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Nalu

Me l'avevo promesso.

Mi aveva promesso di non lasciarmi mai sola, di non andarsene, che saremo rimasti sempre uniti come un vero Team.

Mi aveva promesso che l'avrei sempre seguito, che l'avrei supportato sempre.

Eppure se n'era andato, lasciandomi una misera lettera, se n'era andato senza dirmi niente, se n'era andato senza pensarci due volte, se n'era andato senza di me.

E faceva male, eccome se faceva male.

Quando la sera, prima di andare a letto, lasciavo la finestra aperta nella speranza di ritrovarti l'indomani vicino a me, Happy ai piedi del letto.

Invece la mattina era sempre la stessa storia, il letto vuoto soltanto con me all'interno.

Mi illudevo di trovarti, di riabbracciarti e magari,perché no, anche di baciarti.

Ma sapevo di essere troppo orgogliosa per farlo e, se un giorno dovessi ritrovarti, ti insulterò come non ho mai insultato nessuno in vita mia.

Perché mi hai lasciata sola, mi hai illusa di promesse che non hai potuto mantenere.

E lo so che tutto quello che desideri é avere Happy al tuo fianco e vantarti di essere il mago più potente di tutta Fiore, solo per soddisfare il tuo ego pieno di presunzione.

Dopotutto ero rimasta sola, senza la mia famiglia, senza le solite litigate mattutine, senza la mia migliore amica e senza te.

Perché a volte hai questo carattere da menefreghista, Natsu? Non sei tu colui che sacrificherebbe la sua vita per i suoi amici? Non sei tu che mi hai salvato da tantissime situazioni?

E non sei anche tu quello che, dopo essere caduto
in ogni battaglia, si rialzava sempre più forte di prima? Eri sempre quello messo al centro dell'attenzione, io ero la tua spalla ero Lucy, la ragazza del Team Natsu.

Non sono mai stata una ragazza dalla mania del protagonismo ma anche a me a volte sarebbe piaciuto essere come te, come Erza, magari anche come Gray, i maghi più potenti di Fairy Tail.

Tralasciando, ovviamente, i maghi di classe S.

Ero sempre messa dopo di voi, dopo di te.

Ma non ho mai voluto allenarmi per essere più forte o partire per viaggi assurdi.

A me andava bene così com'ero, con la mia famiglia.

La famiglia che ora non esiste più.

E lo ammetto, è egoista da parte mia dire questo, ma la colpa è tua Natsu, perché te ne sei andato lasciandoci soli.

Ma è inutile reprimere questo dolore, sono pensieri che mai condividerò con nessuno, tantomeno con te.

***

Lucy aveva bisogno d'aria, di respirare.

Era diventata un'apprendista giornalista e non poteva che esserne più che felice.

Il suo compito era captare più informazioni possibili, soprattutto per la stesura del suo nuovo articolo.

Prese il suo bloc-notes, la sua macchina fotografica e la sua borsetta.

Uscì fuori e respirò l'aria gelida di Crocus.

Si mise in marcia e cercò più informazioni possibili per il suo articolo.

Sospirò. Non c'era nulla di interessante, soltanto le solite e noiosissime cose.

Vagò ancora a lungo, quando scorse in lontananza una testolina blu, svolazzante.

-Non può essere- si ritrovò a pensare Lucy, per poi nascondersi in un vialetto lì vicino.

«Natsu, sei sicuro di volerlo fare?» Gli domandò qualcuno che Lucy sapeva bene essere Happy.

Le venne un tuffo al cuore.

Happy, infatti, svolazzava dietro una figura abbastanza alta, avvolta da un mantello nero dalla punta dei piedi a quella dei capelli.

Eppure, nonostante quella "copertura" sapeva bene chi fosse, non solo perché Happy aveva appena pronunciato quel nome ma perché lei avrebbe riconosciuto quel profumo ovunque, quel profumo irriconoscibile che al momento puzzava perfino di sudore.

Lucy fece una smorfia, si sentiva un segugio.

Si appiattì ancora di più al muretto, ascoltando la risposta del ragazzo dai capelli color ciliegio «ormai ho deciso» Lucy sentì il cuore accelerare, non poteva sbagliarsi, era proprio la sua voce e si maledì per non essere andata lì ad urlargli tutto in faccia e a prenderlo a sberle.

