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29 - Drag Popeyes

Nel tentativo di distrarre l'amica dal presagio funesto che si stava verificando, Eby le chiese di Ralph, e contro ogni aspettativa a Liling si illuminò il volto.

«È un amole, pensa che aveva intuito la velità, e che non li intelessano le donne!»

«Oh! Che meraviglia! Sono felice per te!»

«Glazie, ma non posso essele sicula che anche a Bamby vada giù la mia
foltuna»

«No, non dire così, aspetta che trovi anche lei qualcuno e si addolcirà»

«Pelfetto! È ufficiale, siamo molte allola!» rimarcò la orientale mentre faceva volare l'ennesimo bestione muscoloso. Ma pur con tutte la buona volontà, alla fine si ritrovò stretta accanto all'amica attorniata dalle dieci mostruosità rimaste. Erano una conciata peggio dell'altra: le parrucche sfatte, il trucco era diventato una tavolozza di colori mescolati a casaccio, il lucidalabbra evaporato e il rossetto aveva disertato già da un pezzo. Al posto del maquillage però, fecero ottima mostra di sé lividi, contusioni ed escoriazioni assortite.

Per loro fortuna, o quasi, Bashful si rimise in piedi e attirò l'attenzione dei malvagi figuri.

«Lasciate stare queste dolci e delicate "donzelle"! Fatevi sotto con un vero uomo, bestioni da palestra!»
Le drag queens sospirarono. Apprezzarono il coraggio del ragazzo, però ebbero il cuore di raccomandarlo di scappare, fintanto aveva ancora le gambe per farlo. Ma quello non sentì ragioni. Bashful poteva non essere muscoloso, ma pur di difendere le inermi "fanciulle" si fece massacrare.

Ebony fece per protestare, ma una voce ovattata le rubò la parola.

«Maledette streghe di Noviluna, deponete pozioni e poteri, tra due minuti morirete tutte!» rise malefica.

«Sei Eritto, non è vero!?» accusò la mora. «Aspetta che ti acchiappo e vedrai i ceffoni che ti darò!» il tempo di dire quelle poche parole e Bashful si ritrovò a lucidare il pavimento con la faccia, poi la decina di teppisti demoniaci orientò di nuovo lo sguardo verso le drag queens stremate.

All'esterno, Favola/Eritto se la rideva alla grande mentre operava il suo maleficio. Purtroppo per lei, attirò la gente che si trovava a circolare nella piazza, curiosa di sapere cosa stesse facendo. Durante l'atto magico, sembrava un mimo che imitava il tiro della fune. Apparve talmente dotata che la gente prese a lanciarle manciate di monetine accompagnate da applausi. Infastidita da ciò, iniziò a ruggire «Andate fuori dalle scatole!» e li fece anche ridere, al che perse le staffe.

«Potere della morte io ti invoco Incenerisci questi idioti con il fuoco!» fu un'ecatombe. Fiamme scaturirono su chi le era più vicino, braccia e teste avvolte dal fuoco disegnarono scie irregolari mentre la gente scappava atterrita. Molti furono ridotti in cenere, donne, giovani, persino una delle tre suore il cui destino l'aveva risparmiata dall'incidente stradale. Favola/Eritto rise soddisfatta.

«Consegnatemi l'erede di Noviluna e vi assicurerò una morte lunghissima e atroce!» inviò il messaggio all'interno del bar.

«Ma che caspita di alternativa è questa?!» ribatté Ebony, mentre indietreggiava al cospetto degli energumeni indiavolati. Cercò una via di uscita. Vide la gente pietrificata seduta ai tavoli. Individuò difronte a Belmer, Bianca Teace, e ancora una volta le parve essersi mossa. Aguzzò la vista e involontariamente attinse l'ultimo barlume di potere grazie al quale vide l'unica puerpera di Holywood agitare un mignolo. Un sottilissimo filo impalpabile si propagò dalla falange fino a sfiorare Bashful, che si rialzò per la terza volta, malgrado l'indicibile pestaggio.

Ebony fece per dire qualcosa, ma un ceffone la zittì buttandola a terra. Ferita più nell'orgoglio che fisicamente, volse lo sguardo da pantera verso chi l'aveva colpita. Si trattenne la guancia infuocata dal colpo ricevuto. Rivoli di sangue uscirono dal naso e dalla bocca striandole la pelle eburnea. Liling la soccorse e in quei gesti trasparve la resa.

