14 ~ Taci o baci
La sabbia è morbida sotto i polpastrelli delle mie dita quando afferro un mucchietto e lo rilascio, pulendomi il palmo poi sui jeans.
Osservo Sergio, inginocchiato ma con un braccio alzato e l'altro che cinge le spalle di Anna. Il suo bicchiere è quasi vuoto, segno che ha bevuto per molti giri.
<<Non ho mai... mangiato l'aragosta.>>
Altre risatine, altri bicchieri che si alzano, altri sguardi tra me e chi non beve. Sono l'unica lucida, lo capisco da come tutti ridono e si divertono e da come io, invece, rimango all'ombra di Chris che sta bevendo anche per me. Non sembra subire l'effetto di alcool in più, io non ho praticamente fatto niente per cui non sta bevendo molto più di quanto stiano facendo gli altri. Però è allegro, tanto quanto Elena almeno.
Durante il corso del gioco, che dura da più di venti minuti ormai, Chris si è fatto sempre più vicino fino a che non ha poggiato una mano accanto alle mie ginocchia piegate finendo talvolta ad appoggiarsi a me, magari involontariamente. Così io mi sono accostata alla sua spalla, come fossimo un'unica persona dato che subiva anche le mie pene talora servisse e lui mi è rimasto accanto, come se con la sua figura volesse frapporsi tra me e il gioco.
Mi sono lasciata distrarre dalle loro risate e i loro giochi, riuscendo a divertirmi molto. Sergio è l'anima della situazione, assieme ad Elena indubbiamente, la quale non ha mollato nemmeno per qualche istante la mano di Stefano.
Diego è rimasto guardingo tra Chris, che beveva al posto mio, e Ilaria, che sembrava fin troppo eccitata dalle bevande.
Alla fine, solamente Iacopo ha cercato di farmi partecipare più attivamente ma Chris era sempre lì a ribattere al posto mio. Sono arrivata al punto di dargli uno scalpello sul braccio, per farlo tacere ed evitare di offendere Iacopo. Questo non è sembrato scalfito minimamente e ha continuato a giocare come nulla fosse.
Al turno dell'aragosta, Chris non beve mentre io lo informo che nemmeno io ne ho avuto l'occasione, per cui si risparmia questa bevuta. Aspettiamo fino a che tutti quelli che devono non hanno bevuto e il turno passa ad Anna.
<<Non ho mai... baciato una ragazza.>>
Altri schiamazzi di Sergio e Iacopo che subito osservano Ilaria portarsi il bicchiere alle labbra, seguita dal loro esempio e da tutti gli altri ragazzi. Diego, accanto a lei, scoppia a ridere e per poco non sputa ciò che ha appena ingerito sulla sabbia accanto a lui.
I miei occhi seguono i miei amici: Stefano, Andrew e Chris bevono un piccolo sorso, e dietro le spalle di mio fratello, la bionda si avvicina il bicchiere alla bocca.
<<Elena!>> esclamo subito e l'attenzione è spostata su di lei.
<<Hai baciato una ragazza?>> le chiede subito mio fratello che prima non si era accorto del gesto della fidanzata.
La mia amica sorride timidamente, poi però il suo sorriso si trasforma in un ghigno colpevole. <<È successo solo una volta.>> tenta di giustificarsi mentre Sergio la esorta a raccontare la storia.
Elena scuote la testa mentre le risate le percuotono il petto, Stefano sembra un po' confuso accanto a lei. <<È successo anni fa, non ricordo nemmeno com'è accaduto.>>
<<Ti è piaciuto?>>
Ride ancora, trasportando gli altri nella tempesta della sua ilarità, contagiando i nostri animi, scuote la testa e tace, nascondendo più di ciò che vuole dare a vedere.
Il turno così passa a Diego. <<Non mi sono mai tinto i capelli.>>
Anna, Ilaria e Stefano bevono. <<Quando te li sei tinti?>> domanda questa volta la ragazza al suo fianco.
Questa volta è il mio turno di ridere, ricordando perfettamente l'aneddoto legato a quel periodo nella vita di Stefano. Doveva avere circa tredici anni e vedendo un film al cinema, si convinse di dover adottare uno stile anticonformista e finì per vestirsi interamente di nero, recitando qualche frase presa da internet riguardante il ciclo vitale delle rose e quando finì per rubare i trucchi alla mamma –cipria e matita nera- i mei genitori si arrabbiarono. Tanto che gli fecero una bella strigliata. A quel punto, Stefano, come segno di ribellione, si fece comprare da un amico una bomboletta spray scura e si "tinse i capelli".
Rimase con il collo chiazzato di nero per intere settimane.
<<Tutti hanno avuto i loro periodi oscuri.>> si giustifica solamente mio fratello mentre lentamente i ricordi scemano da me.
Turno di Ilaria. <<Non sono mai stata in spiaggia in topless.>>
Tutte le ragazze bevono, tutte tranne io.
<<Che dici, bevo?>> mi chiede Chris, il suo sussurro udibile solamente alle mie orecchie.
<<Sei stato in spiaggia in topless?>>
<<Non stavo parlando di me.>>
Ci metto solo qualche secondo a collegare e alla fine m'irrigidisco un po'. <<No, non bere.>>
<<Perché no?>>
<<Non stavo in spiaggia.>> Tendo a sottolineare stavo, come se in realtà lui non fosse stato con me. Chris sembra accorgersene.
<<Era la riva di un lago.>> ribatte con una smorfia, ma so che si sta sforzando per non sorridere. <<Credo conti lo stesso.>>
<<Non bere.>>
Chris beve. Alzo gli occhi al cielo, ma nessuno l'ha notato. Nessuno tranne Iacopo, e quando noto il suo sguardo su di noi, mi tingo inevitabilmente di rosso. Spero solo che non abbia sentito e che la notte celi le mie gote traditrici.
<<Perché arrossisci ora?>>
Solo Chris può notare questo cambiamento di colore a così tanta poca distanza. Cerco di distogliere lo sguardo, per evitare di fargli capire, ma i suoi occhi puntano quelli di Iacopo.
<<Non dirmi che...>>
<<Turno di Christian.>> lo interrompe Sergio e lui porta lo sguardo sul gruppo, così come facciamo Iacopo ed io, contemporaneamente.
Chris sembra essere stato preso alla sprovvista, pensa un po' a ciò che vuole dire e alla fine si convince. <<Non l'ho mai fatto in un luogo pubblico.>>
Bugiardo... La mia esclamazione mentale si annulla nel momento in cui Chris si porta il bicchiere alle labbra e mi osserva da sopra il bordo. Sostengo il suo sguardo sentendo che le voci si annullano intorno a noi –tutti intenti a bere.
<<Ma siete pessimi!>> esclama Diego divertito, l'unico che non ha bevuto.
<<L'amore è amore.>> risponde Sergio stringendo frettolosamente al suo fianco la ragazza che sembra essere particolarmente in imbarazzo. Quando tutti hanno posato il bicchiere nel loro grembo, Chris lo rialza e beve un altro sorso.
<<Hai già bevuto.>> gli fa notare Ilaria, spensierata.
<<Non beve per lui.>> Sergio mi guarda, sorride e poi si concentra sugli altri. Sento come se tutti gli occhi fossero puntati su di me quando invece solo quattro figure mi stanno dando il tormento: Chris, Iacopo, Diego... e mio fratello. Stefano s'irrigidisce tra le braccia di Elena ma fa finta di niente, così come me.
Quando anche Chris ha bevuto la mia dose, il turno passa a me medesima e, presa in contro piede dal turno precedente, rimango senza idee. Osservo la sabbia ormai diventata scura e intingo le mani all'interno di essa.
<<Non sono mai stata in prigione.>>
La mia esclamazione sembra quasi ridicola una volta che viene emessa alle mie labbra. Poi qualcuno alza il bicchiere e la nostra attenzione è tutta rivolta verso Diego.
<<Sei stato in prigione?>> domanda sgomenta Ilaria al suo fianco, la sua espressione appagante adesso si tinge di emozione, sorpresa e curiosità. Diego alza le spalle mentre prende il suo sorso, lo fa scivolare in gola con un singolo gesto e poi si schiarisce un po' la voce.
<<Solo per una notte e fu uno sbaglio di quando avevo sedici anni.>>
<<A sedici anni non puoi andare in prigione.>> gli fece notare Iacopo, assorto nel discorso come tutti noi, ormai.
L'espressione che s'impadronisce dello sguardo di Diego adesso si è fatta indecifrabile, un misto tra la derisione per se stesso, l'ilarità verso il pensiero del gesto e il dolore per il ricordo. Ilaria si fa più vicina ma Diego non sembra notarla. I suoi occhi si sono fatti assenti, è immerso nel passato; lo capisco perché anch'io assumo quella stessa espressione delle volte, e lo rinfacciamo a vicenda. Se la notte al buio risale ai suoi sedici anni, poteva trovarsi solamente con una persona in quella situazione.
Decido quindi di cambiare discorso, per evitare che Diego s'immerga in luoghi che ci siamo proibiti a vicenda, per aiutarci, di visitare. Mi alzo in piedi e lo sguardo di Chris mi è subito addosso. <<Mi sono stufata di questo gioco e sento freddo, cosa ne pensate di un bel falò?>>
L'attenzione si è subito spostata da Diego verso di me e tutti lentamente lasciano le loro postazione dal cerchio che si era formato.
<<La nostra Maggie che propone di fare un falò nella spiaggia pubblica, sapendo che è proibito... Quanta emozione.>> Elena mi si avvicina, stringendomi una guancia tra le sue mani fredde. Mi faccio indietro infastidita e punto gli occhi su Diego, che con le chiacchiere di Ilaria sembra essere tornato tra di noi.
<<Credo che sia un'ottima idea.>> mi aiuta Sergio, il più accondiscendente per ora.
<<Dovremmo spostarci in un luogo più appartato però, qui siamo troppo visibili.>> mormora Anna, guardando in un punto poco distante dove la musica del locale Gallico suona forte.
Elena fa un saltello e batte le mani, attirando tutti gli occhi su di lei. Con un grande sorrisone che illumina la notte attorno a noi, afferma: <<Dividiamoci, qualcuno va a cercare altro a bere, qualcuno da mangiare perché sto morendo di fame, qualcuno cerca il posto adatto e qualcun altro legna e carta per il falò. Sincronizziamo gli orologi e passiamoci tutti il numero di telefono, così ci possiamo coordinare.>>
La sua voglia di parlare e il fatto che in questo momento sia brilla mi divertono molto e sono due combinazioni petulanti e per nulla buone. Stefano la calma mettendole le mani su entrambe le spalle.
<<La biondina ha ragione.>> aggiunge Ilaria, anche lei allegra e strafottente. <<Vado a prendere da bere, chi mi ama mi segua.>>
Diego è il primo ad andarle dietro così come Andrew e Lavinia.
<<A noi tocca il cibo ammmore.>> Elena biascica e si accascia sulla spalla di Stefano mentre questo la trascina via da noi.
<<Voi il posto, noi la legna?>> propone Iacopo e non so con chi stia parlando, almeno finché Sergio non annuisce e fa un cenno a Chris. <<Vieni con noi?>>
Chris mi guarda e io guardo lui, ma Iacopo mi è accanto. <<Per te va bene?>>
Sono interdetta sulla situazione ma con una scrollata di spalle assecondo qualsiasi scelta abbiano preso. Chris mi lancia uno sguardo di delusione come se avesse capito qualcosa di profondo e fosse stizzito perché invece io non ho saputo interpretarlo. Senza dire una parola, mi da le spalle e segue Anna e Sergio.
Con una piccola smorfia che mi affretto a eliminare dalle mie labbra mi rivolgo a Iacopo. <<Dove la troviamo la legna?>>
<<Mai sentito parlare dei rifiuti naturali che porta il mare sul litorale di notte?>>
Così mi conduce per un bel pezzo di spiaggia fino a che non incontriamo una zona densa di alghe, legnetti ed effettivi rifiuti naturali che hanno portato le onde e l'alta marea. Scoviamo tutto ciò che è ardibile e cerchiamo di tenere tutto tra le braccia.
<<Allora.>> mi fa lui mentre proseguiamo la nostra ricerca. <<Quel ragazzo lì, il moro, è il tuo ragazzo?>>
Impercettibilmente mi esce una risata incontrollata, senza farlo apposta non riesco a negarlo. Poi ingoio il rifiuto e mi costringo a dire la verità.
<<No, non è il mio ragazzo.>>
<<E lui lo sa?>>
Quando lo osservo, mi sta sorridendo. Io mi sono inginocchiata per raccogliere più legnetti possibili ma lui si è fermato e mi sta guardando. Mi offre una mano per aiutare ad alzarmi, ormai entrambi con le braccia piene, e io la afferro.
<<Tende a essere una situazione abbastanza chiara a tutti.>>
Ci incamminiamo così a ritroso sulla spiaggia, tornando da dove siamo venuti. <<Ne sono felice, allora.>>
C'è un modo in cui muove le labbra che mi ricordano tanto quelle di Alessandro.
Alessandro, Alessandro... Pensare a lui mi fa ridestare e mi fa anche allontanare d'un passo da Iacopo. Me lo ricorda troppo e da come mi sorride, da come ha voluto fare questa "passeggiata" insieme, mi lascia intendere cose che non vorrei capire. Perché ci sono arrivata, e credo ci sia arrivato persino Chris.
Da una parte mi sento stranamente glorificata dall'attenzione di un ragazzo che non sia Chris, o Diego, o mio fratello; qualcuno di nuovo ed esterno, che ho appena conosciuto. Forse si è interessato a me perché ero l'unica ragazza disponibile ma poco importa, poteva anche fingere che non esistessi se non fosse stato interessato.
Io, però, ho davvero poco impulso a mostrarsi particolarmente rapita da lui; è indubbiamente un bel ragazzo, con uno dei sorrisi più espressivi che abbia mai visto –può competere con quello di Elena e quello di Chris-, ma non fa per me; né per qualcosa di spensierato ed estivo, né per qualcosa di serio. Semplicemente, non ho voglia di pensare a questo genere d'intrattenimenti per adesso, nemmeno per una serata.
Lascio che mi parli un po' di lui e della loro vacanza, gli faccio qualche domanda per mostrarmi interessata e lo sono anche, e quando ritorniamo nel punto dove prima c'eravamo messi tutti in cerchio, non troviamo nessuno.
<<Sarà meglio che chiami Elena.>> dico al ragazzo al mio fianco mentre entrambi buttiamo sulla sabbia tutti i legnetti.
In quell'istante i quattro che erano andati a comprare da bere tornano vittoriosi, Andrew e Diego che sorreggono il grande borsone di Ilaria che credo essere pieno.
Dall'altra parte della cornetta, il telefono di Elena squilla a ripetizione e dopo aver capito che non mi risponderà provo con mio fratello. Due squilli e attacca.
Ma che diavolo...
<<Ehi, abbiamo trovato un posto perfetto.>> Sergio e gli altri due ci raggiungono da est e dopo aver caricato tutti i legni e le bevande adatte, li seguiamo sulla sabbia.
Il posto che ci indicano sembra davvero fare al caso nostro, coperto dagli scogli che sembrano far da barriera naturale nel bel mezzo di una spiaggia libera, la vegetazione alle nostre spalle, la strada lontana.
E la sera si preannuncia accogliente, niente vento e freddo di mare.
<<Sei riuscita a rintracciare Elena e Stefano?>> chiedo a Lavinia avvicinandomi mentre tutti si dispongono nuovamente sulla sabbia.
<<Quando li ho chiamati, sembrava che mi avessero attaccato in faccia senza nemmeno rispondere.>>
Ancora più strano... la sua risposta mi da la conferma che serve, ci stanno ignorando. Chissà dove sono finiti a quest'ora tarda della notte e ubriachi.
Infine giunge l'ora di organizzarci e tutti ci dividiamo il lavoro. Quando abbiamo finito di accatastare i legnetti in una posizione decente per il falò, Diego e Ilaria hanno sistemato le bottiglie sulla sabbia in un solco e Sergio ha fatto accomodare Anna sulla sua giacca così che la sabbia non le entrasse nel vestito che porta, i miei occhi si sono posati sull'unica persona che è rimasta in disparte.
Non so se avvicinarmi o meno, poi mi ricordo che se anche il gesto di aver bevuto per me è poco, mi ha comunque aiutata e si è dimostrato gentile. Alla fine gli sono accanto prima che possa realizzarlo.
<<La sbornia sta diminuendo?>>
Chris sembra essersi accorto dei miei movimenti da che ho deciso di guardarlo e non mi ha tolto gli occhi di dosso, con sguardo felino e anche un po' assente.
<<Lo spero.>> mormora solo.
Le parole finiscono tra di noi, mi sembra che dire di più sarebbe inconveniente, non dire niente tremendamente ingiusto. Così resto ferma a osservare gli altri ma rimanendo accanto a lui.
<<Maggie?>>
Dato che mi ha chiamato, riporto gli occhi sulla sua figura e adesso l'espressione accigliata sembra essere scomparsa sostituita invece da una più comica e allo stesso tempo imbarazzante. Sembra tremendamente provato.
<<Sì?>>
<<Non ti piace quello, vero?>>
Fa un cenno del capo in direzione di Iacopo, che sta armeggiando con lo pseudo falò, accanto a lui Diego lo aiuta. Non riesco a trattenere un sorriso ma quando torno su di lui, mi sforzo più che posso.
<<Lo conosco da cinque minuti, che domande assurde.>>
Chris incrocia le braccia, lo sguardo di chi non mi crede ma vorrebbe farlo. Dovrebbe farlo.
<<Bene, perché ha la faccia da pinguino.>>
Adesso non mi trattengo, scoppio a ridere. <<Come avrebbero la faccia, i pinguini?>>
Chris non risponde, infossa le guance e incrocia gli occhi per qualche istante mentre io continuo a ridere, coprendomi la bocca con una mano per evitare di essere imbarazzante. Quando gli altri mi guardano un po' incuriositi do loro le spalle per evitare che capiscano o anche solo interrompano questo momento. Ma quando riguardo Chris, lui sembra soddisfatto.
<<Quella è più la faccia di un idiota.>>
Non si fa scalfire dal mio insulto, anzi, sembra persino più divertito di prima. <<Tanto meglio.>>
Alla fine, Chris fa scattare tra di noi la fiammella di un accendino che non sapevo avesse in mano e illumina i nostri volti. Solo ora mi rendo conto di quanto siamo vicini e mi scosto indietro. Lui passa avanti a me e appicca il fuoco nella legna bagnata da un po' di alcool, facendo così divampare il falò.
Poi tutti ci sediamo e io mi ritrovo tra il moro e il mio amico Diego. Ilaria già comincia a far passare le bottiglie, quando prende qualche sorso ma nulla di esagerato.
<<Manca qualcuno.>> osserva Anna guardandosi attorno e spiluccando tra le nostre facce.
<<Stefano ed Elena.>> rispondo io. <<Li ho chiamati ma non rispondono.>>
<<Quei vecchi volponi.>> afferma Sergio come se li conoscesse da molti anni. Il ragazzo ha uno spirito coinvolgente ed entusiasmante, ed è l'unico vero motore di questa nuova amicizia che si è instaurata tra i due gruppi. Ha la faccia più matura degli altri, una barbetta disordinata ma che gli sta bene e degli occhi simpatici, che sprizzano gioia ed entusiasmo. Anna, accanto a lui, sembra quasi una bambina ma non mi sfugge come lo guarda, come si guardano, e sono felice di notare che il caro vecchio amore giovanile con il tempo e con gli anni non si sta disperdendo e diventando sempre più raro.
Alle nostre spalle, il suono di alcune voci ridacchianti e ovattate ci giunge presto alle orecchie e tutti notiamo arrivare Stefano ed Elena che con lo strascico di una risata alle spalle si tengono per mano.
<<Cosa ci siamo persi?>> domanda il ragazzo mentre si posiziona tra la sua ragazza e Andrew.
<<Abbiamo acceso il falò e fatto un bel giro di bottiglia, è tempo di continuare a giocare.>>
<<Credevo avessimo smesso con il 'Non ho mai'.>> si affretta a dire Iacopo lanciandomi uno sguardo di sfuggita. Il suo cellulare squilla e lui si alza, chiedendoci scusa prima di allontanarci.
<<Cambiamo gioco, non è un problema.>> ribatte l'amico, sempre più su di giri. Nonostante il suo animo attivo mi diverta, tutta questa eccitazione per i giochi alcolici la reputo pericolosa e non in senso civile o etico, pericolosa per l'umore tra i presenti. Tra Diego che si immerge nel passato, Chris che si immerge in discorsi sui pinguini, Stefano e Elena che si immergono in altre cose... insomma, tutto sembra particolarmente delicato. Ma non voglio proprio fare la guastafeste perciò mi limito a seguire ciò che dicono gli altri.
<<Qualche proposta?>>
Ilaria alza una bottiglia, facendo un passo avanti sulle ginocchia. <<Taci o baci, il mio gioco preferito.>>
Anna ridacchia, cosciente di aneddoti e ricordi che a noi sconosciuti sono proibiti, Sergio acconsente subito mentre noi chiediamo di cosa si tratti. È Elena a rispondere che ovviamente lo conosce.
<<Si parte da uno, prende una carta e la tiene incollata alle labbra grazie alla forza del respiro. Senza toccare con le mani, deve avvicinarsi al compagno e passargliela e a sua volta questo deve prenderla con la sola forza del respiro. Il gioco sta nel non farla mai cadere a terra, altrimenti penitenza.>>
<<Credo di non aver capito.>> mormoro delusa.
<<Con cosa giochiamo?>> domanda la bionda a Ilaria che si affretta a cercare nella sua borsa qualcosa per poi tirare fuori un mazzetto di carte da gioco. Ne prende una e la passa a Elena.
<<Adesso ti faccio vedere.>> mormora questa volta verso di me. Poi si aggiusta la carta sulle labbra, sentiamo tutti qualche fischio e toglie le dita: la carta si regge sulle sue labbra e credo stia succhiando tutto l'ossigeno per lasciarla lì dov'è. In fretta si avvicina a Stefano e incolla la carta sulle sue labbra senza toccare con le mani. Anche Stefano risucchia l'aria e quando si staccano, la carta è immobile sulle labbra di Stefano che se la toglie con un sorrisetto soddisfatto.
Dopo aver capito, annuisco brevemente.
Non è che mi entusiasmi molto questo gioco, se la carta cade tra due compagni, il bacio è inevitabile. Comincio a comprendere il nome del gioco...
<<Dobbiamo sportarci però.>> fa Sergio. <<Ci deve essere una ragazza per ogni ragazzo. Avanti, sistematevi.>>
Il tono con cui comanda a tutti di sportarci potrebbe perfino risultare sconveniente ma la sua esaltazione caratteriale non lascia spazio alla stizza e noi ci spostiamo. Io rimango tra Chris e Diego, Elena accanto a Chris e a seguire Stefano. Poi c'è Lavinia, Andrew, Anna, Sergio, Ilaria e torniamo a Diego.
<<Che inizino le danze.>>
Sono un po' agitata in realtà, un passo falso e la situazione potrebbe complicarsi e non poco. Sono quasi pronta a tirarmi indietro ma rovinerei il gioco a tutti e tornerei a essere quella me che nessuno vuole attorno. Mi sforzo di non pensarci.
Non pensare, non pensare...
Il gioco parte da Sergio che la passa a Ilaria come fosse di routine la quale riesce a tenere la carta incollata a sé, non c'è nemmeno il minimo sentore che possa cadere. Sulle labbra di Diego vacilla leggermente e quasi sussulto quando mi rendo conto che la deve passare a me. Mi avvicino per prenderla e sono quasi tentata di alzare le mani e aiutarmi ma non posso e perderei, facendo probabilmente scontare la pena alcolica a Chris. Che situazione compromettente...
La carta è fredda sulle mie labbra e il naso di Diego non mi facilita ad afferrarla. Quando sorride, staccandosi, quasi me la fa cadere e io lo ammonisco con gli occhi. Mi concentro a tirare l'aria verso l'interno della mia gola riscoprendo che è un compito arduo pensare a non farla cadere mentre mi devo girare e sporgere verso Chris.
Chris.
Mi sta aspettando vicino e quando respiro, la carta vacilla. Chiudo gli occhi sentendomi sconfitta ma presto le sue labbra premono contro le mie attraverso la carta, facendola rimanere al suo posto. Apro gli occhi e incontro quelli di Chris, già puntati nei miei. Siamo troppo vicini, rischio di diventare strabica, così li abbasso sulle sue guance. Aspetto che Chris risucchi l'aria prima di staccarmi e lui si volta verso Elena veloce come si è voltato verso di me.
Questa si avvicina pronta ad afferrare il gioco con le sue labbra sottili e pallide.
Nello stesso istante, Stefano ed io ci sporgiamo un po' verso l'interno per vedere e quando me ne accorgo, sorrido timida e distolgo lo sguardo mentre mio fratello continua imperterrito a sorvegliare la situazione. La carta passa di bocca in bocca senza che cada e già al turno successivo è più difficile farla rimanere stabile. Quando cade dalla bocca di Ilaria questa alza le spalle incurante e si avvicina lo stesso per baciare Diego che non le nega di approfittarne. Qualche schiamazzo dopo, la ragazza beve la sua penitenza e il gioco continua.
<<Avete cominciato senza di me.>> Iacopo compare alle nostre spalle e la sua presenza si era completamente eclissata dalle nostre menti.
<<Taci o baci?>> esamina quest'ultimo mentre si frappone tra me e Diego, in modo naturale, senza nemmeno pensarci troppo.
<<Senza di te siamo un cerchio perfetto.>> si lamenta Sergio con un ghigno.
<<Potremmo cambiare gioco.>> propongo io, non perché lo voglia difendere ma perché sarebbe l'ideale non continuare ancora per molto con la costante paura di poter sfiorare le labbra di Chris o che lui sfiori quelle di un'altra ragazza, anche se si tratta solamente di Elena. Dallo sguardo che mi riserva il moro, capisco che ha inteso malamente.
<<No, continuate a giocare, io vi guarderò.>> Iacopo si fa indietro e si accosta a una roccia. <<Non mi è mai piaciuto questo gioco.>>
<<Perfetto>> mormora Chris, battendo una volta le mani come se le parole della ragazzo non avessero nemmeno raggiunto le sue orecchie. <<A chi tocca?>>
Dopo altri due giri e il cambio di coppie -a un certo punto mi sono ritrovata tra Andrew e Sergio e non potevo che esserne più felice- il gioco s'interrompe. Molti hanno bevuto, tutti tranne me e Chris, o almeno lui non per il gioco. Ogni tanto afferrava una bottiglia e prendeva un sorso, riuscendo a ottenere il risultato di ebrezza di tutti gli altri. Ad un certo punto gli ho chiesto come mai stesse bevendo senza che il gioco lo richiedesse e lui ha risposto con un misero: <<Il gioco lo richiede sempre.>>
E le nostre conversazioni sono tornate a zero.
Adesso siamo semplicemente seduti attorno al falò, raccontandoci storie e aneddoti giusto per conoscerci un po' meglio. Sono capitata accanto a Diego che ha deciso di mollare un po' la presa con Ilaria e dedicarmi un po' d'attenzioni. È poggiato con la testa sul mio grembo mentre con la spalla tocco quella di Elena.
Sergio, come sempre l'anima della serata, sta raccontando come ha conosciuto Anna e come sono finiti a stare insieme, a oggi sono quasi cinque anni.
Chris è lontano, non posso fare a meno di notarlo. È in disparte, partecipa alla conversazione e ride quando ridono tutti gli altri, beve qualche sorso, ma è distante. Non so quando precisamente si è allontanato, mentalmente intendo, ma lo ha fatto e inevitabilmente la mia solita voglia di leggerlo dentro prende il sopravvento. Con una scusa qualsiasi faccio alzare Diego e lentamente, cercando di non disturbare le chiacchiere, mi avvicino a lui. Questa volta non segue i miei movimenti, non mi ha vista per cui gli spunto alle spalle. La luce intensa e scura del focolare gli illumina il volto facendo splendere di così tanta meraviglia i suoi occhi che sembra un demone conquistatore, un gioiello di radiosità e tenebre, una perfetta mescolanza di danneggiato e riparatore. Un angelo caduto.
<<Posso riavere la lettera?>> Gli sussurro all'orecchio, e per poco la sua spalla non sbatte contro il mio mento tanta è la velocità con lui sobbalza al suono della mia voce.
<<Mi hai spaventato.>> dice di rimando, la voce più ottusa del normale, segno che non la sta utilizzando da un po'. <<Vuoi riaverla adesso?>>
<<Pensavo di leggerla.>> Bugia, dovevo solo trovare una scusa per avvicinarmi e da come mi guarda ho quasi paura che abbia capito tutto.
Ancora sospettoso, lui fruga nella tasca nella giacca prima di tirare fuori la lettera e porgermela. Ho gli occhi un po' stanchi, come se non vedesse l'ora di andare a dormire ma io prendo la lettera e lo sprono ad alzarsi.
<<Non ho voglia di rimanere da sola, ti va di accompagnarmi?>>
<<Non puoi leggerla qui?>>
<<Troppo intenso.>> Scommetto che dal mio tono Chris potrebbe intuire che io lo stia prendendo in giro, lo farebbe se fosse lucido, ma per ora si imita ad annuire mesto e a seguirmi fuori dall'area che abbiamo riservato al falò, dentro il confine delle rocce. Ci sediamo dall'altra parte e non rispondo quando la voce di mio fratello chiede dove stiamo andando o quando lo sguardo di Iacopo chiede spiegazioni.
Alla fine mi scordo di avere la lettera in mano e che ci siamo allontanati perché "devo leggerla di nuovo" e Chris si volta verso di me con sguardo dubbioso, un mezzo sorriso gli increspa le labbra.
<<Cosa, ti sei stancata di tutti i tuoi spasimanti?>> Si schiarisce la voce roca e incrocia le braccia al petto. <<Prima il fiorellino, adesso il pinguino. Altri idioti che ti fanno la corte ce ne sono?>>
Stringo la lettera tra le mani e cerco di trattenere una risata, divertita da questo comportamento. Che sia geloso?
<<Non sono idioti, e Diego non mi fa certo la corte!>>
<<Oh, come vorrebbe.>>
<<Oh, come sei ridicolo.>>
<<No, forse sono solo ubriaco.>> Si tocca il naso con il retro della mano, forse perché gli prude o forse perché è infastiditi ma così facendo regala a se stesso un'espressione da bambino che mi fa intenerire.
<<Togli il forse.>> ribatto infine, ricordando che è ubriaco.
<<Non volevi davvero leggere la lettera.>> afferma dopo qualche secondo di silenzio e io sorrido timidamente, abbassando il volto.
<<Non ti stavi divertendo?>> decido di chiedergli in risposta. Resta con le braccia incrociate a fissare la spiaggia vuota davanti a noi e senza la luce della luna che gli rischiara il volto sembrerebbe persino arrabbiato.
Ha la mascella contratta, le sopracciglia quasi unite, uno sguardo pensoso.
<<Non mi stavo divertendo.>> conferma con una scrollata di spalle.