Ma ormai il neko e il ragazzo erano scomparsi in mezzo alla folla. Sospirò ancora una volta, forse non era ancora pronta ad affrontarlo.

Fu così che si decise a recarsi ai grandi giochi per l'ultimo giorno, magari lì avrebbe trovato qualche scoop.

***

«Lucy che cosa coool pensavo non venissi» la salutò, com'era solito fare, Jason, nonché suo capo.

La ragazza annuì solamente, per poi salutarlo con un cenno della mano.

«Diciamo che volevo sapere chi vincerà quest'anno» rispose solamente, assistendo allo scontro tra la Skull Million e la Dullahad Head.

Noioso, così la definiva Lucy, così come Jason.

«Fairy Tail, Saberthoot, Lamie scale...quelle erano vere gilde» sospirò Jason «questa Battaglia non è per niente cooool» concluse infine provocando l'improvviso cambiamento d'umore di Lucy, diventato ancora più triste.

La bionda sospirò, pensando alla strana conversazione di prima.

Forse se l'era solo immaginato, eppure il suo cuore continuava a dirle di tornare indietro.

Tornare da Natsu.

«E la Skull Million vince. Complimenti a tutti» le parole del presentatore fecero solbazzare i due giornalisti.

Lucy guardò la gilda sorridente, riunirsi sotto il compagno vincitore.

Lo abbracciarono, alcuni gli diedero perfino dei baci e Lucy sentì calore all'altezza del cuore.

Quel calore di una famiglia.

Eppure, d'un tratto si sentì davvero un calore, troppo forte, troppo familiare.

Un individuo coperto da un mantello nero fece il suo ingresso nell'arena.

Il cuore di Lucy fece un salto, si girò di scatto, incrociando gli occhi verdi di Natsu.

Deglutì rumorosamente mentre sentiva i vestiti andarle a fuoco.

Lei non poteva, non riusciva a vederlo.

«Vediamo che sapete fare» ghignò lo sconosciuto, che per Lucy non era, contro i membri della Skull Million.

In un battere d'occhio gli mise tutti a tappeto e sghignazzò divertito a quella vista, i capelli più lunghi del solito, lo sguardo divertito e l'aria più adulta colpirono Lucy in pieno viso.

Era Natsu, il solito Natsu ma per Lucy era diverso «e voi sareste la gilda più forte di Fiore? Non fatemi ridere» si girò lentamente, per scrutare dove si trovasse.

Non vedeva quell'arena da quando anni prima aveva partecipato ai grandi giochi ma comunque non ricordava ricordi così preziosi.

Happy svolazzava all'entrata, in cerca di pesce mentre lui non aveva resistito a fare una tra le sue entrate di scena migliori di sempre.

Che fortuna poi, aveva battuto quelle mezze calzette e non poteva che sentirsi più che infuocato.

Scrutò la folla spaventata quando, stranamente incontrò gli occhi di Lucy.

Il cuore di Natsu perse un battito alla vista della sua compagna, le mani nel petto per coprirsi dai vestiti ormai ridotti in brandelli, i capelli biondi portati in una coda lunga, forse era più magra ma era sempre la sua Lucy.

La sua bellissima Lucy.

Non pensava di trovarla qui.

Lui le sorrise raggiante e lei non disse nulla, continuando a fissarlo.

In quel momento lo odiava, l'aveva abbandonata e ora veniva lì come se non fosse successo nulla.

Era tranquillo e la fissava, senza realmente sapere cosa lei aveva passato «yo Lucy, da quanto tempo» le disse contento e Lucy pensò che aveva seriamente gravi problemi.

Natsu la salutò ancora, com'era solito fare ma lei non ci badò, accecata dalla rabbia mista alla gioia di rivederlo dopo un anno.

Ma Lucy era troppo testarda, soprattutto per mostrare al ragazzo che amava i suoi sentimenti.

Girò i tacchi e corse via da quella situazione che non sopportava.

Si era comportata da egoista, lo sapeva ma non riusciva a vederlo, troppi ricordi, troppe promesse.

Sarebbe andata a casa a dormirci un po' su.

***

Natsu rimase fermo lì, da solo.

Lo sguardo perso e il cuore in confusione.

Lui non capiva, non capiva perché Lucy fosse scappata così da lui, aveva forse paura?

Oppure puzzava?

A questa domanda si annusò un pochino.

