Brother
"Chi non muore si rivede"
-?
Jeff's pov
Il rumore di un fuoco che scoppiettava attirò la mia attenzione però, nonostante non avessi le palpebre, non riuscivo a vedere nulla a causa di una sorta di pezza umida sugli occhi.
Lamentandomi per il dolore portai una mano sugli occhi e strappai via la benda e lì mi accorsi che una figura seduta accanto al fuoco mi stava fissando.
Mi alzai di scatto pensando che fosse quel bastardo ma quando lo sentii parlare mi ributtai al suolo.
Avevo così tanti punti doloranti che ormai non sapevo neanche quali.
"Ti sei svegliato vedo"
Liu, mio fratello maggiore, mi guardava impassibile appoggiato comodamente in un angolo della casa diroccata.
I capelli bruni come una volta erano i miei gli ricadevano a ciocche sul volto più lunghi dell'ultima volta che lo avevo visto e il volto era un'intricato disegno di cicatrici, un mio regalo di tanto tempo fa di cui ormai mi pentivo.
"Che cazzo è successo... mi fa male ovunque..."
Gli chiesi con una voce roca e graffiante, ripensandoci bene, lo scatto di prima non era stato la migliore delle idee.
La testa mi pulsava mentre cercavo di mettere in ordine i pensieri.
"Ti è franato il tetto addosso, è un miracolo che tu sia vivo e una fortuna che io passassi di qua"
Alle sue parole, il ricordo del tetto che cade tornò vivido nella mia mente insieme a quell'odiosa risata e questo mi fece stringere i denti per la rabbia che mi crebbe dentro.
Ancora una volta.
L'avevo in pugno e ancora una volta mi era scappato!
Mi afferrai i capelli con forza e iniziai ad urlare per la rabbia e la frustrazione.
"MALEDIZIONE! TORNA QUI BASTARDO! SONO ANCORA VIVO! SONO ANCORA VIVO!"
Urlai fino a sgolarmi mentre Liu continuava a scaldarsi davanti al fuoco completamente impassibile alla mia rabbia se non per guardarmi divertito.
"Era ora che una delle tue vittime ti mettesse i piedi in testa"
Mi sorrise beffardo.
"Come ci si sente a perdere Jeff?Ad essere tu quello che viene calpestato e sconfitto da qualcuno più forte di te?"
Non risposi alla sua provocazione solo perché la sua frase aveva acceso un'altro ricordo nella mia mente ancora confusa.
Era ancora un ricordo vago ma... c'era qualcun'altro in questa casa prima... chi?
Mi concentrai per un po lottando contro la confusione, dissolvendo la nebbia che avevo nella testa fino a vedere un volto di ragazza dai capelli (c/c) e gli occhi (c/o), una delle mie vittime.
La mia vittima.
(T/n).
"Cazzo"
Mi alzai ignorando il dolore ma dovetti sorreggermi con una mano al muro per andare avanti e arrancare verso l'ultimo luogo in cui l'avevo vista.
Era ancora lì.
Non poteva essere scappata.
NON POTEVA AVERMELA PORTATA VIA!
Mosso solo da una rabbia ceca e la speranza di trovarla ancora lì appesa entrai nella stanza accanto.
"No no no no no NO!"
Era vuota.
Catene e corde recise erano ammassate in un angolo della stanza con il pavimento ancora miracolosamente intatto, una finestra era stata rotta dall'interno e il tetto sembrava aver retto meglio di quello nell'altra stanza, la trave portante alla quale l'avevo appesa era ancora lì e si potevano vedere delle tracce di sangue a terra, ma (t/n) era sparita.
"FANCULO! LEI ERA MIA! ERA LA MIA VITTIMA BASTARDO!"
Battei un pugno sulla parete accanto mentre mi accasciavo lungo lo stipite della porta, ancora troppo debole e indolenzito per rimanere in piedi a lungo, ma non era solo quello, il mio corpo tremava di rabbia mentre con le mani stringevo con forza i capelli fino a farmi male infilandomi le unghie nella carne.
Era viva?
Era solo scappata?
L'aveva uccisa?
"Dov'è... dove sei (t/n)...?"
Dissi quelle parole a denti stretti ma a quel nome Liu iniziò a ridacchiare e con la coda dell'occhio potei vederlo appoggiare la testa sul ginocchio della gamba piegata e sorridermi sornione e beffardo come se avesse scoperto qualcosa a proposito di un fatto che lo aveva immensamente divertito.
"(T/n) eh?"
Un'altra possibilità mi passò per la testa, shockante come una scossa elettrica, che mi percorse la spine dorsale facendomi alzare di scatto ma, subito dopo, una fitta lancinante mi costrinse di nuovo al suolo.
Liu si mise a ridere a vedermi in quello stato e io non potei fare altro che stringere i denti.
"Se continui così mandi a puttane il mio lavoro. Non ti aiuto una seconda volta"
Continuai a stringere i denti per il dolore e la rabbia ma questa volta non me ne stetti in silenzio.
"Sei stato tu. Tu l'hai uccisa, sono mesi che sei da queste parti, sei stato tu bastardo. Lei era mia. Era la MIA vittima!"
Liu raddrizzò la schiena e assottigliò lo sguardo guardandomi con odio.
"Non insultarmi Jeff, non dopo che ti ho salvato la vita"
Sotto quello sguardo pieno d'odio strinsi i denti e ingoiai amaro stringendo i pugni facendo un veloce riassunto mentale della sfiga che avevo avuto.
Per prima cosa, quel bastardo l'aveva fatta franca due volte e la seconda mi aveva quasi ammazzato e infine mio fratello mi aveva salvato la vita, come se già non gli dovessi abbastanza, ma mi aveva fottuto la mia vittima, l'aveva sentita urlare, aveva giocato con la sua vita e alla fine ne aveva osservato lo scorrere, quella vita, quella luce che abbandonava i suoi occhi e che scivolava via come il suo sangue caldo nelle vene.
Ero furioso ovviamente ma dovevo controllarmi, non volevo fare del male a Liu.
Non di nuovo.
Però stavo per esplodere e la rabbia ceca che provavo in petto non aveva nulla su cui sfogarsi, mi sembrava di star per perdere la testa.
Mi sembrava di sentire ancora la sua risata che mi scherniva da sotto le macerie.
Mi sembrava di vedere Liu mentre faceva a pezzi (t/n) e io, io, Jeff the Killer, steso al suolo inerme e ferito come un'idiota.
"Ma per-favore Jeff, smettila con questa scenata! È ancora viva la TUA vittima, idiota."
Alle sue parole, anche se sprezzanti e piene d'odio, alzai la testa di scatto e incontrai il suo sguardo serio, non stava scherzando.
Quelle parole mi rimbombavano nella testa.
È ancora viva.
È viva.
Viva.
VIVA.
VIVA!
"È... lei è..."
Non riuscivo a parlare per l'emozione e se avessi potuto avrei spalancato gli occhi per la sorpresa così, tutto quello che feci, fu mettermi una mano sulla fronte, in parte ancora incredulo di poter provare una tale felicità tutta nello stesso momento, e piegai la testa all'indietro per liberarmi in una folle risata.
"È viva"
Non riuscivo a pensare ad altro.
La mia vittima era viva.
La mia (t/n) era viva.
"Dov'è?! Dimmi dove l'hai messa Liu"
Quasi urlai girandomi con sguardo folle verso di lui, protendendomi in avanti verso di lui con la schiena fino a dovermi reggere sulle mani sul pavimento umido e lercio, ero completamente eccitato da quella notizia, quasi mi aspettavo che la tirasse fuori da un cilindro magico mentre aspettavo la sua risposta.
Volevo vederla.
Sentire le sue urla, stringere la sua vita tra le mie mani e distruggerla pezzo per pezzo, sentirla mia e fare di lei ciò che volevo per poi tagliarle la gola, vedere la vita abbandonarle quei bellissimi occhi (c/c) e dipingere un bellissimo sorriso sulle sue dolci labbra.
La mia dolce, sfortunata (t/n)....
"L'hanno arrestata"
Il sorriso mi morì in volto quando Liu pronunciò quelle parole con completa indifferenza, distogliendo lo sguardo come se non ci fosse nulla di spettacolare da vedere e con un'alzata di spalle, quasi come se il fatto non lo toccasse minimamente.
Io invece ero rimasto senza parole.
"Cosa?"
Liu mi stava prendendo in giro, doveva essere così, perché mai avrebbero dovuto arrestarla?
Questa volta fu la volta di Liu a ridere della mia espressione.
"Che c'è sei diventato sordo? L'hanno arrestata per gli omicidi degli ultimi tre mesi"
Ora ero ancora più confuso.
(T/n) un'assassina?
Cercai di figurarmela mentre ammazzava brutalmente qualcuno e la scena mi parve talmente ridicola che mi chiesi che droghe avessero assunto prima di arrestarla, quella non sarebbe stata capace neanche di investire un gatto.
"Ma è ridicolo! E poi, quegli omicidi erano opera tua no?"
Infondo ero venuto in questa cittadina di merda per cercare lui seguendo le notizie ma Liu non mi rispose, mi guardò attentamente e mi sorrise con uno sguardo beffardo negli occhi, come se ci fosse qualcosa che non riuscissi a vedere nonostante fosse nascosta esattamente sotto il mio naso, poi un presentimento mi passò per la testa.
Io e Liu non eravamo gli unici assassini nella città.
Certo aveva preso me di mira a quanto pareva ma dubitavo dalla sua bravura che non avesse mai ucciso qualcun'altro nel corso della sua vita.
Forse era opera sua l'arresto di (t/n) ma come? Perché?
Non sapevo nulla di lui se non che fosse fottutamene bravo con le armi e che avesse un talento innato per starmi sui coglioni.
"Quando sei arrivato, hai visto qualcuno allontanarsi?"
Interrogai Liu mentre la mia mente lavorava senza sosta, avevo il sospetto che se avessi scoperto la sua identità avrei messo fine a tutti i miei problemi.
"No, non ho visto nessuno negli ultimi due giorni, nessuno andare e nessun tornare"
Ammise lui con noncuranza con un'altra alzata di spalle mentre io elaboravo ciò che aveva appena detto.
Due giorni?!
Ero rimasto svenuto per due lunghissimi fottutissimi giorni?!
"Liu, raccontami tutto quello che sai"
In quel momento mi resi conto che non sapevo nulla di niente e la cosa non mi piacque affatto.
Nulla del mio avversario fantasma e nulla della mia vittima.
Prima di muovermi dovevo mettere su un piano e per farlo dovevo avere più informazioni.
"Mettiti pure comodo Jeff, mi sento stranamente altruista oggi"
E così Liu iniziò a raccontare.
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Ucciderò 199 persone e un gatto.
Ed ecco un'altro capitolo!
Sorry ma per sapere cosa vi è successo dovrete aspettare.
Vi volevo ringraziare ancora per le visualizzazioni e spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto.
Vi piace Liu?
Cosa pensate di lui?
Io sono in ritardo quindi scappo.
Xiao~
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