Problemi, guai oppure no?
Era passata una settimana dall'inizio delle lezioni, tutto procedeva a meraviglia, cosicché avevano ricevuto il premio di potersi riposare quella mattina
Si trovavano tutti sul campo da calcio confinante con la foresta (foto sopra) che dava inizio alla parte proibita dell'isola, erano tutti in campo più uniti che mai divertendosi tra passaggi, tiri e parate, ma tutto cambiò quando Ando per errore mando la palla dritta dritta nella foresta, così Natalie disse
-E ora che si fa?-
-Bella domanda- rispose Ignis
-Figlie di Atena che proponete?- chiese Zazilie
-La risposta più logica sarebbe andiamo a prendere un altro pallone- rispose Ando
-Ma il cuore dice altro- continuò Emily
-Sentite freghiamocene delle regole e andiamo a riprendere quel benedetto pallone da calcio nella nostra beneamata foresta- disse intervendo Celestial
-Totalmente d'accordo- disse Nixie
-Allora è deciso in marcia- continuò Elbereth
-Si!!!- risposero gli altri in coro; vagavano per la foresta preoccuparti pensando che qualche mostro potesse spuntare da dietro l'angolo, Celestial e Bomi che erano a capo della "spedizione" sapendosi orientare perfettamente lì dentro camminavano quasi tranquille, soprattutto la bruna che aveva l'abilità di sentire le vibrazioni del terreno e quindi di sentire se c'erano pericoli in avvicinamento, solo che in questo momento era molto irritata perché non facevano altro che chiederle se c'erano potenziali minaccie, ma alla ventesima volta successe qualcosa di strano
-Allora senti qualche mostro?- chiese Lilith
-È la ventesima volta che me lo chiedi e la risposta è sempre no!!-
-Ok- la bionda allora decise di fermarsi accanto ad un albero esausta, ma quando si appoggiò il tronco dell'albero si aprì e lei vi cadde dentro sprofondando al suo interno facendo spaventare a morte i ragazzi, così Leah disse
-Questo non lo avevi previsto, è?-
-In effetti no- rispose la bruna
-Ora, che si fa- chiese Mike
-Facile, ci buttiamo- detto questo la figlia di Artemide si buttò dentro al tronco, ma poi il figlio di Poseidone disse
-Facciamo scendere solo altre cinque persone, non è prudente andare tutti-
-Ok- risposero tutti in coro, dopo numerose discussioni i "prescelti" furono Ignis, Mike, Hazel, Elbereth e Hideko, che subito si buttarono dentro il buco.
Quando riaprirono gli occhi si resero conto di essere tutti ammassati gli uni sopra gli altri, un fattore che contribuì a capirlo fu causato dalle urla della povera Lilith che era stata travolta dai sei ragazzi,
-Scusa non lo abbiamo fatto apposta- disse Hideko che era l'unica a non avere nessuno sopra, quando si alzarono si trovarono davanti una porta completamente di legno con numerose scanalature che creavano qualcosa di simile ad un meraviglioso quadro, passata quella c'era un lungo corridoio buio,
-Ed ora come facciamo a proseguire?- chiese Mike
-Scusate ma uno di voi non manipolava l'oscurità- chiese Nixie
-Si, ma in questi casi non credo sia utile- rispose Ignis
-Ragazzi io avrei un idea migliore - disse Hazel, e subito dopo prese fuoco facendo fare un salto alla povera Lilith che si trovava accanto a lei, dopo di che disse
-Ma avvertire prima è chiedere troppo?-
-Io ho avvertito, sei tu che non mi hai sentito, perché io l'ho detto- non appena finì i parlare scoppiarono tutti a ridere, ma poi Celestial disse
-Va beh, andiamo che è meglio- dopo di che si incamminarono, procedevano illuminati solo da Hazel, alla fine trovarono un'altra porticina,
dopo la quale si trovava una stanza con numerose torce che fungevano da unica luce nella stanza.
