Capitolo 2
Regulus
Ad Hogsmeade, situata un po' più in alto rispetto al resto del villaggio, su una collinetta, c'è la Stamberga Strillante. Sia di giorno che di notte appare molto inquietante agli occhi dei passanti, con finestre chiuse da tavolati e il cupo giardino inselvatichito.
All'interno vi sono stanze polverose, disordinate e logorate dal tempo. La carta da parati è scollata dai muri, il pavimento è macchiato e tutti i mobili sono rotti e fatiscenti, anche le scale sono in frantumi.
Ma c'è anche sangue, rispetto alle altre volte, e corpi di Mangiamorte ormai morti. Altri ancora vivi, seguiti da un ragazzo... Capelli neri ricci e magro. Indossa una giacca nera. Si sta guardando intorno. Sta cercando di capire come è potuto succedere tutto ciò, facendosi mille domande e osservando ogni dettaglio per arrivare al verdetto finale.
"I Mangiamorte hanno risposto alla chiamata di uno dei tanti maghi nel villaggio qui vicino, ma sembra che qualcuno li abbia battuti sul tempo." - Afferma uno dei Mangiamorte che hanno accompagnato il loro comandante.
"Tu credi?" - Chiede con molta ironia Regulus, nel mentre si avvicina ad uno dei Mangiamorte morti - "Si, le ferite da taglio sembrano compatibili con le altre. La posizione dei corpi indica che non sapevano cosa li stesse attaccando. E, cosa più importante, le bacchette sono scomparse."
"È il sesto attacco in sette giorni." - Dice un altro Mangiamorte.
"Di cui siamo a conoscenza." - Continua Regulus, sapendo che ormai non si può aspettare nulla di nuovo dall'assassino dei Mangiamorte che sta guardando e analizzando, come da suo compito.
Si sente la porta della casa sbattere, dei piedi correre in lontananza. Tutti i Mangiamorte, compreso Regulus, si affacciano alle finestre e vedono un ragazzo che corre via, molto spaventato. Tutti i Mangiamorte prendono le bacchette e le puntano verso il ragazzo, ma Regulus li ferma.
"È solo un bambino." - Li ammonisce Regulus, prendendo la bacchetta.
Si smaterializza davanti al bambino che, dallo spavento cade a terra terrorizzato.
"Mi dispiace... ma, dovevamo fare un controllo per conto di Lord Voldemort." - Regulus tende la mano al bambino.
Quest'ultimo prende la mano di Regulus e quest'ultimo lo tira su.
"Sai chi è stato a fare questo?" - Gli chiede Regulus nel mentre indica la Stamberga Strillante.
"Mi dispiace, signore." - Nega il bambino, tremando come una foglia dalla paura - "Non so chi è la persona che ha ucciso i vostri colleghi. Era incappucciato e non sono riuscito a vederlo in faccia."
"Tranquillo. Non fa niente." - Lo rassicura Regulus, nel mentre gli accarezza la spalla per calmarlo - "Almeno sai dove è andato?"
"Ha preso la bacchetta e si è smaterializzato."
Regulus sospira e fa cenno ai Mangiamorte di uscire fuori dalla Stamberga Strillante. Rimasto mezzo sconfitto da questa conversazione, comunque continua a sorridere al bambino.
"Va bene. Grazie mille per il tuo aiuto. Adesso torna a casa." - Dice riferendosi al bambino.
"Va bene." - E il bambino corre via, il più velocemente possibile.
Poi si sentono delle ali sbattere nell'aria e il verso di un gufo avvicinarsi a Regulus. Lui nota tutto ciò, come nota che gli si sta avvicinando un'ombra. Guarda in alto ed è proprio il suo gufo. Nero come il carbone, nero come il suo nome, con una lettera in mano. Regulus prende la lettera e la legge. Viene da Kreacher, il suo elfo domestico.
~Padron Regulus~
Vi scrivo questa piccola lettera per informala che, sotto direzione di Lord Voldemort per la riuscita della cattura del Mangiamorte ribelle, tra poco arriverà a casa vostra vostro cugino Draco Lucius Malfoy.
"Notizie?" - Domanda un Mangiamorte, vedendo Regulus molto silenzioso.
"Abbiamo un aiuto dall'alto." - Avvisa Regulus nel mentre posa la lettera nella tasca della giacca - "Voi ritornate alla base. Appena saprò notizie, vi aggiornerò e vi chiamerò per far fuori il Mangiamorte Ribelle."
Senza aggiungere altro, tutti i Mangiamorte sventolano le loro bacchette in aria e si smaterializzano, senza fiatare. E lo stesso fa anche Regulus, arrivando in un batter d'occhio davanti casa sua, pronto a parlare con suo cugino, cosa che non fa da parecchio tempo.
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Draco
Si sente la porta aprirsi e dei passi venire verso di lui. Nel mentre Draco si alza, Regulus arriva alla porta che collega il corridoio al salotto dove e stato tutto questo tempo Draco. I due si incontrano a metà strada e si stringono la mano, anche se Regulus cerca in tutti i modi di abbracciarlo, anche se sa che Draco odia gli abbracci.