<<Mi dispiace.>> decido di dire un po' affranta, mi sento delusa. <<Potrei chiamare un taxi e farti riportare in albergo.>>
<<Non ti lascio qui.>> La fermezza della sua voce mi fa sussultare, tanta è la determinazione nelle sue parole che sono uscite in maniera diretta, senza esitazione.
<<Non starei da sola, ci sono tutti lì che si stanno divertendo.>>
Lui scuote leggermente la testa e abbassa lo sguardo, fissando i suoi piedi. <<Staresti da sola.>>
Per quanto queste parole appaino semplici, ha perfettamente ragione. Sa che starei da sola, anche in mezzo ai miei amici, anche in mezzo alla gente. Tendo ancora a preferire la solitudine, così sono nata e così sarò per sempre.
E così è lui.
E stiamo bene, da soli ma insieme.
Una morsa al cuore mi stringe e sono tentata di alzarmi, sgranchire le gambe e la testa ma lui è più veloce, fulmineo si accosta più vicino. <<Sai, non credevo l'avrei mai detto, ma la gelosia è orribile da provare.>>
<<Di cosa stai parlando?>> Come al solito, la sua sincerità mi disarma senza eguali.
<<Di te e di ciò che provo se qualcuno ti guarda come solo io vorrei fare.>> I suoi occhi mi stanno fissando ma io non ho il coraggio di guardarlo a mia volta. Sta parlando troppo, non è lucido e la sua sincerità potrebbe farsi ancora più sincera del normale.
Non credo di aver mai visto Chris davvero ubriaco, non tanto da straparlare e anche se adesso lo è, dice cose ma non farfuglia né s'imbroglia. Semplicemente abbatte i limiti che indirettamente ho frapposto tra di noi nel momento in cui ho accettato di ascoltare le sue ragioni. E non può superarli, non può nemmeno avvicinarsi.
Ma lo sta facendo, con un'agilità davvero disarmante.
<<Chris...>> mi schiarisco la voce e alzo lo sguardo al cielo, cercando di distrarmi con le stelle ma queste sono oscurate da qualche nuvola fantasma. Il karma mi deve proprio detestare, qualcuno lassù si prende gioco di me, ne sono sicura.
<<Margherita.>>
Margherita? Mi volto verso di lui e capisco il suo gioco. Chiamandomi per nome ha attirato la mia attenzione e quando si avvicina, mi scanso così velocemente che la caduta è inevitabile. Il mio sedere slitta fuori dalla roccia e mentre mi preparo, in quei pochi secondi che precedono al botto, Chris cerca di afferrarmi il braccio non riuscendo a tenermi. Ma l'impatto con la sabbia non è così forte come mi aspettavo, un po' inaspettato dato che Chris è sopra di me.
<<Stai bene?>> mi chiede subito, alzandosi sui gomiti. Sto per alzare le ginocchia e tirami in piedi ma le mie gambe sono incastrate sotto le sue e potrei fargli male alle parti basse se decidessi di fare qualche mossa ninja.
<<Sono stata meglio.>> borbotto mentre libero un braccio da sotto il suo e mi sposto dalla faccia qualche ciocca che mi oscura la visuale. Soffio un po' sui miei capelli per farli andare all'indietro e Chris socchiude gli occhi, un sorrisetto birichino gli spunta sulle labbra.
<<Io non sono mai stato meglio, invece.>>
L'allusione è quasi palpabile, per cui libero anche il secondo braccio e spingo con entrambi i palmi sul suo petto.
<<D'accordo, è l'ora di alzarsi.>>
Chris comprende quel gesto e si fa più lontano, lasciandomi respirare per bene, finalmente. Mi afferra per i gomiti e mi aiuta ad alzarmi.
Un respiro e sarei stata sua. Chiudo un secondo gli occhi e sospiro internamente, per accettare il fatto che ancora una volta stavamo troppo vicini, troppo coinvolti.
<<Scusa.>> lo sento mormorare mentre fa un passo indietro.
<<Di cosa ti scusi?>> decido di chiedere ma subito me ne pento. È sempre così con me, quando finalmente riesco a trovare una via di scampo, ricado nella trappola. I medici probabilmente lo chiamerebbero masochismo. Io Chrissismo.
Altro passo indietro, alza un braccio e fa roteare l'indice accanto alla sua testa. <<Ho pensato cose brutte... No, belle.>>
Aggrotto le sopracciglia, confusa. <<Stai farfugliando?>>
<<Non farfuglio.>>
<<Lo stai facendo.>>
Respira affondo, come fosse affaticato. <<Ho pensato che stavamo davvero molto vicini.>>
Mi sembra di parlare con un bambino: come se non lo sapessi che stavamo davvero molto vicini!
Scrollo le spalle e guardo altrove, la mano ancora stretta nella lettera alla quale mi aggrappo con il pensiero. Tutto pur di non pensare al "davvero molto". Soprattutto non adesso che ci sta pensando anche lui.
<<Dovremmo...>> comincio ma lui mi interrompe alzando un braccio. Poi mi da le spalle.
<<Un attimo.>> dice, ma non ne sono sicura perché non gli vedo il volto e parla troppo piano.
Decido di non avvicinarmi, anche se sono confusa e vorrei capire, gli lascio quell'attimo che ha chiesto.
Scuote la testa un paio di volte poi raddrizza le spalle, la testa ora è alta, come se fosse arrivato ad una conclusione importante. Io rimango in attesa.
Quando si gira è veloce, sembra aver capito il problema della vita e allora si avvicina. È svelto, troppo svelto.
<<Chris...?>> decido di chiedere a questo punto.
Due falcate e mi è davanti. <<Taci.>>
Apro la bocca per ribattere ma lui mi ha già travolto, le sue mani poste a coppa dietro la mia testa, i suoi occhi chiusi e infine, per ultimo, il suo sapore sulle mie labbra.
Un verso strozzato lascia la mia bocca per scontrarsi con la sua che me la chiude, le mie braccia strette tra i nostri petti. Lui ha gli occhi chiusi ma io non ho fatto in tempo.
Quando respira, respiro anche io; respiriamo insieme. E la familiare sensazione di cosa sia giusto provare ritorna a riempirmi dopo tanto tempo. È a quel punto che mi arrendo alle difese alzate. Lascio che Chris mi tenga vicina mentre le mie palpebre vengono vinte dalla gravità. E quando la sua lingua si apre un varco nella mia bocca rimango stupida della rapidità con cui mi fa sua. Sembra un affamato che non riesce a mangiare da giorni, un morente di sete che ha trovato una sorgente, un uomo in fin di vita che sta assaporando l'ossigeno per l'ultima volta. Immobile tra le sue braccia, mi lascio cullare dalla voracità con cui mi cerca, in estenuante attesa che tutto si fermi. Sono paralizzata, corpo e mente. Le notti in cui sognavo che questa stessa scena accadesse non sono paragonabili al sapore che ha dopo tanto tempo. È un sogno, lo sto immaginando, come tante volte ho fatto. Per questo non reagisco. Se è un sogno, preferisco godermelo perché la realtà è dura da affrontare.
Sa di bourbon e whiskey, nicotina e chewingum, libertà e sofferenza. È veloce, forte, mi vuole, lo sento e io lo voglio, l'ho sempre fatto. Restituisco il bacio come ho sempre creduto che avrei fatto, con trasporto e amore, come merita di essere baciato. Come io merito di essere baciata. Vorrei muovere le braccia per potergli carezzare la faccia, le spalle; per poterlo carezzare tutto. Ma lui rimane fermo con le dita tra i miei capelli, come se avesse paura di lasciarmi andare, come se potrei mai andare da un'altra parte.
Ma quando le mie dita stringono forte la carta che ho in mano, la realtà che mi circonda ricade addosso al mio essere con così tanta intensità da farmi perdere il fiato. Mi blocco, chiudo la bocca e Chris si stacca, dolente. Apre gli occhi lucidi, le pupille tanto dilatate da far quasi scomparire il bellissimo verde, come se avesse strizzato gli occhi fortissimo. Con le mani continuo a stringere la lettera mentre con le braccia mi faccio indietro. Chris continua a stringermi i capelli tra le dita, non mi lascia andare e sono costretta a inclinare la schiena per spostare il volto dal suo e non respirare la sua aria.
<<No.>> mormoro e la voce è talmente bassa ed esile che mi sento una bambina. <<Perché?>> farfuglio ancora e suppongo non mi senta perché non risponde.
Cerco di farmi ancora indietro ma Chris mi tiene stretta e io non ho così tante forze, non le ho mai avute.
La mia testa è sottosopra, l'unica cosa di cui sono certa è che non è stato un sogno. Chris mi ha baciato, ci siamo baciati. Dopo così tanto tempo...
<<Maggie?>>
<<Sarà meglio che tu vada.>>
Le mie parole gli fanno cadere le braccia sui fianchi e finalmente molla la presa. Alzo lo sguardo per affrontare gli occhi e mi faccio forza contraendo lo stomaco per poter sopportare quell'espressione. <<Vai via, Chris.>>
Non resto abbastanza tempo per sentilo replicare e mi volto. Lui non dice niente, io non dico niente. Lentamente mi allontano da lui senza guardarmi indietro e lui probabilmente fa come gli ho detto.
Va via.
****
Tanti auguri a me, tanti auguri a me, tanti auguri a Martina, tanti auguri a meee!! 🎉🎂
Allora, regalo di compleanno anche per voi, caprette; cosa ne pensate? Sì, lo so, magari non è successo molto ma quanti di voi aspettavano un maledetto bacio... eheh vi ho parzialmente accontentate giusto?😆
Ah, oggi è stata una giornata faticosa... ma è quasi finita e sono felice di poter condividere queste ultime ore di "giorno" (sì, è sera) con voi. Innanzitutto ci tengo a ringraziare tutti coloro che mi hanno fatto gli auguri oggi, siete adorabili!❤
Altro importante annuncio: 100k?? Dico, scherziamo. Sono così felice per questo risultato raggiunto in poco tempo, come ho già detto siete la mia gioia. E Prima di te nessuno mai va come una barchetta di carta nel mare, segue il ventoo🎀❤
Ah, okay, ho finito tranquille, vi lascio a una tranquilla serata. Allora, fatemi sapere come vi è sembrato questo capitolo mooolto lungo rispetto agli altri.
Commentate, commentate, commentate!
Scusate se sono frettolosa ma non vedo l'ora di buttarmi sul letto e spegnere il cervello per un pochino.
Buona serata e noi ci vediamo al prossimo capitolo il prossimo weekend!
Vi amo immensamente, you know it!💕
🐳 Mi raccomando, scrivimi alle tre di notte tu eh...
P.S. Scusate eventuali errori
Xoxo ❤
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro