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Capitolo 16

Draco

"Tu, subdolo, vile e patetico verme." - Continua a dirsi Draco nel mentre cammina in cerca di uscita - "Meriti di essere solo e lo sarai per sempre."

Non sa da quanto tempo è li. Non sa per quanto tempo ancora deve rimanere li. Ma, piano piano, sta capendo i suoi errori. Sta soffrendo. Vuole uscire. Vuole uscire per dire la verità. Vuole dire, per una volta nella sua vita, tutti gli errori che ha fatto. E farsi perdonare per tutto quello che ha creato a se stesso e alle persone che più amava.

"Sono una persona orribile. Ho capito!" - Dice Draco urlando per la disperazione - "È vero, lo sono! È vero che sono un ragazzino! È vero che ho bisogno di attenzioni! Perché sono un testardo! E perché suppongo di rimanere solo! Draco, tu sei solo e lo sarai per sempre!"

Tira un pugno al muro e si trascina a terra. Sta piangendo. Non per il dolore alla mano, ma per quello che ha detto. Per quel coraggio che ha avuto dicendo quello che pensa veramente di lui. Della sua triste verità e del suo futuro. Di quello che gli succederà se qualcuno lo volesse uccidere. Se useranno tutte le maledizioni senza perdono o lo uccideranno direttamente.

E preferirei che usassero subito l'Avada Kedavra.
Un colpo. Muori.
E non sento più niente.

"Ok Draco." - Dice una voce dietro di lui.

Draco alza la testa, e nota che davanti a lui è ricomparsa una finestra, che fa vedere il bel paesaggio primaverile di Marzo. Si gira e vede Regulus di nuovo seduto dove era prima. Poi si guarda intorno. La stanza è tornata normale. Tutto è ritornato normale. Ma Draco non sa se è una cosa positiva o meno.

"Sei pronto a parlare?" - Domanda Regulus facendo segno a Draco di sedersi di fronte a lui.

Draco si alza e accenna un si, senza dire una parola, nel mentre si dirige verso la sedia di fronte a Regulus. Arrivato, si siede, poggia i gomiti sul tavolo, le mani unite e aspetta che Regulus gli faccia qualche domanda, ma Regulus sta zitto e lo guarda.

"Sofisticata magia." - Comincia a dire Draco, riferendosi alla trappola dove lo hanno rinchiuso per un tempo indeterminato - "Minacciose strategie di interrogatorio. Sembra che noi due siamo nello stesso loop."

Draco si era immaginato che anche Regulus abbia avuto una tirata d'orecchie da qualcuno. Che sia sua moglie Alexa o addirittura Voldemort in persona. Quindi, stavano vivendo la stessa storia.

Fai un casinò, vieni subito richiamato per bene.
Lo so già questa storia, Reg.
La sappiamo entrambi.

"Beh, ne è passata di acqua sotto i ponti da allora." - Commenta Regulus prendendo la penna e poggiandola sul foglio.

"Decisamente."

"Va bene... Hai detto che Voldemort mi sta mentendo. Spiega." - Ordina Regulus guardando suo cugino negli occhi - "O era solo un meccanismo di sopravvivenza da scarafaggio?"

"Smettila di mandarmi in luoghi infiniti e te lo dirò." - Risponde scorbutico Draco.

"Scarafaggio. Ho capito." - Deduce Regulus, cominciando a scrivere qualcosa sui fogli - "Da quanto tempo lavori con il Mangiamorte ribelle?"

"Io?" - Domanda Draco incredulo - "Lavorare per lei? Per favore."

"Ok. Allora, se non stai lavorando per il Mangiamorte ribelle, che cosa siete? Soci?" - Domanda Regulus per avere più risposte possibili.

"Assolutamente no." - Draco guarda il tavolo - "Lei è difficile e irritante. E cerca sempre di colpirmi quando sono molto indifeso o troppo rilassato, in tutti i modi possibili." - Guarda Regulus, ricordando tutte le avventure passate con Arya - "No. Non siamo soci."

"Vero..." - Dice Regulus scrivendo - "Non ti piace avere soci. A meno che tu non ne possa trarre vantaggio per poi tradirli con un colpo di spada dentro al loro cuore."

Bella questa frecciatina, Regulus Acturus Black.

"Era un mezzo per raggiungere un fine." - Dice Draco, infastidito dalla provocazione di Regulus - "Benvenuto nel mondo reale. Siamo crudeli per ottenere ciò che vogliamo."

"Adesso tu mi vuoi spiegare come funziona il mondo reale?" - Domanda Regulus sarcasticamente - "Dimmi che cosa avete fatto tu e i Mangiamorte ribelle."

"Non ho più intenzione di dirtelo, perché so che mi volteresti le spalle è mi uccideresti." - Continua ad insistere Draco.

"Allora siamo su un binario morto." - Conclude Regulus, poggiando la penna in cima si fogli.

"Ok, è finita." - Ammette quasi soddisfatto Draco.