"Darò in fiamme questo posto un giorno di questi." - Dice sarcasticamente Draco.
"Ti mostro la mia scrivania, comincia pure da lì." - Dice Regulus seguendo l'ironia Draco.
Poi Regulus fa cenno a Draco di sedersi sul divano. Lui lo fa seguito da Regulus.
"Vuoi qualcosa da bere?" - Chiede Regulus, indicando il suo mobile con tutti gli alcolici.
"Si, se non ti dispiace e... Scegli tu."
"Ah, oggi abbiamo il Draco gentile di turno?" - Scherza Regulus ironicamente e sorprendentemente, dato che non l'ho può fare sempre.
Regulus si alza e va a vedere l'angolo degli alcolici. Dopo un po', sceglie il Whisky Incendiario. Prende due bicchierini di vetro, li posa sul tavolo e versa un po' di whisky nei bicchierini.
"Vuoi per caso uccidermi?" - Commenta Draco, vedendo che whisky ha preso Regulus.
"No. Voglio solo parlare." - Ammette Regulus, sedendosi vicino a Draco, ma non troppo vicino - "Come ai vecchi tempi."
"Lo sai che a me non piace parlare." - Gli rammenta Draco.
"Ma ti piace mentire e l'hai appena fatto." - E Regulus beve un po' di whisky dal bicchiere, nel mentre fa un sorrisino compiaciuto in direzione di Draco - "Perché sappiamo entrambi che tu adori parlare. A te non piace essere abbracciato, come ho tentato di fare prima."
Draco stenta ad alzare gli occhi e bere anche lui un po' di whisky dal suo bicchiere. Ha ragione Regulus. Draco adora parlare per distrarre il nemico, no per aprirsi con le persone. E ovviamente odia gli abbracci. Solo una persona gli poteva dare gli abbracci, ma quella persona ormai non c'è più.
"Da quanto tempo sei qui?" - Domanda Draco per cambiare discorso, dato che Regulus è scappato in seguito alla prigionia di suo fratello, Sirius Black.
"Non lo so, è difficile da dirsi... Otto anni?" - Risponde Regulus, riflettendo molto intensamente.
"Dalla battaglia di Hogwarts?" - Domanda ancora Draco.
Annuisce - "Si... Poi capirai." - Quasi sembra che Regulus non voglia davvero continuare questa conversazione.
Draco lo nota, come nota la giacca di Regulus, molto simile alla sua. Solo con qualche tasca in più e qualche medaglia in meno.
"Quindi adesso fai parte anche tu dei Mangiamorte." - Non è una domanda questa che fa Draco.
Perché lo sapeva già, lo sapeva da quando Regulus è entrato.
"Si... E non sai che fatica ho fatto per entrarci." - Dice Regulus ridendo.
"Ah davvero?" - Domanda Draco con una risata - "Se ne vuoi parlare, io sono qui ad ascoltarti."
"Credevo non ti piacesse parlare." - E Regulus sorride.
"Infatti, ho detto che ti ascolterò..."
Draco, innervosito dal battibecco che non può controbattere, posa il bicchiere sul tavolo e guarda Regulus. Anche Regulus fa la stessa cosa e comincia a guardare Draco.
"Per la cronaca, questo salotto deve essere molto rimodernato. Mettere una TV non la modernizza affatto." - Draco prende il telecomando e spegne la TV - "Non capisco nemmeno del perché di tutto questo."
"La fiducia non è il tuo forte, vero?"
"La fiducia è per i bambini... E per i cani. C'è solo una persona di cui ti puoi fidare-"
"Te stesso?" - Lo interrompe subito Regulus, concludendo la frase che suo cugino continua a ripetere da quando è ragazzo - "Bel motto. Stampalo sulla maglietta o scrivilo in cielo." - E ride, continuando a deridere il cugino.
Regulus ama prendere in giro suo cugino Draco, fin da quando erano bambini. Purtroppo che a Draco non piace affatto questa situazione. Già è tanto che sta lì e che deve eseguire gli ordini del Signore Oscuro. Infatti Draco lo guarda subito male, incrociando le braccia, facendogli capire chi sta in una posizione più in alto.
"Se uno sguardo potesse uccidere." - Ironizza Regulus, sorridendo.
"Cosa vuoi da me?" - Chiede Draco, molto serio e infastidito dal comportamento di suo cugino.
"Partiamo da... non so, un po' di collaborazione, forse." - Nemmeno Regulus credeva alle sue stesse parole.
"Lo sai che non è il mio forte."
"Davvero?" - Domanda Regulus ironicamente - "Nemmeno quando stai lusingato un Babbano che vorresti tradire? Ma dai."
Draco ride - "Tu non sai niente di me."
"Ma vorrei saperne di più." - Riprende il bicchiere, pensando che non ha avuto una vera infanzia con Draco - "Penso sai già di quel Mangiamorte ribelle."
"Solo questo stupido soprannome che gli avete dato e che tu hai tutte le informazioni."
"Bene..." - Regalo fa comparire dei fogli nella sua mano - "Allora, ho una serie di domande per te. Tranquillo, è solo per precauzione chiesto dall'alto. Rispondi onestamente e potremo cominciare a lavorare. E tu vuoi finire questo lavoro il più velocemente possibile, vero?"
Draco accenna un si. Accenna un si alle domande, a finire questo lavoro, per vedere chi è questo Mangiamorte ribelle, dato che nessuno ne conosce la sua identità.
"Va bene, cominciamo." - Continua Regulus - "Appena finiremo questa missione, cosa farai?"
"Finirei ciò che ho iniziato." - Risponde subito Draco.
"Ossia?"
"Seguire gli ordini di Lord Voldemort."
Draco nota che Regulus si aspettava questa risposta così... alla Draco.
"Vuoi essere comandato da Lord Voldemort?" - Domanda Regulus per essere sicuro di quello che ha sentito.
"Sono nato per farlo."
"Lo so, ma... A quale scopo?"
Draco si sente molto confuso da queste domande - "Tu non capiresti."
"Spiegamelo allora."
"Per portare in alto l'onore dei Malfoy."
"Ok... Va bene." - Regulus finisce di bere il Whisky Incendiario e posa il bicchiere sul tavolino - "Ora, facciamo finta che hai riportato l'onore della tua famiglia tra tutti quanti i Mangiamorte... Che cosa fai? Lieto fine per tutti?"
Draco ride - "Si va a step... Prima i Mangiamorte, poi tutte le famiglie della Gran Bretagna fino a tutto il mondo."
"Il mondo è grande, sarebbe un bel colpo." - Ammette Regulus, ridendo, prendendo in giro suo cugino.
Draco è stanco di questa situazione.
"Deridimi ancora se hai il coraggio." - Ringhia Draco dalla rabbia, in modo serio e scontroso.
"No, non è così." - Regulus alza le mani in segno di arresa - "In tutta sincerità, sono un tuo grande fan. Già da piccoli. E solo che, mi domando perché qualcuno di così complesso voglia solo essere comandato."
Draco ride abbassando lo sguardo - "L'avrei resa facile alla mia famiglia."
"A tuo padre piace così, vero? Al mio caro zio Lucius..."
Draco odia quando si fa riferimento a suo padre, e Regulus lo sa bene. Infatti non capisce perché suo cugino gli abbia potuto chiedere questa cosa.
"La prima e più opprimente bugia mai proferita è stata... L'idea di libertà." - Dice Draco cambiando argomento.
"E come è andata?" - Domanda perplesso Regulus.
Draco si alza e inizia a camminare per tutto il salotto - "Per ogni essere vivente che cammina, respira e vive su questo mondo, la scelta porta rimpianto, incertezza e vergogna. C'è un bivio in ogni strada, e si prende sempre quella sbagliata."
"Bello, si... Hai detto ogni essere vivente? Quindi, c'entri anche tu in questa categoria?"
"Mi vuoi fare da psicologo o mi vuoi far solo innervosire? Perché, cugino mio, stai facendo entrambi i lavori alla perfezione." - Brontola Draco in tono nervoso.
Regulus ride - "Non mi ricordavo che eri un tipo da metafore. Lo adoro, ti fa sembrare intelligente."
"Forse perché lo sono, caro."
Regulus accenna un si. Un si di sicurezza.
"Lo so." - Fa comparire migliaia di giornali.
Ognuno di questi parla di cosa hanno fatto i Mangiamorte, soprattutto Draco, in tutti questi anni sotto il dominio di Lord Voldemort. Da quel giorno ad Hogwarts. Da quando è iniziata la seconda guerra magica.
"Questo per cosa?" - Chiede Draco confuso, guardando ogni titolo di ogni singolo giornale.
"Un assaggio dei tuoi grandi successi... Se posso." - Regulus prende il telecomando della tv.
L'accende e mostra a Draco cosa le telecamere del Mondo Babbano, hanno ripreso prima che diventasse il Mondo Magico che conosce oggi.
Draco non riesce a vederlo. Non riesce a vedere il lui diciassettenne, uccidere i suoi compagni nella battaglia ad Hogwarts. A vedere tutti quei volti che ha ferito ed ucciso. Ai volti dei professori, del preside, di tutti.
"Me lo ricordo, ero là. Non hai nient'altro?" - Domanda Draco innervosito.
Ma vuole solo cambiare discorso se non scappare da quella trappola che gli ha messo suo cugino Regulus.
"È buffo. Per essere uno nato per essere comandato, essere il migliore Mangiamorte del Signore Oscuro, di certo perdi sotto sotto. Sembrerebbe nella tua natura." - Sottolinea suo cugino.
"Le cose non sono andate bene all'ultima persona che me l'ha detto." - Afferma molto pericolosamente Draco.
"Oh si... Hermione Granger."
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