Love is dead
"Oh, you can't hear me cry
See my dreams all die
From where you standing on your own
It's so quite here
and i feel so cold
This house no longer feels like home"
-Ben Cocks, So cold-
Jeff's pov
Durò poco.
Il tempo di realizzare che lei era lì che già era sparita come una codarda.
Un espressione di stupore e shock si presentò sul volto del corpo steso a terra, non volevo più pensare a lei come (T/n) o sapevo che poi non sarei stato in grado di ucciderla.
Lei spalancò gli occhi e si mise a sedere di scatto nonostante avesse ancora le mani legate e dovetti spostarmi per non prendermi una craniata.
"Ha cercato di uccidermi!"
Guardava me e poi il fiume come se uno dei due avesse una qualche riposta alle sue mute domande o una qualche spiegazione.
"È completamente impazzita! Ho sentito la sua voce! Diceva che non potevo fermarla e che se lei non poteva vivere allora non potevo farlo neanche io!"
Il buon umore di prima era completamente svanito quando mi alzai cercando di rimanere il più impassibile possibile.
"E' completamente scema!"
L'aver capito che non potevo avere altro da lei se non la mia vendetta e che dovevo rinunciare a qualsiasi altro mio stupido sentimento per lei, per poi vedere anche quella piccola soddisfazione sparire tra le mie mani come acqua tra le dita mi aveva irritato terribilmente, inoltre ora ero anche bagnato fradicio e un grande pile (c/p) non sarebbe mai bastato per entrambi.
Intanto (t/n) continuava imperterrita con il suo monologo di sfogo.
Cercare di ignorarla e fare finta che non fosse altro che un'ostacolo era dura contando quanto urlasse.
"Che poi è quello che volevo fare anche io, ma il corpo è mio! È un altro discorso! Non può annegarmi così!"
Mi tolsi la felpa fradicia e la strizzai per poi lanciarla su una pietra.
(T/n) farneticava e muoveva le mani, portandosele alla testa per poi ricominciare a gesticolare.
Forse dovevo mettere ad asciugare anche i pantaloni?
"E tu non dici niente!"
(T/n) si era girata di scatto verso di me interrompendo i miei pensieri e il mio tentativo di ignorarla chiamandomi in causa, aveva ancora lo sguardo incredulo e realizzai in quel momento che non aveva più le mani legate.
La guardai con sospetto.
"E tu quando ti saresti slegata?"
Il sole venne coperto dalle nuvole e un brivido di freddo mi si arrampicò per la schiena.
Forse avrei dovuto fare qualcosa per quello.
"Prima, mentre mi ignoravi, ma non è questo l'importante! La cosa è che... è che..."
Non finì la frase che iniziò a fare smorfie e a starnutire come se fosse posseduta dal demonio.
Ora che la osservavo bene era bagnata fradicia.
I capelli (c/c) appiccicati al viso, giurerei di averci visto una foglia secca e bagnaticcia in mezzo, sgocciolavano ogni volta che muoveva la testa, il che accadeva ad ogni starnuto, facendo partire dai capelli una pioggia di gocce, il reggiseno bagnato e appiccicato alla pelle e una chiazza d'acqua che continuava a bagnare i sassi sotto di lei.
Mentre continuava a starnutire diedi un'occhiata al sole coperto dalle nuvole proteggendomi gli occhi con il braccio, tra poco il leggero venticello si sarebbe potuto trasformare in un vento vero e proprio e allora avremmo avuto freddo davvero.
Riguardai (t/n) che rabbrividiva mentre cercava di non starnutire per l'ennesima volta e una stretta dolorosa mi presa improvvisamente il petto, perché dova essere così?
Mi ritrovai a pensare provando ancora più odio per quella cosa che si nascondeva dentro di lei.
Cercai di ricominciare ad ignorarla prima che i pensieri di poco prima tornassero a galla e mi distrassi pensando che forse avrei dovuto accendere un fuoco.
Almeno mi si sarebbero asciugati i vestiti in tempo per quando avrebbe fatto davvero freddo e avrei potuto scaldare la colazione ormai fredda.
Senza troppi complimenti mi diressi verso il bosco per andare a cercare qualcosa da bruciare.
Se avesse avuto un corpo proprio o se fosse stato possibile bruciare le personalità avrei certamente dato fuoco a quella bastarda.
Stavo per allontanarmi, probabilmente quella della legna era solo un mio pretesto personale, almeno in parte, per vederla il meno possibile, quando ad un tratto sentii la sua voce che mi costrinse a fermarmi.
"Ehi! Dove vai? Aspettami!"
Non mi voltai a guardarla ma subito dopo queste parole la sentii distintamente rovinare a terra e a quel punto mi girai per controllare che non si fosse ammazzata e sospirai per la sua idiozia.
Aveva cercato di alzarsi con ancora le caviglie legate e ora si stava lamentando per essersi fatta male al polso.
La sua espressione, distorta da una buffa smorfia di fastidio mentre si rigirava il polso tenendolo con l'altra mano, catturò la mia attenzione e mi fece abbozzare un sorriso mentre, ridacchiando, mi avviavo verso di lei abbandonando parte del mio proposito di ignorarla.
"Come fai ad essere così stupida?"
La frase che mi uscì aveva un tono inacidito dall'odio verso tutta quell'assurda situazione, volevo ignorarla, ammazzarla e dimenticarla eppure sembrava che non potessi staccarle gli occhi di dosso o sarebbe morta da sola, forse era una malattia, un caso perso.
"Guarda che mi sono fatta male, mica lo faccio apposta"
Ammise con tono quasi colpevole mentre mi avvicinavo a lei evitando comunque di guardarla negli occhi perché sapevo che se lo avessi fatto qualcosa, non sapevo neanche io cosa, in quegli occhi (c/o) mi avrebbe catturato e avrebbe rischiato di mandare a puttane tutto il mio piano.
Quando mi inginocchiai ai suoi piedi e iniziai a sciogliere il nodo, l'occhio mi cadde sulle ginocchia, una era sbucciata, il primo strato superficiale della pelle era completamente andato e un taglio comunque poco profondo lasciava uscire un poco del suo sangue.
Come aveva fatto ad arrivare viva ai 18 anni d'età?
(T/n) aspettò pazientemente che sciogliessi il nodo e alla fine mi ringraziò e io commisi l'errore di alzare gli occhi e incontrare i suoi, (c/o) e penetranti che mi osservavano senza paura ma con una certa curiosità.
Che cazzo aveva da guardarmi in quel modo?
Il suo sguardo mi infastidiva, aveva forse notato qualcosa di strano in me?
Mantenni il contatto visivo cercando di ostentare indifferenza eppure mi ritrovai a pensare che in un'altra vita, epoca o luogo in cui non fossi stato chi ero io ora e in cui lei fosse stata solamente (T/n), probabilmente sarebbe finita in maniera totalmente diversa.
Lo sguardo mi cadde sulle sue labbra e ne sentii ancora distintamente il contatto.
Non aveva significato nulla, non poteva aver significato qualcosa.
In un'altra vita... chi lo sa?
"Jeff? Va tutto bene?"
Ancora quello sguardo curioso pieno di domande che cercava di guardarmi dentro e di capirmi, quante cose nascondeva ancora dietro quegli occhi?
Perché non poteva essere la solita ragazzina stupida, frivola e urlante?
Ucciderla sarebbe stato molto più semplice.
Prima che potesse vedere qualcosa di troppo mi alzai e tornai sui miei passi rispondendole con la maggiore freddezza e distacco che fossi in grado di mostrare.
"Vado a cercare della legna prima di morire di freddo"
La sentii alzarsi, questa volta senza cadere, e seguirmi in silenzio oltre la spiaggia sassosa e fino nel profondo della foresta, chi era così idiota da seguire un killer in un luogo così isolato se non lei?
Mentre raccoglievamo la legna in giro per il bosco, i suoi occhi su di me erano una presenza costante eppure, ogni volta che mi giravo a controllare, per sorprenderla sul fatto e guardarla male, per farle paura o intimorirla in qualunque modo, lei distoglieva lo sguardo e faceva finta di niente.
Quando raccogliemmo abbastanza legna tornammo indietro verso la riva sassosa e iniziai a darmi da fare mettendo in cerchio alcune pietre, stendendo una base di foglie secche per poi arrangiarmi alla vecchia maniera.
Un'accendino avrebbe fatto comodo ma nonostante la sua assenza me la cavai discretamente e in dieci minuti neanche (t/n) si stava già scaldando seduta davanti al fuoco.
Andai a prendere la borsa sperando che (t/n) non prendesse fuoco mentre le voltavo le spalle e iniziai a tirare fuori le varie cose.
Salsicce, cereali, caffè e il pile.
Pensai di lanciarglielo addosso con noncuranza ma forse era meglio ostentare un'ultima gentilezza e portarglielo a mano per evitare danni, probabilmente non lo avrebbe preso al volo e cercando di riprenderlo sarebbe finita nel fuoco.
Se si fosse spento sarebbe stato tutto lavoro sprecato.
Tornai indietro facendo il giro del nostro falò improvvisato e mi posizionai alla sua destra allungandole il pile.
"Mettitelo"
Le ordinai mentre mi sedevo accanto a lei con il resto delle cose.
Lei guardò il tutto con sospetto, forse aveva già una risposta ma la domanda la fece comunque.
"E questi? Li hai solo rubati?"
Era quel 'solo' a cambiare il significato di tutta la domanda ponendone altre cento insieme.
Non hai ammazzato nessuno?
Hai fatto del male a qualcuno?
Questa sua curiosità mi irritava a volte e questa era una di quelle.
"Se non vuoi un cazzo di quello che c'è allora attaccati ma non osare frignare dopo"
Le risposi aggressivo stringendo il pile tra le mani.
Che le importava da dove venivano?
Se un bastardo che non conosceva era morto a lei che importava?!
Pensai mi avrebbe giudicato, fatto una predica o qualcosa di simile e a me andava bene, se mi avesse odiato, se mi avesse guardato con orrore, se finalmente mi avesse visto come l'assassino spietato che ero e potevo essere allora sarebbe stato più facile staccarmi da lei, vederla solo come un mezzo a mia disposizione e ammazzarla in seguito.
Forse dato che non le avevo ancora torto davvero un capello ed ero stato troppo gentile con lei era stata così stupida e sprovveduta da non rendersi bene conto di chi avesse davanti.
Ero pronto ad odiarla, a scattare e farle del male, forse anche in modo esagerato per sfogare su di lei la rabbia del non poterla avere e invece (t/n) mi spiazzò completamente.
Il suo sguardo mortalmente serio si aprì in un sorriso sincero e prese il pile con entrambe le mani parlandomi con profondo affetto e riconoscenza.
"No, lo prendo, sei stato davvero gentile a pensare a me, ti ringrazio di cuore Jeff"
Rimanemmo per un po così, io che non capivo per quale ragione avesse sorriso e lei che continuava a farlo con naturalezza e a tenere il pile tra le mani aspettando che lo lasciassi.
Appena me ne accorsi mollai la presa e iniziai a mangiare.
Aveva capito che avevo ammazzato il proprietario di quelle cose, sapevo che lo aveva capito, e allora perché quel sorriso?
Mentre riflettevo nervosamente (T/n) si infilò il pile (c/p) che, come avevo immaginato, le stava enorme e si sporse verso di me per raggiungere la scatola di cereali.
Ancora una volta il mio sguardo ricadde inevitabilmente sulle sue labbra.
E lì nacque l'idea.
Ero sicuro che se avessi prolungato troppo quella situazione non sarei mai più stato in grado di ucciderla e forse avevo trovato un modo per far arrivare subito quella bastarda, giocandomi quella carta potevo vincere o perdere tutto, cosa avrei vinto e cosa avrei perso lo avrei capito dopo, ma sicuramente così mi giocavo il tutto per tutto e, se avessi raggiunto il mio scopo, mi sarei preso un'ultima cosa da (T/n) prima di reclamare la sua vita per me.
Prima che potesse fare qualsiasi altra cosa, con il cuore che batteva per l'eccitazione del rischio, le bloccai il viso passando una mano tra i suoi capelli mezzi bagnati e fermandola alla base della nuca.
Mi sporsi verso di lei mentre la avvicinavo al mio viso con una presa salda e in poco tempo toccai di nuovo le sue labbra.
E iniziai a baciarla.
Non un semplice bacio a stampo ma uno vero e proprio che avrei fatto durare il più a lungo possibile e con il quale, se non mi avesse fermato in alcun modo, mi sarei preso tutto.
(T/n), presa alla sprovvista dal mio gesto, si irrigidì in un primo momento, vidi i suoi occhi spalancarsi per la sorpresa ma alla fine li chiuse e iniziò ad assecondare i miei movimenti lasciandomi esplorare la sua bocca con la lingua.
Intrecciò le mani dietro il mio collo passandole per i capelli mentre lentamente la spingevo al suolo e in quel momento potei giurare di sentire il mio cuore battere a mille per l'eccitazione e il piacere quasi come quando uccidevo qualcuno, quasi.
Non avevo mai fatto un gesto simile che non fosse mirato al mio divertimento o ad assecondare un mio desiderio lussurioso, un bacio che comprendesse, molto probabilmente, qualcosa di più dei semplici istinti carnali e dovevo ammettere che fosse meglio di quanto mi fossi aspettato.
Sorrisi per la felicità del momento mentre continuavo a baciarla e iniziai a infilare le mie mani sotto al pile (c/p) che le avevo dato iniziando a stringerle e ad accarezzarle la pelle della vita e risalendo lentamente.
Stavo per arrendermi di nuovo a quei sentimenti che avevo provato prima, per farmi travolgere completamente questa volta, ma ad un tratto (t/n) si irrigidì e con i denti iniziò a mordere con forza quello che restava del mio labbro inferiore fino a quando non sentii il sapore metallico del mio sangue spargersi nella mia bocca e allora sorrisi, capii che (t/n) non era più lì.
Immediatamente mi misi sopra di lei staccandole le braccia dal mio collo, prima che potesse stringerlo con le mani e tentare di soffocarmi.
La inchiodai con i polsi al suolo e le immobilizzai le gambe con le mie, quando mi staccai, lasciandole un ultimo bacio dal sapore del sangue, incontrai due occhi (c/o) pieni d'odio che mi guardavano così intensamente che non mi sarei sorpreso se si fosse messa a ringhiere.
Sorrisi.
Con quel bacio speravo di aver salutato per sempre (T/n) e tutti i miei sentimenti per lei così che ora, libero da qualsiasi tipo di freno, potessi dare il via alla mia vendetta
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Ooook.....
Io che non ho mai dato un bacio in 16 anni di vita e che sono una persona abbastanza timida, solo ad immaginare quel bacio e a descriverlo, sono morta di imbarazzo.
Sorratemi se non corrisponde ad un bacio vero ma ho un repertorio d'ispirazione alquanto limitato come ho scritto sopra.
(N.B in genere quando leggo ff e ci sono scene un po così e oltre o frasi a caso per flirtare mi viene da lanciare il telefono e urlare, non come se fosse una cosa spaventosa sia chiaro, ma perché la trovo tremendamente imbarazzante e io che mi immedesimo nei personaggio vorrei solo sparire in quel momento, quindi, tutto ciò, tutta questa bella roba, era per dirvi che avrei volentieri lanciato il computer fuori dalla finestra mentre correggevo il capitolo. MAAAA non l'ho fatto e quindi vi faccio contente (spero) e pubblico prima del previsto)
E nulla, non aspettatevi altro per la prossima settimana che dubito riuscirò a correggere le bozze.
Volevo dire altro ma me ne sono dimenticata mentre scrivevo, ho mal di testa....
Giocate a Mystic messenger, fatevi felici e amateli tutti.
(Specie il mio ZEN)
E nulla, di nuovo, addio e ditemi come vi sembra.
-poitre1234
P.S ho appena notato che il mio computer sta implodendo come la mia testa.... ti prego Jeff... ammazzami prima dell'inizio della scuola.
AH SI! ora ricordo cosa volevo dirvi, mancano solo tre capitoli alla fine della storia.
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