Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 40

"Ti fa tanto male la spalla?" domandò Hawkins puntandomi suoi occhi di rubino sulla donna poco distante da lui.
"No...no, tranquillo. Ce la faccio a combattere, tranquillo." rispose in tutta sicurezza Hilary accennando un sorriso.
"Tu forse non hai capito che non ti devi neanche azzardare a combattere." le disse freddamente Basil smorzando all'istante l'entusiasmo dell'amante.

Hilary lo guardò con sguardo incredulo.

Erano rare le volte in cui l'indovino le rispondeva così.

"M-ma...Basil, io...davvero, ce la faccio..." provò a convincerlo la yandere.
"Su questo non ho alcun dubbio. Ma resta il fatto che tu per oggi ne hai passate abbastanza. Quindi adesso vedi di stare calma." tagliò corto Basil facendole un breve e piccolo cenno con la mano.

E senza aggiungere altro, le si avvicinò e, una volta abbassatosi alla sua altezza, le sussurrò qualcosa all'orecchio.

"No!! Ti prego!! No!! No, quella no!! L'astinenza no!! No, ti prego!!" esclamò imbarazzatissima Hilary con gli occhi sgranati e le guance a fuoco.
"Allora fai come ti dico." rispose lui dirigendosi verso la sua ciurma "A volte ho come l'impressione che Sabryna sia più ubbidiente di te...".

La nave della Marina era ormai vicinissima. Ma inconscia di chi stava per affrontare. Basil mise la mano sull'elsa della sua spada: davanti a quel gesto, tutti i membri dei pirati di Hawkins si tolsero il mantello scuro con cappuccio che portavano praticamente sempre.

Erano pronti.

Pronti a far vedere il loro valore in battaglia.

Infatti fu proprio grazie a loro se quello scontro finì in fretta. I Marines erano in maggioranza numerica, ma in confronto a loro non erano niente.

Una volta che lo sconto si fu concluso, il pirata dai capelli biondi si mise a predire brevemente il suo futuro.
Seduto su alcuni cadaveri dei marinai ammassati l'uno sopra l'altro.

Ma venne travolto all'istante da una specie di uragano dai capelli rosa-fucsia.

"Basiiiiiiil!! Aiuto, aiuto, aiuto, aiuto, aiuto!! Aiutamiiiiiii!!" strillò terrorizzata la yandere una volta ritrovata si fra le braccia del marito.
"Hilary...si può sapere che c'è?" domandò Basil cercando di restare il più serio possibile una volta ritrovatosi con Hilary completamente avvinghiata al suo busto.
"Un mostro!! Ti prego, ti prego, uccidilo!! Mi fa troppa paura!! Aaaahh!! Eccolo!!Uccidilo!! Uccidilooooo!!!" urlò sempre più forte lei.

Basil guardò per terra e sospirò sconsolato.

"Hilary, è uno scarabeo..." mormorò ruotando gli occhi verso la moglie.
"Uccidiloooo!!" strillò terrorizzata la maga dagli occhi argentati.
"Incredibile...! Davanti a dei giocattoli demoniaci sei impassibile e davanti ad uno scarabeo diventi una bimba indifesa?" domandò Basil una volta calpestato l'insetto fonte di terrore della yandere,
"Beh...adesso, ho avuto te a proteggermi, quindi...mi va bene così." sussurrò Hilary un attimo prima di posare le sue labbra sue quelle dell'uomo che amava.

I giorni continuarono a passare.

E alla fine dei tre mesi di allenamento Hilary era ritornata dalla sua ciurma.

Ma un piccolo allenamento l'attendeva già.

La lama ricurva della falce le sfiorò il viso da qualche centimetro.

Ma lei non ci mise molto a ribattere con le sue carte.

Il viso di Victoria era serio e concentrato mentre il suo sguardo era gelido e determinato. Con le labbra serrate e le mani ben strette attorno al lungo manico nero della sua falce, la violinista della morte spiccò un balzo all'indietro atterrando perfettamente eretta in piedi.

Negli occhi argentati di Hilary era invece possibile scorgere un lieve accenno di divertimento mescolato al suo sguardo di sfida. Mentre sul suo viso si presentava un piccolo sorriso, le sue dita si muovevano sempre più velocemente, facendo passare tra di loro le carte del mazzo della maga.

"Però...certo che sei migliorata in questi mesi." commentò Victoria sbattendo verticalmente la sua arma a terra.
"Vogliamo parlare dei tuoi riflessi? Ora sono diventati ancora più efficaci!" ribatté Hilary lanciando per aria le sue carte con lo scopo di farle finire tutte nel suo cilindro nero con un nastro rosso legato attorno.
"Sai com'è...quando non sai dove sia il nemico bisogna stare sempre pronte. E poi quest'ultimo potrebbe anche essere ovunque, quindi stare sempre all'erta è l'unica cosa da fare." spiegò la più giovane delle due.

Hilary sorrise.

Quanto le era mancata...

La sua migliore amica era di nuovo lì con lei.

"Senti un po', invece...che fine a fatto quell'uomo che ti stava aiutando in quel tuo "periodo difficile"?" domandò ad un certo punto la piratessa dai capelli corvini.
"Oh, ti riferisci a Shuu, vero? Beh, lui...come dire...questo non era il suo mondo. Quindi non ho idea di quando, e soprattutto, se lo rivedrò mai." raccontò la yandere sorridendo mentre i ricordi le si materializzavano nella mente.
"Tu lo avevi anche definito il tuo migliore amico..." sibilò Victoria puntando il suo unico occhio visibile verso l'amica intenta a raggiungerla.
"Ma guarda...da quando in qua fai la gelosa?" scherzò Hilary avvinghiandole in un istante le spalle con entrambe le braccia "Lo sai che la mia migliore amica sei solo tu...non ti devi ingelosire.".

Adorava stuzzicarla. Si divertiva troppo nel farlo.

Ma la musicista non era dello stesso parere.

Con una mano allontano di scatto il viso della psicopatica d'amore con un sorriso un po' infastidito ma allo stesso tempo rincuorato.

"Ascolta pazzoide, adesso io vado in camera mia. Tu fai quello che ti pare, ma ricordati che entro oggi voglio tutta la storia." raccomandò la violinista avviandosi verso la porta che portava sul ponte della nave.
"In che senso scusa?" chiese Hilary sollevando un sopracciglio.
"Nel senso che mi racconterai tutto quello che hai combinato in questi tre mesi durante i quali non ci siamo viste. So che quando mi hai scritto non mi hai raccontato tutto...e questa sarà la tua occasione per rimediare. A più tardi." concluse Victoria con un piccolo sorriso dipinto sulle labbra prima di uscire dalla palestra della nave.

Hilary se ne andò nella sua stanza e si sedette davanti al suo specchio, con un tavolino colmi di vari strumenti da cucito davanti alle gambe.

Da sempre la yandere non adorava solo guardare le bambole, ma amava anche crearle. Non per forza bambole voodoo, ma anche semplici giocattoli di pezza. Ne aveva creata una per ogni membro della ciurma e non solo...ma la sua preferita in assoluto era quella che rappresentava il suo Basil Hawkins: bambolina che portava sempre con sé, nascosta nel reggiseno.

Le sue mani si muovevano rapidamente e le sue dita compivano movimenti fluenti è quasi automatici. Passarono una ventina di minuti. Il lavoro era finito.

La bambolina raffigurante Rosalyn Alexander era stata completata.

"Certo che è proprio uguale a te, piccola mocciosa...ma guarda un po' che cosa bizzarra. Volevi tanto avere una collezione di bambole umane, adoravi crearle...e ora guardati. Come ci si sentì ad essere una di loro?" domandò Hilary fissando il giocattolo di pezza coi suoi dinamici occhi argentati.

Aveva vinto.

"Avevo ragione io, Rosalyn...se c'è una sfida, la vincerò sempre io. Di Hilary al mondo ce ne sarà solo una...e non sarà mai una delle tue bambole.".

E con queste parole si avviò vero la porta reggendo la bambola in mano, ma un istante prima di uscì la lanciò in aria. E nello stesso istante le lanciò contro una delle sue carte. Quest'ultima infilzò la fronte del giocattolo...facendolo andare a sbattere contro la parete e lasciandolo appeso a quest'ultima.

Con la carte della morte della yandere conficcata nella testa.

La yandere assetata esclusivamente d'amore uscì dalla stanza e si chiuse la porta alle spalle sorridendo.

"Ricordati...solo una.".

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro