Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Chiamami quando saró sobria

5.

La mattina dopo mi alzai con un mal di testa memorabile. Non appena avessi visto Al mi sarei dovuta ricordare di strozzarlo con le mie stesse mani. I letti di Gaby e Vanessa erano vuoti e dubitavo che si fossero alzate presto. Avrei scommesso cinque galeoni che non erano ancora tornate dalla festa della sera precedente. Gaby si era sicuramente appartata con Vincent in un posto romantico dove trascorrere la notte a veglia in attesa del mattino.

Ma che fine aveva fatto Vanessa?

Scesi in Sala Grande, che quella mattina era praticamente deserta. Era chiaro che tutti dovevano essere rimasti alzati fino a tardi. Tutti tranne me.

Come sempre mi diressi verso il tavolo dei Grifondoro e come sempre Al era l'unico a fare colazione. Era così tranquillo che avevo voglia di ucciderlo! Mi avvicinai e lui mi sorrise come nulla fosse, masticando la sua colazione.

"Ehi, dov'eri finita ieri sera? Sei sparita!"

"Dov'ero finita?!" Scattai io. "Per colpa dello stupido bicchiere che mi hai rifilato non riuscivo più a reggermi in piedi! Malfoy ha dovuto portarmi in spalla fino al ritratto della Signora Grassa!"

Al mi fissò per un attimo a bocca aperta e con gli occhi spalancati. Poi scoppiò in una fragorosa risata. Io lo fissai shockata. "Malfoy, ti ha riportata a letto? Malfoy?"

Io arrossii. "Non mi ha portata a letto! Mi ha aiutato a tornare in Sala Comune."

"No, Rosie, seriamente. Malfoy? Sei sicura di aver visto bene?"

Cominciavo davvero a spazientirmi. "Ero ubriaca, non stupida!" Sbottai.

"Ok, scusa." Fece lui alzando le mani in segno di resa. "E' solo che è strano pensare a Malfoy che ti dà una mano."

Era stato strano forte, anche se non mi aveva caricato sulla sua spalla in modo poi così gentile. Adesso ricordavo! Malfoy mi aveva caricato sulla spalla quando eravamo ancora alla festa e tutti ci stavano guardando. Non bastava che avessero parlato di me e Lysander per una settimana, adesso pure Malfoy.

"Oh no!" mi lamentai io, sedendomi finalmente al tavolo dei Grifondoro. "Ero ancora alla festa quando Malfoy mi ha caricato sulla sua spalla!"

Al mi fissò strano. "E allora?"

"E allora?! Che cosa avresti pensato tu se avessi visto me e Malfoy in una situazione simile?"

Al scrollò le spalle. "Che avevo bevuto troppi Firewhiskey."

"Mi hai dato da bere del Firewhiskey??" Se solo mamma l'avesse saputo mi avrebbe uccisa. E poi avrebbe ucciso Al.

Lui arrossì e si schiarì la gola. "Beh, stavamo parlando di te e Malfoy." Disse cercando di cambiare discorso.

"Non c'è nessun 'me e Malfoy'." Scattai. "Anche se adesso tutti penseranno che ci sia!"

Al sospirò e alzò gli occhi al cielo. "Nessuno penserà niente, Rosie. Non stiamo parlando di due persone qualunque, stiamo parlando di te e di Malfoy. Andiamo, chi diavolo potrebbe credere che voi due abbiate una storia?"

"Non so, Al." Mi appoggiai sulla mano sconsolata. "Non vorrei che mettessero in giro strani pettegolezzi su di me. Pensa se qualcuno lo raccontasse a Paula!"

"Nessuno crede a quello che dice Paula!" Disse Al ragionevolmente.

"E pensa se qualcuno ne parlasse con Neville nei paraggi! Neville andrebbe sicuramente a dirlo a papà!" Stavo andando nel panico e sinceramente non stavo neanche ascoltando quello che Al mi stava dicendo.

Al mi guardò come se fossi pazza. "Perché diavolo Neville dovrebbe andare a dire a zio Ron che Malfoy ti ha aiutato a tornare in camera tua dopo una festa?"

A papà sarebbe bastata la parola Malfoy per andare su tutte le furie.

"E pensare a me e Malfoy insieme è assurdo!"

Al mi guardò con un sopracciglio inarcato, come se non volesse credermi. Lo guardai shockata.

"Al, non penserai davvero che io..."

"Se tutta questa faccenda non ti interessa, perché continui a parlarne?"

Questo mi prese alla sprovvista. Era così tanto che ne stavo parlando? Ma soprattutto, aveva ragione Al, perché diavolo ne stavo parlando? Non me ne era mai importato un accidente di Malfoy. Lo fissai stupidamente per qualche minuto prima di rispondere sinceramente.

"Beh, non lo so."

Al scosse la testa e tornò a mangiare tranquillamente. Ero così presa a parlare di me che non ricordavo più che Al aveva cercato di dirmi qualcosa nelle settimane precedenti.

"Al, cos'è che volevi dirmi qualche tempo fa?"

Al aprì la bocca per parlare ma Vanessa arrivò come una furia e si sedette sulla panca vicino a me. Era chiaro che doveva essere rientrata in dormitorio a cambiarsi poco meno di cinque minuti prima, perché aveva la divisa tutta scombinata e un sorriso idiota stampato sulla faccia. Io e Al ci scambiammo uno sguardo e tornammo a fissarla curiosi.

"Oh Rosie! Ho delle notizie grandiose!"

"Neville ha cancellato dal mio compito quella D?"

"No, meglio!" Fece lei eccitata, passandosi una mano tra i capelli scompigliati. "Non indovinerai mai con chi sono stata ieri sera! Con Gill Ryan! E pensa, mi ha pure chiesto di uscire!"

La fissai a bocca aperta. Ed io che mi ero quasi preoccupata per lei, chiedendomi dove fosse sparita. Mi sentii per un attimo tradita, ma sforzai un sorriso e annuii.

"E' fantastico."

"Lo so!" urlò lei. "Scusami se ho fatto tardi, ma credimi non vedevo l'ora di dirtelo!"

Dirmelo?
Mi ero appena ricordata che Al stava cercando di dirmi qualcosa prima che fossimo interrotti come sempre. Mi voltai verso di lui che ci fissava torve. Accidenti, adesso lo avevo fatto davvero arrabbiare, era la quinta se non la sesta volta che provava a raccontarmi qualcosa ed io scappavo per un motivo od un altro.

"Oddio Al, scusa! Cos'è che stavi dicendo?"

Al fissò me e poi Vanessa. "Niente! Proprio un bel niente!" Si alzò infuriato lasciando la sua colazione a metà e uscì di fretta dalla Sala Grande.

Vanessa lo guardò stralunata. "Ma che gli prende?"

"Non ne ho idea." Dissi sinceramente

Vanessa fece spallucce e si focalizzò di nuovo su di me con un bel sorriso luminoso. Cavolo, Gill Ryan doveva proprio averle dato alla testa. "Mi dispiace di averti lasciato da sola, ieri. Ma capisci che è stato per una causa di forza maggiore. Comunque, ti sei divertita?"

Io feci una finta risata. "Se mi sono divertita? Prima o dopo che Al mi ha fatto ubriacare e Malfoy mi ha riportato in dormitorio?"

Vanessa era shockata. Letteralmente. "Al ti ha fatto ubriacare?!" chiese. Poi scosse la testa. "No, aspetta... Malfoy ti ha riportato in dormitorio?!"

"A quale domanda devo rispondere per prima?" dissi facendo una smorfia.

Vanessa era ancora sbalordita. "Perché non cominci a raccontare dall'inizio?"

Io sospirai. "Beh, stavo ballando con te e Sol quando ho visto Al da solo in un angolo. Sono andata da lui per scambiare due chiacchiere e si è offerto di prendermi una burrobirra. E' saltato fuori che mi ha dato del Firewhiskey, e tu sai quanto io non regga per niente l'alcol." Lei annuì ascoltandomi attentamente. "Mi sono alzata per venirti a cercare, ma non riuscivo più a trovarti e mi girava la testa. Così senza vedere dove andavo sono andata a sbattere contro Malfoy, che dopo qualche sua esilarante battuta mi ha caricato in spalla..."

"Malfoy ti ha caricato in spalla?" Era davvero allibita stavolta. "Che cosa?!"

"Sì, beh, e mi ha riportato fino al ritratto della Signora Grassa. Fine della storia."

Lei mi fissò come se fossi pazza. "Malfoy ti porta in spalla da una festa fino alla tua Sala Comune e tu dici fine della storia? Ti ha dato di volta il cervello!"

Rimasi un attimo interdetta. "Beh, che dovrei fare? Ringraziarlo per il resto della mia vita? Spero solo che nessuno metta strani pettegolezzi a giro, sarebbe davvero imbarazzante oltre che fuori luogo."

"Perché qualcuno dovrebbe mettere in giro pettegolezzi?" Chiese lei. "Vi hanno visto?"

"Perché quando Malfoy mi ha preso in braccio eravamo ancora alla festa, ecco perché." Dissi io facendo una smorfia.

Vanessa scosse la testa. "Doveva decisamente aver bevuto troppo anche lui. A meno che..."

Io alzai lo sguardo su di lei in attesa che continuasse, ma lei continuò a mordersi il labbro immersa nel suo mondo fantastico. "A meno che cosa?" la spronai io.

"Beh," iniziò incerta. "Lui sente le rose nell'Amortentia..."

Lo sapevo, Gill Ryan doveva averle dato alla testa. Stava parlando esattamente come Paula e non era per niente un buon segno. Io alzai gli occhi al cielo.

"Ancora con questa storia!"

Alzò le mani in segno di resa. "D'accordo Rosie, stavo solo scherzando!"

Io scossi la testa cercando di cancellare il ricordo della serata precedente. "Va bene, non importa, sono solo un po' suscettibile." Dissi. "Dov'eri finita, comunque?"

Lei arrossì. "Beh, dopo che sei andata da Al sono rimasta per un po' a ballare con Sol, ma poi ho notato Gill al tavolo delle bevande. All'inizio non volevo essere sfacciata, ma Sol mi ha detto che non avevo niente da perdere e sono andata lì e mi sono presentata."

"Tu sei andata da Gill Ryan e ti sei presentata?" Chiesi io scettica. "Non dovevo essere l'unica ad aver bevuto ieri sera..."

Vanessa scrollò le spalle continuando a sorridere, come se si trovasse nel suo bel mondo fatato. "Beh, ho solo pensato che Sol avesse ragione. E anche Lily. Insomma, tutte le volte io e te ci arrendiamo e basta e per una volta ho pensato di buttarmi. E ha funzionato."

"Beh, sono..." Cosa ero, stupita? Esterrefatta? Shockata? Infastidita?

A Vanessa non importava molto cosa fossi, si limitò ad essere d'accordo con me, qualunque cosa volessi dire. "Lo so!" urlò. "E hai presente la gita ad Hogsmeade di sabato? Gill mi ha chiesto se mi va di andarci con lui!"

"Suppongo che tu abbia detto di sì." Feci io.

Lei si rigirò una ciocca di capelli sul dito. "Lo so che avevamo detto di andarci insieme, ma non ti dispiace, vero?"

In tutta onestà, mi dispiaceva, perché sapevo che avrei dovuto andarci da sola e a quel punto non sapevo se fosse stato peggio andarci con Lysander o da sola. Ma potevo rovinare questo bel momento a Vanessa?

"No, non ti preoccupare, ci andrò con Al. O con Sol."

"Grazie Rosie!" Si alzò in piedi di scatto. "Adesso scappo, voglio passare in bagno a darmi una sistemata prima di andare a lezione. Gill ha detto che mi aspettava dopo Trasfigurazione."

La guardai andare via di corsa, saltellando quasi. Scossi la testa e appoggiai la testa, che ancora mi faceva male dalla sera precedente, sulla mano. Avevo come la sensazione che questa festa fosse stata l'inizio di tutti i miei mali.

**


Vanessa e Gaby erano di nuovo sparite dalla circolazione, non c'era da chiedersi come mai, e io avevo preso i miei libri e mi ero avviata verso le serre per la lezione di Erbologia. Da quella mattina non avevo nemmeno più visto Al e mi sentivo un verme, ero sicura che fosse arrabbiatissimo con me.

L'aria fuori dal castello era gelida e mi strinsi ancora di più nella mia sciarpa rosso-oro. Non c'era ancora la neve, ma sicuramente in meno di due settimane sarebbe arrivata ad imbiancare tutto il parco come ogni anno, ricordandomi che era ora di andare ad Hogsmeade e comprare i regali di Natale per tutta la famiglia.

Scesi le scalette di pietra in fretta, sentivo ormai che il mio naso e le guance si erano arrossate dal freddo. Stavo per svoltare l'angolo della serra per dirigermi verso l'entrata quando i miei piedi automaticamente si fermarono di botto. Scorpius Malfoy era ad un metro da me e mi fissava con i suoi occhi grigi.

"Ciao." Era veramente la mia voce? Da quando io salutavo Scorpius Malfoy? Forse mi stavo solo sentendo in colpa per la sera precedente.

Lui fece solo un cenno con la testa mormorando un flebile 'Weasley'.

Mi morsi un labbro mentre lui mi guardava come se si chiedesse cosa ci facessi ancora lì piantata davanti a lui. Mi schiarii la gola per bene, pensando a quello che volevo dire. O che dovevo dire. Fu un grande sforzo per me mettere da parte l'orgoglio, soprattutto con lui.

"Per ieri sera..." iniziai io non sapendo bene cosa dire. "... sono stata un po' scortese. Grazie per... insomma..."

Malfoy sembrò un po' sorpreso, ma rimase di marmo come sempre. Ero sicura che fosse più freddo della temperatura invernale. Ieri mentre ero sulla sua spalla non ci avevo fatto caso. Incrociò le braccia al petto e fissò da un'altra parte. "Non mi sembrava che fossi in grado di cavartela da sola, Weasley. La tua balia poi pareva averti abbandonato."

Era ovvio che si stava riferendo a Vanessa. Io mi sentii arrossire, non seppi se più di vergogna o di rabbia. Lo avevo appena ringraziato e lui rispondeva così. Mi stizzii a tal punto che dovetti contare fino a dieci per non prenderlo a schiaffi. "Beh, sono davvero spiacente di averti fatto perdere del tempo prezioso, la prossima volta cercherò un altro idiota che mi riporti fino alla Sala Comune!"

Lui alzò un sopracciglio e ghignò. "La compagnia degli idioti ti fa sentire intelligente?"

"Probabilmente è per lo stesso motivo che ti ritrovi gli amici che hai." Ribattei io secca.

Malfoy si scurì e si mise dritto verso di me come per ribattere qualcosa, ma poi guardò oltre le mie spalle e richiuse la bocca. Io aggrottai la fronte sinceramente confusa, sorprendendomi che per una volta non avesse ribattuto a quello che avevo detto.

"Che succede qui?"

La voce di Neville arrivò da dietro le mie spalle e d'un tratto capii perché Malfoy aveva avuto il buon senso di stare zitto. Mi voltai verso di lui che passava lo sguardo tra me e Malfoy sospettoso. Non aveva per niente uno sguardo amichevole, non era il solito sorridente Neville che ci offriva le caramelle quando veniva a trovarci a casa.

Malfoy raccolse la cartella ai suoi piedi e se la mise in spalla. "Stavo aspettando una persona, ma comincia a fare freddo. Ci vediamo Weasley. Professor Longbottom."

Se ne andò di corsa su per le scalette e io lo fissai andare via allibita. Neville mi posò delicatamente una mano sulla spalla e mi guardò preoccupato.

"Tutto bene?"

"Sì," feci io confusa. "Perché non dovrebbe?"

Neville sospirò e mi fece cenno di seguirlo nella serra. All'interno, con tutte quelle piante, faceva un caldo pazzesco. Mi tolsi la sciarpa e il mantello, appoggiandoli su una sedia. Neville mi guardò serio.

"So che non dovrei dirti questo, Rose, perché sono un Professore e dovrei trattare i miei alunni tutti allo stesso modo." Disse prima di interrompersi bruscamente. "Ma non riesco ad andare oltre i pregiudizi."

Non ci voleva un genio a capire di cosa stesse parlando, dato che aveva gli stessi pregiudizi di papà. A Neville non piaceva Scorpius Malfoy solo perché era il figlio di Draco Malfoy. Sapevo che Neville era di buon cuore e ne sembrava tormentato.

"Mi rendo conto che il mio comportamento non è per niente etico. Scorpius è un bravissimo studente ed eccelle nella mia materia, ma ho sempre paura che da un momento all'altro..."

Io mi sentii imbarazzata, non sapevo cosa dire. Neville non poteva aspettarsi che io parlassi bene di lui, non è vero? Perché ero la persona meno indicata al mondo. Optai solo per dirgli la verità. "No, lui... ecco, io lo stavo ringraziando a dire il vero." Neville mi fissò perplesso. "Ieri mi ha aiutata a... beh, non importa, basti sapere che mi ha tolto da un bel guaio."

"Oh." Fece Neville pensieroso prima di sfociare in un gran sorriso. "Beh, mi fa piacere sentirtelo dire, Rose. Vorrei proprio cambiare la mia opinione su di lui, vorrei che mi dimostrasse di essere il contrario di quello che penso."

Io mi morsi la lingua per quello che stavo per dire, ma ero una persona sincera e dicevo sempre quello che pensavo. "Dovresti saperlo che non si deve giudicare le persone dai loro genitori."

Non stavo cercando di difendere Scorpius Malfoy, non me lo sarei mai sognato, ma avevamo certamente una cosa in comune. Dei genitori famosi. E la cosa non era stata di poco peso nei primi anni della mia vita, soprattutto quando avevo la facoltà di capire quando la gente si interessava a me solo per la mia discendenza. E la stessa cosa era successo a Neville da ragazzo, quando i Mangiamorte avevano danneggiato il cervello dei suoi genitori.

Neville parve preso alla sprovvista ma poi fece un sorriso gentile e comprensivo. "Questo è proprio quello che avrebbe detto Hermione."

Io sorrisi. "E papà cosa avrebbe detto?"

Neville rise. "E' meglio che tu non lo sappia."

Io risi con lui, poi mi scurii e mi morsi un labbro. Guardai l'orologio appeso alla parete, mancavano ancora dieci minuti dall'inizio della lezione, e tutti arrivavano sempre in ritardo ad Erbologia. "Papà ha paura che Malfoy mi salti alla gola proprio come i suoi genitori hanno fatto con la mamma."

Neville sospirò e mi fece cenno di sedermi accanto a lui. "Rose," cominciò con cautela. "Tuo padre non agisce con cattiveria e credimi io lo conosco bene. Ma quella volta l'ha quasi persa. Ci è mancato un soffio e se l'è sentita scivolare via dalle mani senza poter fare niente. E tuo padre ama tua madre sopra ad ogni cosa. Ed ora ci sei tu, e Hugo, e la sua paura è che possa succedervi qualcosa. In più..."

"In più papà sa cosa vuol dire perdere qualcuno di caro." Finii io per lui riferendomi allo zio Fred.

"Esatto." Annuì Neville grave.

Rimanemmo un po' in silenzio a sorriderci, ripensando alla conversazione appena avuta. Dovevo ricordare di mandare una lettera a papà e dirgli che stavo bene. Neville ad un certo punto si illuminò.

"Mi hanno detto che sei uscita con Lysander."

Miseriaccia!


**


Dato che Vanessa usciva con Gill Ryan adesso e Gaby era impegnata con Vincent, io e Sol ci ritrovammo da sole e per questo avevamo deciso di andare ad Hogsmeade insieme. Nessuna delle due si era sognata di dire una sola parola a Paula, che da quando era riuscita a mettere insieme Gaby e Vincent era più scontrosa del solito.

Paula non era la sola ad essere scontrosa ultimamente, anche Lily sembrava camminare con una nuvoletta nera sopra la testa ed io sapevo bene il perché. Il ragazzo che le piaceva era ora l'attuale fidanzato di Gaby. Non l'avevo ancora vista piangere, ma le sue amiche mi avevano raccontato che tra una lezione e l'altra si chiudeva nel bagno di Mirtilla Malcontenta.

Avevo cercato invano di rintracciare Al durante la settimana. James mi aveva detto che si era chiuso in dormitorio e non faceva altro che leggere libri su libri. Cavolo, sapevo di averlo fatto arrabbiare, ma non credevo che arrivasse a tanto.

Il giorno della gita ad Hogsmeade era più freddo del solito. La neve era finalmente arrivata, come avevo previsto, ed avevo tirato fuori dall'armadio i calzettoni pesanti. Mi strinsi nel mio mantello facendo un sorriso a Sol che camminava lenta al mio fianco.

"Ti va di passare al negozio da mio zio?"

Sol mi sorrise e annuì. "Como che no, Rosie. Tu zio es muy simpatico."

Ci avviamo verso i 'Tiri Vispi Weasley' sul fondo della strada ed affrettando il passo entrammo nel negozio affollato. All'interno del negozio era caldo e mi sbottonai il mantello cercando di arrivare alla cassa, dove intravedevo un ciuffo di capelli rossi.

Lo zio George appena mi vide mi salutò calorosamente e mi fece cenno di avviarsi nello sgabuzzino, lasciando zia Angelina da sola alla cassa. Io feci cenno a Sol di seguirmi e ci trovammo con lo zio sul retro del negozio.

"Rose!" disse zio George chinandosi per abbracciarmi. "Vedo che stavolta hai compagnia migliore."

Sol sorrise e fece un piccolo inchino. "Buenos dìas, signor Weasley."

Zio George le sorrise di rimando. "Ciao Sol, come sta tua sorella?"

A zio George erano sempre piaciute Sol e Gaby e non c'era da chiedersi perché. Gli ricordavano troppo lui e lo zio Fred, che adesso non c'era più. In più, era l'unico della famiglia che riuscisse a distinguerle.

"Està muy bièn." Disse Sol annuendo. "Ahora se ha fidanzata."

"Oh!" Fece zio George guardandoci. "E' per questo che siete insieme oggi? Rosie, d'accordo che vuoi essere al livello delle altre, ma è molto meglio che tu esca con Sol che con uno degli Scamander."

Io roteai gli occhi. "Zio, per favore non mettere il dito nella piaga."

Zio George si voltò un attimo, cercando qualcosa in magazzino. Ne venne fuori con una Puffola Pigmea che porse a Sol. "Un omaggio dai Tiri Vispi." Disse con un sorriso.

Sol lo prese tra le mani. "Gracias, signor Weasley. No doveva."

"Sciocchezze." Fece zio George. "Rose, hai per caso visto Fred? So che era in giro con James ma non sono ancora passati al negozio."

Scossi la testa. "No, quando sono insieme cerco di evitarli. Non vorrei che mi esplodesse qualcosa vicino."

Zio George scoppiò a ridere. "Il degno figlio di suo padre." Disse orgoglioso. Poi ci fece l'occhiolino. "Ma non ditelo ad Angelina, sarebbe capace di cacciarmi di casa."

La voce di zia Angelina venne dal negozio. "Riesco a sentirti, George."

Lo zio scosse la testa sconsolato e sospirò. "Beh, è solo colpa mia. Io ho inventato le Orecchie Oblunghe."

Lasciammo il negozio dello zio e ci incamminammo lungo il viale principale, chiuse dentro ai nostri mantelli. Rabbrividii, cominciando a battere i denti.

"Certo che fa freddo oggi!"

Sol annuì flebilmente. "Muy frio." Disse. "Che dice se prendiamo un chocolate caldo?"

"Direi che è un'ottima idea." Risposi affrettando il passo verso i Tre Manici di Scopa. Spinsi la porta del locale ed entrammo. Il calore all'interno ci avvolse come una coperta e riscaldate ci togliemmo i mantelli e le sciarpe. Ci andammo a sedere ad un tavolo in fondo al locale e ordinammo due cioccolate.

"De che Gaby esce con Vincent, no abbiamo hablado mai." Si lamentò Sol.

Io mi sentii triste, anche a me mancava Vanessa. Io non facevo mai niente senza Vanessa. "Lo so, mi sento allo stesso modo. Ma sono comunque felice per lei e per Vanessa, non voglio che si rovinino questo momento."

Sol annuì sorseggiando la sua cioccolata. Scrollò le spalle e piegò la testa da un lato. "Sono doblemente contenta, Rosita. Por Gaby e por Paula."

Io risi. Nessuno odiava Paula più delle gemelle, nemmeno io e Vanessa. Potevo immaginare la soddisfazione di Sol nell'aver visto Paula sconfitta. "Mi chiedevo una cosa," dissi pensandoci su. "Come mai Paula ha tradito solo Gaby? Perché non ha raccontato in giro anche quello che le hai detto tu?"

"Porquè io no le ho dicho nada." Disse semplicemente Sol. "No me gusta nessuno."

Che cosa sentivano le mie orecchie, avevo forse trovato una compagna di merende? La guardai sentendo le mie labbra formare un sorriso da pubblicità.

"Davvero?" Chiesi eccitata. "Cominciavo a pensare di essere l'unica, tutti la fanno sembrare come una cosa anormale!"

Sol fece un piccolo sorriso. "Porqué anormal? Io penso che una persona tiene che trovare el alma gemela."

Già, l'anima gemella. Non so come mai, ma avevo lo strano presentimento che si fossero dimenticati di fabbricarla la mia anima gemella. Era come quando mamma faceva la lavatrice e accoppiava tutti i calzini, poi alla fine ne rimaneva sempre uno spaiato. Ero un vecchio calzino spaiato.

Sospirai sconfitta. "Penso di non avere speranza."

"Porque dice esto, Rosie!" Brontolò Sol. "No es verdad! Sei una chica carina e simpatica. E io estoy segura che ci sarà el chico giusto anche por ti."

Tutti continuavano a ripetermelo, persino mio cugino Al me lo aveva detto. Però mi ero ridotta ad uscire con Lysander Scamander, no? Cominciavo a pensare che tutti mi dicessero di essere carina solo per essere gentili e non dovermi dire l'orrenda verità che mi aspettava. Oddio, sarei rimasta zitella come la zia Muriel!

"Io ho sempre odiato la zia Muriel!"

Sol mi fissò allucinata e solo allora mi resi conto di aver pensato a voce alta. "Chi es zia Muriel?"

Io arrossii e mi schiarii la gola. "E' una vecchia zia di papà. E quando dico vecchia, intendo decrepita. Nessuno la sopporta! Pensa che la prima volta che ha visto mia madre, quando ancora non era sposata con mio padre, l'ha criticata tutto il giorno! E sono sicuro che se papà potesse ucciderla con le sue mani lo farebbe, è veramente irritante..."

"Rosie," Mi interruppe Sol guardandomi perplessa. "Cosa tiene che ver con il discorso che ho fatto?"

In effetti, proprio un bel niente. Almeno non per lei. Scossi la testa. "Lascia perdere..."

Sol si avvicinò a me e sussurrò. "Tienes miedo?"

"Tengo... che cosa?" D'accordo che piano piano cominciavo a capire lei e Gaby, ma non esageriamo. Io ero pur sempre inglese.

"Paura." Disse lei di nuovo. "Tienes paura di rimanere sola?"

"Oh." Dissi io, prima di annuire flebilmente. "Non è veramente paura, è più... sai, quando hai due genitori come i miei è difficile pensare di trovare una persona così perfetta per te. La loro storia è praticamente leggenda e..."

"Lo so, Rosie, lo ho letto su los libros." Annuì Sol. "Ma tu no eres como i tuoi genitori e loro han vivido una guerra. I miei genitori se han conocido quando tenevano veinteyseis anni, e son felicemente sposati."Io non ero particolarmente convinta. "Sì, però..."

"E no me has dicho tu che tuo zio Bill se ha sposato con tua zia Fleur quando erano molto grandi?"

Era vero, zio Bill andava per la trentina quando si è sposato. Tutto quello mi stava facendo sentire meglio. Forse avevo ancora speranza.

"Hola!"

Io e Sol ci voltammo sulla nostra destra, dove Gaby sorrideva aggrappata al braccio di Vincent. Vincent ci salutò con la mano, arrossendo un po' sulle guance.

"Gaby!" Esclamai io. "Come mai da queste parti?"

Gaby si voltò verso Vincent sorridendo. "Vincent me ha accompagnato aquì. Avevo bisogno de estar un poco con mis amigas."

Vincent tossicchiò imbarazzato e si grattò la nuca. "Beh sì, io adesso vado." Disse incamminandosi. "Ciao ragazze, ci vediamo più tardi. Ciao Gaby."

Gaby gli mandò un bacio con la mano e si sedette al tavolo insieme a noi. Sol sembrava scoppiare di gioia di avere finalmente sua sorella al suo fianco.

"No tenìa que pasar por aquì, Gaby! Es tu momento, todo lo que querìa y que soňaba."

Gaby sorrise. "Siempre ho desiderato Vincent." Disse. "Ma desidero estar con mi hermana y mi amica tambièn."

Sol sorrise riconoscente a Gaby, ed io sorrisi di rimando. Mi voltai per abitudine alla mia destra, dove di solito sedeva Vanessa. Ma quel posto ora era vuoto. Continuai a sorseggiare la mia cioccolata calda in compagnia delle gemelle, sperando che la moda di Gill Ryan finisse presto.

**

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro