(T/n)'s pov

Camminavo nel bosco accompagnata dal rumore delle foglie che scricchiolavano sotto le all star nere.

Avanzavo scrutando ogni singolo angolo del bosco alla ricerca di Alan.

Un fruscio mi fece voltare.

Un uccello attraversò il cielo facendomi saltare il cuore in gola.

Dov'era Alan?

"Alan!"

La mia voce vagò a vuoto tra gli alberi portandomi indietro nessuna risposta.

Continuai a camminare.

Immaginavo che dopo pochi passi Alan sarebbe saltato fuori dal nulla per spaventarmi.

Mi ero preparata a fingere di essermi presa un colpo.

Ma lui non arrivava.

Continuai a camminare.

Non pensavo ci avrebbe messo tanto.

Continuai a camminare.

Poi lo vidi.

Era in mezzo a un piccolo spiazzo e guardava qualcosa ai suoi piedi.

Lo notai nel buio perché indossava un felpa bianca con un cappuccio.

Forse mi ero sbagliata, non volevano spaventarmi dopo tutto.

"Alan!"

Lo chiamai a gran voce agitando una mano nell'aria e lui si voltò.

Lo vidi sussultare come se non si aspettasse il mio arrivo.

Feci qualche passo in avanti fino a scorgere una parte del trucco che aveva in volto.

Un largo sorriso inquietante che attraversava le guance, carnagione pallida, quasi malata, e dei cerchi neri intorno agli occhi.

Mi ricordava qualcuno.

Joker di Batman ad essere sinceri.

"Gli altri mi hanno detto che dovevi dirmi qualcosa"

Attesi invano una risposta mentre sul suo volto si apriva un sadico sorriso.

"Se non hai nulla da dirmi io tornerei indietro..."

Mi girai e mi guardai intorno, il mio cuore accellerò il battito: non riconoscevo la strada che avevo dietro e ogni direzione mi sembrava uguale all'altra.

" ....o forse no"

Sospirai tra me e me.

Un ramo che si spezzava attirò la mia attenzione sulla figura che ora si muoveva verso di me.

Ora che non era di spalle potevo vedere la sua felpa macchiata di una sostanza rossa come il sangue finto che vendono nei negozi. La stessa sostanza colava da coltello che teneva stretto nella mano destra.

Avanzava con passo lento, uno alla volta e intanto cercava di trattenere invano un'agghiacciante risata.

"Va bene Alan, basta che ne sei convinto"

Non mi andava più di stare al gioco, non mi andava giù il fatto di aver perso la strada.

Mi guardai intorno cercando un modo per tornare a casa ma regolarmente il mio sguardo veniva catturato dal risplendere della poca luce sulla lama del suo coltello.

Poteva essere tutto un trucco.

Poteva essere tutto uno stupido scherzo di Halloween.

Ma quella lugubre risata e il coltello che catturava la poca luce del luogo mi stavano facendo accapponare la pelle.

Istintivamente feci un passo indietro e Alan iniziò a ridere più intensamente.

Fece un altro passo.

Poi un altro.

Sembrava gustarsi ogni singolo momento di quello stupido scherzo.

Poi la vidi.

In lontanza, mentre cercavo freneticamente un sentiero, avevo visto la luce di un abitazione.

Finalmente una gioia!

Un enorme sorriso si dipinse sul mio volto e questo lo destabilizzò  per qualche secondo facendolo fermare.

"Guarda!"

Puntai il dito e mi misi a correre verso la luce e subito dopo avergli dato le spalle sentii il rumore di passi veloci sul tappeto di foglie scricchiolanti.

Sempre più veloci.

Sempre più vicini.

Mi voltai ma il terreno cedette sotto i miei piedi e mi ritrovai a scivolare sul terreno umido e sporco, graffiata da rami e foglie, nel buio della notte.

Le ultima cose che avevo percepito prima di cadere erano un coltello insanguinato che calava su di me inesorabile come la morte e tre semplici parole che mi ghiacciarono il sangue nelle vene....

...."Torna a dormire".

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Ooook bella gente.

Dato che sono una persona di parola ed ho deciso che tra la domenica e io martedì non c'è differenza, e soprattutto perché sono una persona impaziente, Oggi Posto!

Quanto siete felici.

Il capitolo è comunque abbastanza corto ma spero vi possa piacere lo stesso.

Lasciate un commento è ci vediamo al prossimo vero martedì.

Ciao ~poitre1234