"Mi mancheranno questi tête-a-tête." - Dice Regulus prendendo i fogli e la penna per andarsene via di lì.

"Anche a me." - Dice Draco con un falso sorriso.

"Ma mentre tu giochi a dama." - Regulus si alza dalla sedia - "Io gioco a scacchi." - Prende la bacchetta e la punta alla stanza - "Intanto, cuginetto, salutami il corridoio infinito."

Di nuovo il corridoio infinito. Di nuovo la tortura di quel posto illuminato solo da torce, con nessuna via d'uscita.

Di nuovo questo inferno no.

Forse sa come convincere Regulus ad ascoltarlo, così dirà anche la verità su Voldemort, quando anche su tutti loro.

"Regulus, ti prego no." - Dice Draco quasi supplicandolo - "No. Non di nuovo li. Aspetta!"

Regulus abbassa la bacchetta- "Si?"

"Nessuno ha notato che ho mosso i fili per tutto questo tempo." - Dice Draco mentendo per non finire di nuovo nel corridoio e per dare loro una versione che loro vogliono sentire - "L'ho conosciuta ad Hogwarts, quindi parliamo di... Otto più sette... di quindici anni fa. Mi ha portato lontano e lì, in posti segreti, abbiamo escogitato un piano insieme."

Magari fosse successo questo, o altro.
Una volta è successo, poi basta.

"Quale piano?" - Domanda Regulus, che si risiede per ascoltarlo meglio, nel mentre prende appunti.

"Che sta procedendo molto bene, grazie."

"E il Mangiamorte ribelle?" - Domanda Regulus molto curioso.

"Non ha importanza." - Dice Draco mentendo ancora - "È una pedina. Sta per accadere qualcosa di veramente grosso. E quando accadrà, mi libererò di lei."

Una pedina che mi riprenderò molto volentieri nella vita che ci spetta.

"Beh, ti abbiamo risparmiato la fatica. È già stata eliminata." - Dice Regulus con un sorriso soddisfatto.

A quelle parole di Regulus, Draco rimane paralizzato. Come se non credesse che abbia detto una cosa del genere. È in parte, non ci vuole credere. Soprattutto se la persona interessata è proprio Arya.

Come hanno potuto fare una cosa del genere?
Perché l'hanno fatto?
Perché lei si ed io no?
Perché tutto questo a lei?
Lei non si merita ciò.
Ha già sofferto molto nella sua vita.
Prima i genitori, poi sua sorella e adesso anche lei.

"Supponendo che io decida di liberarti-" - Cerca di continuare Regulus, stuzzicando Draco.

"Aspetta." - Draco lo interrompe - "Che cosa hai detto? La Mangiamorte ribelle è morta?"

"Si." - Conferma Regulus - "Non prima di aver fatto fuori due dei nostri. Sì, era nella sua stanza nell'ala ovest della tua enorme villa, ed è evasa. Blaise è intervenuto e l'ha uccisa. Quindi dovresti mandare un bigliettino di ringraziamenti a Blaise, perché sembra che alla fine tu sia sopravvissuto. Avrei scommesso che fosse lei, ma è il bello delle scommesse."

Anche Regulus conosceva bene Arya. Sapeva le sue capacità di fare tutto e alle perfezione. Studiava, non a memoria, e cercava di imparare le cose capendo il meccanismo o il filo conduttore che le univa. Perciò era così intelligente.

Ma ormai Draco non ci vede più dalla rabbia. L'hanno veramente uccisa. Ad Arya. La sua prima volta, la sua prima ragazza, il suo primo vero amore... Un amore che, dopo più di otto anni, è ritornato. È triste... Vorrebbe piangere davanti a Regulus, ma sa che non può farlo.

Perché adesso devo continuare a mentire, a dire menzogne, quando vorrei, per una volta, essere sincero.
Con me stesso e con gli altri.

"Era ora." - Dice Draco facendo finta di non fregarsene niente.

Regulus guarda attentamente Draco e inizia a ridere. Draco lo guarda subito confuso. Gli ha parlato di Arya che è morta e Regulus ride?

"E adesso ride." - Dice Draco guardandosi attorno - "Che cazzo ti ridi, Regulus?"

"Andiamo." - Dice Regulus ridendo ancora - "Guarda i tuoi occhi. Lei ti piace."

"Cosa?" - Dice Draco non capendo a che gioco sta giocando Regulus.

"Lei ti piace." - Continua a dire Regulus - "Tu piaci a lei?"

"L'avete uccisa?" - Domanda Draco serio - "Di la verità."

Spero sia stata solo una cazzata.
E anche se lo è stata, lo strozzerei non questo preciso momento.
Tra prendendo le veci anche di suo fratello Sirius adesso?

"Certo che non sai cosa vuole fare il Mangiamorte ribelle. Eravate rapiti l'uno per l'altra." - Dice Regulus non ascoltando Draco - "Un Mangiamorte del Signore Oscuro e un Mangiamorte ribelle che instaurano una relazione romantica malata e perversa. Questo è puro casino. Ti sei innamorato del nemico."

Forse Regulus non sa chi è veramente il Mangiamorte ribelle, altrimenti avrebbe già detto il suo nome, pensa Draco. Forse se Draco dice il suo nome, potrebbe cambiare le cose. Potrebbe capire la sua reazione, perché anche Draco ha notato che i vecchi sentimenti per Arya stanno ricrescendo più potenti che mai.

"Si chiamava Arya." - Comincia a dire Draco.

"Arya?" - Domanda perplesso Regulus - "La nostra ex compagna di Casa? È lei il Mangiamorte ribelle che stiamo cercando da anni? Quella super divertente che cercava sempre di strappare un sorriso a tutti?"

"Si. Quindi, mi puoi cazzo dire se è ancora viva?" - Dice Draco incazzato più che mai.

Regulus lo guarda nel mentre scrive sul foglio. Rimane in completo silenzio, decidendo se dire la cruda verità o mentire all'ormai nemico. Mentire a suo cugino di sangue.

"Per ora." - Alla fine dice Regulus.

Draco tira un respiro di sollievo. Per fortuna e viva. Ma, dopo la minaccia di Regulus, lo sarà ancora per poco. Quindi deve trovare un modo per fuggire da quella stanza, trovarla e andare via di lì.

"E infiltrarsi nella tua villa è sempre stato il vostro grande piano?" - Domanda Regulus.

"Abbiamo solo lo stesso scopo."

"Uccidere il Signore Oscuro?"

"Forse Voldemort deve essere ucciso." - Dice alzando le sopracciglia.

Regulus quasi non ci crede alle parole di Draco. Infatti, per un po' rimane in silenzio. Forse sta pensando a come prenderlo ancora in giro o sta collegando tutte le cose che gli ha detto Draco.

"Dovrei tirarti le orecchie." - Dice Regulus scherzando per non sentire le parole di Draco, dato che per lui sono solo cazzate.

"Ascoltami. Se quello che mi ha detto Arya è vero, riguarda tutti noi."

"Ci siamo." - Dice Regulus ridendo - "Mi ha già raccontato cinquanta bugie negli ultimi dieci minuti."

"Non sto mentendo." - Prova a Dire Draco - "È la verità."

Ma Regulus non lo ascolta - "Ora dovrei credere alla tua ragazza."

"Non è la mia ragazza." - Dice Draco esasperato.

Lo vorrei, ma non lo è.

"Come dovrei chiamarla?" - Domanda Regulus - "La Mangiamorte di cui ti sei innamorato? Di cui eri innamorato dopo una notte di fuoco? Dopo che avete scopato?"

"Ci hanno fottuto la mente!" - Urla Draco - "Chiunque stia sulla Terra in questo preciso momento. Voldemort non ha vinto la Battaglia ad Hogwarts. È stato ucciso da Harry Potter. I buoni avevano vinto, no i cattivi. Vi hanno cancellato la memoria per metterne un'altra diversa e a piacimento di Voldemort. Ma Arya è l'unica che sa la verità e, se vuole, può anche ridarcela indietro. Grazie alla sua magia."

Regulus si blocca. Non sa cosa dire. Vuole solo ascoltare Draco. Cosa dice. Vuole capire se è vero o e falso. Se si può fidare o no. E perché sta dicendo tutto questo. È un modo per bloccarlo?

"Prima di tutto questo, avevi un passato, forse un'altra famiglia, una vita diversa da quello che fai adesso." - Continua Draco.

Ma Regulus non gli crede. Ormai non gli crede più.

"Bel tentativo." - Dice Regulus non credendo alle parole di Draco - "Questa era buona. Che bella coppia formate. Oh Merlino! È incredibile. Ovunque andiate ci sono solo morte e distruzione. Beh, Ma adesso devo chiudere questo caso, perché non ho più bisogno di te." - Si alza dalla sedia e si dirige alla porta portando tutto insieme a lui - "O come diresti tu, non abbiamo più lo stesso scopo."

"Sai, di tutti i bugiardi di questo posto, che ce ne sono molti, tu sei peggiore."

"Perché?" - Domanda Regulus - "Perché ho mentito sulla tua ragazza?"

"Oh no, quello lo rispetto. Parlo delle bugie che ti racconti."

Regulus esce dalla stanza. Chiude la porta a chiave e con un incantesimo e se ne va, facendo rimanere due guardie davanti alla porta. O almeno è quello che vede Draco. Dopo qualche secondo, la porta scompare, la finestra scompare, le torce compaiono sulle pareti e il corridoio infinito e di nuovo li.

Ma questa volta Draco si siede, poggiando la chiesa al muro. Senza fare niente. Pensa solo. Pensa, piange. Ma rimane li. Fermo e immobile. Perché ha capito ormai che la via d'uscita è una sola. E la chiave per uscire è Regulus o qualcun altro da fuori. E che la chiave non ritornerà più da lui.

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