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Him & I

"Cross my heart, hope to die

To my lover, I'd never lie

He said "be true," I swear I'll try

In the end, it's him and I

He's out his head, I'm out my mind

We got that love, the crazy kind

I am his, and he is mine

In the end, it's him and I, him and I "

-Him and I-


Jeff e (T/n)


6 anni prima


Non potevi crederci, era un sogno, non poteva essere reale.

Nuove lacrime rigarono il tuo volto mentre Jeff ti guardava attentamente prendendosi il suo tempo per confrontare l'immagine di te ora con quella dei suoi ricordi.

Gli occhi senza palpebre ti osservavano cercando ogni piccolo particolare di te, ogni piccolo possibile cambiamento che avessi subito in quel periodo di lontananza da lui, e il sorriso, inciso per sempre sul suo volto, rimaneva impassibile mentre cercava di capire di chi fosse quel sangue che ricopriva gran parte dei tuoi abiti.

Quando constatò che quel sangue non poteva essere il tuo, incontrò il tuo sguardo e allora vi trovò un caos di sentimenti.

Sembravi sul punto di piangere dalla gioia, forse avresti voluto corrergli incontro e stringerlo in un'abbraccio per riprendere un pezzo di te, ma al contempo non volevi cedere a quella felicità per la semplice paura che, come ogni momento felice della tua vita, potesse poi sparire.

Il tuo sguardo a prima vista, gli risultava diverso da quello che avevi quasi un'anno fa, apparivi diversa, forse più triste e rassegnata ma per certi versi anche meno indecisa eppure, quello sguardo implorante in quel momento era lo stesso di tanto tempo fa, di quando vi incontraste nella foresta la notte dopo la tua fuga.

Sorrise soddisfatto della sua osservazione, infondo non eri ancora cambiata se non in meglio e ora, forse più di prima, sarebbe riuscito a legarti definitivamente a se.

"(T/n)"

Pronunciò il tuo nome accarezzandone ogni singola lettera ed iniziò ad incamminarsi versi di te con un passo non curante e le mani in tasca, come se nulla fosse mai cambiato, come se quell'anno separati non fosse mai esistito, mentre tu invece arretravi e ti appoggiavi alla porta convinta che non potesse essere vero e che le tue gambe non avrebbero retto il colpo della verità che ti si sarebbe parata davanti.

Non bastava il disturbo della personalità ora, ti eri sentita così sola, avevi pensato così tanto a lui sperando che ti salvasse ancora che ora avevi persino le allucinazioni.

La porta, essendo vecchia e con la serratura difettosa, si aprì di scatto sotto il tuo peso e tu ti ritrovasti improvvisamente seduta a terra, metà corpo dentro la casa e metà fuori, mentre guardavi Jeff come se fosse un'apparizione di cui preoccuparsi, come un'oasi nel deserto che poi si scopre essere solo il delirio di un'assetato, ma lui rideva al tuo sguardo e quella risata, per certi versi così inquietante, non poteva essere un'allucinazione.

Dal canto suo Jeff si credeva così felice che avrebbe potuto scoppiare, eri lì davanti a lui, ti aveva trovata e il tuo sguardo, quel non voler credere alla sua stessa presenza nonostante fosse lì davanti a te, lo divertiva un mondo, ma la sua felicità non era ancora completa.

Infatti quando non ti trovava voleva solo trovarti, quando ti aveva trovata non vedeva l'ora di vederti e ora che ti aveva vista voleva toccarti con mano, e poi, si conosceva, avrebbe voluto ancora qualcos'altro e poi altro ancora fino a volere sempre di più.

Si avvicinò e si abbassò al tuo livello mettendosi in ginocchio e si sporse in avanti in modo tale che potesse vedere da vicino quei tuoi occhi (c/o) come per controllare ancora che fossero gli stessi di un'anno prima.

Con il sorriso sempre in volto allungò una mano e ti toccò una guancia asciugando una lacrima che, nonostante non te ne fossi resa conto, era uscita fuori dai tuoi occhi lucidi ed aveva seguito il contorno del tuo volto così come ora stava facendo lui.

Così ti ritrovasti inevitabilmente a guardarlo negli occhi e quello che vidi ti confuse parecchio perché, nonostante il gesto che stava compiendo, non c'era nulla di dolce nel suo sguardo, ti guardava con fare famelico come si guarda qualcosa che si è desiderata per tanto tempo e finalmente è tra le proprie mani, come se non fossi altro che un giocattolo usa e getta, eppure, dalla brama che vedevi nei suoi occhi, era come se, nonostante il ruolo di giocattolo che ricoprivi, non ti avrebbe mai gettata via, ti avrebbe presa e ti avrebbe tenuta stretta nonostante la tua volontà e ,se fossi capitata tra le sue braccia, avevi il presentimento che non saresti più potuta fuggire, ma, del resto, tu eri così dannatamente stanca di lottare e fuggire...

La sua voce, uguale a quella che ricordavi avesse prima di iniziare a torturarti tempo fa, appesa a testa in giù in quella baracca, ti ridestò dai tuoi pensieri.

"Non mi inviti ad entrare?"

Forse stavi assecondando i desideri del demonio quando lui ti prese per mano e ti tirò su a forza per poi essere guidato dentro da te ma, come avevi sostenuto tempo fa, c'erano demoni peggiori in quell'inferno che era la tua vita e, tra i due mali, Jeff era la persone che preferivi di più, ricordavi persino di aver scorto qualcosa di più che umano in lui una volta, di aver provato qualcosa per lui, ma ora, ad un anno di distanza, non ne eri più tanto sicura, del resto, un'anno di lontananza non si cancella certo con una carezza.

Una volta entrati dentro la casa, un edificio non più alto di un piano con una piccola cucina e un tavolo al pian terreno e un letto al primo, che in realtà più di un primo piano assomigliava più ad un soppalco, non vi perdevate d'occhio un istante, tu lo guardavi come se avesse potuto sparire da un momento all'altro se solo avessi distolto lo sguardo mentre lui, appoggiato di schiena al tavolo, come se avesse finalmente raggiunto un'agognata meta che ora contemplava con soddisfazione.

Dopo minuti di silenzio che ti sembrarono eterni trovasti il coraggio di parlare ed esprimere quello che provavi in quel momento.

"Non hai mantenuto la promessa"

La tua voce era strozzata come se stessi per scoppiare a piangere da un momento all'altro, in un certo senso ti sentivi tradita, se solo avesse mantenuto la promessa tutto quello che avevi passato in quell'anno non sarebbe successo.

Il solo pensarlo ti faceva sentire colpevole di chissà che cosa e ora guardavi Jeff come se ti dovesse delle risposte o come minimo una spiegazione ma tutto quello che fece fu guardarti come se la cosa non lo toccasse minimamente ma anzi, sorrise beffardo come se avesse ben altri piani in mente che ti aveva tenuto nascosti, in un certo senso sembrava stesse giocando con te ma non capivi ancora a quale gioco stesse giocando.

"No"

Ammise Jeff tranquillamente staccandosi dal tavolo sul quale era precedentemente appoggiato per poi avvicinarsi a te e fermasi a pochi centimetri di distanza.

Ti guardò un'attimo negli occhi mentre aspettavi immobile la sua prossima mossa che fu quella di prenderti per le spalle, con una parvenza di delicatezza studiata che celava quel sentimento di possessività che caratterizzava il vostro rapporto, per poi avvicinare la sua bocca al tuo orecchio, come se stesse per sussurrarti un grande segreto, la verità che avevi aspettato. 

"Ne ne ho voglia, ne ora ne mai ad essere sinceri."

Sussurrò con un tono diviso tra il divertimento e la cattiveria e alle sue parole, nonostante forse ti fossi aspettata una risposta del genere, sgranasti gli occhi e il tuo cuore perse un battito, la tua speranza di morire era morta con quelle parole.

Nonostante tutto però non potevi ancora accettarlo, perché ti negavano tutti una cosa così semplice per degli assassini come loro?

Perché tutto ad un tratto la tua esistenza era così importante per tutti meno che per te?

Quanta ironia ci poteva essere in una vittima che voleva morire e in un'assassino che non voleva ucciderla.

Jeff sapeva cosa avevi passato, sapeva cosa desideravi eppure perché te lo negava?

Non potevi più andare aventi così, non ce la facevi più a vedere cadaveri ogni volta che aprivi gli occhi e sapere che erano reali.

Non riuscivi più a vivere senza una ragione.

"Perché... Perché non vuoi?! Perché mi fai questo?!"

Il tuo sguardo perso si era poi fissato nei suoi occhi e il tuo sussurro era diventato un urlo quando, dopo un'attimo di smarrimento, presa dalla disperazione, avevi afferrato con forza il collo della sua felpa per avvicinarlo a te più di quanto già non fosse, lui aveva sorriso e ridacchiato a questo tuo gesto e ti guardava dall'alto in basso come se la situazione lo stesse divertendo più di quanto si fosse aspettato.

Non ricevendo nessuna risposta alle tue domande e non riuscendo a vedere altro nei suoi occhi che non fosse divertimento e una sorta di affetto distorto, abbassasti lo sguardo fino ad appoggiare la testa al suo petto e, tenendo comunque la tua presa sulla sua felpa per non crollare a terra, ti ritrovasti a parlare più con il vuoto che con lui direttamente.

"Perché non vuoi...?"

Le lacrime uscivano dai tuoi occhi e non provasti neanche a fermarle infatti eri così stanca di tutto che, quando Jeff ti abbracciò possessivo stringendoti a se e iniziò giocherellare con i tuoi capelli, accettasti i suoi gesti quasi con totale indifferenza e le sue parole, dette all'orecchio come il sussurro maligno di un diavolo, ti giunsero quasi ovattate. 

"Perché sarebbe un terribile spreco"

Jeff non riusciva a spiegare in quel momento cosa provasse per te, aveva capito che per lui eri importante ma in che modo lo eri gli era ancora un mistero, sentiva che se ti avesse avuta sarebbe stato bene, non gli importava cosa avessi preteso tu, l'importante sarebbe stato come si sentiva lui ad averti, come se avesse a lungo desiderato qualcosa senza neanche saperlo e che, alla fine, avesse trovato in te quel qualcosa, non poteva più lasciarti, non poteva fare altro che rimanere accecato da te e non ti avrebbe più lasciata a costo anche di privarti di ogni volontà e piegarti completamente alla propria.

"Sono un mostro"

Hai singhiozzato tra le lacrime stringendoti più a lui.

A quelle parole Jeff assecondò il tuo gesto e ti strinse più forte mentre lottava con sé stesso per non ridere di gioia.

Eri distrutta e indifesa, le parole giuste, le giuste azioni e avrebbe potuto legarti a lui per sempre senza alcuna possibilità di ritorno sia per te ma anche, nonostante non ne fosse consapevole in quel momento, per lui.

Ti allontanò un poco e sollevò il tuo volto con una mano per guardarti negli occhi (c/o) e lucidi nei quale poteva vedere tutta la tua disperazione,sarebbe stato così facile legarti a lui che con chiunque altro non si sarebbe minimamente divertito.

"Certo che no..."

Sorrise vedendo una piccola luce accendersi nei tuoi occhi, ti accarezzò il volto con una mano e si avvicinò di nuovo a te in modo tale che l'unica cosa che potessi vedere fossero i suoi occhi mentre ascoltavi rapita le sue parole che alle tue orecchie suonavano piene di premura e dolcezza.

"Mi hanno abbandonata tutti..."

Non potevi più sopportare quel vuoto d'affetto che avevi dentro e lui lo sapeva e non ci sarebbe stato nulla al mondo che non avrebbe usato per averti.

"Non mi sembra"

Ridacchiò Jeff per poi baciarti.

Quando iniziò il contatto non feci nulla per staccarti, l'unica cosa che riuscisti a fare fu abbandonarti a quei baci possessivi e perdertici dentro mentre Jeff, che aveva aspettato così tanto quel momento accrescendo il suo desiderio giorno per giorno ti stringeva di più a se facendo vagare le sue mani sotto i vestiti, togliendo bende e stringendoti le mani tra i capelli.

Quei baci e quei contatti non avevano nulla a che vedere con quello che avevate avuto in passato e che non avevi più dimenticato.

Timidamente facesti passare le tue mani sotto la sua felpa incontrando tutte le imperfezione della sua pelle bruciata e le numerose cicatrici che lo ricoprivano.

Eri stata disposta a consegnargli la tua vita e non ti aveva uccisa, eri stata sola per tutto quel tempo e ora ti si presentava un'ancora di salvezza, un piccolo e fragile filo di ragno che ti avrebbe portato fuori da quell'inferno.

Gli avevi donato la tua vita quindi perché non tutta te stessa?

Fu tra quei pensieri che ti abbandonasti completamente a lui e in quel momento, mentre dipendevi completamente da ogni sua azione, parola, bacio o carezza, Jeff credette che non ti saresti mai più allontanata da lui


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Ci tenevo a dire che non penso che il loro rapporto sia "Il vero amore" penso che in un giusto rapporto amoroso bisognerebbe pensare prima all'altro che a se stessi e un po di gelosia va bene ma non una cosa così possessiva e "malata" per il momento il loro è un rapporto "di convenienza" si potrebbe dire, si vedrà come andrà a finire.


Si ero morta comunque.


scusate


poitre1234

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