Capitolo 4
- Julia hai interrotto il racconto sul più bello! - la rimprovera Emily.
- Odio stare sulle spine... voglio sapere cosa è successo alla fine tra Nicholas e Aly! - risponde Julia per giustificarsi.
- No, io voglio sapere tutta la storia invece - puntualizza Emily.
Per tenere contente entrambe le mie amiche, decido di riprendere a raccontare in sintesi ciò che accadde durante quella settimana in cui conobbi Nicholas, evitando tutti i particolari superflui, che di sicuro non sarebbero stati apprezzati da Julia.
- Allora ragazze, finisco di raccontare però non mi interrompete altrimenti perderò il filo del discorso! - preciso prima di riprendere a parlare.
Le mie due amiche annuiscono e io continuo con la spiegazione.
*** Dopo quella mattinata passata a giocare a beach volley, il pomeriggio ci incontrammo di nuovo con tutti i ragazzi del "Sonesta", organizzando una seconda partita e, successivamente, noi ragazze ci dividemmo dai ragazzi per fare una passeggiata in riva al mare, mentre loro, nel frattempo, decisero di andare a giocare a calcio.
Io cercai di evitare in tutti i modi Nicholas che, accorgendosi del mio strano comportamento, la sera, quando uscimmo, venne più volte vicino a me per tartassarmi di domande, nella speranza di capire il motivo per cui non gli stessi rivolgendo più parola.
Non risposi a nessuna sua domanda, perché volevo completamente ignorarlo, ma lui, più cocciuto di me, continuava a importunarmi, costringendomi alla fine a dargli delle spiegazioni, per togliermelo davanti.
- Nicholas ti sto evitando semplicemente perché non voglio che tu ti faccia strani film mentali, come stamattina! - il mio tono di voce fu abbastanza freddo e distaccato nei suoi confronti.
- Dai ma stavo solo scherzando! Non te la sarai presa davvero per una cavolata del genere?
- Sembravi serio stamattina... - dissi cercando di evitare in tutti i modi di incontrare il suo sguardo.
- Se io sono fatto così, non ci posso fare niente! Pensa che se fossi troppo serio non sarei di certo irresistibile agli occhi delle ragazze!
Lo guardai e non potei trattenere la risata per quello che aveva appena detto. Si vedeva che aveva fatto quella battuta apposta per farmi ridere. Fu capace di far andare via il nervosismo che avevo fino a poco tempo prima nei suoi confronti.
- Tu sei completamente scemo!
- Uno scemo che ti fa ridere però - puntualizzò e, a quel punto, sorridendomi, mi pose il mignolo della mano destra e come un bambino della scuola elementare mi chiese, quasi implorandomi- facciamo pace?
Come potevo non perdonarlo? In fondo non era così tanto antipatico come mi aveva fatto credere la mattina stessa. Dovevo soltanto imparare ad accettarlo così com'era, anche con i suoi difetti.
Avvicinai il mignolo al suo e guardandolo esclamai convinta: - Pace! Però per tutta questa settimana cerca di non fare troppo lo spavaldo con me, intesi? - ovviamente sapevo già di non riuscire ad ottenere nessun cambiamento in lui, ma volli comunque fargli presente questa mia condizione.
Annuì semplicemente e con il suo solito sorrisetto stampato sul volto si avvicinò per darmi un bacio sulla guancia.
Quel suo semplice e delicato bacio mi fece rimanere di stucco, dando vita ad una serie di brividi che pervasero il mio corpo in pochissimo tempo.
Dopo quella sera le cose non cambiarono più di tanto. Il patto che avevamo fatto, non venne rispettato, e, per tutta l'intera settimana, Nicholas continuò a ripetermi che io lo guardavo sempre e che c'era un certo interesse nei suoi confronti, e di questo ne era sicuro.
Mi ricordo ancora che, un giorno, dovevamo decidere come organizzarci per andare insieme alla festa di una nostra amica, che festeggiava in un locale abbastanza lontano dalla zona nostra.
Eravamo seduti tutti in cerchio sulla sabbia: io, mio fratello, Ariana, Tracy, Nicholas, Eric, Amber, il ragazzo biondo ed altre due ragazze conosciute da poco.
Nicholas era seduto proprio di fronte a me ed era quasi impossibile evitare di far ricadere il mio sguardo su di lui, soprattutto sui suoi bellissimi pettorali abbronzati.
Ovviamente cosa doveva dire lui davanti a tutti quanti?
- Aly la vuoi finire di fissarmi? Lo so che ti piaccio però...
Doveva mettermi in ridicolo come suo solito e anche se oramai avevo capito che scherzava solamente (era un suo modo per darsi delle arie), mi sentii comunque in imbarazzo perché avevo gli occhi di tutti puntati addosso.
In quel momento avrei preferito sparire dal mondo intero. Non potevo assolutamente stare zitta perché come dice il proverbio "chi tace acconsente", quindi gli risposi subito, prima che potesse continuare: - Non è colpa mia se ti sei messo proprio di fronte a me!
- Aly lascialo stare, purtroppo mio fratello non finisce mai di dare fastidio agli altri- intervenne Ariana, in mio favore.
- Taci sorella... tu non sai come sono andate le cose, sei seduta affianco a lei per cui non ti sei accorta del modo in cui mi stava guardando!
Per fortuna nessuno credette alle sue parole, anche perché, oramai, era palese il fatto che lui si divertisse a darmi fastidio e a farmi arrabbiare.
- Va bene allora sai che ti dico? Ogni volta che dovrò salutarti o parlarti metterò la mano davanti agli occhi, almeno è sicuro che non potrai rinfacciarmi il fatto che io ti stia guardando - affermai sicura di me, per difendermi in un certo senso dalle sue "accuse".
Ed infatti così fu. Da quel giorno, ogni volta che lo incontravo sotto al lido, in mare o in altro luogo, mettevo la mano davanti ai miei occhi e lo salutavo.
Era diventato tutto una sorta di gioco e lui, nonostante tutto, ci stava, facendo la stessa cosa.
A pensarci ora, mi vien quasi da ridere, eravamo davvero due deficienti a comportarci in quel modo assurdo, e non oso immaginare ciò che la gente poteva pensare di noi ma, quando stavo con lui, era difficilissimo comportarmi seriamente come mio solito.
Nonostante nel salutarci avessimo entrambi gli occhi coperti, lui non esitava a fare altre battute su di me del tipo "Guarda che lo so che stai sbirciando tra le dita per guardarmi" e, visto che era la verità, scoppiavo a ridere quasi sempre, inventando ogni volta una scusa diversa per giustificarmi o dicendo semplicemente "Lo so che stai sbirciando anche tu".
Passammo tutta l'intera settimana così, a far finta di bisticciare e beccarci a vicenda, per poi fare sempre "la pace" stringendoci i mignoli.
Io divenni amica stretta di sua sorella Ariana e della cugina Tracy, che ci tennero a farmi sapere che, se Nicholas continuava a comportarsi così nei miei confronti, era perché si era affezionato tanto a me, e quello era il suo "unico" modo per dimostrarmi di tenerci davvero al rapporto stretto che si era venuto a creare tra di noi.
La sorella mi confidò anche che io ero considerata la più simpatica del gruppo dallo stesso Nicholas.
Strano a dirsi dato che avevamo passato ogni singolo giorno a litigare! ***
- Quindi non è successo nulla? Nemmeno un piccolo bacio? - mi blocca subito Emily, curiosa più che mai.
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