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37 - Tremate! Tremate! Le streghe sono armate!

«Oh, Liling! Hai visto com'è ridotto questo posto?»

«Oh, Bambam! È peggio di come lo ricordavo. Quel cumulo di macerie è tutto ciò che rimane della serra e le piante sono tutte distrutte!»

«E guarda il camper sullo spiazzo, è un relitto, un ammasso di lamiere, non si capisce nemmeno che era la nostra casetta di fortuna, oh, che tristezza!»

«Già, sembra impossibile provare pena per un luogo simile. Avevamo trovato un posto dove stare e ce ne eravamo affezionate, anche se era in mezzo a un cimitero talmente lugubre da spaventare pure i pipistrelli.»

«Va bene, non possiamo perderci in chiacchiere, su, andiamo, il campo dei cavoli è da quella parte!» Esortò la orientale e in un lampo raggiunsero la florida coltivazione.

«Ma come abbiamo fatto a muoverci così svelte? Un attimo prima eravamo tra le lapidi e in un secondo dopo siamo in mezzo a una marea di teste di cavolo!» Esclamò Bambam. «Guarda quanti ce ne sono?!» Indicò a valle dell'altopiano dov'erano giunte.

«Lo vedo, e senti anche il baccano che fa l'esercito di quella Eritto. Siamo nei guai, in guai seri! Se quella strega abbandona Holywood potremo dire che non siamo servite a niente!» Strinse i pugni la orientale, il volto corrugato.

«Allora dobbiamo trovare subito Eby, lei sa sempre cosa fare!» Piagnucolò la messicana. «Ma perché ci mette così tanto per tornare?» Liling ruotò gli occhi alle stelle, afferrò Bamby per un braccio e la trascinò fino all'orlo dell'altopiano.

«Che maniere Liling! Sei proprio...»

«Zitta e guarda!» La messicana ubbidì. La vista dell'esercito di Cacciatori era superba, ed Eritto spiccava su tutto, ammantata di un'aura rosso sangue. Deglutì.

«Altro che Ebony Mamì, qui ci vuole Wonder Woman!»

«Piantala!» Ringhiò Liling. «È l'ultima possibilità che abbiamo, dobbiamo attaccare!»

«Pazza! Ammesso che attaccassimo, non avremmo abbastanza fiale da lanciare!» sollevò la minuscola borsetta regalata da Malvina.

Liling ci pensò su un po' prima di rispondere. «Dobbiamo cominciare ad avere più fiducia in noi stesse» realizzò. «Tutte le creature magiche incontrate fin'ora non hanno fatto altro che ricordarcelo.»

«Ricordarci cosa?» Domandò Bambam a bracciaconserte.

Liling si illuminò con un piccolo sorriso. «Che siamo le streghe più potenti del mondo!»

«Tu dici che basta crederci?»

«Non solo, crederci non basta, come per ogni cosa nella vita, bisogna attivarsi perché tutti i traguardi sono fermi, siamo noi che dobbiamo raggiungerli!»

«Bel discorso, presidente! E come facciamo con le fiale?»

La orientale si guardò attorno. «Facile! Dobbiamo essere creative!»

«E per Ebony, non l'aspettiamo più?»

«Cara, credo che Eby stia affrontando una battaglia terribile in questo momento, altrimenti sarebbe stata la prima a ritornare intera.» La messicana non trovò nulla da ridire.

Nel frattempo, l'esercito in testa alla despota del Fuoco era arrivata ad appena un miglio dal confine. L'aria per lei iniziava a profumare di vittoria. «Su, avanti! Più svelti! A chi mi porterà oltre il confine di questo buco di paese gli preparerò la mia celeberrima torta infernale!» promise. "Non ci credo! È tutto così facile!" Non fece in tempo a pensare altro che sentì dal cielo stellato innumerevoli fischi e l'aria vittoriosa divenne solforosa. Alzò le ciocche rosse e spalancò le ganasce quando inquadrò una bordata di cavoli lanciati a mo' di siluri contro il suo prezioso esercito.

«Sembrava troppo facile, dannazio...» un cavolo le finì dritto tra le mani e lo studiò. «Op, ma sembra un normalissimo ortag...» l'ortaggio si tramutò in agglomerato di vermoni striscianti e saltellanti. Si ritrovò a gridare e scacciare la nuvola di blatte dalla faccia, grattarsi la testa per i pidocchi e tutto il resto che le stava strisciando sulla pelle. «AAAAA! CHEEE SCHIIIFOOO!»

«Sentila come urla!» sogghignò Liling
mentre armava magicamente altri
cavoli-insetto-bomba.

Bambam, dall'alto dell'altopiano, tese l'orecchio e sorrise. «Bene, quella strega ha ricevuto il mio pensierino! Non ho finito rossastra, ne ho un altro paio» si mosse a velocità improbabile per una che indossa i tacchi anche quando dorme, agitò la borsetta e si fece ispirare dalla conoscenza magica.

«Cenere ero nel corpo e nella mente, Acetosella cara, rendi tutto più fetente!»
I cavoli ancora disponibili della piantagione assorbirono gli effluvi emanati dalla borsetta di Bambam e dopo aver vibrato si staccarono rimanendo sospesi a mezz'aria. La spinta per il decollo lo diede la strega allargando le braccia e richiamando tutto il vento necessario. «È come un bombardamento!» Di fatti gli ortaggi sferici si comportarono come fossero bombe, sibilavano pure. Eritto ebbe una visione spettacolare della bordata che colpì tutti i Cacciatori delle prime linee. Li vide contorcersi, tapparsi il naso e stramazzare soffocati.

Il dubbio su cosa fosse successo lo dissipò la folata puzzolente di ritorno che la fece tossire e lacrimare.

«Prima i vermi, ora questo! Ma si può sapere che caspita succede?»

"Din-dong! Rossa infernale, te l'ho detto, tu di qua non te ne andrai, le streghe son tornate! Din-don!" Ridacchiò la voce dello spirito di Holywood.

«Quelle bastarde! Ora le sistemo davvero definitivamente! Quelle non sanno che ho con me...» fece un gesto e apparì legato e imbavagliato il Dampiro Aldino. «Credevi che non te l'avrei fatta pagare dopo che hai fatto evacuare gli umani da Holywood?» Ghignò. «Come sai, io sono Eritto, la strega che vede il futuro attraverso il fuoco e ho visto il tuo. Sai cosa c'era nel tuo? Morte!»

Aldino smise di dimenarsi. Sospirò, fece forza sul mento e si liberò la bocca: «E nel tuo cosa hai visto, strega?!» Eritto chiuse di colpo la bocca e strinse gli occhi senza chiuderli. «Sono la più potente, non posso morire!»

«Le tre streghe possono ucciderti e io le vedrò giustiziarti!»

La strega del fuoco risistemò il bavaglio, si alzò dal trono e tuonò: «Fattucchiere di Noviluna! So che ci siete voi dietro questo assalto pestilenziale! Fatevi da parte oppure ucciderò il vostro Dampiro
domestico!»

Liling e Bambam si guardarono l'un l'altra. «Come ha fatto a scoprirci così presto?»

«Non lo so Liling, però non possiamo lasciare uccidere Aldino, Eby ne morirebbe!»

«E se fosse una trappola?»

Una eco fece vibrare l'aria: "Whoa oh oh oh!" a cui seguì una specie di assolo di tamburi. Sbigottite più che mai le drag witches non seppero spiegarsi cosa fosse.

«Bamby, hai sentito?»L'altra annuì, si voltò verso la Rossa lontana, protetta nel cuore del suo esercito tutt'altro che sconfitto.

«Liling, raddoppia le cariche, io vado a sistemare quella Piattola rossastra!»

Ora, se poco più di un anno prima alla modella più viziata del pianeta avessero detto che un giorno si sarebbe buttata da un dirupo, in piena notte, per salvare un ragazzo che nemmeno le interessava, ne avrebbe riso annegando in una vasca traboccante di champagne.

Ma ora che la messicana si era buttata contro i Cacciatori, questi finalmente videro bene chi combattere e non lesinarono un contrattacco a base di artigli sparati dalle dita delle mani. Sorpresa da quella capacità offensiva che mai aveva visto fare dai Blues Brothers infernali, la strega si coprì il viso e un attimo prima di essere accolta in malo modo da quelli, il vento avvolse il suo corpo. Un ciclone orizzontale disegnò un cordone simile a un serpente che travolse tutti i Cacciatori sotto traiettoria. Bambam si ritrovò a fluttuare difesa da quell'occhio del ciclone e sorrise.

«Sono io che sto facendo questo? Se
sì, speriamo che mi durino le batterie magiche!» Intravidee in fondo al tunnel d'aria vorticante lei, Eritto, che incuriosita del prodigio si mise a sbirciare tutta sbigottita.

«Resta in posa @ (brutta parola)!» Si diresse verso l'avversaria come fosse Superman, solo con il volto più incavolato che spavaldo. Quello della Rossa invece divenne man mano più grande e alla fine anche spaventato. Si nascose dietro lo schienale del trono e
Bambam saltò sul carro a mezzo passo da Aldino che, malgrado il bavaglio e la posizione scomoda, ammirò il vibrare indomabile del seno della bella strega.

Eritto uscì dal nascondiglio. «Allora è vero che sei ancora viva, malefica tettona!»

«Sì, ancora viva, brutta segna posto per lampioni!» rispose chinandosi verso l'ostaggio.

«Non riuscirai a liberarlo!»

«È quello che credi! Sai, ci sono delle novità, sono l'unica in grado di annullare i tuoi incantesimi!» Difatti alla drag witch bastò sfiorare la corda magica perché liberasse Aldino. Lo aiutò ad alzarsi e lo confortò con un abbraccio.

«Ce la fai?»

«Fì, fa ofa foffofo! (Sì, ma ora soffoco!)» farfugliòcon la testa incastrata nel florido davanzale della strega.

«Ops, scusa, è stato un eccesso di euforia da vittoria!» Allontanò da sé il ragazzo che, a dirla tutta, era molto più felice di quanto avesse sperato.

«Maledetta donna canotto!» ringhiò
Eritto. «Tanto sei sola e io ho un esercito, e poi ho il potere del fuoco, il più potente!» Sbattè le braccia e due colonne infuocate apparvero e si abbatterono contro l'avversaria. Bambam sentì più caldo del normale, negli occhi il riflesso dei turbini incandescenti le cambiarono il colore delle iridi.

«Sono nella cacchina magica!» Si coprì con le braccia e senza che lo volesse si ritrovò sul dorso di un enorme uccello fatto di vento che la trasse in salvo volando in alto.

«Ma com'è possibile? Sto cavalcando il vento! È strabiliante! Riesco ad afferrare l'aria come fosse materia solida!»

«Schifosa bastarda! Come hai fatto a evocare l'Araba d'aria

«Te la do io l'ora d'aria, girarrosto ambulante!» travisò il nome della creatura incantata che stava dominando. Volò attorno al carro del trono e si sporse allungando la mano ad Aldino. Quello balzò, agganciò la mano di Bambam e disse qualcosa di poco cavalleresco alla Rossa, facendola infuriare di più.

«Questa storia si è dilungata sin troppo! Ora vedrete ciò di cui sono capace!» Emise un verso irripetibile, tese le mani, indurì il viso e dal nulla generò un vortice di fuoco. Bambam guidò l'Araba d'aria verso le fiamme decisa a spegnerle come aveva fatto poco prima. Senonché Aldino le bisbigliò: «credo non sia saggio soffiare su quel mostro di fuoco!»

«Perchè non dovrei? Ha funzionato prima.» Il vento d'aria sparato dal becco dell'Araba, non appena entrò in contatto col fuoco, lo alimentò più di quanto Eritto stessa aveva voluto.

«Sei un'oca!» Rise quell'altra. «A me le oche piacciono ben cotte!» Rise ancora indirizzando l'inferno di fiamme contro la nemica. Il calore era talmente intenso che perfino i Cacciatori attorno fuggirono via mezzi inceneriti. Ma d'un tratto avvennero due cose.

"Whoa oh oh oh!" Il verso uguale a quello udito prima sorprese le battaglianti; e anche se il cielo prossimo all'aurora del mattino era sereno, scese una strana pioggia. Chiunque avesse una testa da alzare vide Liling oscillare sopra una massa traslucida, sembrava stesse cavalcando un toro imbizzarrito.

«IIIII! COME SI "FELMA" QUESTO COSOOO?» La orientale si ritrovò a cavalcare un cavalluccio marino fatto d'acqua di mare grande quanto la carrozza di un treno. Persino le briglie erano liquide, e anche lei come l'amica, nonostante l'elemento sfuggente, maneggiava l'acqua come fosse solida. Con la testa e le braccia che andavano avanti e indietro, seduta su una sella acquosa quasi inesistente, condusse il destriero marino sopra il vortice fiammeggiante di Eritto. Tirò le briglie e il cavalluccio marino gigante srotolò la coda e frustò le fiamme spegnendole. In mezzo alle sferze capitolarono quattro decine di Cacciatori. Bambam, con la sua Araba trasparente, raggiunse l'amica.

«Brava Liling! Sei stata davvero fantastica, lasciatelo dire!»

«Chi? Io? Ma non... non so, non ho fatto... mi sono buttata come te mi sono ritrovata a cavallo di questo...»

«Suuuu! Non fare la modesta, dolcissima! Sei stata super!» Liling guardò giù e incrociò lo sguardo con Eritto infradiciata e senza fiamme attorno. Non credette fosse suo il merito.

«Ci sei anche tu, miserabile, inutile (e qualcos'altro)»

La pronta risposta di Liling fu coperta di nuovo da quel verso canterino accompagnato da una breve rullata di tamburi.

"Whoa oh oh oh!"

«Che cos'è questo chiasso?!» Strillò Eritto dal basso del suo trono sguarnito di schiavi decimati dal cavalluccio marino. Il volto trasfigurato dall'irritazione dovuta al contrattempo che le stava impedendo di evadere da Holywood aveva un che di mostruoso. Iniziò a lanciare insulti pesanti e imprecazioni impronunciabili. Le drag witches erano oltraggiate.

«Adesso vi uccido tutte!» strinse i pugni e raccolse tutte le sue forze magiche. Gli occhi divennero di fuoco, i capelli pure, intorno a lei si propagarono come cerchi nell'acqua onde fiammeggianti e tutti i Cacciatori investiti tramutarono in umanoidi infuocati. No, non li fece fuori, tutt'altro, li trasformò in demoni incandescenti capaci di volare. All'ordine di attaccare, gli uomini incandescenti si librarono nell'aria e bersagliarono le streghe come dei kamikaze.

«Ho il dubbio che stavolta l'abbiamo fatta incavolare per davvero!» esclamò la messicana.

«Io credo che sia fuori da ogni dubbio che sia incavolata!» Ribatté la orientale.

«Se deve succedere qualcosa che ci possa salvare chiappe e protesi è meglio che non perda tempo!» Piagnucolò Bamby destreggiandosi come meglio riusciva per schivare i Cacciatori volanti fiammeggianti. Un po' meglio se la cavava Liling grazie alla creatura acquosa.

All'ennesimo "Whoa oh oh oh!"  e rullo di tamburi, avvenne qualcosa. La terra tremò. I Cacciatori camminanti persero l'equilibrio, lo stesso carro d'oro di Eritto si affossò da un lato. La Rossa però non si scompose mentre vedeva in lontananza svariate onde di terra fare scempio di molta parte del suo esercito.

Bambam, avvistando in mezzo al campo di battaglia uno spiazzo sgombro, decise di atterrare per far scendere Aldino, cosicché potesse trarsi in salvo. Mossa infelice. Fu bersagliata da chiunque l'aveva vista, e ancora una volta Liling col cavalluccio marino salvò la situazione, seppur precipitando maldestramente.

«È il caos più completo!» disse Bambam emettendo colpi di vento contro gli oscuri assalitori che lentamente stavano accerchiando lei e l'amica.

«Pessima idea è stata atterrare!» rimbrottò Liling, pure lei impegnata a combattere a suon di gavettoni magici.

«No, è che ho sentito...» schivò un assalitore e lo lanciò in orbita con un ciclone. Non terminò di formulare la frase che in mezzo allo spiazzo si aprì una voragine circolare.

«E che altro cavolo cappuccio sta accadendo adesso?» dissero in coro le due mentre vedevano una specie di masso emergere dalla terra. Era talmente grande che persino Eritto lo notò da lontano.

Quando il macigno emerse del tutto si illuminò freneticamente come fosse una lampada stroboscopica tutta verde e viola e... suonava pure.

"Whoa oh oh oh!
This is what I wanna do
Let's have some fun
What I want is me and you

Boom boom boom boom
I want you in my room
Let's spend the night together
From now until forever..."

Tutti i Cacciatori fiammeggianti o meno, colpiti dalla pioggia di luce colorata, caddero come mosche, chi potè scappò via gridando: «Quando è troppo è troppo! Basta essere carne da macello!» E cose così.

Bamby e Liling realizzarono che quella specie di lampada carillon era il posto più sicuro dove stare, perciò si avvicinarono.

«Bambam! Questa roccia non mi sembra una roccia, mi sembra piuttosto una patatona gigantesca!» Infatti era alta quattro metri e più, e larga quanto due fuoristrada.

«E, sai Liling? Questa è l'ultima canzone che abbiamo ballato al Gatto Fucsia prima che cominciasse questa storia. Era il pezzo preferito di...» La patatona vibrò e nel centro si intravide una fessura luminosa verticale.

«Che succede, si sta aprendo manco fosse l'astronave Enterprise!» dal fulgore dell'uscio della patatona, una figura di spalle apparve tutta vestita di bianco.

«...oh! Sì! Grazie! Grazie! Siete state tutte quante squisitissime! Uh! Sì, oh! Anche voi, anche voi! Uh!» si sbracciava e salutava come una diva di Hollywood lei, Ebony Mamì. Quando si voltò verso le compagne, tutta truccata e vestita di candido vestito a coda di sirena, con le spalle nude, nonché una corona sulla strepitosa chioma riccia tutta sciolta, esplose raggiante.

«Oh, ragazze! Come và?»

«Come va'? Sul serio?! È tutto quello che hai da dire?»

«Bambam, sei elegantissima con quell'abito azzurro tutto volants!»

«Om, sì, va bene, sei gentile...»

«Cosa avete fatto di bello?»

«È una lunga storia!» Rimbrottò Liling. «Di tutto! Ma ti rendi conto? Siamo nel bel mezzo di una guerra! Tu! Piuttosto, che cosa hai fatto finora?»

«Oh, è stato terribile ragazze, molto, molto, molto!»

«Hai combattuto anche tu?» Chiese la messicana.

«Peggio! Ho gareggiato a un concorso di bellezza!» Subito Bambam si mise le mani sulla bocca, il volto contrito e dispiaciuto.

«Uh, sarà stato un incubo! Io li so tutti gli ostacoli, con tutti i cambi di abiti, le difficoltà a reggersi sulle scarpe che scivolano sulla passerella, la pesantezza di tutti gli occhi puntati, le perfidie delle altre concorrenti! Oh, ne so bene io di ste cose! È meglio affrontare sole un esercito che partecipare a quei concorsi.» Disse tutta tremante Bambam.

Liling, con i lucciconi, singhiozzò. «Mi spiace, sarà stato un incubo per te, non credevo... mi spiace...»

«Ma, hai almeno...»

«Oh sì, squisitissima Bambam, da morta che ero mi hanno eletta Miss Fresca di Tomba 2000! Il primo premio!» gridò trionfalmente subito accompagnata dai gridolini delle amiche.

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Nota: volta pagina, il seguito è già disponibile 😉

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