Capitolo 22
Alexa
Alexa sta camminando lungo il corridoio dell'enorme Villa Malfoy. Si sta dirigendo in una delle tante stanze del lato ovest. In una di queste ci sono due Mangiamorte. Appena la vedono, aprono la porta. Appena Alexa entra nella stanza, i Mangiamorte chiudono la porta.
Davanti a lei c'è una gabbia magica a forma di cubo. Dentro di essa c'è una persona, una persona che Alexa conosce molto bene, dato che si conoscono da una vita, dato che sono nati lo stesso giorno e alla stessa ora. E hanno anche lo stesso sangue.
"Fratello." - Dice Alexa sedendosi su una sedia di fronte alla gabbia.
"Sorella." - Dice Blaise che è rinchiuso in un cubo di magia e con le manette magiche legate ai polsi - "Perché sono rinchiuso qui?"
"Hai liberato il Mangiamorte ribelle." - Dice Alexa con tono autoritario - "Sei stato sleale verso il tuo Signore Oscuro, Lord Voldemort."
"Sleale?" - Domanda Blaise perplesso e infastidito allo stesso modo.
Si, sleale Blaise.
"Pensavi di fuggire alla punizione come quando eravamo bambini?" - Domanda Alexa a sua volta - "Quando tu facevi i casini e ne andavo io di mezzo?"
"Sleale verso chi?" - Dice Blaise alzandosi velocemente - "C'eri anche tu da Voldemort, nella Stanza della Morte. Non era reale il Signore Oscuro. Non è mai stato reale tutto questo che stiamo vivendo."
Ah, questo lo so molto bene, fratello.
"Pensi che cambi qualcosa?" - Domanda Alexa molto infastidita.
"Cambia tutto quanto." - Dice Blaise avvicinandosi il più possibile al perimetro magico dove è stato rinchiuso dai suoi ex colleghi - "La gente deve sapere la verità."
"Assolutamente no." - Dice subito Alexa alzandosi di scatto dalla sedia - "Al mondo serve stabilità, soprattutto in questo momento storico molto tragico. E finché non ne sapremo di più, è ciò che gli daremo." - Si avvicina il più possibile a Blaise - "Quindi tu dovrai dirmi tutto."
Blaise si guarda intorno sbuffando. Non vorrebbe dirlo, ma ormai è in trappola e non può sfuggire da lì. Non può sfuggire da sua sorella.
"Che cosa vuoi esattamente da me?" - Chiede Blaise, ormai esausto.
"Hai avuto un contatto con il Mangiamorte ribelle." - Spiega Alexa nel mentre prende un block notes e una penna con cui scriverà tutto ciò che dirà Blaise - "Voglio sapere solo che cosa la motiva."
"Vendetta." - Risponde Blaise secco - "Voleva uccidere Voldemort. Ma si è rivelato solo un falso, ricordi? Per cui, cercherà chiunque ci sia davvero dietro a questa storia." - Blaise guarda bene Alexa e nota che lei ha uno sguardo come se non le importasse di tutto quello che gli ha appena detto - "Qui non si tratta affatto di proteggere il mondo, vero? Anche tu vuoi solo scoprire chi c'è dietro a tutto questo." - Blaise ride - "Non lo scoprirai mai. Non prima di lei."
Ne sei proprio sicuro, fratello?
"E perché mai?" - Domanda Alexa molto infastidita dalla provocazione.
"Tu lo vuoi e basta, sorellina. Lei ne ha bisogno."
Arya lascia la stanza dove ha intrappolato suo fratello, sbattendo violentemente la porta. Poi urla il nome dell'elfa domestica che prima ha mandato per finta a prendere dei documenti riservati. Winky corre da lei e si mette subito vicino ad Alexa.
"Salve." - Dice Winky molto timidamente.
"Mi servono i libri riguardanti la nascita dell'impero di Voldemort." - Ordina Alexa molto seriamente e con passo lungo e veloce - "Tutto, dalla battaglia in poi."
"Beh, è un compito abbastanza arduo." - Dice Winky cercando di avere il suo stesso passo.
"Chi ha creato questo mondo è in pericolo." - Spiega Alexa inginocchiandosi per stare alla stessa altezza di Winky - "Devo trovarlo immediatamente, prima del nemico."
"Va bene." - Dice Winky accennando un si - "Subito signora."
E Winky corre via nel mentre Alexa ritorna nel suo ufficio lì in villa. È molto determinata in questa missione, soprattutto per una sua vendetta personale contro Arya.
•••
Regulus
Dopo una lunga camminata, Draco, Arya, Hermione e Regulus si trovano in una vecchia casa abbandonata in pietra grigia. Forse l'ha costruita qualcuno che ha attraversato il velo, pensano tutti. Hermione e Regulus si mettono dentro la casa, seduti su due sedie di legno con due cuscini molto rovinati.
"Davvero non ti ricordi di tutto quello che è successo, Regulus?" - Domanda Hermione dopo aver raccontato a Regulus tutto quello che si ricorda della battaglia.
"No, Hermione." - Nega Regulus - "Comunque, grazie mille per avermi detto che io dovevo morire per proteggere una stupida collana, che è in realtà è solo uno stupido pezzo di anima di Voldemort e che quindi adesso io non dovrei esistere."
"Scusami, ho esagerato." - Dice Hermione molto imbarazzata nel mentre si porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Tranquilla." - La rassicura Regulus - "Non sono l'unico che è in questa situazione scommetto."
Chissà quante persone sono vive qui, e morte nella storia reale.
Chissà quante persone che sono morte, in realtà sono vive.
"Si, tipo Arya." - Dice Hermione sussurrando.
"Non posso confermarlo e non voglio." - Guarda Draco, ed è molto felice - "Guarda com'è felice Draco con lei. Non l'ho mai visto così perso per una ragazza." - Guarda Arya - "E sicuramente, anche nel cuoricino di Arya penso che ci sia un filo che collega i loro cuori." - Guarda Hermione - "Un po' come tu e Ron."
Anche Hermione guarda Draco e Arya - "Mi dispiace solo che, se Arya rimetterà tutto apposto, con la vera storia, lei non esisterà più." - Guarda Regulus - "Come tu non esisterai più."
"La morte arriva per tutti, Hermione." - Dice Regulus senza giri di parole - "O prima o dopo sempre moriamo. L'importante è che ci siamo goduti la nostra vita minuto per minuto, secondo per secondo, momento dopo momento. Con le persone che abbiamo amato fin dal primo secondo."
E non possiamo metterci contro il tempo e la morte.
C'è una lunga pausa tra i due, poi Hermione parla - "Ammesso che tu riesca a tornare nel mondo, in cosa ti andresti a cacciare?"
Regulus si guarda intorno - "Sinceramente, non lo so. Adesso vorrei solo che le persone lì sapessero la verità."
"Quindi volteresti le spalle a coloro per cui hai rischiato la vita?" - Domanda Hermione.
"Non è mai tardi per cambiare."
"Spero solo che sappiano quel che fanno." - Dice Hermione guardando Arya e Draco.
•••
Draco
Intanto, Draco e Arya sono seduti su una discesa della collina. Guardano in direzione della tempesta di Dissennatori, che stanno risucchiato altre persone, sputando le loro ossa o qualche organo che a loro non piace. Non sono proprio i Dissennatori vivi, che risucchiano solo l'anima.
"Regulus non è così stronzo." - Dice Arya rompendo il silenzio.
"Ma neanche un santo." - Commenta Draco - "Per questo andiamo d'accordo."
Arya guarda Draco - "Ci tiene a te."
Draco guarda Arya sorridendole. Anche Arya gli sorride per poi guardare altro per l'imbarazzo. Intanto, una folata di vento arriva verso di loro. Subito Draco fa comparire una coperta verde per sé, e si sorprende vedendola dato che è l'ennesima volta che riesce ad usare la magia senza l'uso della bacchetta.
"Sembra che l'allievo abbia superato il maestro." - Commenta Arya vedendo la scena.
"Tranquilla, non potrò mai superarti."
"Grazie mille." - Dice Arya con molta modestia.
Draco la spinge, ma subito Arya si rialza per spintonare Draco, ma Draco non si muove.
"Stronzo." - Dice Arya dandogli un pugno sulla spalla sinistra.
"Se vuoi te ne faccio comparire una." - Dice Draco ridendo.
"Preferirei che tu facessi comparire un nuovo outfit." - Dice Arya toccandosi il colletto della maglia - "Sai, ho sempre odiato le cose attorno al collo. Poi sempre questi pantaloni che parte dalla vita fino a sopra le caviglie e sempre questi stivaletti tipo militare. Ovviamente, tutto rigorosamente nero. Si sono fighi, belli e comodi, ma poi dopo anni annoiano."
"Però sei molto sexy così." - Commenta Draco guardandola - "E poi non dicevi così quando io tenevo la mia mano sul tuo collo."
Quanto cazzo ti vorrei baciare in questo momento.
"Primo, io sono sexy con tutto." - Dice Arya ridendo - "Secondo, quando mi è piaciuto tenere la tua mano sul mio collo? Quando mi stavi scopando o quando mi stavi soffocando? Perché entrambe le situazioni non mi erano piaciute."
Colpo basso, mon adversaire.
Draco la guarda Arya, gli fa un sorriso e le salta addosso. Rotolano lungo la discesa della collina e, arrivati a valle, Draco è steso a terra con Arya sopra di lui. Gli è piaciuto molto fare questa cosa, perché si è sentito di nuovo piccolo dopo anni ad essere sempre serio e adulto.
"Non so se sei scemo o sei cretino." - Dice Arya ridendo.
"Nessuno dei due, dato che sono Draco." - Dice Draco con saccenza.
Draco poggia le mani dietro la schiena di Arya, portandole sopra e giù per accarezzandola. Entrambi si sorridono e si avvicinano, facendo toccare le loro fronti, poi i loro nasi.
"Ti ho fatto male?" - Domanda Draco sussurrando.
"No, tranquillo." - Risponde Arya sussurrando.
"Piccioncini, tutto bene?" - Urla Regulus nel mentre Hermione ride.
Sia Arya che Draco li guardano e si staccano con molto imbarazzo urlando un si. E nel mentre Regulus ed Hermione ritornano in casa ridendo, Arya si alza e Draco si alza a mezzo busto. Arya gli porge la mano e Draco la prende, ma non si staccano. Camminano, mano nella mano fino a quando non ritornano nel punto dove erano prima.
"Parlando di cose serie, secondo te chi potrebbe essere la figura dietro a tutto questo cambiamento drastico?" - Domanda Arya.
"Una persona che non esiste." - Comincia a dire Draco - "Che sia molto potente, molto serio-"
"Come Silente?"
"Silente non era serio."
"Dipendeva dalle situazioni."
Un'altra folata di vento arriva verso Arya e Draco. Draco è ben coperto, tranne Arya che sta con le braccia scoperte. Draco subito divide la sua coperta con Arya. Draco si volta dall'altra parte perché capisce che sta diventando rosso per l'imbarazzo. Sta a mano a mano con il suo primo amore, l'unica persona che non si è mai dimenticata del tutto.
"Non è molto morbida, sai?" - Dice Arya ridendo.
Draco subito la guarda - "Va bene."
"Non hai fatto comparire una coperta, ma una tovaglia." - Dice Arya ridendo.
"Non è vero, è una coperta." - Dice Draco ridendo - "Una bellissima coperta verde e nera."
"I nostri colori preferiti, ma che amore." - Dice Arya ridendo per poi fermarsi - "Comunque, grazie mille."
"Si fa di tutto per un'amica." - Dice Draco quasi come se si fosse pentito per aver detto amica.
"E da quando mi tratti da amica?" - Dice Arya guardandolo perplesso per poi ridere.
Ti ho sempre trattato come una via avversaria.
Un avversaria che vorrei farmi sempre, fino a scoppiare.
"Ok, questa è la seconda volta che fai la stronza." - Dice Draco infastidito - "La prima te l'ho salvata dato che poi mi hai ringraziato per aver condiviso, cosa che tu sai molto bene che non faccio, una coperta, perché si questa e una coperta. E secondo, si siamo-"
"Draco, volevo scherzare." - Dice Arya sbuffando - "Non mi era mancato affatto il Draco permaloso."
"Non mi era mancata affatto l'Arya saccente."
Arrivati in cima alla collina, si risiedono dove si erano seduti prima. Ancora mano nella mano. Ancora vicini. Arya appoggia la testa sulla spalla di Draco e sospira. Draco le dà un bacio in fronte e la guarda sorridendole.
"Come faccio a sapere che non tradirai anche me?" - Domanda ad un certo punto Arya.
Draco alza il mento di Arya con l'indice, così che lei possa guardarlo negli occhi, così che noti che Draco sta dicendo la verità - "Ascoltami Arya. Io ho tradito chiunque mi abbia mai amato. Ho tradito mio padre, Regulus, i miei colleghi. So cosa ho fatto e so perché l'ho fatto. E non sono più quella persona. Va bene? Non ti deluderò."
E questa volta crede mi davvero, Arya.
"Sei sicuro?" - Domanda Arya - "Perché se abbiamo successo e il mondo ritorna com'era prima, forse potremmo vivere una vita più tranquilla."
"E così sarei felice finalmente." - Dice Draco ridendo sottovoce - "E tu invece? Cosa farai quando tutto questo sarà finito?"
"Non lo so." - Dice Arya guardando avanti.
"Non lo so neanch'io." - Dice Draco - "Magari potremmo scoprilo... Insieme."
Arya lo guarda e accenna un sorriso - "Magari."
Ti immagini una vita insieme, Arya.
Io, te, mia madre ancora viva.
Regulus, Sirius, i tuoi parenti, i tuoi genitori.
Noi due legati da un filo che ci porteremo per sempre e nelle altre vite.
E poi chissà?
Un matrimonio, dei bambini, una cosa tutta nostra.
L'importante è che ci siamo io e te.
Io e te, mon adversaire.
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