Your turn is coming
"This place will be your grave"
-?
Jeff's pov
Abbandonai la stanza in cui (t/n) stava svenuta e appesa come un salame.
Non aveva senso.
Perché era già andata?
Che cazzo aveva?!
Io l'avevo a malapena toccata!
Mi gettai su un vecchio materasso che usavo per dormire buttato in un angolo di quella catapecchia.
Un fulmine illuminò la stanza malmessa dalle finestre prive di vetro per poi essere seguito da un tuono.
Non ero in città da molto e questa, una vecchia casa in rovina, con un primo piano completamente inagibile e un pian terreno non messo peggio per puro miracolo, doveva essere solo una base provvisoria ma il brutto tempo e (t/n) svenuta sulle mie spalle mi avevano colto alla sprovvista.
Tirai fuori il coltello osservandone il sangue rosso scuso rimanente che macchiava ancora la lama e che colava lentamente lungo essa fino a coagulare in una piccola goccia sulla punta.
Non avevo minimamente pensato di potermi annoiare così tanto con lei.
Eppure era così divertente prima!
Avrei dovuto aspettare che si svegliasse?
La goccia di sangue cadde e si infranse vicino alla mia bocca.
Allargai un sorriso e leccai il sangue.
Ovvio che no.
Ero abbastanza certo che se l'avessi fatta scendere e le avessi ficcato la testa in un secchio d'acqua si sarebbe svegliata senza ulteriori problemi.
Tanto con tutta l'acqua che entrava non era quello il problema.
Anche l'altro trucco avrebbe dovuto funzionare però.
Scacciai il pensiero, non mi andava di rovinarmi il divertimento con sottigliezze simili, abbandonai il coltello sul materasso e andai a cercare il secchio con rinnovata allegria entrando nella stanza dove avevo ammassato diversi oggetti trovati lì in giro prima e che avrebbero potuto risultarmi utili.
Quando ero arrivato infatti, avevo trovato un capanno pieno di attrezzi subito sul retro della casa, in mezzo all'erba alta e lamine di ferro varie, era messo peggio dell'abitazione quindi non potevo rimanere lì ma, invece di scartarlo a priori, ne avevo esplorato velocemente gli interni, avevo raccattato un paio di cosette e le avevo raggruppate in uno stanzino della casa in vista di una grande occasione come questa.
Vagai con lo sguardo per lo stanzino.
Era buio ma grazie alla vita che conducevo e con il fatto che girassi principalmente di notte non avevo bisogno di tanta luce per vedere il materiale che avevo posato nello stanzino.
C'era un po di tutto, dagli oggetti più comuni come i chiodi, martello e cacciaviti alle corde e alle catene, a quelli un po meno comuni come una grande ascia che era appoggiata in un angolo dello stanzino insieme anche a dei maceti di varia dimensione.
Qualcosa però non quadrava.
Uno.
Due.
Tre.
Dov'era il quarto macete?
"E dove cazzo sta il secchio?!"
Un fulmine illuminò la stanza e proiettò un'ombra di troppo alle mi spalle.
Mi girai di scatto alzando le braccia giusto in tempo per evitare una secchiata in testa.
Alcune grosse gocce dell'acqua che era stata messa nel secchio per appesantire il colpo scrosciarono a terra quando un tuono rimbombò nell'aria mentre un'altro fulmine illuminava la stanza.
Il mio sguardo si accese di rabbia quando riconobbi la figura.
Non troppo alta stava sulla soglia della porta.
Un largo sorriso gli incorniciava l'unica parte del volto visibile a causa del cappuccio dell'enorme felpa che celava qualsiasi forma del corpo.
Felpa che, tra parentesi, era anche una delle mie vecchie, una di quelle sporche di sangue, più rossa che bianca, che non avevo la minima voglia di lavare.
"Sooorpreeeesaaa!"
La voce distorta e cantilenante fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Urlando mi ci gettai contro senza riflettere e immediatamente, il mio avversario, si liberò del secchio gettandomelo addosso.
L'acqua mi finì negli occhi ma fui abbastanza svelto da scartare di lato nel momento in cui affondò un colpo dall'alto verso il basso con una lama.
Il macete mancante.
La sua risata si confuso con il rumore della pioggia quando avvertii un bruciore lungo la spalla.
"Figlio di puttana..."
Un graffio abbastanza profondo attraversava il mio braccio fino al gomito.
Strinsi i denti mentre la figura assumeva di nuovo la posizione d'attacco preparandosi ad un nuovo colpo senza mai far mancare quel sorrisetto del cazzo.
Non avevo idea di chi cazzo fosse, cosa accidenti volesse da me o come cazzo fosse entrato.
Sapevo però che mi aveva già fatto girare abbastanza palle.
Il mio avversario tentò un altro attacco puntando questa volta al mio cuore ma io mi abbassai e recuperai il coltello sul materasso poco lontano e slanciandomi poi verso il suo stomaco, con l'intento di aprirglielo in un solo colpo e impiccarlo poi con le interiora che gli avrei strappato con immensa gioia dallo stomaco.
La figura evitò il colpo mortale ma sorrisi quando notai lo squarcio sulla felpa e del sangue che colava.
"Non toccarmi bastardo"
Nella sua voce riconobbi la rabbia dell'ultima volta, il sorriso sul suo volto era sparito così, per quella piccola vittoria, allargai il mio e sentii l'adrenalina scorrermi nelle vene.
"Ci stiamo forze incazzando caro sconosciuto di sta minchia?"
Avrei rimediato io al suo sorriso.
Simultaneamente partimmo all'attacco.
Le nostre lame iniziarono a danzare al ritmo di una danza mortale, il ferro strideva e il nostro fiato si mischiava quando ci avvicinavamo per poi allontanarci e attaccare di nuovo.
Il mio avversario era forte ed abile ed avere qualcuno che mi tenesse testa stava creando una situazione abbastanza interessante ma io avevo una vittima da torturare nella stanza accanto e, a meno che non volesse tenere compagnia a lei, è con immensa gioia che mi vedevo costretto a togliermelo dalle palle.
Con uno scatto puntai alla sua gola approfittando di una falla nella sua guardia.
Lui però reagì prontamente, si piegò e con un colpo aprì un profondo squarcio all'altezza del mio stomaco per poi farmi lo sgambetto e allontanarsi in tutta fretta.
Rotolai prima di rialzarmi, ringhiando di rabbia e con una mano sulla ferita sanguinante mentre lui non aveva niente.
Lo fissai con odio.
PERCHÉ CAZZO NON RIESCO A COLPIRLO?!
Poi lo notai.
Il bastardo stava fingendo.
Si stava sforzando per mantenere una posa dritta e una guardia perfetta ma le sue gambe tremavano per lo sforzo, le spalle si alzavano e abbassavano per il fiatone e il rosso della felpa era troppo acceso per essere vecchio.
La gioia prese il possesso del mio corpo e mentre mi alzavo tenendo lo sguardo su di lui, scoppiai in una violenta risata.
"Puoi anche smetterla di fingere bastardo. Ormai ho scoperto che sei stanco morto"
Le sue labbra si strinsero in una fessura.
Lo stavo portando alle strette.
Era distrutto e la sua ultima speranza era che io mi scoraggiarsi vedendolo invincibile.
Sorrisi.
Bel trucco.
Ma non aveva funzionato.
"Perché non la facciamo finita con questa cazzata?!"
Preparai il colpo mentre lui si preparava alla difesa, le gambe malferme e il fiatone che si mischiava con l'aria umida per le infiltrazioni del tetto.
"Torna a dormire!"
Così dicendo scattai in avanti e affondai un serie d'attacchi avanzando mentre lui poteva solo indietreggiare in difesa e prepararsi a pregare per la sua vita, non che lo avessi ascoltato in caso ma così sarebbe stato sicuramente più divertente.
Dopo una serie di parate la sua guardia perse efficacia e riuscii a ferirgli la mano.
Così facendo la sua presa sull'arma si allentò e con un colpo ben assestato il macete cadde al suolo tintinnado.
Il mio avversario sibilò un'imprecazione e in poco tempo si ritrovò con la mia lama alla gola e la parete in legno marcio alle spalle.
"E ora che ti inventi?"
Sibilai con una folle gioia.
Per tutta risposta mi sorrise.
Un rumore cigolante sopra di me mi distrasse per una frazione di secondo ma fu abbastanza per essermi fatale.
Un violento calcio tra le gambe e una forte spinta mi fecero cadere a terra in preda al dolore.
Cercai di rialzarmi il più velocemente possibile ma un rumore ancora più forte di prima e abbastanza preoccupante sopra di me attirò la mia attenzione.
Il tetto, marcio e appesantito dall'acqua, cedette.
Travi di legno, tegole e calcinacci mi caddero addosso fino a sommergermi e facendomi sentire colpito da una pioggia incessante di dolore in diversi punti del corpo.
Una folle risata si confuse con la pioggia.
Poi l'ultima cosa che percepii fu la rabbia che mi rodeva dentro.
-------
Non so chi se ne sia accorto ma venerdì scorso per sbaglio ho pubblicato il capitolo di martedì, ovvero questo, mentre cercavo qualcosa per decorarlo.
Ma disagi a parte e il fatto che non sopporti scrivere "ahahaha" e quindi metto le faccine che comunque stonano su wattpad ho deciso che metterò gli asterischi quando dovete ridere ai miei disagi.
Ho visto un video di Luis e il mio quoziente intellettivo è momentaneamente calato, tranquille però che ero sana mentre scrivevo il capitolo.
Inoltre domenica stavo leggendo una fanfiction su Jeff e stavo riflettendo su alcune cosette.
La prima era che con il suo coltello è uno scassinatore seriale ed è meglio di un grimaldello quell'arma, io ad assassin's creed III ci metto gli anni a scassinare i bauli, voglio il suo coltello.
La seconda cosa è che non ho mai sopportato l'immagine di Jeff che dorme con la mascherina, mi da troppo l'idea di signora da film americano con maschera verde in faccia e bigodini e no, non fa molto serial killer.
Sono spaventosi lo stesso ma no grazie.
Detto questo ringrazio vivamente chi mi ha consigliato di guardare l'estetica del libro perché ora è molto più carino e vi saluto per il prossimo capitolo.
poitre1234
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro