verso il castello.
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