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16 ~ Frustrazione sessuale

Il sole del mare mi acceca la vista mentre mi stendo sull'asciugamano e il mio corpo modella la sabbia sottostante. Sento i pori rigenerarsi e la tranquillità del posto scacciare via i cattivi pensieri.

<<Un costume a due pezzi, non l'avrei mai detto.>>

Elena compare al mio fianco, sdraiandosi sul suo asciugamano e calando sugli occhi un paio di occhiali scuri, per proteggersi. Io mi volto, dando al cielo la mia schiena e poggiando la testa sugli avambracci piegati.

<<Quello intero è a lavare.>> borbotto con un sorriso. Anche se ha gli occhiali e probabilmente gli occhi chiusi, sta facendo roteare le iridi in alto, scocciata.

<<Lel! C'è il venditore di cocco, ne vuoi un po'?>>

La voce di mio fratello si fa sentire anche se è seduto sotto l'ombrellone, a qualche metro da noi. Nascondo la testa tra le braccia per la vergogna mentre Elena gli risponde allo stesso modo, nessuno dei due si preoccupa della privacy.

Un attimo dopo, mio fratello balza in piedi e corre verso l'uomo che sta camminando sul litorale.

<<Sembra che la tempesta sia passata una volta per tutte.>> commento tirando su la testa. Elena volta lo sguardo verso di me e si alza gli occhiali per fissarmi con i suoi pozzi chiari.

<<Lo spero tanto.>>

Dal suo tono traspare paura e rimorso e posso capirla, dopo ciò che mi ha detto succedere tra di loro. Conosco troppo bene Elena e ho capito le sue ragioni, allo stesso tempo conosco profondamente anche Stefano e comprendo quanto la situazione di pochi giorni fa sia stata destabilizzante per entrambi.

<<Tu, invece? So che hai novità delle quali non ti sei ancora confidata.>>

La sua voce che torna armoniosa mi fa ridestare e riappoggio la testa sulle braccia, pronta per godermi il sole. Non so se sono già pronta a parlarne, vorrei tenere questo ricordo effimero per me, ancora per qualche tempo. Elena non sa quante volte io abbia effettivamente sognato un nuovo e magari ultimo bacio con Chris, ma può immaginarlo. L'unico che conosce questo segreto è Diego, perché con lui ho condiviso questi pensieri e perché lui ne aveva di medesimi, per un'altra ragazza.

<<Niente di particolare.>> decido di mentire.

<<Ieri, al parco divertimenti, stavate litigando.>>

<<All'inizio della serata stavamo litigando.>> la correggo subito. <<Poi abbiamo fatto pace.>>

<<E per cosa stavate litigando?>> Il sorrisetto che le spunta dalle labbra mi fa capire che non mollerà la presa tanto facilmente, e come biasimarla, è sempre stato così tra di noi.

Penso a cosa rispondere, cercando di evitare di mentire ancora senza però parlare troppo. <<Per il suo comportamento.>>

Elena non fa in tempo a replicare perché mio fratello è già tornato e le offre uno spicchio grande di cocco.

Poi mi guarda. <<Tu ne vuoi?>>

Scuoto energicamente la testa e mi voto dall'altra parte cercando di dimenticare la conversazione di pochi secondi fa mentre la mia testa s'immerge ancora una volta nel ricordo poco lontano di una spiaggia scura e di un ragazzo che mi prende tra le sue braccia.

<<Ultima chiamata per le gare sulla spiaggia! Chi ancora non si è iscritto può farlo grazie ai nostri addetti che stanno passando ora tra di voi. Iscrivetevi, presto, che il tempo scappa lontano!>>

Una voce con toni solenni echeggia tra gli altoparlanti in fondo alla spiaggia e mi ridesta dalla mia tranquillità. Quando alzo il busto noto che Elena e Stefano stanno firmando qualcosa accanto a una ragazza con una maglietta azzurra e i capelli raccolti sul capo.

<<Che cosa succede?>>

La ragazza alza il capo e con sorpresa noto che si tratta di Anna. La saluto energicamente prima di chiederle spiegazioni.

<<Sono un'addetta della spiaggia per oggi, io e Sergio ci siamo offerti. Lì infondo cominciano delle gare tra dieci minuti, per iscriversi bisogna pagare una piccola quota e il ricavato andrà in beneficenza all'orfanotrofio della città. Vuoi partecipare?>>

Osservo i due che evidentemente si sono appena iscritti e stanno frugando tra le tasche delle borse per i soldi. <<Di che genere di gare si tratta?>>

Anna pone da una parte il foglio e mi viene accanto. <<Ruba bandiera, corse con piccoli ostacoli, percorsi da completare... questo genere. Niente di entusiasmante ma si sta radunando una gran folla. Sarà divertente.>>

Elena e Stefano raggiungo la ragazza, le danno i soldi e poi mi osservano con occhi sognanti, felici. <<Vieni anche tu?>> mi domanda Stefano.

Faccio una smorfia, i giochi sportivi non sono mai stati il mio forte mentre lo sono per la mia amica e mio fratello. Ricordo ancora come si sono divertiti durante i Giochi Scolastici dell'ultimo anno e come poi hanno riportato le loro piccole vittore. Io vado in palestra, è vero, ma a meno che non si tratti di tirare calci e pugni, questo non fa per me.

<<Ci sono anche Diego e Chris.>> Esclama Elena un attimo prima che io possa rifiutare. Come se questo potesse darmi ragioni per accettare, scuoto la testa.

<<Verrò a vedere, potrei divertirmi molto di più.>>

Alla fine accettano il compromesso e tutti e quattro ci dirigiamo vero la folla accalcata che aspetta l'inizio delle gare. Raggiungo presto Diego che, accanto a Ilaria e Iacopo, sta osservando i percorsi.

<<Partecipi anche tu?>>

Prima saluto i ragazzi che mi ricambiano con entusiasmo e poi scuoto ancora una volta la testa. <<Sono venuta solamente per vedere come vi ridicolizzerete pubblicamente.>>

Diego mi scuote per un braccio. <<È per una causa benefica, questo dovrebbe bastarti a partecipare.>>

Alzo un dito verso il cielo e inarco le sopracciglia. <<Caldo, sonnolenza e fame battono la bontà che c'è nel mio cuore.>>

Fa un altro sorriso immenso e poi mi allontano, augurandogli di vincere, o almeno di non cadere mentre corre. Ho sempre odiato correre sulla sabbia, avevo la costante sensazione di poter cadere e perdere l'equilibrio da un momento all'altro, senza avere attrito.

Raggiungo le scalinate che sono state create apposta per il pubblico e mi siedo in mezzo a degli sconosciuti.

Osservo i miei amici e i nuovi conoscenti riunirsi tutti assieme per poi raggiungere gli altri concorrenti; un attimo dopo faccio attenzione ad ascoltare le istruzioni all'alto parlante che spiegano come si svolgeranno le gare. Si strutturano così: si tratta di una specie di staffetta. Partono due concorrenti, delle due squadre gareggianti, i primi che si sfidano; corrono lungo un percorso longilineo delineato da dei confini rossi di non so quale materiale, fino a raggiungere un grande cerchio, afferrano quello che mi sembra un salvagente da qui e poi devono tornare indietro. A quel punto partono i secondi concorrenti, afferrano il salvagente e si tuffano in acqua fino a raggiungere un motoscafo immobile a largo. Sostituiscono il salvagente con quello che la voce chiama "tuta mimetica" e solo dopo qualche secondo capisco che si tratta di un indumento con caratteri militari. I secondi nuotano indietro e consegnano la tuta ai terzi concorrenti. Questi devono riuscire a mettersela in fretta per poi iniziare a strusciare sulla sabbia, proprio come se si trattasse di un percorso militare fino a che non raggiungono la fine del piccolo percorso delineato. Dall'altra parte li aspettano i quarti concorrenti che cominciano a correre appena il loro compagno li ha raggiunti, corrono sullo stesso percorso che hanno corso i primi, afferrano una bandierina del colore della loro squadra che sarà posta in seguito da degli addetti e devono tornare indietro conficcando la bandierina nel punto di partenza.

Dopo tutte quelle spiegazioni, nonostante probabilmente mi sono persa qualche passaggio, ancora non riesco ad afferrare se ci sia un premio per la squadra che vince. Alla fine, mi autoconvinco che è solo per divertimento e che i partecipanti hanno consegnato la loro quota di partecipare solamente per la donazione.

Pochi minuti prima che inizino le gare, una figura si affianca a mio fratello, cominciando a parlottare con lui; poi volta il busto, cercando tra la folla del pubblico i miei occhi. Appena lo sguardo di Chris trova il mio, lui alza un braccio e scuote la mano. Ricambio anch'io, divertita da questo saluto insolito e poi lo vedo continuare a parlottare con gli altri.

Passano altri attimi e le squadre sono concluse; devo ammettere che mi aspettavo molti più partecipanti. Ilaria, Iacopo, Diego e un ragazzo dai capelli chiari fanno pare della squadra rossa; Elena, Stefano, Chris e una ragazza dalla pelle dorata fanno parte della squadra blu.

Emozionata e divertita dalla situazione, osservo la mia amica posizionarsi sul limite di partenza, accanto a lei Ilaria sarà la concorrente che la sfiderà. Entrambe sono in costume, sfoggiano dei fisici asciutti e magri, non mi sfuggono le occhiate che molti intorno a me lanciano loro.

Un addetto con la maglia azzurra urla il VIA e le due partono. Iniziano subito gli urli e gli schiamazzi e quando Elena è la prima ad afferrare il salvagente, balzo in piedi e inizio a incitarla da lontano. Evidentemente mi sente, perché mentre raggiunge mio fratello –il secondo concorrente- ridacchia. Stefano parte, Iacopo è a una bracciata da lui. Presto lo raggiunge facendo flettere i muscoli delle spalle e dandosi grandi spinte con i piedi. Mi alzo sulla punta dei piedi, cercando di osservare meglio l'andamento della gara. Assieme riescono ad afferrare la tuta da altri addetti sul motoscafo e nuotano indietro. Mentre raggiungo i terzi partecipanti, i due ragazzi sconosciuti che si sfideranno nel percorso per militari, osservo Diego e Chris avvicinarsi alla staffetta da percorrere per l'ultima gara. E capisco che si stanno per sfidare, ancora un volta, loro due. Subito mi tornano alla memoria immagini di quel giorno, al parco dietro casa mia, di loro due che si sfidavano a dei giochi simili. È passato un anno e sembra tutto essere rimasto al proprio posto. I due ragazzi con la tuta mimetica strusciano veloci con un piccolo vantaggio del ragazzo della squadra rossa, gattonano sfiniti fino alle mani tese di Diego e Chris ma è il primo a partire con il vantaggio.

Un attimo dopo Chris gli sfreccia dietro. Portano entrambi dei costumi lunghi, Chris scuro come i suoi capelli e Diego di un verde acqua imbarazzante, ma sfoggiano fisici allenati e robusti. Chris perché è Chris e Diego perché è un rugbista. Dovrei chiedere al moro come fa a tenersi allenato giocando solamente a calcio.

Diego raggiunge la bandierina per primo, Chris gli sta con il fiato sul collo. Entrambi si sbilanciano mentre tornano presto indietro; tutti i partecipanti della loro squadra li incitano ad andare più veloce, il pubblico è divertito così come me. Ancora una volta balzo in piedi e comincio a incitare. Non so bene a chi mi rivolgo ma per un istante posso captare lo sguardo di Chris girarsi. E poi corre più veloce.

È un attimo, il tempo di una mia risata che la bandierina blu è issata nella sabbia prima della rossa e Diego si butta per raggiungere Chris ma non fa in tempo.

La squadra blu esulta mentre io continuo a ridere.

Il pubblico esulta, così come i partecipanti e io raggiungo in fretta i miei amici, ancora ridacchianti. Quando affianco mio fratello, Elena sta facendo una cronaca teatrale muovendo le braccia e facendo facce buffe. <<Preziosi corre sulla staffetta ma non riesce a raggiungere Della Vittoria che ormai ha il fiato corto. È un attimo, l'istinto grida a Preziosi di correre più veloce e lui, come se non sentisse il peso della stanchezza, balza in avanti dando polvere... o meglio sabbia, alla pista di Della Vittoria. La vittoria è schiacciante, la squadra esulta per la forza di gruppo e i bellissimi componenti. Grazie, grazie, troppo gentili.>>

Stefano la circonda tra le sue braccia e la scuote un po' facendola ridere e smettere di parlare mentre intorno a noi tutti stanno ridendo.

<<Ti hanno mai consigliato di fare teatro?>> domanda Chris con ancora un sorriso raggiante a stendergli le labbra e il fiato corto, infatti si sporge in avanti e posa le mani sulle ginocchia. Elena increspa le labbra, orgogliosa. <<Molti, ma non sopporto l'idea di dover seguire un copione. La vita è improvvisazione.>>

<<Bella gara!>> Ilaria spunta alle nostre spalle seguita da Diego, anche lui ansimante, e Iacopo, l'ultimo bagnato dalla testa ai piedi come mio fratello. <<Vi va di mangiare al bar tutti assieme?>>

Felici del suo invito, decidiamo di accettare, ma prima io ed Elena facciamo un salo agli ombrelloni per prendere le borse e gli asciugamani. Lì troviamo Lavinia e Andrew appena tornati da una passeggiata molto lunga.

Elena si affretta ad aggiornarli con enfasi ed entusiasmo. <<E alla fine è stato... boom, Christian ha mosso le gambe così velocemente che nemmeno l'ho visto raggiungere il traguardo. E Diego ha spalancato gli occhi, credendo di averla vinta.>>

Come al solito, dai suoi toni emergono l'astio nei confronti di Diego che, seppur negli ultimi tempi si è trasformato in accettazione, non riesce a mutare le sue origini, e la simpatia nei confronti di Chris.

<<Cosa ti fa ammirare così tanto il moro?>> le domando allora, mentre tutti e quattro assieme raggiungiamo gli altri al bar. È una domanda che mi sono tante volte ripromessa di chiederle ma alla fine altri pensieri avevano sempre preso il sopravvento.

Lei issa per bene la borsa sulle sue spalle e continua a camminare tranquilla. <<Oh, non ho mai nascosto quanto io l'adori, tranne in piccoli e insignificanti momenti in cui ha fatto lo stronzo. Per il resto, è un tipo apposto.>>

<<E tutta la storia del "gli ho tirato un ceffone, Maggie, non ti preoccupare"?>> cerco di imitare la sua voce teatrale ma esce fuori qualcosa di imbarazzante. E lei sorride. <<Era un pungo.>> mi corregge. <<E quello rientra nei momenti in cui è stato stronzo.>>

<<Dovresti stare dalla mia parte, sei la mia migliore amica.>> ribatto fingendomi ferita. So che lo è, ma tutta questa simpatia nei confronti di Chris mi mette a disagio in qualche modo.

<<Ma io sono dalla tua parte!>> La sua voce più acuta diventa esilarante. <<E anche lui è dalla tua parte. Stiamo tutti dalla stessa parte, piccola Maggie.>>

Mi da una pacca sulla testa come se fossi davvero una bambina ma ormai abbiamo raggiunto il bar e ci dirigiamo verso il tavolo che hanno occupato gli altri per cui non ho il tempo, né la voglia, di replicare.

Quando ci sediamo io mi ritrovo accanto a Chris per mia scelta; è da ieri sera, ovvero quando ci siamo salutati dopo il luna park, che non lo vedo e non lo sento.

<<Bella gara.>> decido di rompere il ghiaccio mentre mi sistemo meglio. La sedia è di legno ma lo schienale ha intagliato qualche pagliuzza e mi da fastidio alla schiena tanto che mi sporgo in avanti per evitare di toccarla. La sua attenzione è subito su di me mentre anche lui prende posto.

<<Beneficenza.>> risponde con un'alzata di spalle.

<<Sembrava che ti stessi impegnando per vincere.>>

<<Gli incitamenti mi hanno sempre dato la carica.>> Mi sorride e io con lui, riconoscendo il fatto di aver urlato durante la sua gara. Non mi dispiace che pensi stessi incitando lui perché solo il mio inconscio recondito sa a chi stavo urlando e quindi ha il cinquanta percento di possibilità di avere ragione.

Siamo tutti seduti in questo tavolo circolare e abbiamo aggiunto sedie per poter entrare; stiamo un po' stretti, io tra Elena e Chris, lui tra me e Diego, Elena tra me e Stefano. Ma nessuno si lamenta. Anna e Sergio ci raggiungono mentre stiamo ordinando, ormai si sono cambiati e indossano i costumi piuttosto che le canottiere azzurre.

<<Abbiamo raccolto molto.>> esordisce la ragazza mentre si siede, un sorriso generoso le increspa le labbra chiare.

Mi stupisce che soli otto partecipanti, per quanto possano aver pagato la quota, siano riusciti a far racimolare alla causa molti soldi, per cui chiedo spiegazioni.

È Sergio a rispondermi. <<In realtà si stanno tenendo altre gare, altre squadre al momento stanno giocano. Voi siete stati i primi ma per adattarsi a quattro diverse competizioni servono otto partecipanti per gara.>>

Capendo finalmente lo scopo delle gare, mi rintano al mio posto come prima.

<<Vedi, il costume a due pezzi fa la sua figura.>> mi sussurra Elena dopo un po' di tempo, mentre tutti siamo intenti a mangiare e a chiacchierare. Inarco le sopracciglia non capendo a cosa si riferisca e lei mi indica Iacopo, dall'altra parte del tavolo, che mi sorride.

Gli sorrido di rimando, per un secondo, solo per essere gentile e poi mi volto di nuovo verso la mia amica, sporgendomi leggermente per non farmi capire. <<Credi che se avessi portato un costume intero non mi avrebbe sorriso?>>

Elena scoppia a ridere e per qualche attimo gli altri se ne accorgono, poi tornano a parlottare. <<Non stava sorridendo a te, ma alle gemelle.>>

Sbuffo e mi stringo le braccia al petto, cercando di nascondere ciò che in realtà so benissimo non può essere nascosto. 

<<Non coprire, sono il punto forte.>> Elena tenta di togliermi le braccia ma io la scanso via e lei ride ancora più forte.

Un attimo dopo Iacopo si alza dal tavolo e ci annuncia che va al bagno poi anche Ilaria e Anna si alzano decidendo di seguirlo per scoprire dove siano i bagni del bar.

Mi scosto un po' dalla bionda finendo inevitabilmente più vicina a Chris e quando involontariamente lo guardo i suoi occhi già sono su di me. <<Ci credo che è andato al bagno.>>

Mi accosto più vicino a lui per capire ciò che ha detto, non capendo ancora. Sembrano tutti così enigmatici quando parlano con me, tra poco potrei pensare che mi prendano in giro. Lui indica distrattamente con il mento lo stesso punto a cui secondo Elena Iacopo ha sorriso, e io spalanco gli occhi.

<<Dove è finito il costume intero?>>

<<Dove è finita la buona educazione, piuttosto?>> ribatto coprendomi ancora di più, in gesti plateali. Adesso l'attenzione è su di noi e Chris volta lo sguardo dall'altra parte per evitare di far capire di quale argomento stiamo trattando. Faccio finta di niente anch'io ed Elena, cominciando a parlare di qualche posto da visitare in città, riesce a salvare la situazione. Un attimo più tardi il respiro di Chris è sul mio collo. <<Hai sempre apprezzato la mia sincerità, cosa è cambiato?>>

Sul volto ha un sorriso da pirata, quello stesso ghigno che indicava pericolo. Gli riservo lo sguardo più minaccioso che riesco ad assumere. <<Questi commenti inappropriati non hanno senso e mi mettono in imbarazzo, lo sai.>>

Ed ecco la sua risata, quella bassa e gutturale, quella per cui so che mi sta prendendo in giro. <<Hai ragione, perdonami, la mia voleva solo essere una battuta.>>

Rilasso la tensione, cercando di non essere troppo dura. <<Da quando hai tutta questa vena ironica?>>

<<Non è vena ironica.>> ribatte subito, l'angolo sinistro delle labbra è alzato, i suoi occhi vispi puntati dritti nei miei. <<Si chiama frustrazione sessuale repressa, Maggie. Notizia dell'ultima ora: non si può controllare.>>

Deglutisco aria mentre chiudo gli occhi, cercando di passare oltre le sue parole e la mia reazione lo fa ridere ancora di più.

Poi Ilaria, Iacopo e Anna ci raggiungono nuovamente al tavolo e Sergio si rivolge al suo amico. <<Che ne dici di invitarli all'agriturismo? Potrebbero divertirsi.>>

Iacopo si siede comodamente a tavola e si sistema i capelli sporgenti sulla fronte. <<Sì, certo, nessun problema.>>

<<Di cosa state parlando?>> s'intromette Elena interessata.

<<Qualche chilometro fuori città c'è quest'agriturismo nel quale si tengono festeggiamenti questo mese, una specie di tradizione del paesino nel quale ci troviamo. È divertente, c'è musica, grandi giardini, una piccola fattoria, qualche intrattenimento. L'altro giorno ci siamo andati in autobus ed è stato divertente, ma ho sentito dire che da domani fin tutto il weekend ci saranno i fuochi d'artificio perciò pensavamo di tornarci. Siete dei nostri?>>

Ci guardiamo tra di noi, cercando di decifrare dagli sguardi altrui e se accettiamo l'invito oppure no. L'idea mi piace, è interessante. Questa vacanza va movimentata in qualche modo e mi sono sempre piaciuti gli agriturismi. Alla fine è Stefano a prendere parola. <<Se ci dite la strada e tutte le indicazione veniamo volentieri con le nostre macchine.>>

Da qui il discorso si è esteso alle indicazioni stradali che hanno seguito assiduamente Stefano, Andrew e Chris mentre io mi sono completamente estraniata, finendo per appoggiarmi allo schienale evitando di pensare al fastidio che mi provoca la paglia e fissandomi piuttosto sul profilo di Chris.

Frustrazione sessuale repressa

Non si può controllare

Le parole di Chris per un verso mi divertono, il verso esilarante. Quello realistico, distaccato ed estremamente diligente invece me le rende fastidiose.

La frustrazione sessuale è un concetto che per quanto possa essere divertente indica uno stato d'animo per cui si è impossibilitati a fare attività fisica con il proprio compagno ma se ne sente comunque il bisogno. Quindi... niente attività fisica per Chris?

Le mie guance arrossiscono appena mi tornano in mente immagini di lui, di noi e di tutto il nostro passato. Mi manca quasi l'aria. Possibile che non l'abbia ricordate in tutto questo tempo e che adesso mi provochino questo effetto?

Mi alzo dal tavolo per schiarirmi le idee dichiarando di tornare entro cinque minuti.

Scuoto la testa come per allontanare i ricordi ma è un gesto inutile. Vedo le sue spalle, il suoi fianchi, le sue gambe. Lo vedo sopra di me, sotto di me, accanto a me; mentre mi carezza la schiena, le braccia, il busto o le mani.

Quando mi blocco per strada e reprimo un ringhio so di essermi guadagnata qualche occhiataccia dai passanti e subito mi ricompongo, fissandomi sul mare. Mi è capitato solo una volta di rivedere così vividamente tutte le immagini collegate a me e Chris in intimità, ed è successo mesi fa quando nella mia vita, al mio fianco, c'era Alessandro.

Poi, come se la mia mente si fosse rifiutata, ho cominciato a non immaginarmi più tutte quelle spalle e tutta quella pelle nuda e sono rimasti solo sporadici baci, qualche ricordo legato a parole dette e non dette, qualche sorriso.

E adesso mi sono ripiombate quelle stesse immagini compromettenti, quando credevo di averle finalmente eclissate dalla memoria. E Chris mi viene a parlare di sessualità?

La situazione è talmente ironica che mi vien sul serio da ridere, ma non lo faccio, perché i passanti oltre che strana mi considererebbero pazza e quindi torno indietro, sperando di schiarirmi presto la testa e tornare lucida.

Come se non bastasse, un bel fisico si pone davanti ai miei occhi. Chris allunga le mani e le scuote, come volesse svegliarmi da un momento di stasi. <<Va tutto bene? Noi stiamo tornando a casa.>>

Dietro di lui, ci sono tutti gli altri. Devono aver pagato anche il mio conto, più tardi devo chiedere. <<Perché torniamo a casa?>>

<<Perché il pranzo è finito e ci dobbiamo organizzare per andare all'agriturismo, partiamo tra poco.>>

Gli altri ci raggiungono e mi sporgo verso Elena e mio fratello. <<Volete partire oggi?>>

<<Sergio ha spiegato la strada, non ci vuole molto. Ci diamo tutti una lavata, ci prepariamo e prima di cena stiamo all'agriturismo, in tempo per vedere i fuochi. Siamo tutti d'accordo, per te va bene?>>

Ancora un po' intontita dalle sensazioni precedenti, mi limito ad annuire. <<Sì, sì, certo. Andiamo.>>

Salutiamo gli altri quattro che si dirigono nella direzione opposta mentre noi prendiamo la strada per casa. Osservo Chris al mio fianco e mi sorge un dubbio. <<Con quali macchine andiamo?>>

<<Con le uniche che abbiamo.>> mi scimmiotta Stefano. <<Quella di Andrew e quella di Preziosi.>>

Lo chiama ancora Preziosi, dopo tutto quello che ha fatto...

<<Allora vieni a casa con noi.>> Questa volta mi rivolgo direttamente al moro però non lo guardo; sta ancora in costume, la mia testa è ancora troppo vulnerabile.

<<Pensavo di tornare in albergo.>>

<<E perché? Sarebbe un viaggio in più. Abbiamo la doccia anche noi.>>

Ho davvero appena proposto a Chris di farsi la doccia nel nostro appartamento? Perché, Maggie, perché sei fatta così?

Mi mordo il labbro, come volessi punirmi, e parlo prima che possa farlo lui. <<O forse è meglio che tu vada in albergo.>>

<<No, puoi venire, così partiamo tutti assieme. Basta sbrigarci con i turni in bagno.>> afferma Elena che ha ovviamente ascoltato la conversazione. Chris non guarda nessuna delle due, ma piuttosto Stefano. <<Scommetto che Bianchi sta aspettando l'emozionante momento in cui mi presterà una maglietta.>>

<<Poi dovrei bruciarla, Preziosi. Per quanto mi riguarda, puoi anche presentarti nudo.>>

Eh no!  La mia vita è una congiura. Deglutisco ma per fortuna Stefano capisce il suo errore più in fretta di quanto immaginassi. <<Ma dato che non puoi farlo, mi accontenterò di darti la maglia che odio di più.>>

<<La tua premura mi commuove.>>

Quando sento lo sguardo di mio fratello faccio di tutto per mostrarmi tranquilla affinché non capisca che il suo commento mi ha scosso più di quanto in realtà avrebbe dovuto. Basta pensare, basta pensare.

<<Maggie?>> Chris è ancora accanto a me, stiamo ancora camminando. <<Stai bene? Sembri una bambina che ha appena fatto cadere il suo gelato nella sabbia.>>

Le sue parole mi fanno sorridere ma la sua voce, e la sua vicinanza, non aiutano i miei pensieri.

Dio, sembro una depravata. Devo darmi una regolata.

<<Spero che le mie pessime battute non abbiano contribuito a creare quell'espressione.>> Continua lui e io scuoto la testa. Sì, hanno contribuito parecchio.

<<No, va tutto bene. Stavo solo pensando.>>

<<Quando pensi hai un'espressione diversa, più assorta. Adesso sembra che tu sia disgustata.>>

Se fosse davvero disgusto, non credo avrei problemi al momento. Forse il problema è che si tratta dell'opposto del disgusto.

<<No, è tutto fantastico.>> Mi scuoto da sola, decidendo di dare un taglio a tutto ciò che può darmi problemi. Così gli do una piccola gomitata sul braccio. <<Avanti, basta pensare. Andiamo a casa.>>















****

Eccomi, eccomi, bella gente.

Sì, lo so, il capitolo non è dei migliori ma credetemi quando vi dico che serve, è di importanza vitale altrimenti non l'avrei scritto. 😆 (Eh sì, sono una personcina furba io)

Okay, ho solo una cosa piccola piccola da comunicarvi poi mi eclisso. So che ho detto avrei aggiornato ogni lunedì con qualche eccezione ma credo abbiate notato che in realtà aggiorno la domenica sera. Spero non sia un problema, ma lo trovo nettamente più semplice. 

Ecco, finito, visto, è stato facile.

Nonostante ciò che ho detto sopra ditemi cosa ne pensate del capitolo. (Ve lo chiederò sempre, rassegnatevi :) ) Commentate, commentate, commentate!

Prossimo aggiornamento: prossimo weekend

Eeeee vi amo sempre più, sempre più, sempre più... Spero sentiate il mio amore come io sento il vostro.

Vi lascio in pace, va bene. Buonanotte stelle argentate!

🐳 A te non do la buonanotte perché spero tu faccia incubi brutti brutti dove ti rubano il gelato e sei triste. Lov.

P.S. Scusate eventuali errori

Xoxo

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