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Una scommessa persa p.1

Angolo Ice:

Questo capito mi è stato richiesto da kotaroB  e sarà diviso in due capitoli.

Buona lettura.

«Mi spieghi come cazzo hai fatto?» urlò Dabi a Katsuki dopo la loro partita a carte.

«Non so di cosa tu stia parlando.» rispose il biondo con un sorrisetto furbo a solcargli il volto.

«Che succede Dabi?» chiese Izuku mettendosi alle sue spalle e fissando le carte sul tavolino rotondo, «Oh, ma si direbbe che tu abbia perso.» gli fece notare avvolgendogli il collo con le sue braccia.

«Hai barato.» sentenziò il corvino adirato.

«Io? Forse ti stai sbagliando.» gli fece Katsuki spingendo un poco indietro la sedia e accavallando le gambe con fare sensuale.

Il verdino non visto fece l'occhiolino al suo compagno che ricambiò senza farsi vedere dal maggiore che ancora fissava le carte sul tavolo.

«Dabi, ti stai comportando in modo antisportivo. Non sei felice che abbia vinto Kacchan?» domandò il minore facendo scendere le mani sul suo petto.

«Esatto Dabi, mi sembri poco sportivo, dopotutto una sconfitta non fa male a nessuno.» continuò il biondo con un sorriso che poco alla volta diventava sempre più perverso.

«Va bene, va bene.» rispose alla fine il villain sollevando le mani in segno di resa, «Cosa vuoi?»

«Sarebbe meglio che ci spostassimo da qui allora.» disse l'ex eroe alzandosi e affiancando Izuku che se la rideva di sottecchi.

«Non è giusto, io volevo sapere.» urlò Toga Himiko spalmandosi sul tavolo dov'era seduta insieme a Mr Compress che a sua volta ridacchiava dietro la sua maschera.

«Non credo invece che ti farebbe piacere.» rispose il verdino accarezzandole la testa prima di lasciare la stanza seguito dagli altri due.

Da quando avevano abbandonato il loro vecchio covo dopo essere stati scoperti dagli hero, loro tre avevano deciso di condividere la medesima camera, dopotutto era solo uno spreco di tempo e spazio darne una a ciascuno, in fondo alla fine dormivano sempre insieme.

Mentre percorrevano gli intricati corridoi che componevano la loro nuova base, la mano di Katsuki sfiorò quella di Izuku in cui si ritrovò dentro al pugno un bigliettino.

Non vi era bisogno che il minore leggesse quello che vi era scritto dato che era completamente bianco, il messaggio era palese solo se conoscevi il codice con cui lo avevano celato.

Senza farsi vedere Izuku lo spiegò per bene e poté contare che era stato piegato per tre volte in totale.

Il suo sguardo corse subito al compagno che sorrise sapendo che l'altro aveva capito tutto.

Una risata risuonò nel corridoio, cosa che fece allarmare il corvino che li aveva seguiti docilmente.

«Cos'hai da ridere cucciolo?» gli chiese il villain spingendosi dietro di lui fino a quando il suo petto non entrò in contatto con la sua schiena per poi avvolgerne il torace con un braccio.

«Niente Touya.» rispose piegando il capo in modo da poterlo guardare in volto e dargli un leggero bacio a fior di labbra.

Katsuki che nel frattempo li aveva preceduti aprì la porta della stanza che condividevano e prima che gli altri entrassero fece una corsa per accedere le candele che aveva già posto agli angoli della stanza.

Era da tempo che organizzava quella "sorpresa" per il corvino, da quando Izuku gli aveva detto come mai si era deciso ad andare a trovarlo.

Tutto per colpa di una scommessa persa.

Aveva capito subito che Dabi aveva barato quella volta, anche senza guardarlo e quella sera aveva risposto alla sua stessa maniera a quel gioco.

Aveva barato a sua volta con l'aiuto del suo vecchio amico e insieme avevano scelto le varie penitenze che il maggiore avrebbe dovuto subire nel caso il loro piano andasse a buon fine.

Alla fine avevano ristretto il numero a quattro.

Adesso toccava solo a Izuku rallentare il corvino mentre lui preparava la stanza a dovere.

Con l'aiuto di Kuroghiri che da poco era tornato tra le loro fila, Katsuki portò fuori dalla stanza il grande letto che pochi giorni prima si erano fatti installare e lo sostituì con un tavolo un po' più basso del solito alle cui estremità erano fissate delle catene e delle manette.

Proprio dietro la porta in modo che Dabi non lo vedesse vi era una struttura sempre in legno a forma di X sulla cui parte superiore vi erano altre manette di pelle scura.

Era tutto pronto e richiamò il verdino con un fischio, segnale che avevano concordato tempo addietro.

«Dabi, Kacchan ci sta aspettando, non vorrei che lo facessimo attendere.» disse Izuku separandosi da quelle labbra che continuavano a chiedere sempre più baci.

«Che succede cucciolo, hai così tanta voglia di vedere la mia punizione?» chiese il corvino strappandogli un ultimo bacio umido per poi farsi trascinare in stanza.

Dabi entrò per primo e i suoi occhi si sbarrarono a quello che si trovò davanti.

Le candele dalla base rossa e blu illuminavano la stanza dando un tocco erotico ai cuscini che erano buttati in giro alla rinfusa, ma quello che attirò maggiormente la sua attenzione fu il tavolo al centro con le catene alle estremità.

«Cos'hai in mente bombetta?» chiese con un groppo che gli si stava formando in gola.

«Oh, ma quella non è per te.» disse Izuku entrando dietro di lui e chiudendosi la porta alle spalle, «Questa è per te.» continuò e con un cenno del capo, prima che il maggiore si voltasse per vedere cosa il minore intendesse, il biondo si fece avanti e insieme al compagno afferrò per il polso il villain e lo legarono alla croce dietro la porta.

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