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Le prove sono andate benone, abbiamo sistemato qualche cosa e preparato le gomme per la partenza.
In più abbiamo quelle per i cambi tenendo anche conto che potrebbe piovere.
La gara inizierà alle 10,30 e questa, sera dopo cena, metteremo appunto le ultime stupidaggini.
Sto ancora pensando alla frase di Cameron.
Dovremmo parlare  ma non ora, magari dopo la gara.
Oppure dopo la conferenza se sarò ancora viva...la mia famiglia non sa che io e il signor Mc Rose abbiamo parlato.

Flashback

Esco dalla mia camera  per andare a fare colazione, sono ferma ad aspettare l'ascensore quando si apre una porta e Lui mi si avvicina.
"Signorina Andrea, credo che noi dovremmo parlare" mi sussurra in un un'orecchio il signor Mc Rose.
Panico, ansia, paura.
"Caffè?" Propone mentre le porte dell'ascensore si aprono.
Lui mi sorride e mi fa entrare per prima.
Scegluamonun tavolo appartato anche se la sala è deserta.
"Ha intenzione di rivelare la mia identità?" Chiedo.

"Assolutamente no, non lo farei mai ma vorrei fare un un'accordo con lei.
Non lo prenda come un ricatto perché sono venuto apposta per proporle di entrare in affari con me. Vorrei che lei diventasse il mio pilota e collaudatore ufficiale.
Cosa ne pensa?" Mi chiede.
Il suo modo di fare è disinvolto, ha i gomiti sul tavolo e mentre  con una mano gesticola, con l'altra tiene la tazzina.

Andare con lui significherebbe lasciare tutti, mio padre, gli zii e soprattutto Cameron.
Dovrei cambiare città.

-Allontanarmi da Cameron-

Non vedere più mio padre

-Non vivere più con Cameron-

Lasciare la mia officina

-lasciare Cameron-

I miei zii e tutti gli amici

-Soprattutto Cameron-

"Ok accetto" dico guardandolo negli occhi.

"È sicura? Non vuole parlare con suo padre prima?"

"No, mi dica solo quando inizio e  per quanto tempo" chiedo.
Il groppo in gola è tornato o forse non se n'è mai andato.

"Iniziamo con due anni.
Vorrei far conoscere la mia scuderia e ho bisogno di un bravo pilota."

Due anni

Mi alzo e lo saluto.
Ci vedremo tra una settimana nel suo ufficio a New York.
Ma il bello viene ora.
Devo dirlo alla mia famiglia e a mio padre si spezzerà il cuore.

Fine flashback

☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆
"Concentrati, ultima corsa, puoi arrivare anche seconda. Ormai  il campionato è vinto." Mi sussurra mio padre.

"Papà,  devo parlarti "

"AJ, non adesso, va tutto bene,  andrà tutto bene. Non pensare a niente, esiste solo la gara."

"Ti voglio bene papà,  ti voglio tanto bene " sto per piangere ma non posso permettermi di farlo.

Gli assistenti si allontanano e il semaforo è rosso.
Iniziano il conto alla rovescia.

3... Due anni lontano da tutti

2... Il mio amore non corrisposto

1... Addio Cameron,  ti amo

Sono in pole position e non mollo.  Indianapolis è una pista ovale e molto pericolosa perché sui rettilinei si raggiungono velocità assurde.
"Aj, tutto ok?" Gracchia JJ alla radio.

"Ok" rispondo.

Mantengo la posizione per quasi tutta la gara, mancano tre giri alla fine e una macchina mi si mette in scia.

"AJ, tranquilla, lo hai a tre secondi." La voce di mio padre mi rassicura.
"Un chilometro e c'è la curva, rallenta e chiudila" la sua voce è serena e io mi tranquillizzo.
"Segui il tuo istinto AJ" mi dice per ultimo.

E io lo faccio.
Accelero, stiamo quasi in curva, scalo e accelero nuovamente.
Mi allargo in curva ma il pilota dietro tenta il sorpasso interno.
Lo chiudo ma la parte posteriore della mia macchina sfiora la sua facendomi sbandare.
Riorendo il controllo, accelero, sfioro i trecento chilometri e finalmente taglio il traguardo.

Scendo e lascio la macchina a mio zio.
Mio padre e Cameron mi si avvicinano e Cam mi mette una mano sulla schiena come a guidarmi e sento, nel puntonesatto dove è appoggiata la sua mano, la pelle bruciare.
I giornalisti tentano come sempre di fermarmi.
Urlano  domande a cui non rispondo.
I flash mi colpiscono ma grazie al mio casco con la visiera completamente nera , non mi danno nessun fastidio.
E come in un film dal copione visto e rivisto, entro nel retro del box con mio padre, Emmett e Cameron.
Chiudiamo a chiave e finalmente mi spoglio.
"Bravissima la mia bambina! Sei un fenomeno Aj, sei nata per correre figlia mia!" E mi stringe forte a se insieme a Emmett.

"Brava la mia sorellina" mi dice scompigliandomi i capelli.

"Complimenti piccola, non ti smentisci mai, sei la numero uno" mi dice Cameron mentre resta immobile con le braccia incrociate e appoggiato con la schiena al muro.

"Grazie" dico solo senza neanche guardarlo in faccia. Poi bussano alla porta.
"Sono Mc Rose " dice una voce.
Io mi avvicino e gli apro ma mentre abbasso la maniglia vedo i miei sgranare gli occhi e fare tutti e tre  un passo veloce nella mia direzione.
Mc Rose entra e si richiude la porta alle spalle.

"Papà lui sa chi sono"
dico subito mentre tutti mi guardano sbigottiti
"abbiamo parlato questa mattina e non ha intenzione di rivelare la mia identità." Continuo " Jack dobbiamo parlare, per favore papà ascoltami" e ritorna quel maledetto nodo in gola.

"AJ, che succede, mi stai mettendo paura, non dirmi che vuoi smettere.
Magari vuoi una pausa, una vacanza oppu..." gli parlo sopra.

"Firmerò un contratto con lui la prossima settimana. Mi trasferisco." Lo dico tutto d'un fiato, con le braccia incrociate per non far scappare il mio cuore.
Ho le guance rosse gli occhi lucidi.

Silenzio.

"Papà ti prego parlami, di qualcosa" urlarmi contro, dammi uno schiaffo ma fa qualcosa" gli dico con la voce spezzata.

"Non potevi prima parlarne con noi? Siamo la tua famiglia Jennifer" mi dice con gli occhi lucidi anche lui.

"Per favore, potreste lasciarmi sola con mio padre e mio fratello?" Chiedo gentilmente.

Mc Rose annuisce e esce seguito da  Cam che neanche mi guarda. Poi si blocca prima di chiudere la porta e mi dice " io non conto proprio un cazzo vero?" Poi la sbatte dietro di sé.
Mio fratello si è seduto e si mette una mano tra i cappelli. Non parla.

"Papà ascoltami,  scusa se ho deciso senza parlarne con te, con voi,  ma credo che un po' di lontananza mi farà bene.
Il contratto avrà la durata di due anni. Potrei tornare i fine settimana, con l'aereo ci vuole solo un'ora.
Devo allontanarmi papà io...io non ce la faccio più. Sono innamorata di Cameron e vederlo con le altre mi fa stare troppo male."
Ci abbracciamo e iniziamo tutti e due a piangere.
Poi mio fratello si alza e  si unisce a noi.
"Verrai a New York giusto? Penserò io a  te." Poi mi stringe più forte.

☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆

AJ

Sono in camera mia, ho appena fatto la doccia.
Ho indossato le prime cose che ho trovato e cioè un paio di boxer  e una canottiera.
Ho la valigia aperta, appoggiata sulla scrivania e ci butto dentro cose a caso.
Chissà come sarà vivere lontano da tutti, lontano da casa. Chissà se riuscirò a non pensare più a Cam.
Riuscirò ad andare avanti?
Vengo interrotta dai miei tristi  pensieri da un bussare alla porta.
"Avanti" dico sospirando.

"Hey, tutto ok? Sei pronta?"
Emmett si affaccia.
"Perché ho il sospetto che tu stia per fare una cazzata Jennifer?" Mi chiede entrando e sedendosi sul letto.

"Non so di cosa tu stia parlando" rispondo mentre continui a buttare cose a caso in valigia.

"Ok, credo solo che dovresti parlargli. Ti aspetto in cucina,  tra un'ora si parte" Dice solo questo, si alza e esce.

" merda... merda merda merda. Fanculo Cameron,  non potevi partire anni fa con mio fratello? " parlo da sola e mentre appallottolo gli ultimi vestiti per metterli in una valigia ormai strapiena, la porta della camera si apre di botto.

"Tu non parti, non vai da nessuna parte" un Cameron con gli occhi rossi e i capelli scapigliati irrompe in camera.

"Non puntarmi il dito o te lo spezzo. Perché non dovrei partire è?! È del mio futuro che si parla, sono stufa di vivere in questo posto e in questo modo. Ho del talento, sono brava nel mio lavoro e voglio avere una possibilità" urlo "questo posto mi è diventato stretto, sempre la stessa noiosa gente e sempre le stesse cose da fare. Basta, sono stufa e se ora ti togli dalle palle, avrei una valigia da finire." Ho sputato tutte le cazzate che mi venivano in mente. Anzi no "e salutami Katy o come cazzo si chiama e non invitarmi al matrimonio" ecco , ora ho finito.

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