-Beh in effetti- pensò.

Ma quello non era un buon motivo per fuggire via così.

La sua Lucy non l'avrebbe mai fatto, aveva fatto qualcosa che nemmeno lui sapeva.

Voleva inseguirla ma delle guardie gli tagliarono la strada «tu ora vieni con noi» gli sussurò una di loro.

Natsu giurò di prenderlo a scazzottate appena uscito da questo guaio che aveva combinato «ehi lasciatemi stare o vi disintegro tutti!» Urlò, pronto ad attaccare ma una guardia fu più veloce di lui e gli mise dei bracciali strani nei polsi.

«Ma che..» si lamentò provando ad attaccare e capì essere bracciali anti-magia.

Sbuffò rumorosamente per poi seguire quelle guardie.

Arrivati al castello li accolse la principessa Hisui con i suoi soliti capelli verdi e il sorriso sulle labbra.

«Natsu!» lo salutò contenta «Da quanto tempo! Già in città e combini danni?» Gli sorrise dolcemente per poi dire alle guardie di lasciarlo andare.

Gli sorrise raggiante mentre il suo sguardo si faceva serio «hai delle cose da fare prima no? In primo luogo, riportaci Fairy Tail. Ma soprattutto avrai una missione che capirai presto e col tempo. Conto su di te.»

La principessa gli fece l'occhiolino anche se Natsu non capì le sue parole.

Sotto lo sguardo impietrito delle guardie, Natsu se la rideva «ma principessa..» cercò di giustificarsi quella guardia che lui non sopportava proprio.

Ridendo di gusto gli diede un pugno nel naso e dopo scoppiò a ridere più forte.

«Sentito la principessa? Ci sentiamo belli, ho delle faccende da sbrigare» e poi corse via seguito da Happy, sotto lo sguardo divertito di Hisui.

-Non cambierà mai- pensò per poi incamminarsi verso il padre, seguita a ruota dalle guardie.

Una, per giunta, con la faccia dolorante.

***

Lucy si svegliò mugugnando qualcosa di incomprensibile avvolta tra qualcosa di caldo.

Fu così che aprendo gli occhi si ritrovò stretta tra le braccia di Natsu e la testa tra l'incavo del suo collo con Happy ai piedi del letto.

Sorrise alla vista, le erano mancati così tanto qui momenti, che quasi si dimenticò di essere furiosa con il rosato.

Quasi.

Sicuramente ieri aveva lasciato la finestra aperta.

-Maledetto vizio- pensò mentre si dirigeva in bagno, gli avrebbe fatti dormire ancora un pò, prima della strillata.

In fondo, avevano attraversato un lungo viaggio.

Nel frattempo Natsu cercava Lucy, toccando insistentemente il morbido materasso.

La sera precedente dopo essere uscito dal castello di Hisui l'aveva cercata disperatamente, seguendo il suo odore e poi l'aveva trovata a casa sua mentre dormiva.

Era così tranquilla che Natsu non voleva svegliarla.

Era partito per proteggerla e anche se separarsi da lei gli aveva fatto male, cercava sempre di andare avanti pensando che prima o poi entrambi si sarebbero rivisti.

Infine si promise che non se ne sarebbe mai più andato, non l'avrebbe mai più lasciata sola.

Capitava a volte di sognarla e, ora che l'aveva davanti, non sapeva cosa fare.

Fece la cosa più ovvia da fare, come faceva ogni volta, si intrufolava a casa sua e nel suo letto mentre Happy si metteva ai piedi del letto, com'era solito fare.

«Notte Natsu» gli sussurò prima di addormentarsi Lucy.

Poco tempo fa Natsu aveva capito che Lucy parlava nel sonno e, il fatto che stesse pensando o sognando lui, lo fece sorridere.

Nel frattempo si tolse la maglietta, rimanendo in pantaloncini, accoccolandosi nel letto prendendo dalla vita Lucy in modo da farla stare comoda.

Adesso, capendo che non fosse nel suo letto, si alzò e la cercò per quella casa che, rispetto alla precedente, era enorme.

Ma la cosa che colpi di più Natsu era quel tabellone pieno di foto e informazioni dei suoi amici.

«Ma che..?» si chiese.

Per poi tornare a guardare quel tabellone pieno di informazioni.

Fu in quel momento che Lucy fece capolino nella stanza vestita con un semplice top nero e dei pantaloncini bianchi.

Aveva i capelli bagnati, l'aria ben riposata e uno sguardo triste sul viso.

Natsu rimase sconvolto «che stai facendo?» Gli chiese lei in lontananza.

Natsu si girò a guardarla, fissandola intensamente.

Era cambiata in quell'anno e lui lo sapeva bene, ma la voce, la sua voce era sempre la stessa.

«Cos'è?» Le chiese ignorando la sua domanda, cosa che fece irritare, e non poco, Lucy.

La bionda abbassò lo sguardo, stringendo i pugni e respirando pesantemente.

Natsu deglutì furiosamente, conscio della situazione.

Happy emise uno starnuto dall'altra stanza «Fairy Tail si è sciolta, due giorni dopo la tua partenza. Questo è tutto ciò che so dei ragazzi» lo disse in un sussurro, alzando lo sguardo verso il ragazzo e guardandolo con sguardo fermo.

Natsu strabuzzò gli occhi, tirando un pugno dietro di lui e spaccando mezza bacheca.

Lucy non disse nulla, nemmeno lui lo fece.

Continuarono solo a fissarsi «perché? Perché non vi siete opposti?» disse solo, la voce simile ad un ringhio.

Lucy lo interruppe alzando la voce, tremante e rossa dalla rabbia.

Come poteva minimamente pensare di dettare leggi quando li aveva abbandonati «ti pare che nessuno di noi l'abbia fatto? E poi non sei tu quello che deve giudicarci, in fondo te ne sei andato e ci hai lasciato soli» Natsu abbassò lo sguardo, non sapeva cosa dire, in fondo aveva ragione.

Si sentiva una merda, era tornato da meno di 24 ore e la sua famiglia non esisteva più da un anno e Lucy lo odiava.

Proprio non poteva sopportare la situazione attuale, sentiva le mani formicolargli, mille emozioni lo travolgevano e non riusciva a darsi pace.

Lucy gli stava lontano, era perfino scappata.

Era come se avesse paura di lui «e ora vatti a fare una doccia, puzzi. Chiederò a Cancer di tagliarti quei capelli, sono osceni» detto ciò la bionda fece retro front, lasciandolo solo, in mezzo a tutto quel casino.

***

Quando Natsu uscì dal bagno profumato, con dei capelli nuovi di zecca ed Happy che l'aveva salutato dalla finestra per dirgli di star andando a prendere pesce, non si sarebbe mai aspettato di trovare Lucy intenta a rifare il letto.

Si grattò i capelli nervoso, uscendo dal bagno e tossendo rumorosamente. Era abituato a vedere Lucy mezza nuda, perfino senza vestiti, ma data la situazione sembrava quasi imbarazzante.

Lucy si girò verso di lui, buttando a terra le lenzuola sporche e fissandolo negli occhi «che c'è? Anche le lenzuola puzzavano» Natsu rise, scompigliandosi i capelli, non più vergognosamente lunghi e avvicinandosi a lei.

Lucy trattenne il respiro, arretrò di un passo ma cadde come una pera cotta nel letto.

Natsu le fu subito addosso, la prese per i polsi e la inchiodò al letto.

Lucy si divincolò un poco, cercando di non fissarlo negli occhi.

Sarebbe crollata «perché ieri sei scappata?» Le chiese di getto.

Lucy spostò lo sguardo su lui, guardandolo negli occhi.

Natsu era a pezzi.

Questa consapevolezza la ruppe ancora di più ma lei era a pezzi quasi quanti lui «cosa ti aspettavi Natsu? Che ti accogliessi a braccia aperte?» lui la fissò serio, guardandola dall'alto.

Fissò i suoi occhi nocciola di cui era tanto innamorato e ne scorse il dolore «onestamente si» le disse solo.

Lucy sgranò gli occhi e si divincolò più forte, adesso era furiosa «mi hai lasciata sola, Natsu! Mi hai lasciata con una misera lettera e poi torni qui a chiedermi perché sono scappata? E ti aspettavi davvero che ti accogliessi a braccia aperta ma sentiti, che rabbia!» buttò fuori la bionda, sotto lo sguardo stranito di Natsu.

Natsu continuò a tenerle i polsi bloccati ma piano piano allentò la presa «non ero pronta ad affrontarti, tutto qui» Il ragazzo inarcò un sopracciglio, lasciandole i polsi e guardandola ferito «mi stai dicendo che hai paura di me?» Lucy sospirò e respirò profondamente.

Quel ragazzo era così ottuso e capiva solo quello che lui voleva capire, anzi, non capiva proprio nulla.

Se solo si fosse sforzato di più forse non sarebbero arrivati a quei livelli.

La bionda appoggiò le mani sulle guance del rosato, in un gesto spontaneo e familiare. Gli accarezzò una guancia calda e Natsu chiuse gli occhi, sospirando furiosamente «io non ho paura di te Natsu, anzi, sei l'unica persona di cui mi fido ciecamente, darei la mia vita per te. Ma dannazione!  Come potevo affrontarti senza scattare in una crisi isterica? Mi hai lasciata sola, promettendomi che saremmo rimasti uniti, sempre insieme, come un team, che non mi avresti mai lasciata sola, che ti avrei sempre supportato. Invece te ne sei andato, lasciandomi una lettera." mentre Lucy parlava, scoppiò in lacrime.

Natsù aprì gli occhi di scatto buttandosi a peso morto sulla ragazza e rotolandosi nelle lenzuola pulite che sapevano tremendamente di Lucy.

Le cinse la vita e la abbracciò fortissimo, facendola sfogare «ma non lo capisci che l'ho fatto per te?» le disse, accarezzandole la testa.

Lucy si riprese, balzando in aria e allontanandosi da lui.

Si asciugò velocemente le lacrime e si mise seduta a gambe incrociate.

Non era corretto mentirle in quel modo «per me? Se davvero l'avessi fatto per me mi avresti portato con te!» Natsu la fissò, confuso.

Proprio non capiva, le si avvicinò piano, mettendo la sua fronte a quella della ragazza, inspirando il suo profumo.

Lucy fu scettica al riguardo, troppo ferita.

«Sono partito si, mi sono allontanato da te, anche. Ma ho fatto tutto per proteggerti.
Se tu fossi venuta con me, mi sarei sicuramente distratto. Ti pare che non ti ho mai pensata in quest'anno? Eccome» respirò forte, appoggiando le mani sulle guance della ragazza e guardandola dritto negli occhi «lo so, sono sempre stato tardo a capire le cose ma io ho capito quello che provo per te ed è per questo che ho deciso di intraprendere questo viaggio. Certo, sono partito anche per diventare più forte ma il mio pensiero era fisso su di te. Eh si,lo so che non sono il ragazzo perfetto e che tu magari non ricambi i miei sentimenti ma almeno mi sono tolto un grande peso perché Lucy penso che quello che provo per te sia amore. Cioè, ti amo, capito? Non come si ama una madre o un figlio, cioè ti amo come lo si deve fare per la persona che si vuole sempre al suo fianco, non è così?» Natsu le sorrise imbarazzato e confuso, uno di quei sorrisi che dedicava solo a lei, quelli che Lucy amava.

Natsu era un po' goffo nei suoi movimenti ma non ci pensò due volte a baciarla.

Fu così che si frantumò tutto, la tristezza e la rabbia di Lucy si sciolsero come neve al sole.

Perché quel ragazzo era la sua forza, la sua ancora di salvezza, lei non era niente senza di lui.

Gli avvolse le mani al collo e approfondì di più il bacio, si staccò da lui e sospirò «ti perdono tutto solo perché ti amo anch'io ma non è finita qui, Dragneel» disse soltanto, facendo ridere il rosato.

Lo baciò nuovamente «guai a te se provi ad andartene nuovamente» Natsu scosse immediatamente la testa «il mio posto è qui con te, con la famiglia che presto ricostruiremo insieme.»

«Si ppppiacciono» sussurrò felice il neko, guardando i suoi compagni finalmente felici.

[3207 parole]

~Angolo Autrice~
Ed ora sfornano 30 bambini, no scherzo,(magari).
Ehy minna rieccomi con un' altra One shoot, stavolta su Fairy Tail, in particolare, una delle mie ship preferite. Signori e signore ecco a voi la Nalu.
Ok seriamente, premetto che è la prima storia che scrivo su Fairy Tail, quindi non so che pasticcio sia uscito.
Comunque giuro che ho provato a essere seria 😂
Detto cio mi dileguo,
Sayonara,

~Aly ❤️

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