Nella camera c'erano numerosi mobili tutti esclusivamente fatti in legno, con sopra numerosi fogli
-Ma dove cavolo siamo finiti- chiese Elbereth
-Questa è una bella domanda, e poi mi spiegate che cosa c'è scritto su questi fogli, sembra arabo- rispose Ignis
-Questo è arabo- disse Hideko
-Mischiato con qualche carattere antico credo in geroglifico, io lo sapevo che ci dovevamo portare dietro qualche figlio di Atena, ma no voi volevate per forza farli rimanere su- disse Mike
-Ragazzi quello che è fatto è fatto, ora proviamo a cercare un modo per uscire vi prego- concluse Celestial
-Sono totalmente d'accordo- concordò Hideko, finito di parlare si misero all'opera setacciarono tutto centimetro per centimetro, ma non c'era nulla, tutto cambiò però quando Ignis stanco di girare a vuoto si appoggiò ad una colonna con sopra il simbolo dell'olimpo, quest'ultimo rientro nel muro facendo aprire una piccola nicchia dal lato opposto, al suo interno si trovavano diciotto bracciali con i simboli di tutti gli dei maggiori;
decisero di prenderli per esaminarli meglio, ma una volta al polso vennero abbagliati da una luce accecante che gli fece perdere i sensi.
Quando si svegliarono difronte a loro si era aperta un'uscita con delle scalette conducevano all'esterno di gran corsa; una volta usciti si diressero verso la fine della foresta e la scuola, ma quando varcarono la soglia videro una moltitudine di studenti vestiti in modo strano, con degli abiti lunghi, con un corpetto stretto con sopra del merletto, anche la loro pettinature erano strane,
i ragazzi invece indossavano qualcosa di simile a delle divise antiche militari,
in quel preciso istante si resero conto di una cosa non si trovavano più nel loro tempo,
-Ragazzi qui c'è qualcosa che non mi quadra- disse Hazel
-Totalmente d'accordo- concordò Nixie
-Ignis, Mike che e dite di andare a chiedere qualche informazione?- chiese Celestial
-Perché proprio noi?- disse Ignis
-Facile perché siete quelli vestiti in modo più simile all'epoca, non credo che qualcuno parlerebbe mai con delle ragazze con la gonna così corta-
-E va bene- i due si avviarono verso un gruppo di studenti, che dai colori che indossavano, erano figli di Atena, e dissero
-Scusate se vi disturbiamo, ma al momento abbiamo un piccolo vuoto di memoria, non è che sapreste dirci in che anno ci troviamo?- chiese Mike
-Ma certamente, siamo nell'anno decimo nono alla Domigode School- i due granarono gli occhi ma poi il figlio di Poseidone rispose
-Vi ringrazio infinitamente- dopo di che tornarono dalle ragazze
-Hanno detto che ci troviamo nel secolo decino nono, ed io sinceramente non ho idea di cosa significhi- disse Ignis
-Vuol dire che siamo nel diciannovesimo secolo- disse Elbereth
-Ok, e quindi come torniamo a casa?-
-Questa è una bella domanda- rispose Lilith
-Io direi di tornare su i nostri passi, magari scopriamo qualcosa- propose Hideko, dopo di che si riavviarono verso la foresta; una volta giunti sul posto vennero nuovamente travolti da quella luce.
In seguito al risveglio si accorsero di essere di nuovo in quella stanza, dove in precedenza si erano svegliati con ancora la scalinata che conduceva all'esterno, ma prima di muoversi la figlia di Artemide prese i braccialetti rimasti, dopo di che con un po' di titubanza la risalirono e ... si trovarono davanti tutti i loro amici molto preoccupati
-Non sapete quanto ci avete fatto preoccupare, siete stati via per quasi mezz'ora- disse Ando abbracciano Hazel, la sua migliore amica
-State tranquilli stiamo tutti bene- dopo di che attaccò il racconto della loro avventura nell'ottocento
-Wow, è stato incredibile, non avrei mai detto che potesse accadere una cosa di questo tipo, e sono una figlia di Atena- disse Emily
-Vedi abbiamo trovato qualcosa che voi non sapete- rispose Bomi, appena finì di parlare scoppiò una grande risata, che però venne interrotta dall'altra figlia della dea della caccia che disse
-Ragazzi visto che ora noi abbiamo questi bracciali che non possiamo toglierci, fidatevi ci ho provato, ho pensato che voleste anche voi i vostri- tirò furi dalle tasche gli altri bracciali e ne consegnò uno ciascuno
-Ce n'è uno in più, questo significa che molto probabilmente si unirà qualcun altro alla nostra, se possiamo definirla tale, squadra- concluse Alisya, una volta indossati i loro bracciali disserto in coro la frase più scontata del mondo per una squadra, ma allo stesso tempo anche la più bella
-TUTTI PER UNO, UNO PER TUTTI- alla fine decisero di tornare a scuola, credendo che per quel giorno vi erano stati lontani fin troppo; una cosa era certa qualcosa di incredibile stava per cambiare le loro vite anche se ancora non se ne rendevano conto, ma ora c'è una sola domanda che dovremmo porci sarà un problema oppure no?
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