Capitolo 30
Dopo minuti passati nel silenzio assoluto, accompagnati soltanto dal rumore dell'auto, Andrew mi avverte che siamo arrivati.
Volto la testa dalla parte opposta a quella dove stavo guardando poco fa e davanti a me compare l'imponente e lussuosa struttura sulla quale è molto evidente la scritta Sonesta, risaltata dai led blu elettrico.
Una volta spento il motore dell'auto, Andrew esce subito fuori da questa per venire ad aprire il mio sportello.
- Sei sempre così gentile tu? - gli chiedo, sorridendogli.
- Certo. Bisogna trattare sempre bene le ragazze, non trovi? - mi domanda, ricambiando il sorriso e porgendomi la sua mano per aiutarmi a scendere.
Stringo la mia mano alla sua ed uscendo dall'auto rispondo: - Si, hai ragione, ma tu sei esageratamente gentile e disponibile!
- Alyssa, queste sono tattiche che utilizzo per conquistare le ragazze, soprattutto quelle carine, come te per esempio - mi guarda fisso negli occhi, provocando un rossore inaspettato sulle mie guance.
Mi sento letteralmente in imbarazzo.
Ed ora cosa rispondo? Di certo non posso non ringraziarlo per quello che ha detto, è pur sempre un commento carino da parte sua nei miei confronti.
- Grazie. Sei gentilissimo!- rispondo dolcemente , poi taglio subito corto avvicinandomi a lui per salutarlo- io ora vado. Ti ringrazio per tutto, davvero. Senza di te non so davvero come avrei fatto. Chissà dove e con chi mi sarei ritrovata a quest'ora!
- Ancora? Carissima ragazza, lei deve imparare a ringraziare un po' meno le persone. Ripeto, ho fatto solo il mio dovere, e non voglio discuterne più! - esclama, mimando il tutto con l'indice, come se volesse farmi la paternale.
- Non riesco a non ringraziarti. Penso che anche tu al posto mio avresti fatto la stessa cosa, non pensi?
- Non saprei ... - risponde, lasciando la frase in sospeso, poi, accorgendosi del mio sguardo storto puntato su di lui, cambia subito la risposta- ok, va bene, hai ragione tu! Avrei fatto anche io la stessa cosa - ammette, ridacchiando.
- Dai, ti accompagno all'entrata, vieni qui - così dicendo, mette il suo braccio sulla mia spalla per avvicinarmi a lui ed inizia a camminare.
Vorrei replicare e dirgli che non c' è bisogno anche di questa sua cortesia, ma prima che possa parlare, qualcuno richiama la mia attenzione.
- Alyssa!
Dall'entrata del Sonesta scorgo Nicholas che non appena mi vede, corre verso di me.
Senza rifletterci un secondo mi allontano tempestivamente da Andrew per andargli incontro e in pochi secondi mi ritrovo stretta tra le sue dolci e calde braccia.
- Non puoi capire quanto sia stato in pensiero per te! Pensavo ti fosse successo qualcosa di terribile ...
Nel pronunciare le ultime parole sento la sua voce spezzarsi. Alzo la testa per guardarlo negli occhi ma vengo sorpresa dalle sue labbra che si posano disperatamente sulle mie, come se questa fosse l'unica cosa di cui lui avesse bisogno in questo momento. Già, proprio così. Percepisco l'irrefrenabile bisogno di avermi vicina a lui, come qualcosa di prezioso che fino a poco tempo fa gli era mancato, per questo mi avvinghio ancor di più a lui , prendendogli il viso tra le mani e continuando a baciarlo con tanto fervore.
- Ehm, scusate ...
Cavoli! Presa dalla foga di baciare ed abbracciare il ragazzo di cui ho costantemente bisogno per sentirmi meglio in ogni momento, anche quello più brutto, mi sono completamente dimenticata di Andrew!
Nick lo guarda storto, poi rivolgendosi a me chiede: - E lui chi è?
Bene, credo sia ora di presentarli , ma soprattutto di dare spiegazioni a Nick, che sembra molto irrequieto.
- Andrew, lui è Nick, il mio ....
Mi fermo a metà frase.
Che cosa diamine sto facendo? Stavo per dire davvero "il mio ragazzo"?
Beh, si , ammetto di avere tanta voglia di definirlo come tale, ma non posso. Lui non è il mio ragazzo.
Come posso presentarlo ad Andrew? Mio ... amico? Conoscente? Quasi mezzo-fidanzato estivo?
- Sono il suo ragazzo, piacere di conoscerti!
Nick con rapida scaltrezza, completa la frase da me lasciata in sospeso, stringendo la mano di Andrew che a sua volta si presenta, dicendo" Il piacere è tutto mio. Io sono Andrew".
Mi si riempie il cuore di gioia a queste sue parole. Ho sentito bene? Ha detto davvero "sono il suo ragazzo"?
Queste parole pronunciate da lui suonano come una dolcissima sinfonia per le mie orecchie, anche se, a dir la verità, penso che lo abbia fatto semplicemente per togliermi dalla situazione imbarazzante e difficoltosa in cui mi sono cacciata.
- Bene Alyssa, ora che sono sicuro di averti lasciato in buone mani, tolgo il disturbo - Andrew sembra quasi imbarazzato dalla presenza di Nicholas e quando si avvicina per salutarmi non posso non notare un leggero velo di tristezza attraversargli il volto.
Cosa gli è preso?
- Ciao Nicholas - dopo aver salutato anche il ragazzo che mi è affianco, cercando di evitare il mio sguardo , cammina velocemente verso la sua macchina .
Non posso lasciarlo andare via così. Lui mi ha aiutata e mi ha portata fin qui. Devo ringraziarlo a dovere.
Guardo per un secondo Nicholas ,che non riesce a capire il motivo di questo mio rapido gesto, poi, allontanandomi da lui, corro verso Andrew che sta per entrare in macchina.
- Andrew, aspetta! - urlo, catturando la sua attenzione.
Accorgendosi di me, il ragazzo dal sorriso splendente, richiude lo sportello per venirmi incontro.
-Cosa è successo Aly?
Mi avvicino a lui cogliendolo di sorpresa e lo abbraccio.
- Grazie per tutto quello che hai fatto per me.
Ok. Sono stata molto rapida nell'abbraccio e nei ringraziamenti, tant'è vero che lui non ha avuto nemmeno il tempo di ricambiare, però non mi va di destare troppi sospetti in Nicholas. Ogni mia azione in questo momento potrebbe essere fraintesa visto che lui non sa come sono andati davvero tutti i fatti.
- Se mi ringrazi un'altra volta giuro che me ne vado senza degnarti di una parola!
Scherza , accennando un sorriso e ricambiando l'abbraccio.
- Dai, vai dal tuo ragazzo. Ti starà aspettando impazientemente - mi fa l'occhiolino, poi in maniera molto affettuosa mi accarezza la testa come se fossi un cucciolo di cane e mi stampa un bacio sulla fronte.
Riapre la portiera della macchina, ma prima di andarsene, si volta verso di me come se volesse dirmi qualcosa. Mi guarda attentamente negli occhi, poi, distogliendo lo sguardo da me, entra in macchina e mettendola in moto esce dal parcheggio.
***
- Ti prego solo di non dire nulla di ciò che è accaduto agli altri - lo imploro, guardandolo negli occhi.
Dopo che Andrew se ne è andato, io e Nick ci siamo appartati nel giardinetto dell'hotel per rimanere un po' da soli a parlare di ciò che mi è accaduto.
Inizialmente non sapevo come impostare tutto il discorso.
Cosa avrei dovuto raccontargli? Tutto ciò che è successo? A partire dalla litigata con Lucas, fino ad arrivare alla mia impellente fuga?
Dopo vari ripensamenti, la verità è quella che ha prevalso su tutto.
Raccontare per filo e per segno ogni minimo dettaglio, non è stato semplice. Avrei preferito evitare, ma purtroppo non mi è stato possibile. Nicholas fremeva dalla voglia di avere delle spiegazioni, e non ho potuto di certo biasimarlo. Dopotutto è normale voler sapere cosa è successo dopo che una persona sparisce senza dare segni di vita per circa cinque ore. Lo avrei fatto anche io se gli fosse accaduta la stessa cosa. Anzi, avrei addirittura chiamato la polizia per farmi aiutare nelle ricerche.
- Tranquilla, non dirò nulla ... promesso! - mi abbraccia più forte di prima, facendo in modo che la mia testa sia appoggiata sul suo petto.
Il solito buon profumo che sento ogni qual volta mi avvicino a lui, mi mette sempre di buon umore.
Inutile dire che il suo abbraccio è unico e che mai nessuno riuscirà ad eguagliarlo. Mi fa sentire protetta, come nessun altro abbraccio è riuscito a farmi sentire.
- Che ne dici se andiamo su dagli altri? Credo che saranno felicissimi di rivederti!
Da quanto raccontato da Nicholas, dopo la mia temporanea scomparsa, tutti i nostri amici, hanno rinunciato alla serata in discoteca per cercarmi ovunque. Hanno perlustrato quasi tutti i probabili luoghi in cui avrebbero potuto trovarmi.
Dopo ore ininterrotte di ricerche disperate, senza aver trovato alcuna mia traccia, si sono rinchiusi tutti nella stanza di Jason ,sconsolati, in attesa di notizie o di qualche mia possibile telefonata ad uno di loro.
- Va bene. Andiamo! - tiro un profondo respiro e assieme a lui mi dirigo verso la hall del Sonesta.
*** Spazio Autrice***
Buon pomeriggio a tutti wattpadiani!
Come potete ben vedere sono di nuovo ritornata qui su wattpad, dopo circa due mesi di assenza . Purtroppo, come vi avevo già preannunciato nel capitolo precedente , sono sempre molto impegnata ultimamente e scrivere oramai, è diventato davvero complicato tra un impegno ed un altro.
Ovviamente , anche se a rilento, continuerò a scrivere questa storia a cui sono davvero molto affezionata, nella speranza di riuscire a trasmettervi tutta la mia passione nella scrittura!
Detto questo, vi ringrazio per essere giunti fin qui e spero tanto che voi possiate continuare a supportarmi come avete sempre fatto , fino alla fine.
Ricordatevi che è solo grazie a voi se sono giunta fino a questo punto! <3
Un bacio a tutti.
Anna
P.S. Quasi dimenticavo! In questi giorni riprenderò anche la lettura di tutte le vostre storie che ho in biblioteca, perché sono tutte meravigliose! <3 <3
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