Capitolo 25
Draco
Dopo varie scale e rampe che ormai Draco e Alexa conoscono a memoria, arrivano finalmente alla Torre di Astronomia. La torre più alta del Castello di Hogwarts. Qui, gli allievi, compresi Draco e Arya, studiavano le stelle ed i pianeti.
Dopo un po' notano che c'è anche una persona con loro. È appoggiata alla ringhiera. Sembra un ragazzino di diciassette anni. Alto quanto Arya, capelli ricci e neri, divisa di Hogwarts e rigorosamente dei Serpeverde. Sta fumando una sigaretta nel mentre guarda il Lago Nero.
"Colui che non esiste." - Dice Draco sussurrando.
"Tra poco veramente non lo faccio esistere più." - Dice Arya sussurrando.
Appena finisce di fumare la sigaretta, si gira in direzione di Draco e Arya che subito puntano le lame delle loro spade contro di lui. Lui subito li guarda. Non è spaventato. Anzi, è molto contento, come un bambino appena vede una caramella.
"È incredibile." - Sono le prime parole che escono dalla bocca del ragazzo - "Voi due. Insieme. Innaturale, ma... Wow." - Fa comparire nella sua mano una mela verde nel mentre li guarda per bene - "Incredibile." - Mangia un morso di mela - "Oh, scusa Draco. So che sono le tue preferite. E vuoi-"
"Colui che non esiste." - Dice Arya.
"Colui che non esiste." - Dice il ragazzo ancora con la bocca piena - "Mi chiama ancora così?" - Dice riferendosi alla Umbridge nel mentre ingoia - "Inquietante, vero? Ma... Mi piace."
Draco e Arya non sanno che pensare. Pensavano al peggio del peggio, ad un combattimento o robe del genere. Invece, si ritrovano un ragazzino di diciassette anni, che fuma, e che sta parlando con loro come se fossero tre vecchi amici che si rincontrano dopo tanti anni.
"Coraggio, forza." - Dice il ragazzo con molto entusiasmo - "Parliamo e... Accomodatevi."
Fa comparire tre sedie di legno. Una per lui, una per Draco e una per Arya. Draco e Arya si guardano e poi si siedono, ancora con le loro spade in mano, così da poter attaccare appena vedono un passo falso da parte del ragazzino. Subito dopo, anche il ragazzo si siede molto contento, nel mentre finisce di mangiare una mela.
"Non sono ciò che vi aspettavate?" - Domanda il ragazzo.
"Sei solo... Un ragazzino." - Dice Draco.
"Si. In carne ed ossa." - Dice il ragazzo con la bocca piena - "Non ditemi che vi ho deluso."
"No." - Dice Arya sogghignando - "Sei solo più facile da uccidere." - Si alza dalla sedia e gli scaglia la sua spada.
Ma subito il ragazzo si teletrasporta dove la spada è caduta. La prende e la fa comparire nella mano di Arya. Sia lei che Draco sono molto stupiti da ciò. Poi il ragazzo si teletrasporta sulla sedia e inizia a ridere, per poi tornare subito serio.
"Avete fatto un lungo viaggio, non è vero?" - Domanda il ragazzo per poi guardare Arya - "Tante fughe. Tanto dolore." - Poi guarda Draco - "E tu? E tu sei una voce sul dorso di un drago." - Inizia a ridere - "Pronto per la gran cavalcata. E finora hai tenuto duro. Immagino conti qualcosa."
Basta con questi giochetti da bambino...
"Credo che tu non abbia capito la situazione." - Dice Draco serio e con tono autoritario, nel mentre gli punta la lama, dato che gli ha infastidito molto quello che gli ha appena detto - "Hai perso. Ti abbiamo trovato."
"Ma va'!" - Dice il ragazzo facendo il finto sorpreso - "Certo che si."
Subito Arya cerca di nuovo di colpire il ragazzo sferrandogli un colpo con la sua spada, ma fa la stessa cosa di prima, solo che adesso si è seduto sullo schienale della sedia. E si mette a ridere di buon gusto, senza fermarsi.
"Bersaglio mancato." - Il ragazzo deride Arya - "Non vuoi arrenderti, eh? Allora togliamoci il pensiero."
Fa comparire un tavolo di legno con due fogli. Draco si alza e si avvicina ad Arya, che sta guardando bene cosa c'è scritto. E sembra una specie di contratto che contiene all'interno un accordo.
"Voi non potete uccidermi, perché io so già quel che succederà." - Dice il ragazzo risedendosi sulla sedia.
Poi guardano sotto e su molti fogli sono scritti tutte le conversazioni di qualche minuto fa. Ogni singola parola che è uscita dalla loro bocca.
Me: "Colui che non esiste. Mi chiama ancora così? Inquietante, vero? Ma... Mi piace. Coraggio, forza. Parliamo e... accomodatevi. Non sono ciò che vi aspettavate?"
Draco: "Sei solo... un ragazzino."
Me: "Si. In carne ed ossa. Non ditemi che vi ho deluso."
Arya: "No. Sei solo più facile da uccidere."
"È un banale trucco." - Commenta Draco vedendo i fogli.
"Ok. Voi due non vi chiedete come faccio a scansarmi un attimo prima dell'attacco?" - Domanda il ragazzo.
"No." - Dice Arya - "È grazie alla bacchetta che hai in tasca."
"Giusto. Ma come faccio già ad averlo in mano con tutto ciò che mi serve sapere per evitare di essere ucciso da voi due?" - Domanda ancora il ragazzo - "È semplice. Io so già tutto. E ho visto tutto. Tutto quello che avete fatto a Godric's Hollow, io l'ho visto. Tutte quelle cose che il mondo non sapeva, io le sapevo. Tutto quel complottare, tutto quel parlare. Quei fugaci sguardi nel treno, nel Vuoto dopo che siete rotolati giù da quella collina. Molto romantico, una cosa davvero commovente, sul serio. Ed io non mi commuovo mai, lo dovete sapere."
"No." - Dice Arya - "No, siamo usciti dal tuo piccolo schema. È così che siamo arrivati qui."
"No, sbagliato." - Dice il ragazzo prendendo sigaretta e accendino - "Ogni passo fatto per arrivare qui, Godric's Hollow, il Vuoto. Io vi ho spianato la strada. Voi... l'avete solo percorsa. E ho il resto qui." - Dice facendo comparire sul tavolo altri fogli.
Ma non sono solo discorsi. Anche immagini in bianco e nero. Draco e Arya si avvicinano per guardarli bene, e non credono ai loro occhi. Per loro sono ancora imbrogli da parte del ragazzino. Un ragazzino che, hanno notato, è molto più furbo è molto più avanti di loro.
"Tutto quello che succederà." - Dice il ragazzo sistemando per bene i fogli sul tavolo, così che Arya e Draco li possano vedere per bene- "C'è solo un modo in cui può andare."
"E allora perché siamo qui?" - Domanda Arya.
"Oh andiamo." - Dice il ragazzo come se la cosa fosse ovvia - "Non potete arrivare alla fine finché il viaggio non vi avrà cambiati. Tutto questo deve succedere. Per metterci nello stato d'animo giusto per finire l'impresa."
"Giusto." - Commenta Draco.
"Giusto." - Ripete il ragazzo.
"Quindi è tutto un gioco." - Continua Draco - "È tutta... Una manipolazione."
È uno stupido gioco infantile per i ragazzi come te.
"È interessante che tu sia giunto a questa conclusione." - Dice per poi guardare Arya - "Arya, pensi di poterti fidare di questo tizio?"
"Non ascoltarlo." - Dice Draco guardando Arya.
"Non ascoltarlo." - Dice il ragazzo facendo l'imitazione di Draco - "Pensi di essere ancora in grado di fidarti di qualcuno, Arya?"
Hai capito che Arya è la più debole di noi.
Ma lasciala in pace.
Non si merita tutto questo.
Arya non risponde. Stenta a guardare Draco dall'alto in basso, guardare il ragazzo per poi sedersi sulla sedia. La stessa cosa fa Draco. Il ragazzo rimane in piedi porta la sigaretta in bocca e l'accende.
"Capisco le vostre obiezioni morali nei confronti del mondo." - Dice il ragazzo - "E i miei metodi sono ingannevoli. Ma la missione non lo è mai stata. Senza di me, senza il mondo, sarebbe il caos." - Il ragazzo prende la sigaretta in mano e la colpisce per togliere la cenere, nel mentre caccia fuori tutto il fumo.
"Allora di che hai paura?" - Domanda Draco.
Il ragazzo si appoggia di schiena alla ringhiera - "Di me."
"E chi saresti tu?" - Domanda Arya.
"Sono stato soprannominato in molti modi da molte persone." - Dice il ragazzo divertito - "Un sovrano, un conquistatore, colui che non esiste, uno stronzo, una merda, un malato mentale, uno psicopatico. Ma non si può ridurre tutto a un nome."
Il ragazzo fa comparire della polvere brillante bianca che prima circonda la Torre di Astronomia, poi crea delle figure davanti a sé e davanti a Draco e Arya. Loro due sono molto interessati a ciò, dato che forse avranno le risposte alle loro domande.
"Anni fa, prima di essere creato, una... Variante, chiamiamola così, di me, viveva tranquillo e felice sulla Terra." - Comincia a spiegare il ragazzo, nel mentre le figure creano ciò che dice - "Scoprì che c'erano delle storie insieme alla sua storia, come dei universi alternativi. Contemporaneamente, altre versioni scoprivano la stessa cosa. Naturalmente entrarono in contatto. Ci fu la pace? Si, ma durò poco. Una pace autocompiacente e narcisista. Che bei capelli, Che bel taglio sul sopracciglio, Che bel completo, e così via." - Tira un po' la sigaretta poi continua - "Condivisero tutto. Usando il meglio del... Proprio universo, diciamo così, per migliorare gli altri." - Si siede sulla ringhiera e finisce di fumare la sigaretta, sputando la miccia al di fuori della Torre di Astronomia - "Tuttavia, non tutte le mie versioni erano così... Pure di cuore. Per alcuni di noi, il mondo voleva dire paradiso. Per alcuni di noi, l'inferno. Per alcuni di noi, nuove terra da conquistare. La pace tra le varie realtà esplose in una guerra. Ogni variante lottava per preservare il proprio universo e le loro idee. Fu quasi la fine, signore e signori, di tutto e di tutti."
E cosa serve questa patetica storia con noi, ragazzino?
"E fammi indovinare." - Dice Arya interrompendolo - "Voldemort è arrivato e ha salvato tutti? E se non è Voldemort, è Silente? O Godric Grifondoro? Tosca Tassorosso? O Priscilla Corvonero? O addirittura Salazar Serpeverde?"
"Amen." - Dice il ragazzo molto divertito - "No, no e poi no. È qui che ci discostiamo dal dogma." - Scende dalla ringhiera - "La prima variante incontrò una cosa che fece creare molte vie per la storia. In grado di distruggere tempo e spazio. Una cosa che voi due conoscete molto bene."
Non può essere quell'oggetto...
"La Giratempo." - Dice Draco guardando in alto.
"Bingo!" - Dice molto entusiasta il ragazzo - "Ho sfruttato il potere di quell'aggeggio e ho fatto esperimenti su di essa. Ho trasformato la Giratempo in un'arma e ho posto fine alla guerra nel multiverso. Una volta isolata la nostra storia, dovevo solo gestire il flusso delle azioni di ognuno e prevenire ogni cambio di programma. Naturalmente, apportando qualche modifica. E da qui, la battaglia è stata vinta da Voldemort. Persone che sono morte, in realtà non sono morte. Persone che sono riuscite a sopravvivere, in realtà sono morte. Voldemort ha vinto ed Harry Potter ha perso. Una burocrazia estremamente efficiente. Ergo, ere e ere di armonia cosmica. Ecco..." - Fa scomparire tutta la polvere magica - "Non c'è di che."
Adesso tutto ha un senso. Lui ha usato il potere della giratempo a suo vantaggio, così che le cose vadano come vuole lui. Ha creato una nuova realtà dove tutto va come nei suoi piani. Perché secondo lui, doveva andare così per un mondo più tranquillo e sereno.
"Siete venuti per uccidere il diavolo, giusto?" - Domanda il ragazzo - "Beh, indovinate? Io vi tengo al sicuro. E se pensate che io sia il cattivo, beh, pensare male, dato che non avete visto le mie varianti. Ed ecco lo stratagemma. Ordine soffocante o caos catastrofico. Potete odiare il dittatore, ma qualcosa di molto peggio riempirà quel vuoto se lo destituite. Ho vissuto milioni di vite. Ho affrontato ogni scenario. Questo è l'unico modo. Il mondo, funziona, come avete notato per ben otto anni in quella variante di storia. E per tutti va bene... tranne per voi due."
Basta con le bugie, ragazzino.
"Oppure sei tu il bugiardo." - Dice Arya in tono di sfida.
"O io sono un bugiardo." - Dice il ragazzo, spavaldo.
"E quindi tu continuerai a distruggere ogni realtà che si creerà?" - Domanda Draco.
"Si." - Il ragazzo li guarda per bene - "Dovreste farlo voi due."
Sia Draco che Arya lo guardano confusi e perplessi. Veramente il ragazzino gli ha creato di distruggere le altre realtà? Veramente vuole solo quello da loro?
Noi? Distruggere le nuove realtà?
Come possiamo farlo?
Perché dovremmo farlo?
"Ecco due opzioni." - Dice il ragazzo prendendo un'altra sigaretta e l'accendino - "Uno, mi uccidete e distruggete tutto questo, così non avrete un diavolo e il mondo ritornerà alla normalità, come è stato scritto originariamente. Oppure, voi due. Voi governate tutto, fate in pratica il mio lavoro."
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro