Capitolo 1- Cosa succede?
No, non sono morta se ho ancora dei ricordi. Provo a guardarmi intorno: un infinito spazio nero e oro. Una scheggia oro mi sfiora il viso, come per accarezzarmi e rassicurarmi. Vorrei piangere, ma non ci riesco. Mi sento come congelata, ma senza aver freddo... Chissà cosa starei facendo ora a casa se non ci fosse stata questa esplosione... Probabilmente starei giocando in giardino con Sarah, la mia migliore amica... Ma tanto ora temo che "casa" ormai non esista più. Vedo un bagliore minuscolo ai lati del mio campo visivo, che però scompare subito. Passa circa un'ora, poi due, poi tre, poi quattro. Non si muove nulla. Però il mio cuore batte ancora. Sento un dolore leggero e acuto al braccio destro, poi inizio a rilassarmi... e mi "addormento", ammesso che si possa in questo stato. Qualche tempo dopo mi risveglio. Provo a muovermi, ma sono come bloccata da delle catene... Provo ad aprire gli occhi, e ci riesco, ma solo per pochi istanti: ho una fortissima luce bianca puntata negli occhi. -Dove sono?- riesco a sussurrare, con una vocina che non sembra la mia. Non arriva risposta alla mia domanda, sento solo un mugolio ovattato. Inizio a scalciare e sento una voce maschile: -fatela stare ferma!- sento un pizzico al collo e poi ricado nel sonno. Mi risveglio in un letto caldo e morbido e per un secondo mi chiedo:-che sia stato tutto un brutto sogno?- poi però guardo la stanza in cui sono e realizzo di essere in un posto mai visto prima. È una stanza larga, dalle pareti bianco panna e il pavimento coperto da una moquette beige. Ci sono alcune foto appese sulla parete: rappresentano la terra dallo spazio. Ad un certo punto entra una ragazza con una ventina d'anni che dice con voce allegra:-signorina Wood! Finalmente si è svegliata! Dorme da giorni! Gradisce qualcosa da mangiare?-. Come fa questa ragazza a sapere che il mio cognome è Wood? Ora non importa, sto letteralmente morendo di fame. -Vorrei dell'acqua e del pane se lo avete.- chiedo con la voce ancora impastata dal lungo sonno. -Certamente signorina, arriva subito.-. Dopo essermi sfamata la ragazza mi dice:-non vorrà mica far tardi al suo appuntamento! Vuole una mano a vestirsi?-. Un secondo, quale appuntamento? Ma soprattutto questa ragazza vestita da infermiera non mi ha neanche detto dove sono! Alla fine rispondo:-grazie ma so vestirmi da sola. Però dov'è l'armadio?- la ragazza me lo indica con un cenno della testa e poi se ne va dicendo:-la aspetto qui fuori, faccia in fretta!-. Scendo piano dal letto, e mi scopro con addosso una camicetta bianca e dei pantaloni larghi e morbidi che non avevo mai messo. Apro l'armadio e trovo un abito bianco e rosso con due ballerine con un tacco basso abbinate. Non sono la classica ragazza da vestito, ma dato che non c'è altro lo indosso. Credo di stare davvero male, così per migliorare la situazione mi faccio uno chignon sulla cima della testa. Una volta finito esco e trovo la ragazza di prima ad aspettarmi. Senza parlare mi conduce attraverso una grande rete di corridoi fino ad una stanza enorme con un tavolo per due al centro. La ragazza mi fa accomodare e se ne va. Mi guardo intorno: la sala è enorme, tutta in marmo bianco e beige. Dopo pochi minuti entra un ragazzo dalla porta al lato opposto rispetto a quella da cui sono entrata io. È moro, con gli occhi azzurri, resi chiarissimi dalle luci accecanti del lampadario sopra di noi. Si siede davanti a me e poi mi dice:-ciao ragazzina.- avrà due o tre anni più di me. -Ciao a te ragazzino.- dico con un sorriso sarcastico stampato in faccia. Lui continua a parlare come se non si fosse mai interrotto:-Io sono Josh, e ora ti spiegherò perché sei qui. Iniziò tutto secoli fa, un mio antenato e i suoi fratelli dovevano decidere a chi lasciare questo regno, così proposero una sfida: trovare un pianeta dove la vita avrebbe potuto prosperare. Il mio antenato scelse la terra dove vivevi tu, e quindi vinse la scommessa. Il regno andò a lui e lo governò saggiamente. Dopo tutto questo tempo alcuni individui sul tuo pianeta hanno iniziato a distruggersi a vicenda, perciò mio padre prima di morire vi innescò una bomba atomica incredibilmente forte che si sarebbe attivata in tre anni. E mi disse anche che sarebbe sopravvissuta solo una ragazzina di 13 anni con poteri speciali... Ed eccoti qua. Ti abbiamo trovata ferita che galleggiavi nello spazio.-. Mi sento uno straccio. Tutto il mio mondo e la mia stessa vita sono nati per una scommessa. Non credo di reggere il colpo, infatti scoppio in lacrime. Immagino cosa starà pensando Josh: quella stupida ragazzina frignona... è insopportabile. Invece mi guarda come per dire: mi dispiace della tua sorte...
Cosa devo pensare di lui?
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