Eritto aveva vinto, e alle ragazze non rimaneva altro che attendere di essere massacrate dai Cacciatori ipervitaminizzati dopo che ebbero messo KO Bashful per l'ennesima volta.

La fine arrivò accompagnata da un'esplosione di vento così forte che mandò a gambe all'aria tutti i mostri appresso alle darg queens.

«Che fatica! Non capisco come mai non riuscivo a entrare!» disse Bambam Gladys guardandosi attorno, anche se era più preoccupata di sistemarsi il vestitino attillato col quale aveva sostituito il precedente. Quando le parve giusto studiare meglio la situazione, individuò, a suo dire, due individui travestiti da donna. Uno era a gambe divaricate a centottanta gradi, e l'altro con gli arti aggrovigliati. Si avvicinò con la stessa aria che aveva quando per sbaglio entrava in un negozio di abbigliamento al di sotto dei suoi standard di alta moda.

«Oh! Accidenti! Ho sbagliato bar!»

«Cretina!» emisero voci irritate Eby e
Liling.

«Ah, no, sono al posto giusto!» aiutò le amiche a rialzarsi.
«Ma che cosa è successo? Guardatevi! Siete ridotte a stracci vecchi improponibili nemmeno ai saldi delle fiere campagnole!»

Ebony era indecisa su come doveva guardare la messicana, ma riconobbe che la sua entrata ventosa era stata provvidenziale.

«Le abbiamo prese in continuazione, e in tutte le maniere... tranne Liling, grazie alla nonna amante di BrucebLee...» Bamby non comprese tutto, ma era felice d'aver trovato le compagne ancora vive. Voleva esprimere parole di incoraggiamento, ma la distrasse qualcosa che le stava sfiorando una caviglia. Si girò e vide steso per terra Bashful.

«E questo? E i nostri camerieri fucsia?»

«I nostri sono stati disintegrati, e questo ragazzo si sta battendo per noi!» disse Ebony. «Svelta ora! Dacci le pozioni!»

Bamby riconobbe la forza di volontà di Bashful. Le si incresparono le zampe di gallina sotto gli occhi a vederlo così determinato. All'ennesimo incitamento delle compagne si mise a cercare nel décolleté le ampolline delle misture magiche. Il bruttino, reso ancora più brutto a causa delle percosse, si trovò a rimettersi in piedi accanto alla messicana. Risalì con lo sguardo le gambe avvenenti della modella, i fianchi torniti, il ventre piatto e l'ampia ombra del seno, e su quel punto prestò maggiore attenzione.

«Tette Volanti!» Bambam non distolse lo sguardo, né trovò nessun barlume di sarcasmo. Sospirò quando il giovane la raccomandò di stare indietro promettendole di difenderla a costo della vita. Sospirò ancora altre volte. E anche quando quel poveretto si ritrovò scaraventato a terra dai forzuti infernali, la sua bocca sospirò rapita.

«Bambam! Per l'amor del cielo! Vuoi vederlo morire quel poveretto?! Dacci queste dannate pozioni!» ordinò la mora.

Tre fialette fatte di foglie verde scuro con sulla sommità turaccioli di radici, brillarono come smeraldi nelle mani della messicana. Le distribuì alle compagne.

«Come si usano? Le lanciamo? Le cospargiamo? Le agitiamo?» domandò Ebony.

«Le beviamo» istruì Bambam, dando per prima l'esempio. Ebony e Liling si scambiarono sguardi attraverso i quali una diceva all'altra che non aveva voglia d'invecchiare magicamente come la volta precedente, ma alla fine bevvero, tanto, cosa avevano da perdere?

«Forza della natura cambia l'andazzo
poni fine al cattivo sollazzo,
inverti il doloroso strapazzo
e vedi di funzionare, porco c...»

«BAMBAAAAM!» tuonarono le compagne. «Che caspita d'incantesimo è questo!?»

Eby mise le mani ai fianchi.

«Che volete da me? Non sono brava con le rime!»

«Lo sappiamo a cosa sei brava!» asserì Liling, e Bambam rimase a bocca aperta per l'allusione fatta dell'amica. Non rispose a tono, ma nemmeno era intenzionata a far morire lì il discorso. E poi non poté dire nulla, perché arrivò una nuova minaccia da parte di Eritto.

«Streghe di Noviluna, il tempo è scaduto. Ora morirete malissimo!» disse quella da fuori, e poi sciorinò lo stesso incantesimo col quale aveva massacrato la gente in piazza. Lingue di fuoco penetrarono dagli scuri e dalle fessure delle feritoie lignee del bar. L'aria assunse odore di fumo. Le drag queens si strinsero l'un l'altra e insieme intonarono l'unica esclamazione che chiunque nella loro condizione avrebbe espresso: la parola con la "c", quella piccola parolina che poco accidentalmente andò a completare la formula magica di Bambam.
Avvenne qualcosa.

Liling vide la pelle del viso di Ebony tornare turgida e perfetta, le ammaccature seminate in tutto il corpo scomparire una dopo l'altra, persino il trucco e la parrucca ritrovarono l'aspetto radioso di prima. E allora comprese che la pozione di Bambam stava sortendo l'effetto, anche perché i benefici si diffusero pure su di lei.

Ebony non ebbe bisogno di studiare la situazione per rendersi conto del cambiamento. Si alzò da terra e si diresse sculettando più elegante che mai verso il balordo infernale che aveva osato schiaffeggiarla. Ricevette un pugno in faccia dritto sul naso. Liling e Bambam si tapparono la bocca sgomente. Ognuna pensò e si augurò che l'incantesimo fosse riuscito per davvero.

Ebony sentì suon di ossa rompersi come grissini raffermi. Ci fu un urlo e una imprecazione intraducibile. Vide il vigliacco trattenersi la mano e lei, ferma e incolume sul posto, sorresse come una fiera selvaggia lo sguardo carico di odio di quello.

«E adesso, guai a te!» sbatté in faccia al miserevole figuro uno dei migliori ceffoni di cui era autrice. Non avvenne nulla di eclatante, nemmeno una piccola esplosione, però la testa di quello si staccò di netto dal collo e volò via, rimbalzò come un pallone contro una colonna di pietra del bar e andò a finire dritta verso Liling che la parò alla stregua di un portiere di calcio. Lì per lì la orientale era sbigottita, esattamente come l'espressione rimasta impressa sul volto del testone che si ritrovava tra le mani, ma quando realizzò cosa fosse successo, tremò tutta e lo lanciò contro Bambam la quale, non meno inorridita, gridò:
«Che-schifo-che-schifo-che-schifo!» prima di rimandarglelo indietro. E andarono avanti così una decina di passaggi, prima di cominciare a menar le mani contro i Cacciatori super palestrati.

Ebony si guardò i palmi. «Non è successo quello che mi aspettavo, ma
non è niente male lo stesso!» poi chiese a Bamby cosa aveva usato per la pozione.

«Calendula, aceolaria, forzisia e scissandra» elencò dubbiosa e Liling, tra un man rovescio e l'altro, cercando di non toccare gli arti che a ogni colpo staccava dai corpi degli energumeni, captò l'insicurezza dell'amica.

«Confessa, non hai usato queste erbe!»

«E va bene, forse le ho confuse con la zuppa di spinaci!»

Ebony si voltò un attimo. «Hai dato la nostra cena alle Lanterne?!»

«Quante storie, le erbe sono tutte dello stesso colore... e poi di che vi lamentate, ha funzionato, no?!» sferrò
un calcio nello stomaco di un energumeno che voleva infierire su Bashfull svenuto. «Per di più abbiamo pure cenato!»

Le fiamme avanzavano verso i clienti ancora impietriti e privi di sensi. Liling si lanciò verso Ralph, il più esposto al fuoco. Affrontò a colpi di kung-fu da strada tre bestioni, e stavolta non si limitò a scaraventarli in aria, li massacrò pareggiando la loro crudeltà.

«Guardatela come corre in contro al suo bel rosso!» esclamò Bambam mentre si destreggiava con un altro terzetto di pompati indemoniati.

«No, lo salvo dal fuoco, non sono mica come te!» ribatté la orientale.

«A chi la vuoi dare a bere? Ogni volta che lo vedi trattieni a stento l'impulso di annodarti le caviglie dietro le orecchie!» mandò nel frattempo al tappeto il terzetto di mostri di sua competenza.

«Pel chi mi hai pleso? Non sono mica come te, che appena qualcuno ti fa occhi dolci allalghi le gambe così velocemente che ti sfili tacchi a spillo come spalati dalla fionda!» e anche lei sistemò il suo gruppo di mostruosità.

«Tu la dai via come fosse pane!» ribatté la messicana.

«E tu la dai a tutti glidando olè!» rilanciò Liling... e andarono avanti così fino a termine del servizio: pestaggio-manigoldi-infernali.

Ebony, dal suo canto, non fu meno delicata, le suonò di santa ragione ai rimanenti altri sei bestioni. E le suonò al punto che da fuori Eritto rimase perplessa all'udire una specie d'insistente rullata di batteria, le parve ascoltare un assolo di rock-and-roll coi tamburi suonato da un ubriaco. Rimase interdetta sul continuare a mantenere attivo il sortilegio che la costringeva a reggere la posa del mimo che tira la fune. Ma quando sentì lo stocco finale, vide le finestre esplodere e il fuoco spegnersi di colpo, la sua magia si interruppe e finì col sedere a terra. Imprecò. Il volto preoccupato divenne agitato quando notò l'intera facciata del bar, alta dodici metri larga venti, fatta di legno massiccio e travi di cemento armato, avanzare verso lei. Non poteva immaginare che dietro a quella muraglia di materiale edile c'era l'arrabbiatura di Ebony. La mora infatti, dopo aver disinfestato il bar dai Cacciatori malvagi, si adoperò con tutte le sue forze per aprire la porta. La colpì con un doppio ceffone a piene mani. La porta rimase sigillata, ma in compenso sradicò fondamenta, muri, pareti, tralicci e tutta l'intera facciata.

Bambam e Liling la smisero di battibeccare, troppo spaventate dal semi-crollo del bar provocato da Eby.

«Credo si sia incavolata!» tremò la orientale.

«Ma giura! Da cosa l'hai capito?» ribatté Bamby, mentre si adoperava con la sua magia del vento a portare in salvo i clienti ancora catatonici.

Intanto, la facciata sventrata e scaraventata da Ebony proseguiva l'avanzata in aperta piazza. A Eritto/Favola, il cricchiare di quella massa muraria parve uguale a quello di una vecchia trebbiatrice; scavò pure un solco al suo passaggio. Imprecò nel vederla farsi sempre più grande minacciando di schiacciarla. Strisciò indietro e quando sentì Ebony Mamì ringhiarle contro: «ERITTO! ADESSO TI RIMESCOLO COME UN'INSALATA!» se la diede a gambe così rapidamente che quella che lei chiamava minigonna divenne una panciera, tanto era risalita sui fianchi durante la corsa. Il fragore del crollo della facciata mise fine all'ultimo tormento inflitto dalla strega malvagia, che svanì appena in tempo, evitando di rimetterci le penne sotto le macerie.

Ebony era ancora in vena di scatenare la sua ira, ma la vista dei corpi inceneriti in piazza la obbligò a tornare in sé e a dolersi profondamente per la perdita di tutti quegli innocenti coinvolti.

Le drag queens tacquero accomunate dal senso del dover soccorrere tutti coloro che erano salvabili, e a dispetto della possibilità di essere scoperte, praticarono tutti gli incantesimi che i loro cuori suggerirono. Non credettero di esserne capaci, come anche non immaginavano che Bianca Teace, un minuto prima di svanire, fece la sua parte per esaudire il desiderio salvifico delle sue protette, drag witches.

Coloro i quali furono strappati dalla morte, videro la piazza mezza disvelta e l'alta facciata del versante del bar strappato via e crollato. Gli interni delle case accanto sembravano alveoli di un alveare. Ma ciò che più recò maggiore orrore erano proprio le drag queens, che malgrado tutti i salvati stavano vedendo come quelle guarivano i feriti usando ritornelli e filastrocche, ai loro occhi tornò l'antica paura, e già qualcuno iniziò a gridare: «Alla strega!»

Ebony, Bambam e Liling si strinsero l'un l'altra. Nei volti un profondo senso di colpevolezza le annientò più di quanto aveva voluto accadesse Eritto.

«Ragazze, stavolta noi abbiamo...» la sassaiola spezzò il pensiero di Ebony e svanirono grazie ai poteri riacquisiti.

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Spinaci: curiosità, a discapito della fama popolare che li nomina come l'alimento più ricco di ferro, i gustosissimi spinaci occupano l'ultimo posto in classifica del ferro. Nell'ambito nutrizionale, e nello specifico delle caratteristiche dei vegetali in generale, sono le lenticchie a detenere il primo posto in quanto ad apporto di ferro.

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