Questa volta non ci occuperemo solo di una "donna dannata", ma di una bambina mancata.

Se la protagonista di questo nuovo sfortunato romanzo di vita fosse un aereo, bisognerebbe aggiungere che i suoi giorni da adulta non sono mai decollati.

Non sono uno psicologo e mi scuso in anticipo per ciò che dedurrò dalla sua biografia.
Saranno considerazioni che non hanno valore scientifico, ma solamente emozionale.

Ho avuto la sensazione che, dentro sé, questa donna abbia sempre convissuto con una bimba dai sogni violati.

Desideri di esistenza normale.
Appena appena il minimo sindacabile: genitori che si amano per tutta la vita, dedicandosi alla propria bimba; un duraturo amore felice e sereno, con la condivisione di uno o più figli.

Perfino la grande cantante che era resterà inespressa: grandi doti di scrittura e timbrica particolarissima, ma due soli album e mezzo pubblicati (l'ultimo uscirà postumo).

E quindi niente esistenza desiderata.

La dannazione dei suoi rapidissimi ventisette anni di vita non le permetterà di raggiungere nessun obiettivo tra questi.

Una bambina che soffrirà il traumatico divorzio dei genitori, passando la staffetta del dolore alla donna che verrà.

Una donna che soffrirà la contrastata relazione con il grande amore della sua vita, senza la gioia della maternità.

Figli che suo marito avrà invece, dopo il divorzio da lei, con un'altra donna.

Questo percorso affettivo, tra l'altro, non riuscì ad essere compensato da un tentativo di adozione mancato.

Probabilmente divenire un punto di riferimento per un bimbo avrebbe potuto essere la zattera di salvataggio che l'avrebbe salvata dalle dipendenze da droga e alcool in cui affogò il suo futuro.

Punti di riferimento che le mancarono da subito.

Secondo il marito, rimase delusa soprattutto dal comportamento di suo padre che se ne andò di casa per andare a vivere con un'altra donna.

Poi sentì tremendamente l'assenza della nonna, morta prematuramente per un problema di salute.

Tutti vuoti dell'anima che lei tentò a più riprese di colmare riempiendo dei bicchieri con il diavolo traditore dell'alcol.

Il medico che la seguiva confermò la sua volontà di combattere l'alcolismo. Ma questo era solo l'effetto del suo profondo dolore che, invece, non riuscì ad affrontare mai veramente.

Tant'è che pare rifiutasse la terapia psicologica per scavare dentro i fossi della sua memoria e tirar fuori ciò che le mancava.

Questa mancanza la combatte' però donando il frutto del suo talento.

Molto generosa, diede denaro a molti enti di beneficenza mirati sui suoi sogni infranti: iniziative legate ai bambini e contro quello stronzo di cancro che le porto' via la cara nonna.

"Chiedi a lei e lei lo farà" era la frase che girava tra le comunità degli enti benefici quando partivano le iniziative.

Peccato che invece fece poco o nulla per se stessa...

Di chi stiamo parlando?
Grazie a quale indicazione pensate di aver indovinato a chi è appartenuta questa "vita bambina"?
Volete provare ad indovinare?

Se serve ho per voi una parrucca come indizio...